Oltre la sparizione dei preti, anche quella dei matrimoni: ma ci tocca?

Una ricerca della diocesi milanese manifesta numeri dei preti in forte diminuzione; ma il dato ancora più marcato riguarda il netto calo dei matrimoni religiosi. Eppure non se ne parla.
6 Giugno 2023

Hanno fatto abbastanza scalpore, perché rimbalzati sui media nazionali, i risultati di una ricerca pubblicata su La Scuola Cattolica (rivista del Seminario di Milano) condotta da don Martino Mortola e don Paolo Brambilla, con l’aiuto di demografi dell’Università Cattolica di Milano.

L’indagine, di natura primariamente statistica, ma con abbondanti ricadute pastorali, ha suscitato interesse e visibilità perché denuncia che nel prossimo futuro ci sarà un drastico calo del numero di sacerdoti attivi nel ministero della diocesi ambrosiana.

Di per sé questa non è una novità: basta avere un minimo il polso della situazione e il coraggio dell’intelligenza per confrontarsi con una realtà che, da tempo, è ormai evidente e che richiederebbe una grande forza e una ancor più grande libertà di cambiamento: queste però ancora faticano a sorgere.

In particolar modo ha avuto risonanza la notizia che nel 2040 (quindi fra 17 anni, non 170) ci saranno meno di 100 preti sotto i quarant’anni, in una diocesi che conta 5 milioni di abitanti (e, ad oggi, circa 1600 preti, molti ormai anziani): dati che, al solito, scatenano il web, mentre dovrebbero invitare a un ripensamento generale di quello che sarà il quotidiano delle nostre comunità, dei suoi sacerdoti e dei suoi laici.

C’è però un dato che è passato sotto silenzio nel dibattito — ennesimo segno che di clericalismo siamo un po’ tutti preda — ed è questo: dai 18.000 matrimoni religiosi degli anni ’90, ora siamo a circa 4.000 all’anno. Se la matematica non mi inganna, un calo circa dell’80%. Insomma, pochissimi ormai si sposano in chiesa (e pure questo è noto), ma anche qui il peso del numero è rilevante.

Va da sé, tutto si tiene: ordinazioni sacerdotali, matrimoni religiosi, battesimi (diminuiti anch’essi grossomodo del 70%, ma meno dei matrimoni religiosi). Tuttavia, a parte qualche sparuta voce e qualche buon esempio, si avverte un generale scoramento e un fatalismo innegabile sul tema del matrimonio: un calo vertiginoso dell’80% porta con sé numerose e serie questioni di pastorale giovanile, di pastorale educativa, di evangelizzazione delle relazioni, a partire da quelle decisive (il rapporto tra fidanzati, conviventi, etc.), di antropologia, di morale. E mentre si continuano ad additare esempi familiari fuori tempo massimo, tanto astratti quanto disincarnati, tutti intrisi di devozionalismo, sono una manciata coloro che compiono una scelta di matrimonio cristiano (a margine: tempo fa chiedevo quale pastorale si pensa per i conviventi, ossia la maggior parte delle persone che vivono la relazione di coppia sotto i 50 anni).

Tutto questo domanda una radicale revisione di approcci e percorsi, di creatività e di coraggio, di rivisitazione della concretezza della vita familiare (molto di più delle proposte arrivate l’anno scorso, su cui abbiamo già espresso forti riserve io e Gilberto Borghi); ma richiede anche uno sguardo vero, senza infingimenti, che si stacchi dal “non avremo più preti in parrocchia” e inizia a chiedersi: “avremo sposi in parrocchia”?

Passare sotto silenzio anche questi dati di realtà è l’ennesimo segno che il mondo va da una parte e spesso noi continuiamo ad arrabbiarci con l’orologio, perché non ferma le sue lancette. Alla radice, però, viene da chiedersi: il matrimonio cristiano — per come generalmente lo si presenta, lo si testimonia, lo si propone e, forse, lo si vive, — ha ancora qualcosa di significativo ed evangelico da dire agli uomini e le donne contemporanei?

 

11 risposte a “Oltre la sparizione dei preti, anche quella dei matrimoni: ma ci tocca?”

