Chi è cattolico?

Dopo il dibattito seguito alla morte di Michela Murgia, una riflessione su chi è un cattolico
18 Agosto 2023

Nel mezzo di questa assolata estate Michela Murgia ci ha lasciati, e sappiamo bene tutti come non sia stata una morte indolore. Molte voci si sono alzate, in Italia, a commento di un evento che, a mio parere dovrebbe spingere un credente al silenzio della riflessione e della preghiera. Perciò non mi aggiungerò a questo coro. Ma credo sia sensato tentare una serena riflessione, non nel merito, ma sul delicato punto che, secondo me, sta sotto a tutto questo dibattito pubblico: cosa vuol dire essere cattolici? Chi appartiene alla Chiesa cattolica?

Intanto per essere cattolici bisogna, prima, essere cristiani. Essere persone, cioè, che hanno sperimentato, in qualche modo, la presenza di Cristo risorto nella loro esistenza. E, a seguito di ciò, hanno deciso di voler coltivare questa relazione effettiva con Lui. Relazione che si sostanzia nel sentirsi amati gratuitamente da Dio, pur nel nostro essere peccatori e nel cercare, nello scorrere del tempo, di stare dietro a questo amore infinito, fino a lasciarci trasformare da Lui in Santi.

Mi rendo conto di dire cose ovvie, ma molte delle dichiarazioni che da più parti abbiamo letto e sentito in questi giorni sembrano ignorare questo “fondamentale” della fede. Perché tutto nasce da lì, pure l’essere Chiesa e anche l’essere Chiesa cattolica. L’esperienza di tale relazione, infatti, spinge alla condivisione con gli altri credenti del proprio vissuto, proprio perché essa produce una spinta ad amare universalmente, a ricambiare in modo cattolico, cioè secondo totalità e universalità, questo amore. Perciò è la relazione con Cristo che genera la Chiesa, non viceversa.

“Quel che era dal principio, quel che abbiamo udito, quel che abbiamo visto con i nostri occhi, quel che abbiamo contemplato e che le nostre mani hanno toccato della parola della vita (…), noi lo annunciamo anche a voi, perché voi pure siate in comunione con noi; e la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo”. L’incipit della prima lettera di Giovanni è chiarissimo. E richiama la dinamica di At 2, 48: “il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati”. In altre parole, il rimando all’amore di Cristo, come al fondamento della propria fede, non può mai essere saltato nella Chiesa, pena lo svuotamento dell’essere Chiesa.

Quando questa dinamica si concretizza nell’accesso al battesimo, la fede viene sancita e con certezza sappiamo che Cristo tocca nel profondo quella persona e la rende capace di rispondere pienamente all’amore di Dio. Ma la fede, nel suo nucleo più profondo, deve già essere presente nel battezzato, altrimenti nemmeno si chiede il battesimo alla Chiesa. “La preparazione dell’uomo ad accogliere la grazia è già un’opera della grazia. (…) Dio porta a compimento in noi quello che ha incominciato”. (CCC 2001) La Chiesa questo lo sa benissimo. “La salvezza viene solo da Dio; (…) Noi crediamo la Chiesa come Madre della nostra nuova nascita, e non nella Chiesa come se essa fosse l’autrice della nostra salvezza” (CCC 169).

Perciò nel vivere la Chiesa non si può mai dimenticare che per primo è la fede che fonda la Chiesa, e solo dopo la Chiesa genera la fede. Allora, se l’adesione alla Chiesa proviene dalla fede e questa è un atto personale, che si sviluppa nel tempo, difficilmente possiamo definire i limiti della Chiesa in modo netto e oggettivo, tanto da poter giudicare con certezza se qualcuno è dentro o fuori la Chiesa cattolica. E ciò vale sia per chi dice che qualcuno è fuori, sia per chi sostiene che tutti siamo dentro la Chiesa.

