“Cos’ha da dire la Chiesa di interessante, significativo e utile per il mondo oggi?”

Nel messaggio di Mons. Moscone - vescovo di Manfredonia - per la festa della Madonna di Siponto, la risposta alla domanda provocatoria di un mio studente.
14 Settembre 2023

“Non capisco cosa ci stia ancora a fare la Chiesa nel 2023!”.

È la frase provocatoria che mi sono sentito rivolgere da un mio studente qualche tempo fa (in una forma leggermente più colorita di quella che ho riportato). Lì per lì me la sono cavata con la solita spataffiata sull’“annunciare il Vangelo in ogni tempo”, “permettere l’incontro con Cristo” e altre possibili variazioni sul tema. Una volta però vinta la tentazione di liquidarla semplicemente come esempio di pensiero iperbolico adolescenziale, la provocazione mi è rimasta dentro. E ripensandoci, mi sono reso conto che l’accento non era posto tanto sul ruolo della Chiesa in generale, quanto sul valore, sulla significatività e sensatezza della sua presenza nel contesto odierno. Per come era espressa, potrebbe essere riformulata più o meno così: cos’ha da dire la Chiesa di interessante, significativo e utile per il mondo oggi?

Mi è tornata in mente questa domanda leggendo, qualche giorno fa, il messaggio di Mons. Franco Moscone, vescovo di Manfredonia, in occasione della festa della Madonna di Siponto. Al termine della processione che ha portato la statua di Maria per le vie dalla città, ha pronunciato un discorso che proporrei integralmente in risposta al mio studente, se nel frattempo non si fosse ormai senza dubbio disinteressato della questione.

Ciò che emerge dall’intervento di Mons. Moscone è esattamente il tentativo di indicare un modo di vivere la fede e di essere Chiesa nel qui e ora della storia, incentrato su ciò che la fede e la Chiesa hanno da dire di fecondo per l’oggi. Vale la pena ripercorrerlo, perché troppo spesso, come Chiesa, ci preoccupiamo di fare, senza chiederci se quello che proponiamo sia fecondo, se tocchi davvero qualcosa nella vita concreta delle donne e degli uomini che intercettiamo; accontentandoci molte volte di replicare senza patemi quello che si è sempre fatto, che di questi tempi è già difficile così!

Sono tre le attenzioni che Mons. Moscone suggerisce per edificare una comunità cristiana capace di “sognare una città e Chiesa nuova che generino vita, speranza, futuro”.

– Anzitutto una Chiesa che scelga di portare avanti quello che la tradizione le consegna – nel caso specifico, la festa della Madonna di Siponto – non “a prescindere” (non va bene tutto!), ma a determinate condizioni.La festa è buona e vera, se…” è il ritornello che scandisce la prima parte del discorso: se rafforza le relazioni, se sa essere occasione per muovere le coscienze, stimolare progetti per la città e la Chiesa, aumentare la responsabilità di ciascuno nel sentirsi tutti cittadini di una sola città, per il bene comune, la legalità… se permette ai cristiani di annunciare il Vangelo e testimoniare la “possibilità di vivere qui e ora le beatitudini”. Niente male come programma per una festa patronale!

– In secondo luogo, una Chiesa che, sull’esempio di “Maria donna del silenzio e dell’ascolto” – come amava definirla don Tonino Bello – sa fare spazio alla parola dell’altro “sia se a parlare è Dio o l’uomo, la trascendenza o la storia”. Una Chiesa capace di riconoscere che “senza ascolto non vi è né scienza, né fede, né autentica vita sociale, non vi è vera democrazia, non si sviluppa la cittadinanza attiva, ma solo delega o indifferenza reciproca”. L’ascolto quindi come atteggiamento ecclesiale primario, a partire dal quale, e non senza il quale, scaturisce tutto il resto.

– Da ultimo, una Chiesa capace di cogliere profeticamente, nella concretezza delle vicende della storia, la voce di Dio a difesa degli ultimi, contro ogni forma di ingiustizia, di sfruttamento, di squilibrio economico, sociale, ambientale. Ma non tramite esortazioni generiche e politicamente corrette, valide ovunque per tutti e quindi rivolte sempre a qualcun altro; soffermando invece lo sguardo sui volti, i nomi, i luoghi, i singoli eventi che hanno segnato la comunità nella sua concretezza. Mons. Moscone non parla genericamente dei poveri, dei migranti, degli scartati: parla di Ibrahim e Queen, di Stefan e Daniel; non accenna banalmente ai “diritti dei lavoratori”, parla concretamente di Caporalato, del 48% di disoccupazione giovanile, delle imprese che chiudono al sud per trasferirsi al nord… Prende sul serio cioè la sfida di guardare con gli occhi del Vangelo la vita vera del popolo a lui affidato, le vicende reali del suo territorio, affinché questo sguardo, ricco di parresia, diventi seme fecondo per un futuro costruito su modello del Regno.