  1. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Be’ e da pensare che una società come oggi scristianizzata, dove anche nel nostro continente primeggia la cultura “dell’Io posso far tutto da me”, così le Leggi che superano quelle definite “arcaiche”, come casa fondata sulla roccia”, questa è una conseguenza. E’ di oggi:la coppia ufficializza al Comune la convivenza e giorni dopo fa la festa come di matrimonio, vestito bianco e banchetto,lo chiamano matrimonio “artificiale”.La cosa, appare incredibile, ma già compiuta da un ricco Personaggio.in precedenza,
    moda.?Così succede che il prete saluta e se ne va, perché “ha cambiato strada”, con il “polite”commiato ai fedeli. Quindi piuttosto che l’inganno, la Sincerita” perché promettere ciò che non si crede di poter mantenere? Altri amori sostituiscono l’arcaico Cristiano.Lui ha chiesto:“la gente chi dice che io sia?” Questa e risposta,oggi, il focolare e’spento,perché il cuore batte per altri amori

  2. Pietro Buttiglione ha detto:

    1) quando uno alza la voce, usa tutte majuscole, vuol dire che essendo a corto di argomenti.. vuole sopraffare l’altro.
    2) i legami tra Massoneria e Clerici sono ben documentati proprio nella Chiesa che costoro invocano! Oggi sono del tutto marginali, confinati in vecchi baluba..
    3) La CC si svuota, dal di dentro e dal di fuori, da tanti lustri. Le aperture al dialogo &confronto con chi si sente “fuori” sono l’unica alternativa allo spegnimento naturale di tutta la CC.
    4) cosa hanno generato i Legionari di Cristo? Sono davvero ‘cristiani’ i gruppi ai quali voi vi siete legati, dai trumpiani ai russi ai nazifascisti?? Tutti compatibili con Cristo??
    5) Last but not.. Gesú non ha sempre operato aprendo ai diversi? Ma forse qui dovremmo ridefinire Cristo, a fronte di cosí crassa ignoranza..😭😭😭🤐🤐🤐

  3. Franco Cordiale ha detto:

    VOLETE LA FAMOSA ” CHIESA IN USCITA” ? LA CHIESA CHE ” INCLUDE” IL MONDO ? LA CHIESA ” APERTA AL DIVERSO” ? LA CHIESA CHE NON E’ PIU’ ” RIGIDA”, INTOLLERANTE, CHE NON FA PIU’ IL FAMIGERATO ” PROSELITISMO” E CHE “DIALOGA” CON QUALSIASI INTERLOCUTORE E CONTESTATORE ?
    ECCO: IL DIVERSO SI E’ IMPADRONITO DI ESSA.LA AGGREDISCE E LA SVUOTA. SPECIE DAL DI DENTRO. APPLAUSI DALLA MASSONERIA.👏👏👏👏👏👏👏

  4. Felice D'addese ha detto:

    VIENI PRESTO SIGNORE GESÙ, MA PER ILLUMINARCI, PERCHÉ L’ORIZZONTE È SEMPRE MENO NITIDO E VISIBILE, E LA FEDE DEI PIÙ SI STA RAFFREDDANDO MOLTO RAPIDAMENTE, VIENI SIGNORE GESÙ…

  5. Martino Mortola ha detto:

    Buon giorno, in qualità di curatore della ricerca ringrazio Sergio Di Benedetto per aver portato l’attenzione sul calo del numero dei matrimoni religiosi in diocesi di Milano. Desidero segnalare come gli altri articoli del dossier appena pubblicato mettono in luce come non sia possibile separare le fatiche che sta vivendo un presbiterio da altri fattori che riguardano la vita dei laici. E’ ancora attuale quanto scrive S. Agostino “se vi sono delle buone pecore, vi saranno anche buoni pastori; perché dalle pecore buone si formano i buoni pastori”.

  6. Giovanna Currarino ha detto:

    Credo che molto di ciò che è analizzato nell’articolo dipenda dal cambiamento del ruolo delle donne nella società. Erano le donne a trasmettere la fede alle nuove generazioni, erano le donne che volevano sposarsi in chiesa. Le donne sono cambiate, ma le autorità ecclesiastiche hanno continuato a marginalizzarle, non le hanno ascoltate, hanno parlato delle donne ma non le hanno fatte parlare. Questo è accaduto e le donne sono andate per la maggior parte per conto loro anche sbagliando, ma era l unico modo per cambiare lo stato di sudditanza che avevano rispetto agli uomini. Ora si raccolgono i frutti.

