Il cristiano “in difesa”

Giorgia Meloni, a Budapest, al cospetto di Orban, qualche giorno fa dice che bisogna difendere Dio. Ma quanto è cristiano un atteggiamento difensivo?
20 Settembre 2023

“Serve una grande battaglia per difendere il genere umano, e i diritti delle persone, e anche per difendere le famiglie, anche per difendere le nazioni, anche per difendere l’identità, anche per difendere Dio e tutte le cose che hanno costruito la nostra civiltà”.

La frase, ormai forse già dimenticata, è del nostro primo ministro, Giorgia Meloni, pronunciata a Budapest, al cospetto di Orban, qualche giorno fa. Nulla di nuovo, di per sé. L’uso strumentale del riferimento a Dio da parte di politici, italiani e non, per i loro scopi tattici, è ormai diventato norma. Non è questo che mi colpisce. Sono invece le ripetizioni (ben cinque!) del verbo difendere che hanno stuzzicato la mia riflessione. Si sa che Giorgia Meloni non fa riferimento ad un Dio qualsiasi, ma al Dio del cristianesimo, a cui si riconnettono secondo lei anche le altre espressioni messe sotto “difesa”.

Allora mi sono chiesto: quanto è cristiano un atteggiamento difensivo? Appartiene davvero alla fede in Cristo, e alla sua espressione religiosa, la percezione di essere sotto attacco? Perché è innegabile che l’atteggiamento difensivo nasca da questo.

Sul piano psicologico, quando ci sentiamo aggrediti abbiamo due possibili reazioni. La paura, che si scatena, in noi come negli animali, quando ci si trova davanti qualcosa o qualcuno che viene percepito come un pericolo e che si stima avere più potere di noi, perciò potenzialmente capace di “violare” in qualche modo ciò che sentiamo messo in pericolo. E questo spinge verso la fuga. Quando percepiamo, invece, che l’aggressore abbia un potere pari o inferiore al nostro, la nostra reazione difensiva vira verso la rabbia aggressiva, la seconda reazione possibile, che ci spinge a tentare di sconfiggere il nemico.

Paura e rabbia, perciò, sono cugine e riflettere sulla possibilità di un cristiano, ma anche di una Chiesa, “in difesa”, significa riflettere su due aspetti connessi tra loro e a queste due emozioni: la valutazione dell’intenzionalità aggressiva del nemico e del nostro potere di fronte a lui. Come la fede può o deve reagire davanti a ciò? Ora, è innegabile che nella storia della Chiesa si siano succeduti molti periodi in cui “l’altro” è stato percepito come un nemico, dotato cioè dell’intenzione di aggressione verso il cristianesimo. Ma è altrettanto vero come la reazione della Chiesa non sia stata sempre la stessa.

Ad esempio, all’epoca delle persecuzioni dell’impero romano, la reazione della Chiesa è incentrata sulla testimonianza di fede: l’aggressione viene pensata come occasione di testimonianza, nella propria vita, della fede in Cristo, che, come Lui, rinuncia a difendersi e vive la sua passione come atto di offerta di amore. Tanto che, dopo ogni persecuzione si riapre la solita questione: i lapsi (coloro cioè che per non morire hanno rinunciato alla fede) vanno riammessi nella Chiesa? Vanno perdonati? Pochissime, invece, sono le tracce di un atteggiamento della Chiesa che punta il dito contro gli aggressori e si ricompatta per combatterli.

Molto diverso, invece, la predominanza della reazione della Chiesa cattolica di fronte alla percezione di sentirsi aggredita dai protestanti, dopo Lutero. Non ci si preoccupa della testimonianza, nella propria vita, della fede in Cristo, ma si vive l’offesa come discredito distruttivo delle verità di fede e di fronte a ciò ci si ricompatta per combattere il nemico. Senza rendersi conto, fino in fondo, che in questo modo Cristo diventa l’oggetto da difendere e non l’amore che anima la propria testimonianza.

