Pellegriniamo nel tempo, credendo nel futuro del mondo: in questo inizio d’anno ci facciamo aiutare da alcune parole di Joseph Ratzinger, che ora è giunto nell’eterno di Dio
“Mi chiamasti, diffondesti la tua fragranza, e respirai, mi toccasti, e anelo verso di te” (S. Agostino). Una lectio sulla bellezza, a partire da Maria.
Il richiamo del figlio di Adamo alla conversione, affinché ogni uomo e popolo si aprano alla nuova vita in Cristo
E se l'avvento di Dio avvenisse proprio nelle nostre, confuse, attese?
«Come furono i giorni di Noè»: l’attesa come tempo generativo e tempo quotidiano
La regalità di Cristo: i re della terra chiedono di sacrificarsi, il re generoso si sacrifica per la salvezza
La speranza del bene, nella fiducia dell’amore del Padre.
La Parola di oggi ci ricorda che il nostro Dio è un 'Dio di vita'
«L’amore vince tutto, anche noi cediamo all’amore» (Bucoliche X, 69): Zaccheo e l'amore che vince
La giustizia come giustificazione e misericordia
La sintesi nazionale, nonostante tutto, indica una serie di cambiamenti che richiederanno lo sforzo di tutti per essere portati a compimento
Custodire la fede, sapendo che si può anche esaurire, e annodare fede e giustizia: sono questi i due inviti che oggi sentiamo dalla Parola — che ci portano anche a Jan Patočka e Simone Weil.
Da umanissimi desideri al gratuito: forse è questo che dà gusto alla vita e ottiene salvezza.
Manca una diffusa consuetudine con la Parola di Dio nella vita delle comunità. Un’urgenza che anche il Sinodo ha rilevato
Breve sosta sulla Parola dell’Assunta, tra Raymond Carver, Mario Luzi, Dante, Curzia Ferrari.
Come cristiani, la difesa di sé dall’aggressione di altri esseri umani, del proprio paese, del proprio mondo, come può essere compresa teologicamente? Fino a che punto è giusto spingersi?
Tentiamo di prendere sul serio il mistero della resurrezione di Cristo, almeno come desiderio intimo, per prendere sul serio le nostre scelte di vita e di fede.
Un incontro casuale, un prete biblista, il coraggio di varcare una soglia e la vita cambia per sempre...
Vivere il tempo come occasione di crescite e maturazioni continue, “custodendo” e “meditando”, generando e accompagnando: come Maria, ma pure come ci ricorda una pagina di Natalia Ginzburg.
Lo abbiamo chiamato: “Vieni, Signore Gesù!”. Ora è lui a chiamare noi.
In un tempo ancora di fatica e forse di buio, possiamo di nuovo dare fiducia all’annuncio del profeta «un Bambino è nato per noi», per accogliere quel Bambino come compagno delle nostre vite.
Perché le luminarie, che in questi giorni ci rallegrano, non sono la Luce
Il Signore è vicino! C'è ancora qualcosa che non si può vendere e comprare, la gioia.
Il fallimento delle Edizioni Dehoniane è l’ultimo segnale dell’assenza di una vera fiducia e di un serio investimento cattolico nella cultura, nel pensiero, nell’arte.
Il discorso di Papa Francesco ai fedeli della diocesi di Roma rimette al centro cosa c’è di chiaro e cosa deve essere chiarificato nel processo sinodale incipiente…
Se il Documento Preparatorio al Sinodo è una sorta di manifesto programmatico, solo frutti buoni potranno venire dal dialogare con chi lo sta prendendo sul serio per quello che è...
Accantonare la bramosia del primo posto, per scegliere la via del servizio: è questa la legge del Regno, che rifiuta ogni strumentalizzazione di Dio, come ci ricorda anche la scrittrice Edith Bruck.
Con quali sentimenti è possibile cominciare questo anno scolastico che ci vedrà di nuovo tutti in presenza, pur senza che siano stati risolti i problemi esplosi con la pandemia?
Due aerei per due - diverse - storie, una canzone - di Bennato - per la stessa, unica, purtroppo "sempreverde", tragedia.
Ascoltare la nostra fame, dare udienza alle direzioni interiori, per rinunciare agli ingombri e far spazio alla vita vera, come invita il Vangelo di oggi, in assonanza con una poesia dello scrittore svizzero Alberto Nessi.
Di fronte ai bisogni del mondo, possiamo essere preda dello scoramento: ma la Parola di oggi ci invita a grandi affidamenti e piccole opere quotidiane, come troviamo anche in una poesia di Antonella Anedda dedicata alla madre intenta a cucire....
Di fronte alle tragiche notizie che provengono dalle carceri italiane, ritornare al testo biblico può aiutare a riordinare i pensieri e riorientare le emozioni che in casi come questi possono travolgerci.
Le parabola del granellino di senapa e del seme che cresce spontaneamente sono un esame di coscienza: stiamo impedendo o stiamo favorendo la crescita del Regno di Dio? La figura di Charles de Foucauld, insieme a una pagina di Mario Rigoni Stern che cita Anton Čechov, ci possono aiutare…
Talvolta siamo così presi dalla critica e dal conflitto con l’altro, certi di sapere quale sia la strada più giusta del credere, da dimenticarci che l’essenziale è il camminare, come richiede lo Spirito.
