Di che pasta siamo fatti

La parabola dei due figli inviati alla vigna si comprende facilmente. Invece la precedenza assicurata ai pubblici peccatori lascia un minimo interdetti
1 Ottobre 2023

In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli

Non io e penso neanche i lettori abbiamo la presunzione di sentirci tra i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo, coloro che contano. Eppure, è salutare che il monito contenuto in queste parole lo sentiamo rivolto a noi: pubblicani e prostitute, i pubblici peccatori, ci precedono.

Mancherebbe una parolina: “ex”.

La trafila è, anzi dovrebbe essere, logicamente chiara: dare ascolto, pentirsi e cambiare vita. È quello che chiede il Signore all’adultera: va’ e d’ora in poi non peccare più. È quello che fa Zaccheo, quando restituisce con larghezza quello di cui si era appropriato ingiustamente.

Qui invece no, si dice “pubblicani e prostitute”, non ex. Allora almeno due possono essere i casi.

Possiamo pensare che, pur di farsi capire, il Signore non vada troppo per il sottile. Lui sta parlando di ex pubblicani ed ex prostitute. D’altra parte, conosce fin troppo bene di che pasta siamo fatti, e quindi sa che, per i suoi interlocutori, quelli là rimarranno per sempre pubblicani e prostitute. Una volta che si è stati etichettati peccatori, anche se si cambia vita, l’etichetta rimane addosso, come uno stigma indelebile.

Oppure no. La sequenza non è stata portata a termine: l’ascolto c’è stato; il pentimento non deve essere stato profondo; il cambiamento di vita, non pervenuto. Pubblicani e prostitute erano e nella stessa scelta di vita sono rimasti. Nulla lo esclude, di questa pasta siamo fatti. Al Signore andiamo bene così, ostinati nelle nostre debolezze? Addirittura queste scelte sviate costituiscono titolo di precedenza?

Il Signore vede il cuore, come sappiamo (1Sam 16,7). Sicuramente non guarda alle risposte puramente di facciata, come ci ricorda la parabola dei due figli inviati alla vigna.

Può essere che si rimanga ostinatamente ciechi e sordi alla richiesta di conversione, che non ci si lasci mai scalfire dal dubbio di essere nel torto o, semplicemente, che l’altro possa farci crescere. (Non sarà che questa resistenza alle provocazioni costituisca la condizione indispensabile per sentirsi autorevoli, come capi e anziani?)

Oppure si può lasciare il cuore aperto. Arriveranno gli slanci, le conversioni, e ci saranno poi altre cadute. Rari sono i casi di cadute pubbliche, quelle che si prestano ad essere additate, ma per certo ognuno ha i suoi di inciampi. Magari di caduta in caduta, prima o poi si impara a rimanere in piedi e si intraprendono strade meno tortuose. Ma non è detto: probabilmente continueremo a cadere e a rialzarci fino alla fine dei nostri giorni. Possiamo sperare che, in qualche modo che noi oggi non comprendiamo, il resto lo faccia la misericordia del Signore. L’importante è almeno rimanere consapevoli della propria condizione, proprio come il pubblicano rimasto a pregare in fondo al tempio (Lc 18,13).

Nella foto “Creazione dell’uomo dall’argilla”, Basilica di San Marco, Venezia 

3 risposte a “Di che pasta siamo fatti”

  1. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Certo che pubblicàni è prostitute sono citati a far capire quanto sia possibile la conversione del cuore, un esempio citato da Gesù che si può leggere anche di quante possibilità di accoglienza sia aperto il cuore del Padre, tanto e l’amore verso la creatura uomo, la fiducia che senta il desiderio di tornare a Lui, che gli riserva Misericordia in ogni stato si trovi, Come dalla Parabola del “Figliol prodigo”. Ma si deve parlare del ns.oggi, la realtà che si vive oggi, la persuasione e da essere superata per un rendersi conto di dover cambiare strada, sembra di stare sull’orlo di un abisso e che nessuno se ne renda conto. Il Sinodo pare essere segno e percezione di intervento proprio in aiuto al popolo di Dio, che anche se non si ritiene di essere perfetto prega e si rivolge al cielo in una richiesta di aiuto.

  2. Gian Piero Del Bono ha detto:

    C’e: una schiera di persone in cammino dietro Gesu’ , un corteo che lo segue su questa terra e poi nell’ altra vita.
    Nessun problema se alla testa di questo corteo di seguaci di Gesu’ ci sono esattori delle tasse come Zaccheo e prostitute come Maria Maddalena, che precedono, nella fede, anche onesticittadini come Nicodemo e madri di famiglia. I pubblicani e le prostitute sono stati fra i primi a credere in Gesù. Ma questo non significa che tutta la schiera dei seguaci diGesu’ sia composta solo di pubblicani e prostitute. Ne’ che solo chi vive in un certo modo possa seguire Gesu’. Se Gesu’ facesse il panegirico di chi vive sfruttando gli altri come facevano allora ipubblicani o di chi si prostituisce ,questo sarebbe in contraddizione col suo messaggio: sia perfetti come perfetto e’ il Padre vostro, beati i puri di cuore, entrate per la porta stretta

  3. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    ..se pubblicàni e prostitute si sono convertiti mentre coloro che vedono e ascoltano Gesù non dimostrano di credergli, Gesu parla dalla realtà del suo presente, della sua Persona non accolta. Sfama una folla con 5 pani e due pesci eppure molti non vedono e se ne vanno. . Il mondo di oggi non può dire di non sapere di Gesu Cristo, del Risorto,Figlio di Dio,dichiarato in presenza di molti, anche oggi c’ miscredenza, il comportamento di molti tra i battezzati, somiglianti a repubblicani e prostitute di allora, che vivono come se Dio non esistesse per cui anche l’esistenza della Chiesa è rimane in coloro che l’ascoltano e credono. Vediamo oggi uomini affamati ai quali solo cadono briciole da tavole imbandite : l’ingiustizia si vede in una indifferenza di fratellanza! Gli accordi di Pace quanto invocati! ignorati, uno spirito come da prostituzione e da pubblicàni prevale. La Parola la ascoltiamo e la vediamo ma non viene da tutti accolta

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