Ragionando sui dubbi dei cardinali

Osservando le differenze tra la formulazione dei dubbi del 10 luglio e quella del 21 agosto si capiscono molte cose di come i cardinali organizzano il loro pensiero.
4 Ottobre 2023

Il 10 luglio di quest’anno, cinque cardinali (Walter Brandmüller, Raymond Burke, Zen Ze-Kiun, Juan Sandoval Íñiguez, Robert Sarah) hanno scritto a papa Francesco, sottoponendogli cinque dubbi, tutti connessi ai temi del prossimo sinodo. Era già successo a seguito della pubblicazione dell’esortazione apostolica Amoris laetitia di papa Francesco, nel 2016. Quella volta erano quattro cardinali e quattro dubbi. Francesco non rispose.

Questa volta ha deciso di rispondere, e lo ha fatto il giorno dopo. Ma sembra che le risposte di Francesco non abbiano soddisfatto i cinque cardinali, che il 21 agosto hanno riformulato i dubbi. Il 23 settembre, il nuovo prefetto del dicastero per la dottrina della fede, mons. Víctor Manuel Fernández, ha chiesto al papa se poteva pubblicare la lettera di risposta del papa dell’11 luglio, cosa che ha fatto il 2 ottobre sul sito del dicastero, con la data 23 settembre.

Ovviamente, su queste date e su questi fatti i siti tradizionalisti contrari a papa Francesco si sono immediatamente dati da fare per dimostrare che il papa non ha risposto davvero (perché la riformulazione del 21 agosto non ha avuto risposta), che la prassi non è quella tradizionale (rispondere solo con un sì o con un no) e che è in atto un disegno del vaticano per screditare i cinque cardinali e coprire le eresie del papa. Ora, sappiamo bene che chi è abituato a usare la disonestà intellettuale e a raccontarsela, pensa che tutti si comportino nella stessa maniera e tende a interpretare con gli stessi criteri l’operato degli altri. Bontà loro, non mi interessano.

Io vorrei attenermi ai dati, e partendo da lì cercare di capire cosa anima i cardinali in questi dubbi (in questo post) e quale sia il nocciolo della risposta del papa (in un altro post). Osservando le differenze tra la formulazione dei dubbi del 10 luglio e quella del 21 agosto si capiscono molte cose di come i cardinali organizzano il loro pensiero.

1) Sull’interpretazione della rivelazione. Il 10 luglio i cardinali chiedono “se nella Chiesa la Divina Rivelazione debba essere reinterpretata secondo i cambiamenti culturali del nostro tempo e secondo la nuova visione antropologica che questi cambiamenti promuovono”. Il 21 agosto riformulano chiedendo: “è possibile che la Chiesa insegni oggi dottrine contrarie a quelle che in precedenza ha insegnato in materia di fede e di morale, sia da parte del Papa ex cathedra, sia nelle definizioni di un Concilio ecumenico, sia nel magistero ordinario universale dei vescovi sparsi nel mondo?”. E aggiungono che “la nostra preoccupazione (è che) molti cristiani, compresi pastori e teologi, sostengono oggi che i cambiamenti culturali e antropologici del nostro tempo dovrebbero spingere la Chiesa a insegnare il contrario di ciò che ha sempre insegnato”. Difficile negare che secondo i cardinali esiste una sola possibile interpretazione della rivelazione, che non può mai essere cambiata e che ora, secondo loro, questa unica forma della verità rivelata verrebbe messa in discussione.

Ora, qualsiasi storico della Chiesa minimamente informato sa che non è per nulla vero che ciò che è stato dichiarato “dal Papa ex cathedra, sia nelle definizioni di un Concilio ecumenico, sia nel magistero ordinario universale dei vescovi” sia rimasto sempre uguale a sé stesso (ho già avuto modo qui di mostrare questo). I cardinali, cioè, ipotizzano in buona fede che la rivelazione sia monolitica e non esistano gerarchie delle verità rivelate. La storia della Chiesa purtroppo li smentisce.

2) Sulla benedizione alle coppie omosessuali. Il 10 luglio: “l’Apostolo Paolo insegna che negare la differenza sessuale è la conseguenza della negazione del Creatore. Si chiede: può la Chiesa derogare a questo “principio” (…) accettando come ‘bene possibile’ situazioni oggettivamente peccaminose, come le unioni con persone dello stesso sesso”?. Il 21 agosto: “è possibile che in alcune circostanze un pastore possa benedire unioni tra persone omosessuali, lasciando così intendere che il comportamento omosessuale in quanto tale non sarebbe contrario alla legge di Dio e al cammino della persona verso Dio?” E aggiungono: “siamo preoccupati che la benedizione di coppie omosessuali possa creare in ogni caso confusione, in quanto gli atti omosessuali verrebbero presentati praticamente come un bene, o almeno come il bene possibile che Dio chiede alle persone nel loro cammino verso di Lui”. Chiarificazione che mostra il centro della preoccupazione: far pensare che le circostanze morali potrebbero rendere buono un atto cattivo!