Troppo spesso, ancora oggi, la Parola non è la base della preghiera dei cristiani, e da qui deriva anche la fatica che incontriamo nel condividere 'esperienze' vissute di Vangelo
Le donne si incamminano verso il sepolcro tra la notte e l’alba, quando ancora è buio ma già inizia a sorgere il sole, per andare incontro all’inatteso: la tomba è vuota. Anche noi viviamo la stessa condizione, anche a noi è chiesto di dare fiducia a una resurrezione non più cessata - facendo piccoli passi di vita e mutando sguardo, come dice Tonino Guerra in una sua breve poesia.
Avvertiamo forse la tentazione dell’indifferenza e del cinismo, dopo un anno di pandemia; eppure possiamo ancora sentire emozioni e sentimenti veri nell’accostarci alla Passione, secondo l’invito del profeta Isaia e una profonda poesia di Elena Bono.
Perché il ritornare con più calma e maggior sistematicità sulla presunta blasfemia di Sanremo può servire anche per verificare lo stato di salute dell'«apostolato dell'orecchio» della Chiesa italiana
Il chicco di grano muore, nel silenzio, ma per portare vita, in attesa della primavera: è la nostra vocazione, è la via del cristiano da sempre, come ci ricordano due poesie di Elena Bono
Una pandemia lunga un anno ci ha affaticato. Ma ora, cosa provare a fare nelle nostre vite?
Nella penombra Nicodemo si avvicina al mistero di Gesù, in un discorso che ricorda come la luce e le tenebre siano pertinenza di Dio, mentre l’uomo deve domandarsi se sia un ‘cieco vedente’, come accade in un noto romanzo di Saramago.
Il Vangelo ci invita a fare spazio a Dio, rimuovendo ciò che nel tempo ha occupato i nostri luoghi interiori - impedendoci una vita piena -, avendo magari accumulato solo quanto è destinato ad appesantirci per poi perire nell’oblio. Come accade in un celebre romanzo di Giorgio Bassani.
Pietro, di fronte alla Trasfigurazione, manifesta la tentazione del tutto, da avere ‘qui e ora’: è una tentazione pericolosa, animata da un’inquietudine febbrile, come ci ricorda anche una poesia di Wislawa Szymborska.
Proviamo ad abitare il deserto, senza fughe, facendo della tentazione un’occasione per rileggere i nostri desideri, le nostre nostalgie più vere, perché, come ci ricorda Caproni, «tutti riceviamo un dono», che va continuamente riscoperto.
La miniera di Cogne e il capitolo 28 del libro di Giobbe da cosa sono accomunati?
Come la festa dell'Epifania e la viglia della ripresa delle lezioni (a distanza) possono diventare l'occasione per una riflessione sulle prove dell'esistenza di Dio...
Il racconto dell’Epifania ci presenta diversi modi di usare le parole, ora in modo onesto –i Magi -, ora in modo autoreferenziale –gli scribi -, ora in modo ingannatore –Erode-. Ma l’uso della parola è segno di un modo di vivere, come testimoniava Leonardo Sciascia, che nasceva cento anni fa.
Sulla soglia del nuovo anno, facciamoci guidare dalla Parola e da una poesia di Olga Sedakova per riscoprire di ‘essere custoditi per custodire l’altro’
Quest’anno siamo chiamati a vivere il Natale nella pieghe più faticose della storia, desiderosi di salvezza e guarigione: non è facile, ma questa è la scelta di Dio che si fa bambino per abitare il tempo e la vita in pienezza, una scelta che continua fino a oggi ed è capace di creare l’inatteso.
Avvicinarsi a Natale con poche essenziali parole e silenzi buoni, come ci suggerisce Maria e come ci ricordano una poesia di Emily Dickinson e un acquerello di Nicola Magrin.
Il Battista è inviato da Dio per testimoniare la luce, come molti uomini e donne che hanno fatto lo stesso nelle nostre vite, figure a cui andare con gratitudine riconoscendo il loro ruolo di annunciatori del Cristo, come accade in una pagina di Michael D. O’Brien dedicata alla paternità.
Saper fare un passo indietro, essere capaci di nascondimento: a questo ci richiama il Battista, nella consapevolezza che è uno dei compiti più difficili dell’uomo, ma necessario per rendere visibile il mistero, come dice anche una poesia di Antonia Pozzi.
Forse mai come quest’anno sentiamo il desiderio di una mano che, avvicinandosi, ci dia vita e calore, prendendosi cura di noi e della pena del mondo. Come accade in una pagina del commissario Montalbano e in una recente canzone dei Boomdabash.
Le indagini di Nuzzi, il nuovo Messale, i giocatori NBA in Vaticano, le figure di Bill Pelke e Raffaela Baiocchi, la morte di Maradona, l’intervento di Crisanti sui vaccini anti-Covid 19: questi i fatti di cronaca riletti alla luce delle Scritture.
Avvicinare i giovani alla Parola: un'esperienza di un gruppo di giovani che unisce la profondità del Siracide al buon gusto del vino
“La società moderna si distingue dalle precedenti formazioni sociali per un duplice incremento: una maggiore possibilità di relazioni impersonali e relazioni personali più intense” (N. Luhmann, Amore come passione)
La Scuola della Parola del cardinal Martini, il servizio ospedaliero di don Marco Galante, la resurrezione come antidoto alla tristezza della morte, il nuovo periodo di didattica a distanza: questi i fatti di cronaca riletti alla luce delle Scritture.