Certamente questa differenza di reazione alla percezione di essere aggrediti dipende molto dal valore e dalla consistenza del potere che la Chiesa sente e pensa di avere. Ma nel paradosso tutto anti evangelico di una reazione aggressiva verso il nemico proprio quando si sente di avere molto potere e di una, forse molto più evangelica, di accettazione del nemico come occasione per vivere la dinamica di amore, anche quando si avverte poco potere.

Se, infatti, guardiamo il Nuovo testamento, le cose sembrano abbastanza chiare. “Non rendete male per male, né ingiuria per ingiuria, ma, al contrario, rispondete benedicendo”. (1 Pt 3,9) “Come una pecora fu condotto al macello e come un agnello senza voce innanzi a chi lo tosa, così egli non apre la sua bocca.” (At 8,32) “ Quando vi condurranno via per consegnarvi, non preoccupatevi di ciò che dovrete dire, ma dite ciò che in quell’ora vi sarà dato: poiché non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo.” (Mc 13,11). “Né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore” (Rm 8,39).

Le uniche volte in cui Cristo reagisce con aggressività a coloro che si oppongono a lui sono quelle in cui chi ha potere religioso, e pensa di dover difendere Dio, si oppone alla presentazione di un Dio di misericordia, che rinuncia a difendersi per amore degli uomini. Molto sintomatico! Lui, Signore della storia e del mondo, assiso alla destra di Dio “al di sopra di ogni principato e autorità, di ogni potenza e dominazione e di ogni altro nome che si possa nominare, non solo nel secolo presente ma anche in quello futuro” (Ef 1,21), reagisce al nemico con l’amore che si offre, fino a farsi mangiare dagli uomini. Mentre si oppone con forza a coloro che non vogliono riconoscere la misericordia come essenza di Dio.

 

14 risposte a “Il cristiano “in difesa””

  1. Federico Aldrighetti ha detto:

    Chi sta sempre sulla difensiva vuol dire che ha paura di perdere qualcosa e non ha un’identità chiara. Come dice bene l’articolo, la testimonianza è la vera via che i primi cristiani ci hanno insegnato. Poi ci si è gonfiati, pensando di essere i migliori e si sono dimenticate le cose fondamentali e si è iniziato a scomunicare tutti.
    Meloni non vuole i migranti – nonostante ne avremmo tanto bisogno, e si potrebbe fare un bel lavoro di intergrazione – ma vuole essere cristiana e addirittura difendere Dio. Qualcosa non quadra. Chi non accoglie, non credo abbia ben capito cos’è il Dio cristiano. Purtroppo le belle parole stonano un poco sulla bocca di chi non è coerente, e alla fine non sanno di niente e lasciano l’amaro in bocca…

  2. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    E’ stato bello la Veglia di preghiera con la presenza di Tutta la Chiesa; Fratelli in Cristo che con le giovani generazioni in orante ascolto dello Spirito, un Silenzio che parla al mondo mentre oltre quel “recinto” rumoreggiano le guerre in atto. Il comune cittadino guarda e ascolta e condivide Speranza che i cieli si aprano malgrado le empieta cheavvengono. Non si comprende questa furia cieca che, come acqua straripante, trascina in vortici uomini e natura in azioni distruttive. Come vedere speranza e futuro in tutto quanto viene deciso da governi che osano invocare libertà e giustizia con gli stessi mezzi bellici ripetendo il passato ma predicendo rinascita che sembra artificiò illusorio da convincere il popolo che non decide. La sola Speranza risiede in quello orante, la verità in quella Parola fattasi carne, esempio per i posteri. “uniti nell’amore, formiamo un solo corpo nel Signore”. preghiera,canto di lode

  3. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Come pensare che fornendo bombe non si crei morti, uomini con il diritto a pensare a una pace costruita in modo diverso, compartecipi da vivi! Come non vedere che in questo si fa mercato, esistono vari interessi a far decidere con le armi una supremazia, da raggiungere l’obiettivo solo da vincitori e vinti. Contare sul tempo perché gli animi da ambe le parti trovino ?Pace!, abbiamo esempio da medesime storie passate. Pensare a quante vite umane sono sacrificate tutto quanto si tenti di ricostruire è molto faticoso, diverso dall’aver cercato di ottenerlo in modo civile, dignitoso intelligente da uomini e per questo a provare dolore chiedere scusa per un tale sacrificio umano.,!Uno si è sacrificato per molti, non il contrario. Questa è la Verità. Superare lo spirito di supremazia, grandezza,possesso per ambire solo a dimostrare di essere uomini con il coraggio di costruire la Pace senza chiedere il sacrificio di fratelli, amici, uomini della grande famiglia umana

