Trovare, cercare, raccogliere

Le azioni per il Regno
30 Luglio 2023

Gesù non paragona mai il Regno di Dio ad un regno o a una civiltà umana: in tutte le cosiddette «parabole del Regno» il riferimento è piuttosto alla natura (il seminatore, la zizzania, il lievito) oppure ad azioni: tesoro trovato, perla cercata, pesci pescati… Ciascuna delle brevissime parabole del brano di Vangelo proposto per la XVII domenica Anno A ci accompagna nell’intuire qualcosa del Regno di Dio che nella sua completezza resta per noi inafferrabile.

Il tesoro nel campo non è stato cercato, è trovato per caso. Così la scoperta  del Regno è assolutamente una sorpresa. L’uomo della parabola trova il tesoro nel campo ma non lo porta via subito, perché la legge dice che tutto quanto si trova in un terreno appartiene al proprietario, allora lo nasconde per entrare in possesso legalmente acquistando il terreno.

Così il Regno dei cieli non può essere trafugato. Se regni degli uomini sono conquistati, usurpati, tenuti con la forza, i sotterfugi, le macchinazioni, i compromessi, non così per il regno di Dio. L’atteggiamento dell’uomo della parabola appare però non del tutto legittimo, egli sfrutta l’occasione, perché il campo col tesoro diventi suo per diritto, fa di tutto per acquistarlo. Di fatto il tesoro va tenuto nascosto, custodito nel campo, perché fa parte del campo. Il Regno di Dio non è al di fuori della storia e della vita, ma nascosto e custodito all’interno dell’esperienza umana.

Seguendo la pista della parabola della perla scopriamo che nel regno ci si può imbattere anche per caso ma in realtà l’attitudine dell’uomo da cercare è quella del cercatore, di chi si attiva, prende delle decisioni, fa delle scelte, non si lascia trasportare dagli eventi. È un’immagine molto attiva, non passiva, non rassegnata.

La rete dai molti pesci completa il quadro: il tesoro è trovato, la perla è cercata, i pesci, invece sono raccolti dalla rete, senza distinzioni. La rete non compie alcuna cernita, non sceglie, ma raduna tutto quello che incontra e raccoglie ogni specie di pesce.
Così la Chiesa che è il presente imperfetto del Regno di Dio, è una comunità di persone diverse per storia, scelte di vita, passi compiuti, nella quale nessuno è perfetto ma si è raccolti insieme dallo Spirito. La Chiesa è un po’ l’inizio del Regno di Dio che accoglie tutti, basta aver intuito il tesoro, intravisto la perla, essersi lasciati prendere per i motivi più disparati nella rete.

Ognuno deve fare i conti con i propri limiti e certamente anche con quelli degli altri. Il messaggio è lo stesso della parabola della zizzania: viviamo il tempo della pesca, non possiamo anticipare il giudizio, che non compete a noi e che arriverà alla fine di questo tempo che è in mano nostra, quando inizierà il tempo di definitivo di Dio.

Con il brano di questa domenica si conclude il ciclo delle parabole del Regno e Gesù stesso conclude con una domanda «avete compreso tutte queste cose?» Il seminatore, la zizzania, il lievito, il granello di senape, il tesoro, la perla, la rete sono colori di un un quadro che vediamo come attraverso un velo, ma che continua ad attirarci. E ogni volta siamo invitati da Gesù a comprendere un po’ di più, a saper orientare quella speranza che conduce al Regno.

2 risposte a “Trovare, cercare, raccogliere”

  1. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Ma la Parabola ci parla di un Regno che se non è creduto esistente (il tesoro nascosto) significa anche per l’uomo la perdita della cosa più preziosa, la vita eterna. Questa vita eterna là si conquista mettendo a frutto non soltanto l’intelligenza di conquistare i beni terreni, tutto quanto che umanamente ci attrae asseconda il nostro volere tendenzialmente egoistico ma scoprire quanto germina dal cuore, la e la fonte più preziosa, quel bene che coltiviamo, realizziamo e’ da condividere, deve espandersi, diventare l’amore fraterno, quello che ha deciso Cristo di spendersi per conquistarci quel regno Dove il Padre ha voluto vivesse anche l’uomo, dove non ci sarà più lacrime ma gioia eterna. Dunque una metà per l’uomo di terra da raggiungere, da conquistare se vuole, non una vita caduca come foglia, ma dono conquistato attraverso la misericordia di un Padre che ha mantenuto con il l’uomo sua creatura, una alleanza eterna.

  2. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Una similitudine: l’auto con cui viaggio improvvisamente ha un suono strano, il meccanico dove mi trovo in vacanza la definisce non riparabile. Preoccupata la porto dal concess.della Casa il quale individua la causa, una cinghia rotta ma il motore e come nuovo! Mi viene in mente la Parabola della dracma perduta, la Gioia dell’ averla ritrovata. La macchina mi era indispensabile per portare anche persone altre; l’onere di dover pensare a una spesa che al momento non posso assumermi. Ecco dunque la gioia vera provata. Credo che il Regno di Cristo contempli anche il non più soffrire, il provare gioia sia nel tempo presente che per quello che deve venire. Mi auguro del pari succeda per un fratello cui è stato diagnosticato un male cui è necessario un pesante intervento chirurgico. Sarebbe bello se tutto andasse meglio del pronosticato, e con questa speranza speriamo del Dio che sa dare conforto e gioia.

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