Si avvicina il tempo in cui la messe germoglia, le nostre parrocchie o i sacerdoti che sono posti a guida di esse non possono farsi trovare impreparati.
Un visitatore sconosciuto alla porta della canonica in una fredda notte di Avvento
Possiamo sempre coltivare la speranza che Dio non ci abbandonerà mai.
Non sembra davvero che il tempo che stiamo attraversando permetta uno spazio per l’avvento, cioè per la speranza di un futuro che porti nuova vita.
Questo è un tempo di dolore, di dubbio e di protesta, che mette in crisi il nostro essere uomini e la nostra fede. Diamo spazio alle domande più radicali, così da essere ancora pienamente uomini, anche di fronte a Dio.
Alla radice della crisi delle parrocchie vi sono da un lato alcuni mutamenti della società mai realmente metabolizzati, dall’altro la questione irrisolta di come vivere oggi la fede insieme, come comunità cristiana.
Dopo il primo articolo sulle 'crisi della parrocchia', è nato un ricco confronto, di cui proviamo a fare sintesi, prima di avanzare proposte e prospettive.
Grande eccitazione nella diocesi di Palissandro per l’annuale quiz di beneficenza alla ricerca del capro espiatorio
Come comunicare al meglio quanto, negli ultimi decenni, l’identità cristiano-cattolica sia maturata e riesca a pensare sé stessa e la realtà in modo più adeguato rispetto all'odierna complessità?
In una fase di profondo cambiamento, è possibile mettere a fuoco sette crisi che vive la parrocchia oggi.
L’idea e la prassi del perdono è quella che mi sembra più adeguata per comunicare a un giovane e a un adulto la complessità e le difficoltà attuali della fede nell’amore.
I Santi sono coloro che, soprattutto agli occhi di un bambino affetto da sindrome di autismo, sanno stare in un cerchio che non ha angoli, in una pace dove tutto è perfezione e sa ritornare...
Il vibrante appello di mons. Montblanc scalda la diocesi di Profiterole
Vi confesso che una grande curiosità ce l’ho: mi intriga e mi appassiona molto conoscere, dal punto di vista umano, com’era, anzi com’è, Gesù di Nazareth
È assolutamente giusto e condivisibile ripensare i cammini di iniziazione cristiana, ma altrettanta attenzione non deve essere posta ai contenuti che in essi andremo a trasmettere?
Non stiamo parlando di papa e gay, ma del punto centrale del cristianesimo
I due passi da compiere dopo che Papa Francesco ha sdoganato la critica al clericalismo...
Prima di cercare reliquie, segni miracolosi e guarigioni dovremmo interrogarci sullo stile di vita che la Chiesa, proclamando un nuovo santo, vuole promuovere come modello. E da questo punto di vista, nella beatificazione di Carlo Acutis, ci sono diversi aspetti che mi hanno lasciato perplesso...
Pensare alla santità come perfezione impedisce di cogliere la reale grandezza della testimonianza dei Santi: vivere fallimenti, fatiche e debolezze senza smettere di lasciarsi attraversare dallo sguardo di Gesù.
Quanta fatica ancora a credere che l’umano, così come si dà, senza bisogno di alterarlo, dimenticarlo, sorpassarlo o mascherarlo sia il luogo privilegiato in cui Dio ci parla, ci abita e ci vive.
La marca degli occhiali che il nostro Dio usa si chiama Benevolenza e la rinomata ditta produttrice, si chiama Misericordia.
Dei limiti di catechismo e cammini di Iniziazione cristiana discutiamo ormai da tempo, ma finora abbiamo risposto cercando di ‘aggiustare’ le cose, senza ottenere i risultati sperati. E se provassimo a fare la rivoluzione?
La "Fratelli tutti" analizza i muri che rendono il nostro mondo egoista, discriminatorio, conflittuale. E invita ad abbatterli
Come incide a livello ecclesiale trovarsi in un contesto in cui la maggior parte dei giovani prima dei 30 anni non ha la possibilità di uscire di casa? Una riflessione a partire dai dati Eurostat.
Nell'encicla pubblicata oggi, Papa Francesco propone un'idea di fratellanza che riguarda i singoli, ma soprattutto la società e la politica
Dovremmo essere consapevoli che le religioni lavorano per scomparire, per lasciare il posto alla relazione diretta, totale, stabile tra l’uomo e la trascendenza. Il cristianesimo fa eccezione?
I fatti di cronaca e la pandemia hanno reso evidente un fatto: spesso nella Chiesa la classe dirigente non è all'altezza della situazione (e del Vangelo), come capita nel mondo civile.