Ora, la “mens” dei cardinali, che sembra stare alla base di questa idea, pare essere quella di immaginare che non esista gradualità nella morale, ma che ogni atto umano, preso di per sé, debba essere valutabile in diretta relazione alla perfezione morale e non anche alla storia della persona. Tenere conto delle circostanze e accettare uno sviluppo graduale della moralità di una persona è cosa già ben radicata nel magistero. Da Paolo VI (HV 14, 28-29) a Giovanni Paolo II (Discorso di chiusura del Sinodo sulla famiglia del 25 ottobre 1980 e FC 9 e 34); da Veritatis Splendor 95 e 103, passando per EG 44, a AL 303.

3) La sinodalità come costitutivo della Chiesa. La prima formulazione: “si chiede se la sinodalità può essere criterio regolativo supremo del governo permanente della Chiesa senza stravolgere il suo assetto costitutivo voluto dal suo Fondatore”. Nella seconda: “il Sinodo dei Vescovi che si terrà a Roma e che include solo una rappresentanza scelta di pastori e di fedeli, eserciterà, nelle questioni dottrinali o pastorali su cui sarà chiamato ad esprimersi, la Suprema Autorità della Chiesa?”. Qui la preoccupazione dei cardinali sembrerebbe quella che il Sinodo non coinvolgerebbe il collegio episcopale nella sua interezza.

Ora, dove sta scritto che il prossimo sinodo avrà la suprema autorità della Chiesa? Non mi risulta che nemmeno il più progressista dei cardinali lo abbia ventilato. E allora da dove nasce questo dubbio?  Io noto che i cardinali qui centrano il loro pensiero su chi è detentore del “supremo” potere nella Chiesa e non sul valore della sinodalità. Non mi sembra che sia un criterio molto centrato, in una Chiesa che vuole essere comunione e immagine dell’amore trinitario.

4) Sacerdozio alle donne. L’11 luglio viene posta una doppia domanda: prima se “il sacerdozio comune dei fedeli e quello ministeriale” differiscano ancora “non solo di grado ma di essenza” e poi se l’insegnamento sulla impossibilità del sacerdozio alle donne sia da “tenere in modo definitivo” e quindi non sia “più soggetto a cambiamento né alla libera discussione dei pastori o dei teologi”. Il 21 agosto la domanda è unica: “la Chiesa potrebbe in futuro avere la facoltà di conferire l’ordinazione sacerdotale alle donne?”. Sembra evidente che il centro del pensiero dei cardinali non sia tanto sulla materia del dubbio, ma sia sulla modificabilità o meno di qualcosa che sia stato reso “definitivo” dal magistero.

Come già detto al punto 1), è storicamente dimostrabile che affermazioni del magistero ritenute definitive siano poi state cambiate, anche con differenze molto significative. Un solo esempio: papa Leone XIII nell’Enciclica Providentissimus Deus scriveva “non è ammissibile che l’ispirazione divina (della rivelazione) si estenda alle cose riguardanti la fede e i costumi, e nulla più”, confermando il senso di quanto detto in forma definitiva dal concilio di Firenze, poi da quello di Trento e poi dal Vaticano I. Dei Verbum 11 (Vat. II) afferma invece che la Scrittura è senza errore esclusivamente riguardo la materia di fede e salvezza. E stiamo parlando di una verità non di secondo piano, ritenuta definitiva per 1900 anni, poi modificata e accettata anche da questi cinque cardinali.

5) Il perdono a tutti. Nella prima si chiede: “per la validità della confessione sacramentale è necessaria la contrizione del penitente, che consiste nel detestare il peccato commesso con il proposito di non peccare più?”. Nella seconda: “può ricevere validamente l’assoluzione sacramentale un penitente che, pur ammettendo un peccato, si rifiutasse di fare, in qualunque modo, il proposito di non commetterlo di nuovo?”. Dove il centro del dubbio sta sul perdono concesso a chi non si impegna a cambiare, come se l’assoluzione non fosse, perciò, gratuita e il cambiamento dell’intenzione del cuore del fedele debba venire prima di essa. Sulla base di cosa dovrebbe avvenire allora? Se la grazia del perdono raggiunge il penitente solo con l’assoluzione, e per ottenerla ci vuole il cambiamento del cuore che abbandona il peccato, su cosa si appoggia il peccatore per convertirsi?

Il Catechismo della Chiesa Cattolica su questo è lapidario: “Sotto la mozione della grazia, l’uomo si volge verso Dio e si allontana dal peccato, accogliendo così il perdono e la giustizia dall’alto” (1990). E aggiunge che la contrizione è dono di Dio, non dello sforzo umano (1452-53). Lo sforzo umano che precede l’assoluzione non è quello di cambiare il proprio cuore, ma di chiedere a Dio di cambiarlo. Confessarsi è un modo per fare questa richiesta.

Quale il filo rosso mentale che sta sotto alla formazione di questi dubbi?