Nel primo caso ci si appella all’oggettività del battesimo e della adesione esplicita o meno alle verità di fede, per decidere se quella persona sia o no cattolica, dimenticandosi che nessuno può davvero giudicare se e come lei stia vivendo in risposta all’amore di Dio o si sia chiusa ad esso. Perché l’adesione personale a Cristo è sempre un gradualità, mai un tutto o niente. E l’adesione totale ci sarà solo nel regno di Dio, quando saremo santi. Il cattolico non ipotizza che la verità sia oggettiva e che l’accesso ad essa sia altrettanto oggettivo.

Nel secondo caso ci si appella alla soggettività del desiderio di amare, che in qualche modo quella persona mostra, ipotizzando che questo sia sufficiente ad essere di Cristo, dimenticandosi che l’amore non si autogiustifica, perché nella visione cattolica, il male è proprio un amore impazzito, amando un bene minore al posto di un bene maggiore. Chi è di Gesù Cristo non solo tende ad amare, ma ad amare sempre più in modo ordinato, riconoscendo la verità e il valore delle cose e delle persone e a Dio il primato. Il cattolico non ipotizza che la verità sia soggettiva e che l’accesso ad essa sia altrettanto soggettivo.

Chi si erge a paladino dell’oggettività del confine immagina che la verità proclamata da essa sia già tutta definita e immutabile, perciò utilizzabile per il giudizio su chi è o no nella Chiesa. Ma forse dovrebbe ricordare ciò che la Chiesa stessa afferma: “Il pieno diritto di giudicare definitivamente le opere e i cuori degli uomini appartiene a Cristo in quanto Redentore del mondo. (…) Ora, il Figlio non è venuto per giudicare, ma per salvare e per donare la vita che è in lui. È per il rifiuto della grazia nella vita presente che ognuno si giudica già da se stesso, riceve secondo le sue opere e può anche condannarsi per l’eternità rifiutando lo Spirito d’amore”. (CCC 679)

E pure dovrebbe ricordare che “prima della (ultima) venuta di Cristo, la Chiesa deve passare attraverso una prova finale che scuoterà la fede di molti credenti”. (CCC 675) “La Chiesa non entrerà nella gloria del Regno che attraverso quest’ultima pasqua, nella quale seguirà il suo Signore nella sua morte e risurrezione”. (CCC 677) Cioè la Chiesa deve morire come istituzione umana e rinascere come regno di Dio, perciò, nella sua dimensione istituzionale non sostituiamola a Dio stesso.

Chi si erge a difensore della soggettività nell’essere cattolico, dovrebbe ricordare che per la Chiesa “la fede è innanzi tutto una adesione personale dell’uomo a Dio; al tempo stesso ed inseparabilmente, è l’assenso libero a tutta la verità che Dio ha rivelato”. (CCC 150) e ancora: “una conoscenza più penetrante richiederà a sua volta una fede più grande, sempre più ardente d’amore. La grazia della fede apre gli occhi della mente per una intelligenza viva dei contenuti della Rivelazione, cioè dell’insieme del disegno di Dio e dei misteri della fede, dell’intima connessione che li lega tra loro e con Cristo, centro del mistero rivelato. (CCC 158). Cioè più si coltiva la relazione di amore a Cristo, più la comprensione della gerarchia e dell’ordine delle sue verità appare evidente e più ci si avvicina al centro del mistero.

Essere cattolici perciò richiede di ipotizzare che la verità sia oggettiva, ma l’accesso ad essa sia soggettivo. Perché la verità è una relazione di amore.

16 risposte a “Chi è cattolico?”

  1. Pietro Buttiglione ha detto:

    Chi é CATTOLICO?
    Lo sono i giocatori liberi, come me?
    Allora lo sono quelli DENTRO, la varie Istituzioni.
    Come potremmo tacciare di non-cattolico i vari Movimenti. Gli Ordini vari. Ad es. I boy-scout. Poi leggo che in USA stanno chiudendo bottega x non pagare le tanto diffuse ‘molestie’… E se provate a chiedere ‘COME MAI? ad uno di CL, dei Legionari, ecc.ecc. magari vi sentite rispondere che la carne é debole, o l’ossimoro casta MERETRI, o che tanti poi si pentiranno. ( che mi ricorda tanto il ‘consolamentum’ dei khatari..)🤐🎃…
    E giú con i Danti e santificati..
    Allora, basta essere DENTRO x esserlo? Basta conoscere e recitare il CCC? Ma forse basta nascere etero, ma senza esercitarlo.
    A COSA abbiamo ridotto Cristo??

