Rileggere la Parola della Pentecoste, che spinge a vite nuove, oltrepassando chiusure e paure, tenendo sullo sfondo alcuni versi di Alessandro Manzoni.
È difficile credere, soprattutto seguendo l’invito di Paolo che esorta a una “conoscenza più profonda di lui”: ma in fondo la sequela cristiana è tutta lì. E potrebbe essere pure un buon criterio per rivedere molte cose ecclesiali...
Filippo attraversa la crisi della prima comunità cristiana per giungere in una terra ‘separata’ e ‘abbandonata’ e così scoprire che è possibile ripartire, raccogliendo le lacrime del mondo.
Signore, che cos’è l’uomo perché te ne ricordi e il figlio dell’uomo perché te ne curi?
Perché le pecore ascoltano il Buon Pastore? Non per costrizione, ma perché la voce è bellissima e ospita il futuro
Spunti per la preghiera: il rapporto tra la nostra vita e la presenza di Dio
Quanto è difficile e quanto è necessario, a volte, quel "resta con me" pronunciato duemila anni fa ad Emmaus...
Il gesto fondamentale del Risorto, affinché i discepoli di Emmaus lo riconoscano, riletto alla luce di Fabrizio De André
Un ricordo d’infanzia e una consapevolezza da adulto: riconosciamo le persone dalle ferite della vita. Lo stesso fece Tommaso con Gesù risorto
Spunti per la preghiera: una meditazione, da risorti, sulla morte
Nelle singole esistenze, come nelle epoche storiche, può giungere l’annuncio di una resurrezione inattesa, tra un passato che si esaurisce e un futuro che si apre: questo anche nell’oggi che viviamo
Simone di Cirene e le croci che ci accadono, non previste, nelle nostre vite: che però sono, anche, la Sua croce e ci invitano a stare un po' in disparte.
Non solo Gesù non proibisce il desiderio di voler essere il primo, ma lo incoraggia.
Entriamo nei giorni che ci fanno camminare tra i drammi e le incertezze del nostro tempo, per scoprire “orme di risurrezione, in mezzo alle voci affannate della quotidianità.
Saliamo al Calvario facendoci aiutare da alcune riflessioni in forma di poesia
Se andiamo a fondo con l'esegesi dei sentimenti di Gesù, la loro complessità ci rivelerà molto della complessità del "Nome" di Dio e delle nostre identità relazionali
Il vangelo che narra il ritorno alla Vita di Lazzaro ci svela anche quanto Dio si è incarnato in tutta la nostra umanità
Cristo chiede di deporre al centro del nostro essere, fragile e mortale, il seme della sua stessa Vita: quel Dio che è Padre, che ci genera e mette al mondo, è Colui che ci attende per essere destino e stupore.
C’è un posto per tutti lungo la via che sale al Calvario. Oggi vorrei provare a riservare un posto al cristiano che sente il cuore un po’ pesante, che vive la stanchezza del cammino, che percepisce la sua fede vacillare, che avverte la fatica di stare nella Chiesa di oggi, nelle comunità di oggi, nel mondo di oggi.
Nel cammino verso la Pasqua, dopo il tema dell’acqua viva che Gesù Cristo dona al credente in lui, la chiesa ci fa meditare sulla luce, o meglio, sull’illuminazione, azione compiuta da Gesù affinché noi vediamo e siamo strappati dalle tenebre.
Una preghiera gridata con strazio, apparentemente blasfema, diviene ai nostri occhi la struggente verità redentrice di Cristo sulla croce.
La sete esprime un bisogno naturale che accomuna tutti gli uomini, ma anche Dio
La Quaresima rivela la nostra penombra e la nostra solitudine, accende un desiderio che si converte in preghiera: buio che invoca luce, solitudine che invoca compagnia, morte che invoca vita. Attesa di un Tu che plachi la sete dell’anima
Dove finiscono dopo il loro episodio i personaggi di cui ci parlano i Vangeli? Proviamo a entrare nei Calvari di oggi lasciandoci guidare da una di loro
“Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.” (Mt 17,8)
Iniziamo i giorni impervi verso la Pasqua: l’invito è a non viverli come un tagliando annuale ma come un rischio, un imprevisto: il paradosso, appunto, dell’Amore che ci provoca ad andare ‘oltre’.