 

48 risposte a “Ragionando sui dubbi dei cardinali”

  1. Pietro Buttiglione ha detto:

    x Maria Crasso che chiede “Cosa c’entrano i suicidi? Ti rispondo.
    La deriva in atto, quella che porta a sui/femmini/omi..cidi, è frutto del fatto che non aleggia più speranza, vera gioia, Fede.
    Io credo che coincida con la crisi delle Religioni , attestata dai grafici che ti dicevo. Incapaci di are risposte e soddisfare quanto chiede l’uomo oggi.
    Se ci rifletti con discernimento ti apparirà chiaro il senso del mio scrivere.
    Circa le concessioni alle donne: evidente x chi frequenta la Parola e la Storia della Chiesa che si é mmolto sbagliato.
    Tu chiedi; ” Risolverà?”
    NO. Ormai é tropppo tardi.

  2. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Facendo seguito a quanto in Rm.8 San Paolo dice, cioè ciò cui il Cristiano deve tendere e il vivere secondo lo Spirito che è vita per la giustizia in quanto la carne tende alla morte, considero i “dubbi 2” e condivido che “benedire” sia avvalorare, confermare il buono che si sta compiendo. Quindi, non si possa dare adito a fraintendimenti circa ciò che Dio nella creazione ha stabilito con questi intendimenti umani, che non raggiungono quelle finalità-procreazione- trasmissione di Fede, non ultimo un concetto di amore per la coppia uomo-donna. E’ lo Spirito stesso che fa vivere questo disegno confermato da Cristo Gesù, il quale ha detto :” Non pensate che io sia venuto per abolire la legge,..ma per portarla a compimento.Poiché in verità vi dico: finché non siano passati il cielo è la terra, neppure un Iowa o un apice della legge passerà senza che tutto sia compiuto”Mt.5.17. Impossibile travalicare la Parola neppure per buon cuore suppongo

  3. Giuseppe Proto ha detto:

    I DUBIA sollevati dai cardinali sono a mio parere enunciati nel giusto contesto che la Chiesa sta vivendo, però bisognerebbe fare un giusto discernimento di ogni quesito, perché alcuni possono essere interpretati con un magistero adatto alla temporaneità ma legati alla dottrina della fede, altri non discutibili in quanto contrari ad ogni Verità di Fede. Intanto invochiamo lo spirito santo affinché scenda nei cuori dei partecipanti al sinodo e preghiamo affinché la chiesa futura sia caratterizzata dalla strada della misericordia e non quella de silenzio.

  4. Maria Crasso ha detto:

    X Pietro Buttiglione –
    Non capisco di quali grafici parli: puoi chiarire? Cosa c”entrano i suicidi? Si suicida chi non sa dare un senso alla propria vita.
    Tu pensi che se le suore arriveranno a dire Messa diventeremo tutti felici e contenti? Era un cambiamento che ci mancava?
    E così gli omosessuali: se un prete buonista li benedice (ma Dio non li benedice perché non smentisce se stesso) diventeremo tutti più felici? Saremo tutti più sazi? Ma è il peccato la causa dell’infelicità! Più ti avvicini a Dio e più godi, più retrocedi verso Satana e più soffri.
    Non sanno i prelati che il purgatorio sarà lungo e doloroso? Se fossi il Papa ci farei un pensierino..,

  5. Pietro Buttiglione ha detto:

    #Beretta
    Forse le è sfuggita la risposta del Papa
    Uscita poco fa ..

  6. Roberto Beretta ha detto:

    Si può non essere d’accordo con l’idea di Chiesa sottesa ai dubia dei cardinali (io personalmente non lo sono), però esprimere dubia, problemi, dissensi è sempre legittimo. Uno dei cosiddetti “metodi sinodali” proposti anche per questo Sinodo è proprio quello di ascoltare le minoranze, pure quando si è convinti che abbiano torto (ma sapendo che nascondono comunque una parte di ragione). Forse essere sinodali significa accettare, da una parte e dall’altra, che ci possa essere un pluralismo di visioni; mi sembra sia quello che fa Papa Francesco nelle sue risposte, quando per esempio afferma che in certi casi si possono benedire le coppie omosessuali o che si possa assolvere prima della contrizione. Forse in queste materie non c’è una sola verità

  7. Pietro Buttiglione ha detto:

    Maria Crasso ha scritto:
    “Altrimenti perché tutta questa smania di cambiamento? Non è un’incrinatura della fede e una perdita della speranza che alimenta la carità?”
    Carissima Maria
    se guardi i grafici che indicano gli andamenti dell’ultimo secolo e come precipitano verso lo zero.. dopo aver risposto al PERCHÊ? forse capirai la necessità di cambiamenti.
    PS dò x scontato che tu conosca gli altri indici come suicidi. clima. Ecc.

