Persino la Chiesa polacca - conservatrice, wojtyliana, retriva ecc. ecc. - ha deciso di incaricare una commissione indipendente sugli abusi. Ogni riferimento a fatti realmente accaduti in Italia è puramente casuale.
Stavolta la mitica "tradizione cattolica" ha servito un mirabile assist a Nichi Vendola per la festa del papà: anche san Giuseppe non era padre biologico, ha ricordato il politico, come nelle coppie gay... Praticamente un gol a porta vuota.
Nelle interviste per il decennale del papa è divertente leggere prelati settantenni che, per sottolineare la novità di Bergoglio, denigrano la Chiesa di prima, la quale predicava «sensi vietati che poco o nulla avevano a che fare col Vangelo». Foss'anche vero, loro dove stavano?
Qualcuno ha programmato Chat Gpt - nuova app di Intelligenza Artificiale che elabora testi logici pescando nozioni dal web - per discorrere virtualmente coi santi. Chi l'ha provata dice che sembra di parlare con un sacerdote vero. Virtù della macchina o meccanicismo dei preti?
Rassegnazione o debolezza? Marginalità o disorientamento interiore? Tra laici e clero, a parte le dovute dichiarazioni di vertice, i cattolici italiani di fronte a pesanti fatti di cronaca stanno dimostrando capacità di reazione vicine a zero. Beati i tempi in cui ci s'indignava!
Chissà mai che i tedeschi, col coraggioso Sinodo recentemente concluso, abbiano tenuto fede pure in ambito ecclesiale alla loro vocazione di "locomotiva" per il resto del mondo cattolico. Che sta a guardare pavido con l'aria di chi sussurra: «Vai avanti tu, poi magari veniamo...»
Nel Lazio una statua della Madonna "parla" ogni 3 del mese a una presunta veggente (che avrebbe pure le stimmate) dopo aver pianto sangue per tre volte in 5 anni. Dunque siamo ancora lì. E come dar torto al quotidiano siciliano "L'Ora" quando titolò: «Mai una Madonna che ride»?
Spesso dal pulpito si annuncia il Vangelo (buona novella!) con voce rassegnata, annoiata, incolore, come di cosa risaputa e ripetuta troppe volte... Quando invece leggere la Scrittura con autenticità e partecipazione basterebbe, anzi varrebbe in sé anche più di una predica.
Rassegnamoci: la presenza di tante confessioni cristiane è utile, perché nessuna è il tutto e ognuna ha il suo carisma, un'enfasi o una sottolineatura, con cui ha salvato (anche per tutte le altre) un particolare aspetto del Vangelo.
Muore un personaggio famoso (famoso anche per essere non credente e di vita moralmente non esemplare) e nessuno pretende di negare i funerali. Ma almeno evitassero di tracciarne in predica un panegirico che non dice misericordia, bensì acquiescenza della Chiesa ai soliti potenti.
Aspetto il momento in cui i vescovi italiani dichiareranno "valori non negoziabili" il rispetto della legalità, non evadere le tasse, non far lavorare in nero, il rispetto dei diritti e della dignità dei deboli. Con la stessa decisione con cui hanno difeso il valore della vita.
È divertente che in un antico santuario mariano in provincia di Cremona sia stato installato un depuratore per rendere potabile la secolare fonte di acqua "miracolosa". Ma forse fa riflettere ancor di più che un'acqua ormai inquinata continui ad essere ritenuta "miracolosa".
Nembrini in Laterano attacca malamente Sapegno (ma cita un testo che è del '49, che lui legge in Giussani 1986, tacendolo) perché condizionerebbe la lettura di Leopardi a scuola: si rassereni, nessun manuale scolastico cita più Sapegno da 35 anni (purtroppo)
Il vescovo Libanori, gesuita italiano commissario vaticano nel caso Rupnik, ha fatto la sua unica intervista al giornale cattolico La Croix, francese. E in essa ha dichiarato più volte sia la gravità dei fatti, sia che la decisione sulle pene non fu sua. Uno che non si è nascosto
Alla fine il tema è sempre quello: bilanciare legge e misericordia, giustizia e perdono. Ma è mestiere che si fa solo ad personam, caso per caso, e dunque soggetto a discrezionalità ed errore. Niente da fare: nessuna religione dà certezze al lavorio e ai dubbi della coscienza.
