Prosegue in questa seconda parte la riflessione sul rapporto tra potere decisionale nella Chiesa e clericalismo...
Cinema, teatro, pittura, danza…sono innumerevoli i settori dell’arte colpiti ferocemente dalla pandemia. E non si tratta solo di un colpo inferto al guadagno economico, bensì di una ferita al lato umano e creativo.
I messaggi lanciati da comunità e gruppi che hanno portato la sofferenza di questo 2020 dentro i loro presepi
Alla luce del discorso papale alla curia romana, una vicenda lavorativa particolare può dire qualcosa su quanto la chiesa italiana si lasci mettere in 'crisi' dalla via di Francesco o preferisca ad essa il 'conflitto'.
Alla radice della crisi delle parrocchie vi sono da un lato alcuni mutamenti della società mai realmente metabolizzati, dall’altro la questione irrisolta di come vivere oggi la fede insieme, come comunità cristiana.
Le figure del rabbino Jonathan Sacks, della vicepresidente Kamala Harris e di Suor Alma Castagna, l’ONG "Medici con l' Africa - Cuamm", le riflessioni di Chiara Frugoni e Sergio Givone sulla pandemia, la movida e i governatori regionali: questi i fatti di cronaca riletti alla luce delle Scritture.
Anche noi vogliamo offrire alla riflessione dei lettori la lettera del vescovo Derio Olivero relativa alla propria decisione di sospendere per due settimane le celebrazioni religiose nella diocesi di Pinerolo.
Durante la quarantena ci siamo scoperti inadeguati, bloccati, impauriti nel “maneggiare con cura il dolore”. Il dolore ha bisogno di parole e gesti scelti con cura, di una proposta accurata di lettura e di meditazione della Parola,
Adesso che l’individualizzazione dovrà essere necessariamente più marcata, verso dove ci porterà questa transizione? Come si evolverà il concetto di comunità? E quello di solidarietà?
Scriveva san Paolo: “Non spegnete lo Spirito”. La Chiesa italiana lo saprà ascoltare?
Esplosione di creatività in un ficcante comunicato del Vescovo di Caciotta che propone alcune novità rivoluzionarie per la ripresa, ad ottobre, delle attività comunitarie ecclesiali
I protagonisti di questo articolo sono noti probabilmente a pochi fuori dal contesto locale, ma forse il senso della riflessione può riguardare molti.
la Chiesa corpo di Cristo oggi è solo un guscio vuoto che si sta dissolvendo, funzionale solo al mantenimento di sé stessa
In un libro dell'Editrice Ave la proposta di Edgar Morin: rigeneriamo la fraternità, per ridarci un futuro
Si è tornati a celebrare la messa, ma, nonostante la buona volontà, restano evidenti alcune “mancanze”, in primo luogo il senso dell’assemblea/comunità che partecipa dai banchi.
Nel primo comunicato della comunità di Bose si parla di "rinnovamento": ci si augura che i passi in avanti che si andranno a fare abbiano il coraggio di guardare anche un po’ indietro.
Bisogna riconoscere che non siamo stati i primi cristiani a vivere questo: già nella Chiesa e nella storia dell’Alleanza dei fratelli maggiori ci hanno preceduto e ci hanno indicato il cammino.
È stato proprio nelle condivisioni interne alle varie comunità che è emerso il dolore e la difficoltà, ma anche la scoperta dell'assurda sensazione che in mezzo al delirio ci venisse regalato un tempo speciale con Dio.
Continuare a pregare in gruppo, anche nel tempo della quarantena, è stato fondamentale per sentirsi comunità.
Non sembra che anche nel tempo della pandemia alcuni uomini e donne di Chiesa non costruiscano la pace nella comunità, bensì tutte le occasioni per distruggerla?
Sono tantissime le provocazioni che questa quarantena offre alla nostra vita, le contraddizioni che mette in luce, le prospettive nuove che apre. Come il mattino di Pasqua per i discepoli chiusi in casa...