  8. maria crasso ha detto:

    San Paolo sembra avere profetizzato quelli che sembrano i nostri tempi. “Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma gli uomini si circonderanno di maestri secondo le loro voglie…”(2Tm,3). Altrimenti perché tutta questa smania di cambiamento? Non è un’incrinatura della fede e una perdita della speranza che alimenta la carità?
    “Chi vuole venire dietro di me rinunzi a se stesso, prenda la propria croce e mi segua”
    Il Divin Maestro ci aveva avvisati: “Il mio regno non è di questo mondo”. E poi: “Chi perde la propria vita la troverà…”
    Una buona madre sa che non fa il bene del proprio bambino se lo accontenta in tutto….
    La Chiesa deve essere “Mater” et “Magistra” ma per potere insegnare deve prima imparare, purificando se stessa. Altrimenti è inevitabile che si dimostri “sale scipito” come tutte le chiacchiere che siamo costretti a sopportare ultimamente.

  9. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Fa notizia di un Guru’ che folle anche paganti biglietti costosi vanno a sentire di quella sua saggezza che evidentemente appaga molti animi. Sembra gli è stato chiesto ragione di questo fascino, e Lui ha risposto che riempie quel vuoto nel quale la gente oggi vive: idolatrando persone come succede ai campioni sportivi. Una necessità che l’uomo di oggi prova a riempire. Ma noi abbiamo Gesu Cristo, la sua Chiesa è aperta, come mai pochi entrano a incontrarlo nei suoi Ministri? Non occorre pagare per la sua Parola, solo che il Suo Vangelo mira troppo in alto, assicura vita eterna a chi lo vive, ma richiede andare contro il mondo così come e incamminato, opere grandiose, imprese mirabolanti, morire per vincere!.ci accontentiamo di parole consolatorie, Anche Gesù affascinava folle, ma Lui indicava un cambiamento di vita, per questo molti allora dopo aver mangiato quel pane gratuito, si allontanavano…..Egli e la verità, che parla alla intelligenza del cuore però dell’uomo!

  10. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Io preferisco leggere cosa dicono le Scritture e meditarle. In Rm.8,5” quelli che vivono secondo la carne, tendono verso ciò che e carnale…, ora la carne tende verso la morte, mentre lo Spirito tende alla vita e alla Pace.Cio a cui tende la carne e’contrario a Dio perché non si sottomette alla legge di Dio e neanche lo potrebbe”. Che dire di una pretesa benedizione ? Se vive secondo il suo volere e pensare di venire annoverato nello Spirito in Gesù Cristo?Rm:35.: “ se invece mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete.E se siamo Figli, siamo anche eredi: coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.””costa seguire Cristo, anche rinunce, per questo la sua via può non essere facile: non contiamo più noi ma quanto operiamo per il prossimo. Questa via di Fede e l’unica aperta alla vita, Pace e giustizia stiamo invocando invece c’è tendenze di morte, incredibile

  11. Pietro Buttiglione ha detto:

    @Paola
    Un ripassino di tutte le Benedizioni che troviamo nella Parola sarebbe molto utile, vero? Ma se NON si conosce la Parola…😭😰

  12. Paola Meneghello ha detto:

    Richiedere una Benedizione non credo voglia dire richiesta di approvazione, ma richiesta dello Spirito di Dio, di una Luce che illumini il cammino di chiunque senta di averne bisogno.
    La Chiesa, secondo me, dovrebbe essere proprio il luogo in cui sentire vicino Dio, non una dogana. E una Chiesa che rifiuti di benedire, è una Chiesa che ha perso la sua funzione e che, oltretutto, non ha fiducia, quindi Fede, proprio nell’azione su chiunque dello Spirito di Dio..
    Davanti al bisogno di Dio, il giudizio dell’uomo, anche di Chiesa, dovrebbe fermarsi, se davvero si crede in una dimensione che vada oltre l’umano e il suo limitato intendimento.
    Siamo tutti pieni di contraddizioni, cominciamo a guardare il nostro trave, l’amore scioglie i cuori più duri, mentre il giudizio immobilizza nelle proprie posizioni ancor di più..

    • Giuseppe Proto ha detto:

      Buonasera a mio parere benedire significa invocare la protezione di Dio su persone o cose quindi se non consoni alla dottrina della fede bisognerebbe trovare una strada per non emarginarli, facendoli sentire parte della Chiesa, non si può sdoganare con atti contrari, significherebbe ammettere che finora la Chiesa ha sbagliato tutto, bisogna andare al passo con la mondanità ma non sottomettersi ad essa

    • angela giatti ha detto:

      Buongiorno, la benedizione è sulla coppia omosessuale, sulla relazione omosessuale. Il suo discorso andrebbe bene se fosse applicato al singolo, non alla coppia. La coppia forma una unità nell’ atto sessuale e bene-dire il modo omosessuale è contrario alla Scrittura. In questo caso penso che la benedizione della chiesa debba essere sulla singola persona omosessuale perché possa incamminarsi verso il Signore.
      Grazie.