In molti hanno messo in luce come il discorso di Mons. Moscone, pur pronunciato al termine di un momento di preghiera, appaia molto più politico che spirituale, molto più storico che trascendente. Che ci azzecca una processione religiosa con tematiche come il lavoro, la sostenibilità, la legalità? La percezione di trovarci di fronte a una dissonanza però è sintomo di un modo di pensare che evidentemente scinde fede e vita, Vangelo e storia: una fede che in definitiva non interpella l’uomo e il suo agire, ma piuttosto si limita a chiedere a Dio di agire.

Per immaginare una Chiesa feconda e significativa per l’oggi è necessario invece ribaltare lo schema: intendere la fede come ciò che plasma e purifica il pensare e l’agire dell’uomo; vivere il momento della preghiera – la processione – non per implorare l’intervento divino, ma per mettersi in ascolto e lasciarsi orientare il cuore e la mente dallo sguardo d’amore di Dio che lì è possibile (deve essere possibile!) incontrare; cosicché il nostro agire di ogni giorno diventi agire di Dio nella storia.

Ecco, al mio studente oggi risponderei che è questo il motivo per cui, nel 2023, la Chiesa c’è ancora.

10 risposte a ““Cos’ha da dire la Chiesa di interessante, significativo e utile per il mondo oggi?””

  1. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Se anche la Chiesa ha ricevuto il potere di legare o sciogliere, questo potere non può che esprimersi in coerenza con quanto e’ dalla Sacra Scrittura essere il bene per l’uomo, la sua conversione nel Figlio di Dio a diventare a sua volta figlio. E’ la Parola fonte di questo insegnamento da far conoscere all’uomo di ogni tempo , che espressa in Parabole conserva inalterato lo Spirito. Il quale se ascoltato, opera in ognuno per un bene più esteso. E’ la povertà spirituale più grave di quella del pane, e oggi assistiamo a conseguenze drammatiche, comportamenti disumani che sfociano in fatti delittuosi, e guerre senza fine. Per questo la conoscenza della Parola e uno strumento di difesa, consente di avere percezione di in che mondo stiamo vivendo, a non diventare succubi di chi si dimostra piu forte, a non subire influenze da “così fan tutti, ma a discernere ciò che lo Spirito suggerisce incoraggiando a rimanere coerenti nella Fede del Salvatore

  2. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Se non fosse il Vangelo la novità che rinnova l’uomo facendolo crescere e maturare in dignità di se’, a nulla varrebbe dirsi sua Chiesa, popolo di Dio in quanto e soltanto il “germoglio di Jesse” che Ha detto l’ultima Parola Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Ogni uomo che faccia propria la Sua Parola rinnova se stesso e il mondo. Dove non viene accolta li non regna Pace, la fratellanza è difficile, l’armonia tra umani si trasforma in una indifferenza che determina grigiore, decadenza, morte. Non serve il surrogato di una società che pretende falsare una realtà con piazze canore rutilanti di luci, ignorando volutamente coloro nel contempo stanno camminando nel fango, vittime di calamità o trasmigranti per aver salva la vita lasciando la propria terra nativa dove avrebbero diritto di vivere i loro giorni in serenità di spirito. Non occhio per occhio, ma perdono il superamento delle contese con l’uso della Parola, quella con la quale tutto ha avuto inizio.

  3. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Esiste un agire di Chiesa che “parla operando” e si espone a rischio nella persona che come soldato al fronte si espone a difendere chi è troppo povero, inerme la’ in comunità periferiche trascurate dove primeggia violenza sui deboli! C’è bisogno di più voci in tutti i campi, la Parola come lievito a ridare coraggio a difendere a supportare scoprire porre in luce ciò che viene tenuto nascosto; non è bastato a Gesù Cristo moltiplicare i pani e pesci perché il suo intento era che l’uomo avesse di se una maggiore conoscenza, sapere perché egli esiste, non solo da persona umana ma a diventare divina, indirizzato a vivere di quei comandamenti approfonditi dal Figlio Gesù Cristo attraverso il Vangelo della sua Pace. A contrastare un concetto di libertà che oggi prevale e che sta impoverendo lo spirito di umanità nel cuore dell’uomo e l’assenza e non conoscenza di ciò che è Pane Vero

  4. Maria Crasso ha detto:

    Cosa intendeva il ragazzo per “mondo di oggi”? Che l’uomo contemporaneo non ha più bisogno di Dio perché è autosufficiente e perfetto? Che l’animo umano oggi non ha le stesse ansie ed esigenze degli uomini del passato?
    “Se il Signore non costruisce la sua città, invano faticano i costruttori” (Salmi 126, 1)
    “Chi rimane in Me porta molto frutto perché senza di Me non potete fare nulla” (Gv 15,5)
    Se il ragazzo non vede la specificità della Chiesa, ma una brutta copia di strutture umane già esistenti, non ha torto a pensare che è inutile. È solo ‘sale scipito’ che non serve a niente.