È difficile smentire la tesi secondo cui le religioni siano possibili solo dopo il peccato originale e non prima
Chi di noi non conosce l’espressione di tenerezza che sgorga dal cuore di chi ama e che si rivolge alla persona amata dicendole o chiamandola "Amore mio"?
A breve il Papa firmerà la sua nuova enciclica “Fratelli tutti”, ma perché non sperare che Papa Francesco ci sorprenda e decida di intitolare l’enciclica “tutti fratelli e sorelle”?
Per andare alle radici del problema occorre forse un'altra organizzazione ecclesiale che abolisca la separazione clero-laici, superi il clericalismo e apra la strada alle riforme.
Una vita consumata perchè consegnata e donata, giorno per giorno: il martirio è solo l'atto finale di una vita vissuta così.
Adesso che l’individualizzazione dovrà essere necessariamente più marcata, verso dove ci porterà questa transizione? Come si evolverà il concetto di comunità? E quello di solidarietà?
Una meta si raggiunge per soste e ripartenze; anche il cammino spirituale ha bisogno di passaggi intermedi, in cui guardare indietro e avanti
Dio ci continua ad amare anche dentro alle nostre rigidità esistenziali che non gli permettono di allargarci il cuore
La forma della comunicazione e i suoi contenuti non sono realmente separabili
Le reazioni a questo tweet di Papa Francesco mostrano quanta fatica facciamo ancora a credere in un amore gratuito che non chiede niente in cambio.
Nella spiritualità del sentiero un posto fisso si dovrebbe riservare ai segnavia che ci rassicurano e ci incoraggiano, soprattutto nelle nebbie
Voi avete degli amici in Cielo su cui sapete di poter contare sempre? Ebbene, se non ci avete mai pensato è giunto il momento di farlo.
Dal maestro della parola, nei giorni del ricordo, tre brani inediti e la frase di Ungaretti
Esplosione di creatività in un ficcante comunicato del Vescovo di Caciotta che propone alcune novità rivoluzionarie per la ripresa, ad ottobre, delle attività comunitarie ecclesiali
la Chiesa corpo di Cristo oggi è solo un guscio vuoto che si sta dissolvendo, funzionale solo al mantenimento di sé stessa
Quando vescovi e cardinali, dissentono dal Catechismo della Chiesa cattolica, le cose si complicano.
Riguardo la questione della purificazione in atto della memoria collettiva, La Bibbia ci offre una strada alternativa...
Il rischio è che la pandemia ci abbia reso lamentosi, pieni di rimpianti per com’era e rassegnati di fronte a un futuro indecifrabile. Ma la fede che sguardo ci chiede di avere su questo tempo?
Nell'ultimo numero della rivista on line 'Il Giornale di Rodafà', Stefano Sodaro commenta il terzo comunicato della comunità di Bose.
La pandemia una parentesi o un’occasione di rinnovamento? “Lo scopriremo solo vivendo”, spiega placido il vescovo Pancetta.
Si dovrebbe avere il coraggio di provare a rileggere i testi del vaticano II con gli occhi dell’oggi, scoprendo che su molte cose, forse, dovremmo riscriverlo
Dopo quasi due millenni di connubio con il potere, noi cristiani occidentali abbiamo dimenticato cosa significhi farsi carico della propria religione.
Confusione a lieto fine nella diocesi di Fagiolino per la prenotazione delle Messe sanificate
Sul pensiero di “fondo” che ha animato alcune parti della chiesa durante il digiuno eucaristico.
Su un grafico (sbagliato) che ricollega il calo dei decessi alla preghiera del Papa in piazza San Pietro
Dalla lettera di don Maurizio Patriciello alla nota di Enzo Bianchi sino al commento al vangelo di Luciano Manicardi, in gioco è ancora una volta l’essenza del cristianesimo: cosa significa perdonare?
Stato e Chiesa possono giungere ad un accordo soddisfacente per entrambi, ma cosa si muove dentro i singoli credenti?
La voce della CEI si è sentita forte per la sospensione delle messe con il popolo, un po' meno per la "ferita" (Mattarella) vissuta in questo tempo dalla comunità scolastica.
Le provocazioni che la lettura di “Una domenica” di Fabio Geda ha suscitato alla mia fede, sull'adeguatezza dei nostri discorsi su Dio e la religione per l'uomo di oggi.
Non possiamo sperare che il solo aver patito costrizioni e dolori, o aver sperimentato tecniche nuove di comunicazione, sia sufficiente a muovere una “conversione” pastorale.