      • Paola Meneghello ha detto:

        Buongiorno a lei. Io credo che se la benedizione non è un giudizio, ma una richiesta di sentire il Bene, la Luce di Dio su di sé, che sia il singolo o la coppia, poco importi.
        Gesù ci invita a perdonare sempre, più che a giudicare, al massimo a giudicarsi, ma per farlo occorre Luce. E messo alle strette dai dottori della legge, invita a guardare oltre, soprattutto in sé..
        Un atto, secondo me, va letto nella sua intenzione più profonda, per non restare in superficie e alla forma.
        Un atto formale può essere perfetto, ma in profondità essere malato, chi può dirlo?
        Il Padre per- dona perché si dona sempre e accoglie chiunque Lo cerchi..credo che questa sia l’unica condizione che chiede, perché un dono è Grazia gratuita e Assoluta.

  13. gilberto borghi ha detto:

    Per Andrea Sperelli
    “Essa comporta due elementi ugualmente essenziali”.
    Nella logica della Grazia connessa solo al sacramento della Chiesa, questi due elementi non riescono a stare assieme, perchè per l’accesso alla grazia della confessione è richiesta la “contirizio” del cuore, che però è già opera della Grazia. Se vogliamo comprenderli assieme biosgna smettere questa logica e pensare la Grazia come forma abituale e non puntuale della relazione di amore di Dio verso l’uomo. Tradotto: i sacramenti non sono l’unico canale della Grazia e l’assoluzione è il sigillo finale del processo di perdono, iniziato già prima. Confessandosi si ha la certezza materiale di essere stati perdonati, di non raccontarsela, ma tale processo inizia ben prima. Perciò lo sforzo dell’uomo è quello non di operare da sè stesso la contrizione del cuore, (cosa impossibile) ma di credere che Dio mi possa perdonare. Il resto lo fa Dio.

    • Andrea Sperelli ha detto:

      Lei continua a rispondere a me. Ma quella non è una mia affermazione è una citazione del CCC (Catechismo della Chiesa Cattolica) per quello l’avevo posta tra virgolette (ed è da il numero 1448 controlli).

    • Carlo Lavagnoli ha detto:

      ” Ora, sappiamo bene che chi è abituato a usare la disonestà intellettuale e a raccontarsela, pensa che tutti si comportino nella stessa maniera e tende a interpretare con gli stessi criteri l’operato degli altri. Bontà loro, non mi interessano. ”

      Caro Gilberto Borghi,
      perché queste parole non le applichi a te stesso e non ai cardinali ?

  14. gilberto borghi ha detto:

    Per Claudio Menghini
    Il geocentrismo è diretta conseguenza dell’inerranza assoluta della Bibbia, verità che per secoli è stata parte del depositum fidei come dato “definitivo”. Se non fosse stato così Galileo avrebbe fatto una fine diversa.

    • Claudio Menghini ha detto:

      No, l’inerranza biblica non è mai stata intesa dalla Chiesa come letteralismo, che invece è concetto protestante e già respinto da Sant’Agostino.
      Difatti al 1° processo (1616), San Bellarmino sentenziò che Galileo poteva esporre la sua teoria a titolo di ipotesi e la Chiesa l’avrebbe accettata solo in presenza di prove certe (che Galileo non aveva perché l’argomento delle maree era dubbio e poi è risultato errato: la prova definitiva venne solo col pendolo di Focault). Ma Bellarmino non avrebbe potuto accettare l’eliocentrismo neppure come ipotesi, se il letteralismo fosse depositum fidei; e infatti al 1° processo Galileo non fu condannato.
      Purtroppo il patatrac avvenne al 2° processo (1633), quando Bellarmino era ormai morto e Galileo aveva fatto arrabbiare il Papa. Lì fu condannato con una sentenza deplorevole e divisiva (tre giudici su dieci votarono per assolverlo).
      Queste cose bisogna saperle.

  15. Pietro Buttiglione ha detto:

    Ridurre la propria Fede a un test dei vari peccati con quadratino da crociare, come era una volta il volantino di preparazione, magari con le distinzioni&equivalenze tra mortali e veniali..
    Che miseria, che tristezza…
    Ma ancor più non riuscire a capire come proprio qa format ha fatto skappare via il Popolo di Dio. che davvero dovrebbe addebitarne la colpa a …
    Ma Cristo dove lo andate a cercare?
    In QUANTE VOLTE, FRATELLO???????
    Veramente penoso.

  16. gilberto borghi ha detto:

    Per gianpiero.
    Mi scusi mi sono sbagliato. Lei proprio non riesce a vedereil oeccatore e torna a centrarsi sul peccato.
    Conosco di persona due coppie omosessuali che hanno i trapreso un percorao di fede con un sacerdote. Al divieto di ricevere la benedizione si sono sentiti buttati fuori dalla Chiesa. Una coppia ha troncato il cammi o. L’altra ha continuato ma con molta diffidenza in più verso la Chiesa. La mancata bebedizione non ha aiutato di un millimetro la conversione e l’ha complicata. Lo Spirito lavora lo stesso, per grazia di Dio.
    Ma dubito che lei riesca a credere che queste cose esistono. Amen. Buon cammino

    • Claudio Menghini ha detto:

      Ma cammino verso dove? Conversione a cosa?
      Se io voglio bere un veleno perché sono erroneamente convinto che mi faccia bene, il buon medico cosa fa? Mi dice la verità, cioè che quel veleno mi uccide, oppure mente e mi dice che il veleno mi fa bene?
      E il medico bugiardo agisce per pura pietà o perché vuol continuare a farsi pagare?
      Il dovere del medico è fare il bene del paziente, anche quando il paziente non sa quale sia il suo bene (perché il medico sa cose che il paziente ignora), oppure dire e fare al paziente solo ciò che il paziente vuol sentirsi dire e farsi fare?
      Allora che differenza c’è tra il medico e una prostituta?

