Le promesse di Aldilà hanno a che fare con la paura della morte. È il limite ultimo oltre il quale nessuno realmente può dire cosa esisterà e con quali regole...
Il racconto dell’Epifania ci presenta diversi modi di usare le parole, ora in modo onesto –i Magi -, ora in modo autoreferenziale –gli scribi -, ora in modo ingannatore –Erode-. Ma l’uso della parola è segno di un modo di vivere, come testimoniava Leonardo Sciascia, che nasceva cento anni fa.
La tradizione, nata come “consegna di patrimonio” da una generazione alle altre successive, forse non è altro ormai che una gabbia
Sulla soglia del nuovo anno, facciamoci guidare dalla Parola e da una poesia di Olga Sedakova per riscoprire di ‘essere custoditi per custodire l’altro’
In questi giorni di vacanza, per alcuni, e di coprifuoco, per tutti, può esserci il tempo per approfondire una serie televisiva che tratta di 'redenzione'...
Quest’anno siamo chiamati a vivere il Natale nella pieghe più faticose della storia, desiderosi di salvezza e guarigione: non è facile, ma questa è la scelta di Dio che si fa bambino per abitare il tempo e la vita in pienezza, una scelta che continua fino a oggi ed è capace di creare l’inatteso.
Avvicinarsi a Natale con poche essenziali parole e silenzi buoni, come ci suggerisce Maria e come ci ricordano una poesia di Emily Dickinson e un acquerello di Nicola Magrin.
A ogni età il cambiamento è possibile: ce lo ricorda il tempo di Avvento...
Un fazzolettone scout, l'Avvento e la gravidanza di un giorno nuovo in questo tempo dove pensare il futuro è così faticoso e complesso.
Il Battista è inviato da Dio per testimoniare la luce, come molti uomini e donne che hanno fatto lo stesso nelle nostre vite, figure a cui andare con gratitudine riconoscendo il loro ruolo di annunciatori del Cristo, come accade in una pagina di Michael D. O’Brien dedicata alla paternità.
Saper fare un passo indietro, essere capaci di nascondimento: a questo ci richiama il Battista, nella consapevolezza che è uno dei compiti più difficili dell’uomo, ma necessario per rendere visibile il mistero, come dice anche una poesia di Antonia Pozzi.
Forse mai come quest’anno sentiamo il desiderio di una mano che, avvicinandosi, ci dia vita e calore, prendendosi cura di noi e della pena del mondo. Come accade in una pagina del commissario Montalbano e in una recente canzone dei Boomdabash.
Con il nuovo Messale Romano cambia anche la locuzione "effusione" con quella di "rugiada". Con Dante ne comprendiamo meglio il significato...
Spesso siamo portati ad immaginare che la Bellezza sia posizionata in alto, nei cieli, quando invece basta abbassare umilmente lo sguardo per trovarcela tra i piedi...
Non essendo più giovane, né un imprenditore, né un economista, né un changemakers (che non so cosa sia!?!), ora che le importanti giornate di "The Economy of Francesco" si sono svolte, provo a dare un mio contributo dal basso.
Dopo due mesi e mezzo si è concluso il primo crowdfunding di VinoNuovo, un rischio dall'esito non scontato e per il cui ottimo risultato è bello e giusto ringraziare...
Dobbiamo imparare a parlare di santità parlando di umanità e realtà, non escludendo, non mutilando, ma dando fiducia alla forza della vita che riparte, alla storia che va avanti, come cantava laicamente Wisława Szymborska
Questa preghiera di Springsteen ci regala cinque minuti di poetica spirituale, in cui si canta la forza dei legàmi, la profondità della vera amicizia e fratellanza, l’importanza del condividere con chi ami.
Il Padre ci invita a una festa, perchè vuole donarci la gioia, che spesso però rifiutiamo. Forse dimentichiamo che la vita ha sempre i segni della gioia, come pure ci ricorda "Galline" di Giovanni Pascoli
Il poverello di Assisi, nel suo lodare, aveva ricompreso anche il mare?
Basta un piccolo contributo per aiutarci a versare VinoNuovo in otri nuovi...
Anche nell'ultimo brano di Giovanni Lindo Ferretti ritorna la vicenda esistenziale che ha condotto il cantautore alla riscoperta delle proprie radici religiose e all’adesione ad una determinata visione politica.
Delle tre note necessarie per essere considerato Dottore della Chiesa (approbatio ecclesiae, doctrina orthodoxa e sanctitas vitae), al fiorentino manca certamente la terza, ma le prime due non sono mai state messe in discussione: non si potrebbe parlare di lui come di uno Scrittore Ecclesiastico?
Il libro di Chiara Bertoglio ci restituisce, dal vivo, nel concreto delle storie raccontate, l’efficacia della musica rispetto alla scoperta o riscoperta della vita e del suo senso
Una società che non ha il coraggio di guardare al futuro è una società che sta morendo
La festa dell’Assunta ci indica il destino finale di una donna nascosta, semplice, visitata dalla grazia, resa Madre di Dio: è la vittoria dell’umiltà, come Elena Bono vedeva in una bambina nascosta e luminosa che lavava panni sul Fiume Azzurro.
Una recente serie tv, "Shtisel", racconta le vicende di una famiglia ultraortodossa israeliana, a partire dal protagonista Akiva: tra ironia e riflessione, si indaga il rapporto tra uomo, religione, Dio e talento individuale
Sui primi passi, sempre nuovi, di ogni escursione: sono decisivi e ci chiedono di essere presenti a noi stessi fin dall’inizio. Come nella vita
La musica arriva prima di ogni parola o gesto, sbriciola muri e avvicina mondi lontanissimi, culture e fedi altrimenti distanti.