  2. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Quindi noi diventiamo cosa nuova quando agiamo secondo lo Spirito di Cristo, che è il tendere al Bene: l’amore Cristiano e’generoso, solidale, un amore che costruisce “Vi lascio la Pace vi do la mia Pace”. Cristo e’ vita, e’costruttore di vita, e Lui la via, ciò che è forza nell’uomo può diventare fragilità senza il suo spirito, il coraggio distruttivo quando non ispirato a un bene comune. E’ difficile dover rinunciare a qualcosa che si ritiene giusta comporta sacrificare del proprio, di se stessi eppure l’esempio viene da Cristo il quale pur essendo giusto ha dato la sua vita per quella di molti. Come non provare pena di fronte a un uomo distrutto dalla propria fragilità, o non provare ribellione contro le guerre che stanno distruggendo il mondo. Come non vedere che anche la natura appare in fase distruggente, la nostra stessa scienza intelligentemente lo conferma, e neppure questo avvertimento convince a una riflessione!

  3. Pietro Buttiglione ha detto:

    Riscontro la domanda di Paola:
    cosa vuol dire essere umani?
    Certo che la verità “oggettiva” é coda ardua…
    Ma imo manco fa risposta il caso ‘marginale’..
    Provo a rispondere io:
    * umano é sempre in fieri. Open space.
    * difficile ridurre ad un format unico.
    * qualunque risposta deve fare i conti con:
    Cosa ci diversifica da altri primati?
    Ben poche cose, non certo i sentimenti.
    E anche il mio cane possiede una determinata individualitá/personalitá.
    A qs punto cerchiamo se l’Umano sfugge al determinismo, partecipa di libero arbitrio e trascendenza.
    Tutto da dimostrare, anzi, meglio!
    Da credere o non credere.

  4. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Ma per il nuovo nato e un daccapo alla vita cristiana; il corpo e strumento, artefice di persona nuova, perciò vale il dettato di Dio Padre a voler essergli figli per mezzo del Figlio che per questo ha mandato. Forse si sta creando una falsa idea di vita secondo uno spirito che è però sempre da idea umana, in quanto “ quelli che vivono secondo la carne, tendono verso ciò che e’ carnale; quelli invece che vivono secondo lo Spirito , tendono verso ciò’ che è spirituale. La carne tende alla morte, lo Spirito alla vita e alla Pace.(Rm.8)(2,11) “Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo?Prendero dunque le membra di Cristo e ne farò membra di prostituta?Non sapete che chi si unisce alla prostituta forma con essa un corpo solo?”I due-e’ detto- diventeranno una sola carne”Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo Spirito.Infatti siete stati comprati a caro prezzo:glorificate dunque Dio nel vs.corpo!1Cr.6)

  5. Paola Meneghello ha detto:

    La Verità è una Relazione d’Amore.
    Condivido assolutamente.
    E le idee, che ci caratterizzano, non servono a fare delle classificazioni, ma alla sempre maggior comprensione della Vita.
    Credo che la domanda da porci davanti ad ogni situazione sia cosa ci rende la nostra umanità.
    E cosa vuol dire essere umani?
    Certo non la declamazione di una verità oggettiva, però attenzione, perché questo lo si può dire anche alla Murgia e ai suoi difensori. Basta asserire che il genere è ciò che percepisco, per essere tolleranti verso chi vive senz’altro su di sé quella realtà soggettiva?
    Basta dire di credere nei legami d’anima, per favorire il rispetto della persona, tutta intera, se siamo anche un corpo?
    Credo che per rispettare Murgia, si debbano poter confutare le sue idee, perché lo scopo è crescere, attraverso il contributo di tutti, qualunque esso sia, in Umanità.