  17. Gian Piero Del Bono ha detto:

    Dice Gilberto Borghi che qualsiasi peccatore era accolto e benedetto da Gesu’. Mi citi un ualsiadi passo del Vangelo in cui un peccatore fiero e convinto del proprio peccato viene acvto da Gesu’ : senza conversione in realta’ Gesu’ non ha mai avuto nessuno !La conversione del cuore e del comportamento era una condizione ineludibile per essere accolti e benedetti da Gesu’. I fatti i farisei che non si covertirono, i mercanti del tempio che non si covertirono ,non furono accolti da Gesu’ ma combattuti e anche picchiati ( i mercanti) .

    • Gian Piero Del Bono ha detto:

      Provate a pensare a un peccatore che va da Gesu’ per essere Benedetto e che gli dichiara che continuera’ a fare il peccato che fa perche’ non ha nessuna intenzione di smettere e chiede la benedizione. Un ladro continua a rubare, un adulteri continua a commettere adulterio eccetera. Comepuo’ Gesu’ benedirli ?Proprio Gesu’ che ha rimandato il giovane ricco per he’npn era “perfetto” e che ha detto ai farisei razza di vipere e frustato i mercanti del tempio?
      Voi fate di Gesu’ un santino svirilizzato del”volemosetuttibene” manel Vangelo non e’ cosi’. Gesu’ e’ severo e giusto non un accoglione sbrodolone .

    • gilberto borghi ha detto:

      Ohhh finalmente lei riesce a guardare il peccatore!!! E si svela il suo pregiudizio: qualsiasi omosessuale è un peccatore incallito e fiero di esserlo. Intanto complimenti per la sua conoscenza cosi precisa di tutti gli omosessuali.
      Secondo. Nel vangelo la conversione arriva sempre dico sempre dopo che le persone hanno incontrato Cristo. Ma come è possibile che la conversione sia condizione per accedere a Cristo? Beato lei che si è convertito da solo e perciò Cristo l’ha accolto!

      • Gian Piero Del Bono ha detto:

        I ragionamenti da sofista sono stucchevoli: certo la conversione arriva dopo aver incontrato Cristo. Certo. Ma se io peccatore ( non solo gli omosessuali ma anche gli altri peccatori gli adulteri, i ladri, gli assassini, quelli che picchiano lamohlue, preti pedofili, gli insegnati di religione lussuriosi ) tutti i peccatori di qualsiasi peccato , non possono chiedere di essere benedetti nella loro attivita’ peccaminosa. Benedire un comportamento peccaminoso non ha senso . Se tu peccatore ti penti e credendo in Cristo ti converti, puoi essere benedettom Altrimenti no. E’molto semplice . E infatti la Chiesa nel passato nonhaMAI benedetto le attivita’ peccaminose!

  18. Dario Busolini ha detto:

    Non voglio fare il processo ai cardinali dubbiosi perché, seppure a modo loro come gli ha scritto il papa, esprimono anch’essi un desiderio di confronto, se non di dialogo, che potrebbe essere definito sinodale e spero abbiano almeno avuto la cortesia di ringraziare Francesco per la pronta risposta data questa volta, che rappresenta anch’essa – pur se giudicata non soddisfacente – quantomeno una disponibilità e una attenzione anche nei confronti dei settori più conservatori. Ma a nessuno viene il dubbio che, come aveva capito Tomasi di Lampedusa pensando al suo mondo, pure in questa nostra Chiesa se vogliamo che tutto rimanga com’è bisogna che tutto cambi (almeno in certi tornanti della storia)?

  19. Pietro Buttiglione ha detto:

    Sarà xchè ero ateo.. cosî conosco le loro tesi.. e devo riconoscere che hanno spesso ragione, con quel:
    ” Ma hanno portato il cervello all’ammasso”!
    Ad es. per COSA vogliamo emarginare gli omosex?? Perchè si AMANO?? Stiamo scherzando. Vero!?
    Per l’onanismo? Fuori dalla Chiesa!! Ma se viene praticato da etero basta un buffetto? E voi cosa perseguite con la confessione? La relazione con Dio o il sesso tra chi si ama? Il confessore saggio non si intrufola tra le lenzuola. Mai.
    Tutta la questio si riduce ad una parola sola: possiamo cambiare? Ma qs è ignorare la Storia della Chiesa.
    Ad es. Fino a quale settimana era permesso l’ABORTO?
    E come la mettiamo con la pena di morte? Scusate ma dovete ancora capire che Gesù è ALTRO.