Dobbiamo dare spazio alle nostre inquietudini, sostare sulle nostre domande, per trovare la "perla preziosa" del Regno, come Ulisse sempre teso verso Itaca, riletto da una pagina di Cesare Pavese
Ognuno di noi ha un “giardinetto interiore”, ovvero quel sentimento di nostalgia che ci attanaglia quando ci distacchiamo dal Creato, al quale siamo connessi.
Il tweet di Carlo Rovelli in seguito al dolore espresso dal Papa per la riconversione di Santa Sofia nasconde un corto circuito da approfondire.
Qualche riflessione a margine della serie "Unorthodox", che rappresenta un culto disumanizzante e un Dio nemico della libertà. E a noi dice qualcosa del nostro modo di essere Chiesa?
Per tornare a vivere bene le celebrazioni è necessario che esse si nutrano di vita, affrontandone anche il lato oscuro – come canta in una poesia Curzia Ferrari – e trovare così il ristoro promesso.
Intravvedo nelle proteste di questi giorni quella tendenza gnostica e manichea a separare il bene dal male, come se si potesse purificare la memoria collettiva, semplicemente cancellando ciò che è brutto, sgradevole, orrendo.
Forse arriviamo alla festa del Corpus Domini con una diversa consapevolezza, a causa della pandemia. E sappiamo che l'Eucarestia non rende vuota la nostra attesa del Risorto, così diversa da quella inutile del Giovanni Drogo di Dino Buzzati
Nel tempo post Covidico potrebbe essere utile una revisione profonda di alcune strutture verticali che orientano i modelli di comunicazione ecclesiali.
Un dialogo in famiglia, un canto "vintage", parole da prendere sul serio
In questa festa di Pentecoste, che chiude un tempo unico, anche a livello civile, sappiamo renderci disponibili a uno sguardo nuovo per sogni nuovi, come accade al protagonista di "Cattedrale" di Raymond Carver?
La fede e la scienza sono cose ben diverse dal delirio di onnipotenza e dal fideismo paranormale.
Se è vero che siamo un'unica famiglia umana, speriamo davvero di non tornare alle vecchie abitudini: forse abbiamo trovato l'occasione per cambiare i nostri comportamenti
Tommaso è il discepolo che lascia spazio alle domande, che si mette in ricerca, che, per dirla con Pierluigi Cappello, non riempie le sue inquietudini ma fa parlare ciò che manca.
Vino Nuovo cambia volto per rimettersi in gioco in questo tempo che ci sfida tutti
Esistono canzoni che possono un minimo lenire i tempi del COVID-19?
Ha senso fare Pasqua oggi, in un modo smarrito e sofferente? Sì, oggi più che mai, ha senso festeggiare la Pasqua, perché abbiamo provato la paura e l’incertezza dei discepoli e ora vogliamo anche sentire il loro stupore e la loro gioia, vogliamo gustare ancora la vita che rinasce, come cantava la poetessa Antonia Pozzi.
Esistono canzoni che possono un minimo lenire i tempi del COVID-19?
In questo tempo di contagio e quarantena possiamo vivere la Passione sentendoci interpellati e coinvolti, oppure da spettatori passivi, tenendo uno sguardo sulla vita dall'alto di una finestra, come si augurava Fernando Pessoa
Esistono canzoni che possono un minimo lenire i tempi del COVID-19?
Dobbiamo avere il coraggio di sentirci parte del dolore del mondo per poter scorgere una speranza, come ci chiama a fare il Vangelo di questa domenica, in eco con un bellissimo testo di Umberto Saba, "La capra".
Questo primo Dantedì è indetto il 25 marzo, giorno dell'Annunciazione: Dante sarebbe contento di vedersi dedicato un giorno mariano?
Il vangelo del 'cieco nato' spezza il legame tra peccato e punizione, smentendo un Dio costruito secondo i nostri pensieri e così simile a noi; di questo cantava anche Mario Luzi.
Il dramma del contagio che ci rinchiude in casa, paradossalmente, ci porta a una progressiva coscienza di “comune destino” di una specie che si salverà insieme, se riscoprirà certe leggi.
In una Domenica ovunque senza Messa, il Vangelo ci rassicura: possiamo incontrare il Cristo in ogni luogo, perché ciò che conta non è lo spazio, ma il desiderio di vita vera, come ci ricorda anche una poesia di Edgar Lee Masters.
Siamo chiamati a superare la tentazione di vivere appartati, immergendoci nella vita, perchè l'immobile è sterile, come diceva Calvino ne "Le città invisibili".
In questa domenica per molti senza Eucarestia, il Vangelo ci educa alla fortezza e all’umiltà, come cantava anche la poetessa Antonia Pozzi nell’aprile del 1933.
come tutte le cose umane, anche questa finirà e torneremo alla nostra quotidianità fintamente garantita e lecita. E dopo? Dopo non avremo imparato nulla?
Quando ho letto il titolo della canzone “Fai rumore”, la mia mente è andata subito a quel “Fate chiasso!” che Papa Francesco lanciò ai giovani nel 2013, durante la GMG di Rio de Janeiro...
Curioso: un comico proclama la Bibbia dal palco di Sanremo, i "laici" ne sono piacevolmente stupiti e i "religiosi" invece storcono il naso... Ma quando impareremo che la Parola non è un possesso di pochi iniziati?
C'è un arte dell'affidamento e del lasciar andare che dovremmo tornare a coltivare in una società che pretende il controllo su tutto. Affidarsi e fidarsi, come ci insegna il vecchio Simeone del Vangelo di oggi e come cantano alcuni versi di Giorgio Caproni.