Con una lettura "provvidenziale" potremmo sostenere che tutti gli scandali, di varia natura, che li hanno colpiti in questi anni sono stati anche un salutare bagno di umiltà per i cosiddetti nuovi movimenti ecclesiali, da cui troppi s'attendevano il ritorno dei fasti della Chiesa
È vero che in Italia sono in calo i cattolici, tanto più i praticanti. Però sono in aumento i credenti di tante altre religioni: ormai circa cinque milioni nella Penisola. Il desiderio di spiritualità dunque è ancora vivo: alleluia!
E così, anche la Chiesa del piccolo Portogallo ha fatto il suo bravo report indipendente sulla pedofilia, censendo circa 4500 abusi, per due terzi compiuti da preti. Solo l'Italia, il Paese più cattolico e con più sacerdoti, resta immune dal contagio. Come siamo fortunati!
Uno come Rupnik (o Maciel, o Vanier), che non solo vìola spudoratamente i principi da lui stesso predicati ma, invece di restare nell'ombra delle sue debolezze, accetta di essere messo sotto i riflettori come "maestro", non è e non può essere trattato come un semplice peccatore.
Sarebbe bello che, magari in corrispondenza con la Giornata delle vittime innocenti di mafia che cade ogni 21 marzo, nel canone della messa si ricordassero questi morti. Sono oltre mille, l'associazione Libera ne fa leggere i nomi a uno a uno nelle piazze d'Italia. Sarebbe bello
Come tutte le cose del mondo, l'eventuale accesso di uomini sposati al sacerdozio avrebbe rischi e vantaggi. Tra questi ultimi però anche una bella spallata al clericalismo: un po' più di normalità per spegnere quel "migliorismo" che fa tanto casta.
Quanto dei nostri riti è affidato ai bambini: loro servono all'altare, raccolgono le offerte, leggono la preghiera dei fedeli... Giusto coinvolgerli per educarli. A diventare poi (se siamo fortunati) un'assemblea di adulti passivi e silenziosi come quella che ora sta a guardarli.
In realtà ogni religione non è che una ricerca continua, un tentativo di avvicinamento, un'approssimazione. Per questo non è poi così importante sapere quale sia la più "vera".
110 anni dalla nascita di Dossetti, politico e religioso. Con La Pira e Lazzati (e altri) diede una lettura profetica ed evangelica del Novecento. Oggi manca chi faccia lo stesso per un XXI secolo languente di alto pensiero e sagge mediazioni politiche.
Di recente Francesco ha dichiarato di non aver saputo nulla del caso Rupnik prima del clamore mediatico, ma c'erano perplessità. S'attendeva dunque la conferenza stampa sull'aereo di ritorno dall'Africa per chiarimenti, invece nessuno ha posto nemmen la domanda. Ahi, trasparenza!
Constatata l'ormai assoluta formalità del ruolo di padrini e madrine nel battesimo e nella cresima, qualche vescovo comincia ad abolirli. Bene. Ma, visto lo stato dell'iniziazione cristiana, è come curare la rogna con l'acqua santa.
Genera sempre triste ilarità l'annuale predicozzo dei vescovi ai giornalisti in occasione del loro patrono Francesco di Sales: siate coraggiosi, dite la verità, difendete i deboli. Poi uno guarda che cosa fa la Chiesa quando si tratta di dare notizia degli scandali di casa sua.
Torna Sanremo: Achille Lauro farà la solita performance 'provocatoria' sulla fede, Mons. Suetta interverrà, per qualche giorno l'orbe digitale sarà okkupato da guelfi e ghibellini tra "quanto è geniale / quanto è eretico", da lunedì tutti a pettinare le stesse bambole
Per Enzo Bianchi la Chiesa è troppo ecclesiocentrica: parla sempre di sé e dei suoi problemi anziché del Vangelo. Non è impressione errata. Ma forse è perché a quel Vangelo vorremmo arrivarci non da soli bensì accompagnati da una Chiesa migliore, più coerente e fraterna.
Giovanni Falcone diceva che «entrare a far parte della mafia equivale a convertirsi a una religione», pensando al fanatismo che spesso accomuna i due fenomeni. Ma se l'osservazione è vera, equivalenza vuole che mutando l'ordine dei fattori non cambi il risultato: ed è terribile.