  4. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Il caso:Caritas 300 tonnellate di aiuti umanitari distrutte a Leopoli, mercato di Kostiantynivka 6 sett.u.sc, 15 civili morti, il NYT scrive l’attacco catastrofico causato da un missile errante antiaerea Ucraina, errore; le forniture avevano un valore di 1 milione di dollari.difendere Cristo e anche questo, il soccorso giunto a civili dalla solidarietà di chi non sta a guardare!. C’è chi la dimostra mandando invece rifornimenti bellici, fanno parte di un piano di pace appoggiato da 140 Paesi;” il mondo continui a sostenere l’Ucraina “e l’appello replicato, invocato,”Armateci o perdiamo”!di sicuro le bombe fanno terra bruciata. Oggi il cittadino nota sul marciapiede dove cammina una targa che luccica e legge il nome di uno che le abitava lì, a ricordarlo perché ucciso in tempo di guerra. Come pensare subentri Pace dove il bisturi di una guerra ha lasciato segno?l’odio e il dolore permangono nel cuore umano,, Cristo ha pianto sulla rovina di Gerusalemme!

  5. Guido Silurati ha detto:

    Se è vero che il presidente del consiglio Sig.ra Meloni ha dichiarato letteralmente così come riportato qua (…per difendere Dio…) ha davvero credo sbagliato ingenuamente ad esprimersi: Dio (il Dio-nostro uno e trino) NON ha bisogno di essere difeso da nessun umano, ovvio e …assoluto! Altrimenti non sarebbe; però la Meloni forse intendeva la difesa della cristianità, questa è dovere legittimo: si è espressa malamente dai, non facciamole un processo. L’intenzione era buona (non buonista). Cordiali saluti a tutti e grazie per lo spazio concessomi, LJC , nunc et semper.

  6. maria crasso ha detto:

    Difendere Dio significa scegliere il Bene e la Verità. Certo che Dio è anche Misericordia, ma non lo si può svilire a compagno di merende.
    Dando i comandamenti a Mosè disse “perché tu abbia la vita” Per il nostro bene, per non finire sotto il dominio di Satana come gli stupidi progenitori.

  7. Paola Meneghello ha detto:

    Sì, concordo.
    Certo esiste un concetto di difesa di sé o della propria parte, e un altro inteso come volontà determinata e direzionata verso qualcosa che secondo coscienza fa il Bene, oltre il nostro particolare.
    Ciò che comunque non va confuso è l’atteggiamento attivo contro quello passivo.
    Si può essere attivi con l’esempio, con la coerenza: se voglio lavorare per un mondo di pace, e poi mi difendo con la violenza, non difendo certo ciò in cui credo.
    Meloni immagino pensi di difendere il Dio cristiano cattolico.
    Eppure Gesù dice: “porgi l’altra guancia”: ci esorta forse, Gesù, ad essere passivi? O forse ci sta mostrando un diverso modo di agire?
    Ma ci vuole grande Forza, grande determinazione e stabilità. Grande Fede.
    Comunque sia, credo vada cambiata prospettiva: i valori si difendono mettendoli in pratica, la Luce entra aprendo le porte senza paura, non chiudendole in difesa per impedire al buio di entrare..

  8. Pietro Buttiglione ha detto:

    Augias a Di martedî citava( e applaudiva) Avvenire che ha risposto che Dio si sa difendere, SE VOLESSE, DA SOLO.
    Imo dobbiamo rimettere Dio al suo giusto posto, nn solo la Meloni..
    Imo puó aiutare molto capire il vero significato di
    TIMOR di DIO…

  9. Paolo Cardoni ha detto:

    Quanti amici di Giobbe! Vorrei far notare che nella Bibbia tutti quelli che vorrebbero difendere Dio fanno una pessima figura e che l’unico che nei Vangeli Gesù chiama satana è Pietro. Fede e religione non coincidono.