La tristezza dei funerali in forma ridotta. Ma è spuntato al cimitero un telefonino e altre idee per favorire la partecipazione al lutto
La celebrazione deve avere già in sé i segni della “presenza reale” del corpo di ognuno di noi che si offre agli altri.
C'è il rischio che il coronavirus nasconda le altre "malattie" di cui soffriamo. Ma che dobbiamo affrontare. Meglio prima che dopo
Che valore ha l'esilio che stiamo vivendo per un sacerdote, che non celebra più con la comunità presente? Forse, prima che una condizione da cui liberarsi, è un invito a riconsiderare il ministero come un fare strada con gli uomini e le donne che accettano di lasciarsi interrogare da Gesù e dalla vita.
Il dramma del contagio che ci rinchiude in casa, paradossalmente, ci porta a una progressiva coscienza di “comune destino” di una specie che si salverà insieme, se riscoprirà certe leggi.
Nel cambiamento d'epoca in cui siamo immersi, la sfida per la catechesi di Iniziazione cristiana (e non solo) è continuare a cercare, per approssimazioni successive, di raccontare il Vangelo nel modo più affascinante possibile a chi incrocia le nostre strade.
Cosa succede se provi a portare alla messa di Natale un bambino di un anno e mezzo? Succede che a metà messa devi uscire a causa delle sue urla! Ma forse dovrebbe uscire anche l'annuncio del Natale...
Bisogna conoscere il cuore degli uomini - diceva Paolo VI - per annunciare il cuore di Dio
Un invito a parlare ai genitori, una situazione poco favorevole e una storia che, in forme sempre diverse, si ripete. Troppo spesso.
Da Ragusa un percorso per ritrovare nell'accoglienza la capacità di conoscere l'altro in quanto uomo, al di là delle categorie
Mi sono sentita parte di qualcosa di bello: ho intuito l'azione ancora presente di una fede semplice, e viva
Mi sono allontanata rimasticando questa immagine: il povero sul lato sinistro della soglia che fa la carità alla povera sul lato destro
«Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia»
«Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti»
«Gli italiani non pagheranno una lira, a differenza del passato», dice. Perché, questi cattolici che hanno scelto di accogliere non sono italiani?
«Molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: “Volete andarvene anche voi?”»
«Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui»
«Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane…»
«Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?»
Ai sacerdoti serve più fiducia nei loro fedeli, ai laici più coraggio di assumersi responsabilità. A tutti servirebbero comunità che sappiano pregare ed essere accoglienti per davvero
«Chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre»
Com'è andata? Che cosa mettere in cantiere? Il confronto come buona occasione per approfondire la prospettiva di papa Francesco che chiede di valorizzare i processi, senza eccessiva preoccupazione per i risultati immediati
«Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me»
Dal rapporto del Centro Astalli emerge che abbiamo sì meno immigrati che arrivano, ma li lasciamo per strada e li condanniamo alla precarietà
Un cane non può stare in un canile, in attesa del giudizio di un tribunale. Gli uomini e le donne devono stare in prigione (quelle libiche) in attesa di... che cosa?
Alla scoperta di un percorso che mostra come chi ha il coraggio di approfondire bene sia la teologia che la psicologia, non corre il rischio di contaminazioni pericolose
«Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito»
Fuori dalla sala operatoria di un'ospedale proprio mentre si discuteva su chi avrebbe vinto ho visto una bella Italia possibile. Dove anche se si viene da terre e storie diverse, si parla la stessa unica lingua.
«E venne una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento”»
«Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati»
Rileggendo il discorso tenuto dal Papa all'Anci e quello della visita a Cesena si possono trarre alcune precise indicazioni per definire che cosa è la buona politica e anche chi sono i buoni politici
Chi dà supporto al malato? Chi lo dà alle famiglie? Amici e parenti, forse. Un personale sanitario preparato, speriamo. Ma anche i volontari – come quelli dell’AVO – che fanno specifici corsi di formazione.
La storia della nonnina rimasta sola nel paese ormai deserto. Una poesia di Wislawa Szymborska. E un augurio per questa nostra estate