Sondaggio! La fiducia degli italiani nella Chiesa è scesa al 41% (curioso: in quelli di sinistra è un po' più alta) e soprattutto cala vertiginosamente con l'età degli intervistati. Il Papa tiene, sì, però sarà meglio prepararsi a tempi nuovi, forse duri, anche come Italia.
Colpisce come di fatto la comunione (comune unione) e in genere la liturgia sia tuttora vissuta e insegnata come pratica individuale, intimistica: "Gesù viene nel tuo cuore". Alla faccia di chi lamenta l'assemblearismo dei riti, siamo ancora al concilio di Trento.
Mentre pochi ma visibili pesano con esausto bilancino i suoi gradi di ortodossia e sottolineano quello che non rimprovera al mondo, Francesco va in Congo e Sud Sudan... "la carità non avrà mai fine".
Quotidiano cattolico francese «La Croix», decalogo di consigli per vittime di abusi di ecclesiastici. Primo: parlarne con qualcuno esterno a parrocchia o comunità. Punto 4: rivolgersi ad «avvocati non legati alla Chiesa». Numero 8: prima denunciare, poi semmai parlare col vescovo
Si direbbe che Vatileaks abbia aperto il vaso di Pandora dei pettegolezzi e delle denunce anonime in Vaticano. Qualcuno si rammarica perché ciò finisce per screditare la Chiesa. Vero; ma certo lo scandalo non ci sarebbe se le nefandezze che vengono alla luce non fossero commesse.
Il testo con cui il Papa pianifica la ristrutturazione della diocesi di Roma è fitto di "da me presieduto", "da me approvato", "da me ratificate", "valutato la questione con me", "mi deve essere inviato", persino "mi sottopone" i candidati parroci. Per la sinodalità ci risentiamo
Müller dice che i consiglieri di Francesco “mancano di competenze teologiche ed esegetiche”. Ma che teologia è quella secondo cui “non si possono fare compromessi con il male”, “la Chiesa è la pienezza della salvezza”, “Gesù ha istituito papato e episcopato per tutta la vita”?
Sì, ma "sperare contro ogni speranza" oggi per molti cattolici significa continuare a credere nonostante le amarezze, la tristezza, le delusioni, la rabbia che la Chiesa stessa provoca, attraverso gli uomini cui ci era stato insegnato di dare fiducia.
Riaprire in Vaticano l'inchiesta e fare chiarezza sul caso Orlandi di 40 anni fa va benissimo, Ma aspettiamo chiarezza ancora migliore e più tempestiva sul caso Rupnik di 40 giorni fa.
Ha pubblicato un libro mettendo in piazza i panni sporchi di famiglia. Ha fatto arrabbiare il nuovo sovrano. E alla fine è stato cacciato di casa. Il principe Harry? Veramente si parlava di padre Georg...
«Dio e religione - anche quella cristiana - sono due realtà molto diverse, talvolta persino opposte». Citazione da Paolo Ricca, pastore e teologo valdese, autore del recente e ponderoso «Dio. Apologia» (Claudiana): assolutamente da condividere.
Il rispetto per la fede "dei semplici" diventa spesso nella Chiesa un pretesto per la pigrizia e la paura di crescere, o di far crescere, nella medesima fede. Se non - peggio - per la maggior facilità di dominare chi non sa.
Con tutto il rispetto per Benedetto XVI - che magari se lo merita - ma non se ne può più della tendenza clericale (moda? mania?) di santificare di default i pontefici, e per di più a razzo. Lasciamo almeno decantare la storia, quindi ai posteri l'ardua sentenza. Ma con calma.
I militanti di Extinction Rebellion imbrattano le opere d'arte per richiamare sul cambiamento climatico. Riprovevole. Però un bel secchio di vernice sui mosaici di Rupnik.... Uno, uno solo, dai...
"Quando il cielo si vuota di Dio, la terra si popola di idoli", disse Karl Barth. Ok. Però bisognerebbe contare anche quanti idoli popolano il cielo del cristianesimo, così come viene insegnato e vissuto.