  6. Francesca vittoria vicentini ha detto:

    Nella Storia dell’uomo, Dio creatore si è fatto da subito Padre, l’uomo neonato non sapeva nulla di ciò che è bene e male. Dio gli ha dato la via, i Comandamenti, poi dato il persistere in negligenze ha mandato tanti uomini e capi di popolo a indirizzare il suo prescelto e infine Gesù Cristo il cui Vangelo e oggi conosciuto in tutto il mondo.attraverso la Sua Chiesa. Oggi anche questa è sottoposta ai raggi X apprezzata perché distribuisce il “pane” di frumento ma anche avversata, e o tollerata per ciò che insegna che si discosta dalla cultura prevalente moderna. Perfino tra cattolici c’è dissenso come fare la Pace, eppure Dio non è per la guerra e il Cristo stesso lo ha dimostrato!La famiglia stabilità da Dio, pilastro , alveo dell’amore che vuole essere dono (maschio e femmina una ricchezza condivisa in un nuovo DNA da trasmettere a una prole, non conquista di un potere, amore costruttivo di dare vita a una nuova umanità.

  7. Guido Silurati ha detto:

    Caro Borghi, se io osservo il vostro logo (vino nuovo) vedo prima un uccello (accio) e poi la brocca del vino, in alternativa; ma, il logo è stato creato perché sia interpretato come brocca! Ho pensato a come interpretava la fu Murgia il Vangelo: faceva quello che faccio io con il vostro logo: sbagliava! Interpretava sbagliato!
    Perché vi ostinate a corrompere le anime con queste mortali ambiguità? State lavorando da dentro la Santa Chiesa per distruggere pure la dottrina! Questa è la mia opinione (chi sono io per giudicare ??? Do you remember?) Condannerà Dio , assolverà Dio. Ma intanto son cattolico e parlo anche io! Eccome, ne ho il dovere (si chiama opere di misericordia): altrimenti cadrei in omissione… O NO ?

  8. Fulvio Martino ha detto:

    Mi pare vi sia una gran confusione teologica, pratica e di elementari della fede, ci sono tre cose distinte ed inconfondibili:
    1 La salvezza dell’anima è del corpo che appartiene esclusivamente ed inconoscibilmente a Cristo, che salverà tutti i beati e Misericordiosi, al di là di quella etichetta che in terra avranno (atei o di qualsiasi appartenenza abbiano)
    2 Chi non appartenendo agli Apostoli non aderendo a nessuna Chiesa e Cofessione “scaccia i demoni nel suo nome” ovvero si riconosce di Cristo
    3 Si aderisce ad una particolare chiesa o confessione,
    Due cose non chi dice Signore Signore si salva
    ma essere Cattolici, Evangelici… È obbligatoriamente aderire alla Confessione particolare ed ai propri segni della Salvezza ed alla fraternità amorevole essere di quella chiesa,. Con il Vaticano II la coscienza è sovrana e superiore a qualsiasi cosa pontefice incluso difatti ndio non dovede obbedire a non agli uomini ed alle loro tradizionima al comando di Dio.

  9. Pietro Buttiglione ha detto:

    Non so se lo ho giá scandalizzato qualcuno ma avete presente il volto di GEMMA quando ha lasciato qs mondo?
    E quello di Teresa?
    Vicinanza a Dio.
    Ora riguardatevi gli sguardi, i sorrisi ultimi di Michela..

  10. Pietro Buttiglione ha detto:

    Condivido tutto..
    Vorrei solo che tu aggiungessi a qs. il PS in fondo🙃😊
    “La grazia della fede apre gli occhi della mente per una intelligenza viva dei contenuti della Rivelazione, ….cut….Cioè più si coltiva la relazione di amore a Cristo, più la comprensione della gerarchia e dell’ordine delle sue verità appare evidente e più ci si avvicina al centro del mistero.”
    PS e il centro del mistero non é affatto detto che sia la Dottrina della Chiesa cosī come propinataci nei secoli dei secoli..
    Un esempio dalla Parola di oggi:
    C’é chi é EUNUCO dalla nascita.. c’é chi si fa eunuco…
    Aggiungo e commento:
    Nessuno é escluso ( mi risuona ancora dentro quel TUTTI gridato dal Papa a Lisbona..!!) Nessuno. E nel primo esempio di ‘senza sesso’ imo rientrano tutte quelle Persone dal sesso&ormoni o magari semplicemente psiche diversamente orientato.
    Lasciatemi dire che la Parola viene prima e spesso supera la Chiesa…😭