  10. Gian Piero Del Bono ha detto:

    Negli esercizi spirituali di San Ignazio si prescrive di immaginarsi un grande campo di battaglia e due eserciti che portano due stendardi , uno quello di Dio , l’ altro quello di Satana. E chi fa gli esercizi deve immaginarsi di combattere sotto lo stendardo di Dio. La lotta fra bene e male e’ testimoniata non solo i tutti i testi del Nuovo Testamento ,nei Vangeli, nell’ Apocalissi di Giovanni, nelle lettere di San Paolo, e poi in tutti i testi dei Padri della Chiesa. Il 29 settembre si commemora San Michele Arcangelo il capo delle milizie celesti che combatte’ in difesa di Dio insieme agli angeli buoni. Chiunque abbia vissuto realmente nella cultura e civilta’ cattolica non si scandalizza della frase “difendere Dio” . Piuttosto stiamo attenti a non passare sotto lo stendardo del Nemico, per superbia e ricerca del piacere, come oggi purtroppo fanno molti cristiani.

  11. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Pertanto l’atteggiamento non sembra tanto a difendere il Dio Cristiano, quanto prendere in considerazione quei valori che sono da Lui proponibili a essere promessa per una società rinnovata. Essa oggi pare convinta da una libertà nella quale predomina il volere diventato diritto, ma qualunque volere come un diritto, e ha portato confusione, una libertà al degrado colpendo proprio il mondo dei giovani i quali senza altra cultura non sanno porsi ideali sui quali costruire il proprio futuro, e senza conoscenza neppure essere futuro credibile per la società. Scienza e Tecnica permettono di realizzare miracoli: storpi camminano, si guariscono malattie come non era possibile in passato ma a che serve dare più tempo al vivere se l’uomo non sa perché è vissuto, o solo che tutto muore con lui. Perché questo è uno dei miracoli divini. Cio che è nel cuore dell’uomo vive ha vita per sempre il buono delle sue opere, il Dio lo ha dotato della sua stessa vita.

  12. Maria Crasso ha detto:

    Possiamo negare che Dio è stato combattuto in certi periodi della storia specialmente da una certa politica?
    “Noi vogliamo Dio, Vergine Maria,” faceva cantare la Chiesa in un periodo in cui il pericolo ateismo obbligatorio sembrava sovrastare le forze umane, e si affidava all’aiuto di Maria…
    Ora la Chiesa non canta più quell’inno e i riferimenti al divino danno fastidio. Ho sentito il vescovo di Napoli, quasi infastidito da un evento senza spiegazione come “il miracolo di San Gennaro”. Esaltare la presenza e potenza di Dio, autore della Risurrezione, non interessa più.
    Meglio la pastasciutta in cattedrale, quella sì che è sazietà.

  13. Pietro Buttiglione ha detto:

    Forse non siamo stati cosí vs i fratelli Ebrei, visti come nemici.
    Cfr la lettera di Ambrogio and so on…

  14. Vicentini Francesca vicentini ha detto:

    Forse la signora Meloni intende dire ciò che credere in Dio da sicurezza, vi è giustizia nella sua Parola, in sintesi è una Persona affidabile, da sicurezza la Sua Legge più di certe che intanto nell’oggi vediamo frutti negativi nella società. Giovani tendenti a non sognare altro futuro che godersi la vita per quanto il denaro consente, o senza questo il ripiegarsi in pensieri depressivi, insoddisfatti del presente e senza sogni per il futuro. Quel Crocifisso che tanto fa discutere se mantenerlo presente e Parola di speranza, infonde coraggio e esempio reale che la sua Parola opera e fa bella la vita, e promotrice di bene comune. Avere il coraggiodi volerlo togliere come modello educativo per lasciare il nulla , bisogna essere stolti dal momento che si sta discutendo come salvarsi dalle gangs minorili, come dare senso alla vita a tutti quei giovani che quotidianamente sconsideratamente la perdono, ,

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