  20. gilberto borghi ha detto:

    Per Gian Piero Del Bono.
    Ecco. Classico esempio di identificazione tra peccato e peccatore. Dio non identifica mai il peccato e il peccatore. Se Dio ragionasse cone lei tre quarti dep vangelo non ci sarebbero.
    La benedizione è per le persone!!! E le persone sono sempre da benedire, perchè Dio fa piovere sui buoni e sui cattivi, perchè vuole salvare tutti. Non deve cambiare il peccato, ma il nostro atteggiamento verso il peccatore.

    • Gian Piero Del Bono ha detto:

      Ma allora si dica chiaramente che i rapporti sessuali fra due persone dello stesso sesso non sono male e sono graditi a Dio !
      Lo si dica chiaramente senza ipocrisia !
      Dio non puo’ benedire il peccato ! Ma vi immaginate la benedizione di altri peccatori ?Ladri, assassini, testimoni falsi ? No non lo immagina Perche’ solo questi particolari peccatori devono essere benedetti ? Perche’ non iladri ? Perchenon gli assassini ?
      Questi peccatori vanno benedetti forse perche’ si crede che non siano affatto peccatori? Ma che siano graditi a Dio in quello che fanno? E allora ditelo CHIARAMENTE!

      • gilberto borghi ha detto:

        Non si benedicono perchè non chiedono la benedizione alla Chiesa. Qualsiasi peccatore che si avvicinava a Gesù veniva accolto e benedetto. Molti accettavano ciò che Cristo faceva e diceva loro, alcuni non lo accettavano e se ne andavano. Ma Cristo non rifiutava nessuno a priori. Se lei è più giusto di Cristo… prego si accomodi!

      • Gian Piero Del Bono ha detto:

        La realta’ e’ che non hanno il coraggio di cambiare la dottrina sull’ omosesualita’. Non ne hanno il coraggio perche’ passare da “peccato che grida vendetta al cospetto di Dio “a comportamento del tutto gradito a Dio e benedetto da Dio,e’ un cambiamento drastico. Se avevano torto i teologi di prima ,come si puo’ dimostrare che i teologi di adesso siano infallibili?Se hanno potuto prima sbagliare cosi’ clamorosamente ( anche fior di santi ) chiamando peccato cio’ che invece non lo e’ , chi ci dice che non sbaglino adesso ?

  21. Gian Piero Del Bono ha detto:

    Il dubbio principale poi e’ questo ; puo’ oggi la Chiesa insegnate il CONTRARIO di cio’ che ha insegnato fino ad adesso? Tutti i papi e i concili precedenti eranp fallibili ed erronei, e solo questo Sinodo e questo papa sono infallibili? Se il Magistero ha potuto errare prima perche’ non puo’ errare anche adesso ?

  22. Roberto Beretta ha detto:

    Sono sostanzialmente d’accordo. Tuttavia bisogna anche ammettere che l’idea di una Chiesa immutabile, sicura, univoca è stata propugnata almeno dal concilio di Trento in poi e tuttora è l’idea a cui si aggrappa forse la maggioranza dei fedeli rimasti…. i 5 cardinali non fanno altro che ribadire questa concezione, dove un si o un no era la norma. Ora è diverso? Bene. Ma ciò oggettivamente comporta un faticoso e lungo cambiamento non solo delle strutture, della pastorale, della teologia, etc, ma relativizza anche il concetto di religione. Un discorso lungo ma centrale, secondo me: se tutto cambia, cosa deve restare?

  23. damiano fortin ha detto:

    gentile signor Borghi, “chi insegue, segue” recita un vecchio proverbio. provare a seguire il filo porpora di questi principi della chiesa conduce all’identico luogo dove loro sono diretti. il Regno di Dio è ben più grande della Chiesa e le anziane preoccupazioni degli antichi porporati alimentano soltanto le consuete paure del sinedrio giudicante la novità del Vangelo.

  24. Andrea Sperelli ha detto:

    Sul 5 mi pare che citi il CCC in maniera un po’ troppo libera facendogli dire quello che non dice (sono andato a rileggermi i punti citati).
    Io leggo al 1448 “[…] Essa comporta due elementi ugualmente essenziali: da una parte, gli atti dell’uomo che si converte sotto l’azione dello Spirito Santo: cioè la contrizione, la confessione e la soddisfazione; dall’altra parte, l’azione di Dio attraverso l’intervento della Chiesa. […]” ovvero la contrizione è essenziale.
    E poi chiarisce al 1451 “Tra gli atti del penitente, la contrizione occupa il primo posto. Essa è « il dolore dell’animo e la riprovazione del peccato commesso, accompagnati dal proposito di non peccare più in avvenire »”.

    • gilberto borghi ha detto:

      Se la contrizione avviene sottol’effetto della grazia e la grqzia arriva con l’assoluzione, come fa la contriziobe ad essere necessaria per l’assoluzione?