  11. Paolo Ghetti ha detto:

    Grazie Gilberto per questo commento, in effetti in questi tempi di puro relativismo a cui purtroppo neanche la chiesa a volte pare riesca a sottrarsi Mi sorge una domanda di come la Grazia possa permanere nella nostra vita e nelle nostre azioni quotidianamente, i sacramenti, la Parola decisivi sicuramente per la mia vita e per la mia appartenenza alla chiesa di Cristo ma a volte rimane il vuoto della incomprensione di un mondo assetato di parola di Dio forse assetato di tutto ma sembra che il seme gettato non attecchisca più

  12. gilberto borghi ha detto:

    Come volevasi dimostrare. Non siano capaci di uscire dalla falsa alternativa secca soggettivo – oggettivo. Il vangelo chiede di più

  13. Gian Piero Del Bono ha detto:

    Il giudizio non e’ sul rapporto intimo di una persona con Cristo, sulla sorte della sua anima e sulla veridicita’ della sua fede Possiamo giudicare pero’ i gesti esterni ,le scelte di una persona. Una intellettuale che ha da un certo punto in poi della sua vita e’ diventata un’ attivista fino a voler ( parole sue) combattere contro la famiglia tradizionale ,contro i rapporti figli – genitori, per l’ aborto, l: eutanasia , di lei non possiamo giudicare la fede ,ma possiamo giudicare le opere e le opinioni .E abbiamo tutto il diritto di dire che arruolarla nelle file cattoliche e’ una menzogna e una mistificazione.
    Poi della sua fede giudichera’ Dio.

    • Gian Piero Del Bono ha detto:

      Del resto la Murgia la sua gloria l’ ha gia’ avuta in questa vita: ha abbracciato tutte le ideologia alla moda e’ diventata famosa e osannata non tanto come scrittrice ma come portavoce insieme ad altri del ” cambiamento antropologico”, che il “mondo” sta programmando per gli esseri umani ,non piu’ maschi e femmine, non piu’ padre e madre , ma “queer ” ,cioe’ fluidi ognuno sceglie chi essere. Questa nuova antropologia per cui si e’ battuta la Murgia, con prime pagine nei tutti media mainstream.
      Ma Gesù: ha avvertito che non si possono servire due padroni. chi ha scelto il mondo e le sue glorie non puo’ tenete il piede in due scarpe.

    • Antonio De Caro ha detto:

      “Arruolarla nelle file”: da quando la fede è un servizio militare? Contro chi bisogna combattere? E se Michela Murgia, o io, avessimo una fede e una coscienza che rifiuta questa visione identitaria e violenta? Anche queste idee sono allora soggette allo stesso scrutinio. Corrispondono alle Beatitudini? Al comandamento dell’amore? Poi: nel suo post ricorre spesso il verbo giudicare. Ne abbiamo davvero bisogno? Questo non vuol dire rimanere indifferenti o non avere dei criteri morali: ma essi devono portare ciascun* di noi a migliorare se stess*. Quale perverso meccanismo ci porta a ritenere che sia necessario o possibile giudicare? Quel trono non spetta a nessun* di noi. Se non condividiamo le idee di M. Murgia su vita e famiglia, faremo scelte diverse, e preghiamo Dio di rimanere coerenti il più possibile con i nostri valori. Io mi fermerei qui, senza intraprendere arruolamenti o campagne militari (contro chi o che cosa? A quale scopo? mah…).

  14. Angela Fugazza ha detto:

    Grazie per questa riflessione che mi aiuta a fare chiarezza. Siamo in tempi complessi e a volte pensiamo di poter giudicare gli altri secondo la nostra esperienza che non è il tutto. Il giudizio di molti cristiani sulle vite degli altri allontana le persone dalla verità che come ricorda bene lei è una relazione d’amore. La chiesa di oggi appare ancora molto come istituzione umana sempre più limitata nel rispondere alla sete di spiritualità dell’uomo moderno.

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