  5. Iuri De Cesaris ha detto:

    La Chiesa è ormai in preda alla eresia neo ariana.
    Se Gesù non è Dio niente è stato fatto finora.
    Il nuovo Vangelo del Sinodo prossimo esclude il Vangelo di Gesù Cristo introducendo eresie molto grave, per piacere al mondo.
    Nessuno si accorge del pericolo che si corre. Tutti sono indifferenti alle affermazioni del Finto Papa.
    La mafia di San Gallo lo ha eletto con un conclave invalido e quindi tuti i suoi atti sono invalidi.
    Anche le messe sono invalide secondo la Teologia di Tommaso di Aquino che impedisce di frequentare le messe degli eretici.
    Lo scisma è alle porte da ottobre.

  6. Paola Meneghello ha detto:

    La Chiesa, come comunità, può essere più o meno impegnata nel sociale, può invitare all’ascolto dell’altro..ma, secondo me, il mondo cambia da dentro, il fuori ne è la conseguenza.
    Dio è dentro, parla allo Spirito di ogni uomo, e se la Chiesa vuole ancora parlare di Dio, è lì che deve portare.
    Il nostro Dio è Relazione: ma questa presuppone un’uguaglianza, perlomeno ontologica: conosci te stesso e conosci Dio..
    Ad un giovane che domanda a che serve la Chiesa, direi che non è tanto importante sapere questo, quanto il farsi la domanda fondamentale: Chi sono, cosa passa in me che mi distingue da un robot, e se parliamo di servizio, “a cosa” voglio servire?
    In un mondo dove contano solo il risultato esteriore, la logica e il calcolo, la Chiesa dovrebbe essere il luogo dove l’umanità possa riflettere su se stessa, sul Mistero che la attraversa, non per guardarsi l’ombelico, ma per agire da Uomini nel mondo..Il sale sulla terra..

  7. Gian Piero Del Bono ha detto:

    Quello che la Chiesa ha da dire di “interessante significativo ed utile” dipende da cosa si intende per interessante significativo ed utile. Cio’ che e’ “utile” alla vita materiale, soldi ,potere ,affermazione di se’ stessi , non e’ utile alla vita spirituale ,dove i valori sono capovolti ,poverta’ castita’ e rinuncia al proprio ego. Cio’ che e’ interessante per il mondo di oggi ,novita’ stravaganza, apparenza non e’ interessante per l’ anima che ha sete di eterno, infinito, fuori del tempo e delle mode.

  8. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Sembra che Mons.Moscone non abbia inventato niente che non provenga dall’esempio del Maestro Gesù Cristo, artigiano figlio di Falegname, che propaga la Parola da Figlio di Dio in modo artigianale inserendola nel quotidiano della gente che lo sta ascoltando per meglio incarnare la Parola a essere compresa nel suo essere Spirito di vita, conversione dell’uomo vecchio in uno nuovo. Oggi in Slovacchia si festeggia la sua Patrona Maria Addolorata e c’è Mons.Parolin a parlare di preghiera di tutti per la Pace nel mondo. Abbiamo Mons.Zuppi missionario in Cina a perorare l’attenzione di Governanti che hanno il potere di far convergere interessi con lo Spirito di creare fratellanza tra i popoli oggi bruciata da una guerra che sta dilatando il suo incedere di morte nefasto per l’umanità. Dobbiamo quindi non gridare Signore Signore soltanto ma essere partecipi e di supporto con il nostro consenso a questo incedere della Chiesa nell’ annunciare Pace .

  9. Guido Silurati ha detto:

    Fede – Speranza – Carità: null’altro, il resto son solo chiacchiere e sofismi, utopie umane (come il concetto di democrazia):
    Sig. Cossivich la smetta anche lei per favore, la smetta di fare politica, le anime si perdono; preghiamo tutti , tutti , tutti e basta. Questo è Chiesa.

  10. Pietro Buttiglione ha detto:

    Martedî a “Dottrina” tra le donne, quasi tutte catechiste o cmq operatrici , ho sentito ripetere il mantra:
    O ci si salva come Comunitá o NON ci si salva.
    Mi pare che mons.Mosco e ben descriva la Fede come fatto personale.
    Imo il Vangelo é un annuncio ad Personam, nn alla Societas.
    Detto questo il senso di quel brevissimo tempo che chiamiamo Vita sta tutto nelle ns azioni quotidiane ( NON in quello che lasceremo qui e nn solo in ‘materia’…😄).
    Ma qui Gabriele si riferisce alla Chiesa come Istituzione. Basta la Charitas?
    Imo sarebbe bene che si spendesse anche come risposte al SENSO della Vita. dell’Universo, dell’Uomo.. tenendo conto di dove “é” oggi la ricerca specifica.
    Quindi buttando nel cestino tesi come quella suddetta o le altre che il buon Beretta ci ricorda ogni gg. improperato..😰

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I commenti devono essere compresi tra i 60 e i 1000 caratteri. I commenti sono sottoposti a moderazione da parte della redazione che si riserva la facoltà di non pubblicare o rimuovere commenti che utilizzano un linguaggio offensivo, denigratorio o che sono assimilabili a SPAM.

Ho letto la privacy policy e accetto il trattamento dei miei dati personali (GDPR n. 679/2016)