    • Elisabetta Manfredi ha detto:

      È così! Ed è così facile da capire! No donne, no chiesa! Però anche in questo caso ci si arrampica sugli specchi pur di non riconoscerlo. Quando ti senti rispondere che ‘Sei una donna e neanche una suora’ da chi dovrebbe essere il tuo pastore… Ciao ciao!!!
      Ci sono tanti campi del bene, campi del Signore, che posso zappare in piena dignità, e se non hanno la croce sul cancello me ne farò una ragione. Come volete che incoraggiamo vocazioni, all’interno di questa chiesa, nei nostri figli e figlie?

  7. Paola Meneghello ha detto:

    Ci si sposa sempre meno, non solo in Chiesa. È la crisi di tutte le istituzioni, della forma e meno della Sostanza..
    Se Dio è separato dal mondo, e si dice che lo governi, ma il governo non si vede, la crisi è più o meno la stessa di ogni istituzione che pretenda di avere soluzioni, ma non dimostrandosi all’altezza..
    Si dice sia colpa anche della creatura, del suddito non obbediente..ma l’obbedienza vera muove da dentro, altrimenti è solo azione utilitaristica, che appena si può si evade, perché non ci riguarda..
    Cosa manca a tal punto, da non riuscire più a farsi capire?
    La nostra società è materialista, è vero, però questa crisi chiama anche Verità, lo Spirito delle cose, la Sostanza.. basta l’amore, si dice..
    Non è Dio verso il mondo, ma il mondo in Dio e per Dio, non è la vittoria di uno sull’altro, ma la loro Alleanza..il Sacro nel profano e viceversa..non lo dico io, ma credo sia vero: o il Cristianesimo sarà mistico, o non sarà.

  8. Gian Piero Del Bono ha detto:

    Tutto si lega ,tutto si tiene. I due fatti, il crollo delle vocazioni sacerdotali e il crollo dei matrimoni cattolici sono le due facce della stessa medaglia. Aggiungerei anche come terzo fatto la denatalita’ .
    L’ abbraccio mortifero con le ideologie di questo mondo ,l’ abbandono della verita’ eterna , Aletehia per rincorrere l” opinione” del mondo , la “Doxa” ,mutevole e manipolabile , la ricerca affannosa del consenso da parte del mondo, ha portato la Chiesa cattolica a tradire il proprio mandato .Per molti preti e teologi di oggi il matrimonio cattolico e il sacerdozio non hanno valore ,perche’ il mondo pensa che non abbiano valore.

    • Gian Piero Del Bono ha detto:

      Il mondo oggi impone alla Chiesa la sua “agenda” ,le sue priorita’.
      Solo cio’ che i grandi di questo mondo ritengono importante lo e’ anche per la Chiesa: il cambiamento climatico, i diritti dei LGBPTQ+, la globalizzazione, la distruzione delle identita’ .
      La Chiesa appiattita sul modo di vivere contemporaneo non ha neppure piu’ il coraggio di difendere i suoi: teologi all’ avanguardia arriveranno a dimostrare che l’ estinzione dei preti cattolici e delle famiglie tradizionali e’ anzi un “bene”,mentre ci si deve preoccupare di ben altro .

  9. Pietro Buttiglione ha detto:

    Provo a sovrapporre in dia-fania il quadro qui descritto & il senso dell’ANNUNCIO.
    Per chiedermi se il secondo è davvero compromesso dal primo. Oppure.. i.e. SE quella ‘cristianitá in disuso serviva a conoscere la Parola e Gesú, al rapporto PERSONALE O se invece non fosse tutta una cosa di tradizione, uso e consumo, di facciata..
    La risposta mi viene dalla prima pagina del Manifesto di oggi su cui esplode una parola : che invoca.. cosa??
    Il MIRACOLO.
    Che stiano pregando loro al posto nostro??

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I commenti devono essere compresi tra i 60 e i 1000 caratteri. I commenti sono sottoposti a moderazione da parte della redazione che si riserva la facoltà di non pubblicare o rimuovere commenti che utilizzano un linguaggio offensivo, denigratorio o che sono assimilabili a SPAM.

Ho letto la privacy policy e accetto il trattamento dei miei dati personali (GDPR n. 679/2016)