      • Andrea Sperelli ha detto:

        “Essa comporta due elementi ugualmente essenziali” non sono io che dico che è essenziale è il CCC sempre al al 1448.

  25. Andrea Sperelli ha detto:

    Sul 1,3,4 punto sono fondamentalmente d’accordo con lei. Sul 2 e 5 invece no.

    Sul 2 non vedo come si possa benedire una coppia omosessuale senza creare confusione, sia nella comunità sia nella coppia stessa.
    Tenere conto delle circostanze e accettare uno sviluppo graduale della moralità di una persona è giustissimo. Ma questo si dovrebbe esprimere in un percorso di crescita della persona e della coppia, anche con un accettazione e inserimento della coppia nella comunità (cosa non scontata oggi). Ma una benedizione della coppia implicherebbe una approvazione dello stato di fatto bloccando così ogni possibilità di sviluppo.

    • gilberto borghi ha detto:

      La benedizioneè una ricbiesta a Dio di aiutare quella coppia. Se noi uomini vogliamo possiamo intenderla per quel che è. Se no possiamo interpretarla come dice lei. Ma è scelta nostra non della benedizione in sè. Ci dobbiano adeguare al mondo che non è capace di distinguere il senso di un gesto?

      • Gian Piero Del Bono ha detto:

        Ma scuso nessuno benedirebbe due adulteri. Perchr’ benedire il peccato !
        Chi benedirebbe un pedofilo, un mafioso ? Il peccato non si benefice ! E’ un sacrilegio ! Si fa dire a Dio che ” dice bene ” ( benedice” ) qualcosa che’ oggettivamente male. I rapporti sessuali fra due persone dello stesso sesso sono male. Perche’ benedirli ?

      • Andrea Sperelli ha detto:

        È il mondo che non è capace di distinguere il senso di un gesto o è il gesto che non ha senso?
        Lei cita, in un altra risposta, due coppie che si sono sentite rifiutate per la mancata benedizione. Ma se fossero state benedette?
        Si sarebbero sentite più accettate, sicuramente, ma non si sarebbero sentite accettate in quanto tali, nel loro stato? Non avrebbe una benedizione bloccato il loro cammino più di un rifiuto. Chi ha dei figli lo sa che a volte un rifiuto è doloroso ma necessario.

  26. Claudio Menghini ha detto:

    Credo che il filo rosso si chiami semplicemente fedeltà. Cristo ci ha dato una Rivelazione. Restiamo fedeli a quello che ci ha insegnato, perché se era vero ieri, è vero anche oggi e sarà vero sempre. È nostro dovere annunciare la verità agli esseri umani: dopodiché sta alla loro libertà accettarla o meno. Anche se dovessero essere pochi quelli che accettano e molti quelli che rifiutano. Chi vuole ‘aggiornare” la verità per poterla vendere meglio alle masse, alla fine non fa un grande affare, perché tradisce Dio e alla fine perde ugualmente le masse. Il sale scipito sarà gettato via e calpestato.

    • gilberto borghi ha detto:

      Quindi lei è convinto che Galielo avesse torto e che gli alberi ci fossero prima della creazione del sole? Che La verità della bibbia riguardi ogni aspetto di ciò che dice e si debba appliacre non solo alle cose di fede e morale?

      • Claudio Menghini ha detto:

        Il geocentrismo non è mai stato deposito della fede. Peraltro lo sbaglio allora compiuto dalla Santa Sede, assecondare la maggioranza degli scienziati e impelagarsi in una questione ultra fidem, ora si ripete: il Papa pretende d’insegnare in materia scientifica sul cambiamento climatico. Non è il suo mestiere. Sutor ne ultra crepidam.
        L’interpretazione non letterale della Genesi è un criterio acquisito già da Sant’Agostino.
        Il deposito della fede non comprende tutto ciò che sia stato detto dai preti nella storia. Ci sono vari livelli di assenso. Ma c’è un nucleo di insegnamenti definitivi, magistero straordinario, che non possono essere modificati: es. morale sessuale, riserva maschile sul sacerdozio, necessità del pentimento per l’assoluzione. O il cattolicesimo è vero, dunque questi insegnamenti sono veri, oppure questi insegnamenti sono falsi, dunque il cattolicesimo è falso. Tertium non datur. Il principio di non contraddizione non ammette scuse.

  27. Marilena Spadoni ha detto:

    A me queste domande mettono paura… il filo rosso mentale è “ho scelto di stare dentro la Chiesa per difendermi dal mondo, Chiesa luogo forte e sicuro, potente”. Bel pezzo, come solo tu, Gilberto, sai scrivere. Ciao!

    • Claudio Menghini ha detto:

      Non per difendersi dal mondo, ma per annunciare la verità al mondo, come insegnato da Cristo.
      L’alternativa sarebbe una Chiesa che ama stare al comodo e dice al mondo solo quello che il mondo ama sentirsi dire. Questa però non sarebbe più la sposa di Cristo bensì una prostituta mondana.

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