Signore, salvaci!

Una coppia e il vangelo della 'tempesta sedata'.
13 Agosto 2023

Per fortuna che Pietro ha seguito Gesù… Perché diciamo così? Perché così sappiamo di avere un fratello nella fede, nella paura, nel dubbio. Pietro nei racconti dei Vangeli è come noi. Promette di non abbandonare mai Gesù e poi interrogato nega di conoscerlo; in questo brano del Vangelo quasi sfida Gesù non fidandosi che sia lui e poi al primo soffio di vento si impaurisce. Proprio come noi che, reduci da un’esperienza spirituale forte, promettiamo a Gesù di salvare il mondo nel suo nome, ma che poi tiepidamente nascondiamo il nostro essere suoi fedeli quando torniamo alle nostre incombenze. E siamo sempre noi che di fronte a qualche passaggio difficile dell’esistenza subito chiediamo al Signore: “Dove sei?”. Eppure sarebbe bastato che Pietro avesse veramente ascoltato Gesù quando diceva a lui e agli altri apostoli di non aver paura.

Ma si sa il vero cambio di passo, il vero gesto di fede sta in quelle due parole “Signore salvami”. È solo quando si riconosce che solo lui può salvarci e quindi cambiarci che possiamo veramente diventare capaci di non aver paura a seguire il Signore.

Lo sentiamo vero per noi due, che abbiamo iniziato il nostro cammino di consapevolezza nella Chiesa con le parole di Giovanni Paolo II “Non abbiate paura! Aprite anzi spalancate le porte a Cristo!” e che oggi in età adulta viviamo l’esperienza di una Chiesa dalle teste imbiancate (anche quella di uno di noi!) che sembra spesso rimpiangere i tempi che furono (che poi a nostro giudizio non ci sono mai stati…); una Chiesa che dovrebbe avere il coraggio di fidarsi solo di Gesù e così anche noi, che magari non comprendiamo fino in fondo i cammini e le scelte dei nostri figli, dovremmo essere consapevoli che il Signore viene incontro a tutti nelle notti di tempesta oppure passando mentre siamo intenti a vivere le nostre vite normali, come i pescatori poi diventati apostoli.

L’importante è avere sempre viva la consapevolezza che non ci salviamo da soli, cioè la nostra vita non si compie in pienezza, e che dobbiamo sempre saper dire “Signore salvaci”.

2 risposte a “Signore, salvaci!”

  1. Luigi Autiero ha detto:

    Si Francesca, avevano una fede semplice, fede nel Signore e Salvatore Gesù.
    Il problema è sempre alla base.
    Si è spinti da una fede oppure da una religiosità sterile della domenica ?
    Gesù ha detto : chi crede in me Ha vita eterna, invece oggi la vita di molti, di tanti è pregna di religiosità sterile.
    Occorre Ravvedimento, fare di Gesù Il proprio Signore e Salvatore
    Si dimentica il bisogno di essere salvati dal Giudizio di Dio , e manca il ravvedimento
    Manca una arresa, una conversione vera al Signore Gesù, e si confida nella religiosità.
    Ognuno torna ai suoi affari, ma non segue da vicino il Salvatore, ogni giorno del continuo.
    Nel Regno di Dio entreranno i redenti dal prezioso sangue di Gesù, LUI che ha date se stesso per i peccatori.
    Il vero grido ?
    Signore Gesù perdonami, salvami lavandomi dal mio peccato, trasformami in un discepolo tuo.

  2. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Nella Chiesa del passato c’erano altre persone, più di Fede semplice, si fidavano di più di Dio, la povertà era più dignitosa, non dipendevano o contavano su stipendi ma su. sentimenti e nella Fede. Oggi? Questa questa sembra essere superata da agi indispensabili che la vita moderna ha reso tali, per cui non fa stupire che il mondo sembri sprofondare, tra onde di rifiuti a galla e uomini inabissati, una miseria uccide la vita in tutte le sue fasi umane. Pietro ha gridato “aiuto” ha riconosciuto che da solo non si poteva salvare, infatti quando un improvvisa disgrazia ci coglie di sorpresa, il panico e la prima reazione con il dolore che fa scoprire i sentimenti più vitali del cuore ed e’ così che si scopre quale dono sia poter contare sull’aiuto divino, avere Fede in quel Qualcuno. Ogni forma di progresso diventa non più certezza sulla quale contare, serve l’umiltà di riconoscere i ns.limiti per chiedere aiuto a Colui che ha saputo amarci da peccatori

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