Antonio Staglianò presidente della Pontificia Accademia di Teologia: «A mancare oggi è l'esercizio critico del sapere della fede. Dobbiamo avviare la divulgazione per fare della teologia un ministero ecclesiale come la catechesi nelle parrocchie». Fosse così, glielo impedirebbero
Quello che manca alla Chiesa di oggi è il coraggio: di fronte alle pur tante crisi che viviamo, nessuna indignazione, nessuna proposta forte, nessuna voglia d'andare controcorrente nelle concrete cose quotidiane. Sogno una Chiesa che chieda ai suoi fedeli di fare un sacrificio.
Accadrà che all'ultimo giorno saranno piuttosto gli uomini a giudicare Dio: "Perché mi hai fatto nascere povero, malato, infelice, debole, limitato, diverso...?". E lui, come ogni padre, non saprà rispondere.
Padre Spadaro: «Se non c'è senso di vertigine, se non si sperimenta il terremoto, se non c'è dubbio metodico, forse non c'è esperienza di Chiesa». L'opposto di quanto si dice di solito. Infatti il gesuita aggiunge: «Un compito radicale: ricostituire l'immaginario della fede».
Confessiamolo: spesso da cattolici guardiamo con sufficienza le religioni che professano la reincarnazione. Ma pure noi che crediamo nell'ascensione di Gesù e nell'assunzione di Maria, ambedue in corpo, dovremmo avere qualche difficoltà a ritenerci in pari con scienza e ragione.
Quando constata la fuga degli adolescenti dopo la cresima e fa lutto sui fallimenti dell'iniziazione, ogni parrocchia dovrebbe cominciare a chiedersi com'è la qualità della comunità cristiana a cui desidera iniziare i suoi giovani. E se quella comunità esiste davvero.
Alcuni sono di cristallo, altri sono pieni d'angioletti con boccuccia e gote paffute. Certi hanno personaggi senza spigoli, dorati, rassicuranti, qualche altro pare virtuosismo senz'anima da perito modellista. Non sempre il presepio è un valore: talvolta è solo un soprammobile.
«Il Padreterno è liberale» assicura un libro del giornalista Nicola Porro, il quale lo arguisce dal fatto che Dio ci ha dotati di libero arbitrio. Alla stessa stregua, leggendo qua e là il Vangelo, si conclude tuttavia che il povero Padreterno ha avuto un Figlio «comunista»...
Nel caso Rupnik si è parlato di prescrizione, poi di scomunica, quindi di pentimento, poi di abusi pesantissimi. Qual è la verità intera? Per decenni Rupnik è stato presentato come affidabile guida spirituale e indiscusso maestro d'arte cristiana: una verità storica ci è dovuta.
Si vede il possibile esito del sinodo tedesco come scismatico dell'unità della Chiesa, mentre forse ha il ruolo di sollecitare una diversa e più ricca unità, a un piano superiore. Se davvero si vuole ascoltare la base, non si può pretendere che dica solo quanto in alto s'attende
L'educazione cattolica è tanto capace d'esaltare i talenti (cfr parabola) quanto in grado d'essere ferocemente repressiva. E ciò anche per dire che la categoria antimanichea dell' "et...et" si dovrebbe applicare pure alle "glorie" ecclesiali, per vederne l'immancabile lato oscuro
Una cosa abbiamo capito: i vescovi italiani non hanno nessuna voglia né di parlare di abusi, né di far sinodo. E il cardinale Zuppi, nel primo semestre da presidente, non è riuscito a imprimere alla Cei indirizzi più forti di quelli del predecessore. O la pensa allo stesso modo?
«Gli ultimi saranno i primi», ma la Chiesa non l'applica a se stessa. Si deprime se calano i fedeli, si dispera perché mancano vocazioni sacerdotali, lamenta il diminuito peso politico e sociale, rifiuta di sentirsi colpevole degli scandali che la travagliano. No, ultima no.
Un papa cancellò la sedia gestatoria, un altro si tolse il triregno, quest'ultimo completa la discesa dal trono dichiarandosi ripetutamente e "solo" vescovo di Roma. Ma soprattutto tutti lo vedono sbagliare, nelle scelte delle persone e con decisioni affrettate: proprio come noi.
Il culto di san Gennaro nel patrimonio immateriale Unesco: è la richiesta appoggiata - ahimé - pure dall'arcivescovo di Napoli. Ma che bell'affare! Così per devozione siamo alla pari con la dieta mediterranea, la transumanza, la ricerca dei tartufi e l'arte del corno da caccia.