Nella salita di Gesù al Calvario si rispecchiano alcune dinamiche emerse dal primo anno di Cammino sinodale.
Papa Francesco ci invita a vivere questa Quaresima finalizzando qualsiasi sforzo compiuto ad una trasfigurazione sia personale che ecclesiale
Con il mercoledì delle Ceneri comincia una Quaresima di "ascesi" da vivere sempre nella prospettiva della Resurrezione pasquale
Ogni anno ci interroghiamo almeno su come sia possibile attuare il messaggio di perfezione esposto da Gesù nel discorso sulla montagna?
Il vangelo di oggi ci invita a meditare sulla sottile linea rossa che demarca abolizione e compimento, tradizione e innovazione
Nei giorni di un Sanremo in cui - si è scritto su Famiglia Cristiana - "Dio non c'è (o quasi)", è bene riascoltare l'attimo che Ligabue chiedeva qualche anno fa a Dio
Essere responsabili della propria testimonianza significa anche chiedersi quanto essa insaporisca e illuimini la nostra e l'altrui vita...
La difficoltà di praticare le beatitudini viene meno appena rovesciamo lo sguardo con cui le comprendiamo...
Dopo l'arresto di Giovanni, Gesù non fa che muoversi in terre di "confine" per portare ovunque la luce...
Perché la Chiesa insiste così tanto nel riproporre la figura di Giovanni Battista in queste liturgie domenicali di inizio anno?
Anche in una festa che sembra mettere a tema la geografia, si può provare a parlare di tempo e storia. Lo spunto viene dall'annuncio del giorno di Pasqua.
Pellegriniamo nel tempo, credendo nel futuro del mondo: in questo inizio d’anno ci facciamo aiutare da alcune parole di Joseph Ratzinger, che ora è giunto nell’eterno di Dio
"Vangeli festivi nell'arte" è il libro che propone di leggere il vangelo di ogni domenica attraverso un'opera. Per decentrare il nostro punto di vista
Proviamo a stare sulle domande scomode del nostro tempo, ritrovando le ragioni di una fedeltà alla terra e all’umanità, secondo l’esempio del Dio-con-noi
«La vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele». Dio è sempre con noi
Riscoprire in tempo di Avvento un luogo (forse) un po’ accantonato nella nostra relazione col Signore...
Gioite perché il regno di Dio è più vicino ora di quando diventaste credenti
“Mi chiamasti, diffondesti la tua fragranza, e respirai, mi toccasti, e anelo verso di te” (S. Agostino). Una lectio sulla bellezza, a partire da Maria.
Il richiamo del figlio di Adamo alla conversione, affinché ogni uomo e popolo si aprano alla nuova vita in Cristo
«Come furono i giorni di Noè»: l’attesa come tempo generativo e tempo quotidiano
La regalità di Cristo: i re della terra chiedono di sacrificarsi, il re generoso si sacrifica per la salvezza
La speranza del bene, nella fiducia dell’amore del Padre.
La provvisorietà di quanto si realizza sulla scena del mondo. La rinuncia a imporre sempre la propria cifra. Interrogativi e pensieri in libertà, suscitati da un dettaglio del Giudizio Universale di Giotto
La Parola di oggi ci ricorda che il nostro Dio è un 'Dio di vita'
«L’amore vince tutto, anche noi cediamo all’amore» (Bucoliche X, 69): Zaccheo e l'amore che vince
La giustizia come giustificazione e misericordia
Custodire la fede, sapendo che si può anche esaurire, e annodare fede e giustizia: sono questi i due inviti che oggi sentiamo dalla Parola — che ci portano anche a Jan Patočka e Simone Weil.
Da umanissimi desideri al gratuito: forse è questo che dà gusto alla vita e ottiene salvezza.
"Mica spero che ci metta lui a tavola, ma almeno tener conto della fatica che facciamo tutti i giorni…"
Di briciole, pur da un banchetto così lauto e quotidiano, non ne cadono, neanche accidentalmente.