Come cristiani, in occidente, stiamo troppo bene. Ce la passiamo troppo comoda. E allora le vere o presunte aggressioni al cristianesimo, che qui da noi ci affanniamo ad individuare, potremmo sentirle come occasione di grazia. E invece di combatterle dovremmo interrogarci su come queste aggressioni ci chiedono di dare testimonianza a Dio.
Il male nel cristianesimo si vince" assumendolo", non allontanandolo da sé! Si vince "amandolo", non odiandolo, come fa appunto Dio.
Ho riletto l'articolo all'origine del caso Sallusti. E mi chiedo se fare bene il proprio lavoro non sia il modo più diretto per mettersi al servizio della comunità
E se fosse ora di pensarlo invece come il di più che, partendo dal piacere, attraverso la pace e la gioia ad esso collegati, ci apre l'esperienza della felicità dell'amore?
"La libertà dell'uomo è una cosa seria. Molto seria. Nessuno sa davvero fino a dove arrivi. E se fosse l'indizio più vero, in noi, che Dio esiste e ci ama con un incredibile interesse disinteressato?"
Le parole di Riccardi all'Università Salesiana. E l'impressione che questo sia uno di quei temi su cui oggi la Chiesa è chiamata a dare un messaggio di speranza
Da un convegno dell'Ucsi emerge che la vera sfida non è quella di essere bravi a parlare di noi, ma di essere bravi a parlare di tutti e di tutto
Non conoscono la parola perdono? E ti sembra che sia un educatore cristiano sensato uno che, proprio quando tu hai più bisogno, ti chiude la porta in faccia?"
La bellezza, la sostanza e la novità sono nel matrimonio cristiano: quello sì sarebbe da ri-spiegare e promuovere. E mi dispiace, questo non può proprio essere omosessuale.
Ma veramente pensiamo che il motivo serio per cui la religione cattolica va insegnata nelle scuole sia per poter comprendere buona parte delle altre discipline storico artistiche letterarie?
Torna il dibattito sull'unità politica dei cattolici. Ma non sarebbe ora di prendere atto della irriducibilità della Dottrina sociale della Chiesa ad un partito e un programma politico?
Io mi sono abituato a pensare che il paradiso è gratis, non è che si deve "ottenerlo" facendo delle cose.
Non è solo una curiosità il secondo pellegrinaggio dello staff degli azzurri di Prandelli a un santuario della Polonia: un'iniziativa non esibita e controcorrente
«La malattia è aconfessionale», confida un cappellano ospedaliero. Così in alcuni ospedali si è destinato un locale al raccoglimento per le altre religioni
Senza musica ci mancherebbe davvero un linguaggio speciale per parlare di Lui
Non basta la tv, non basta il social network, non basta la pasticca, non basta la bottiglia, non basta l'orgasmo. Perché oggi, la logica delle regole da vivere senza averle sperimentate, consente davvero a questo sistema culturale post-moderno di darci da bere quello che vuole. E quindi anche che l'uomo abbia solo una dimensione, quella dei consumi.
Un pezzettino al giorno, un passettino dopo l'altro, rendiamo impossibile ai nostri giovani pensare ad un futuro possibile e umano. Ma noi non c'entriamo davvero nulla? Noi che stiamo sicuri dentro i nostri schemi esistenziali e non ci rendiamo conto di quanto sia cambiato il mondo e di cosa sia in ballo.
"Eh prof. sono cambiate tante cose, ma soprattutto sono cambiata io".
Sono convinto che il loro interesse per questo tema non rivela solo il gusto morboso del sensazionalismo, ma offre anche una chiave di lettura su come loro percepiscono il bene e il male in rapporto all'uomo e al mondo.
In che forma deve manifestarsi la presenza dei cattolici nella società? Dalle parole della guida spirituale di Cl un'occasione di rilancio di alcuni nodi e questioni attuali da sempre
Il Primo Maggio 2012, in vista dell'Incontro mondiale delle Famiglie di Milano, ci invita a cogliere la distanza tra la percezione sociale e i principi di etica cattolica. Da dove ripartire?
La parola ebraica "kadosh" (santo) ha a che fare con l'idea della differenza, della distinzione, dell'essere qualcuno di differenziato e diverso da un altro.
Su questa riforma si pronunciano tutti tranne il «Forum delle persone ad associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro». Come mai?
In vista dell'incontro mondiale delle famiglie di Milano: lavoro e festa s'incrociano in un momento domestico da salvaguardare
Possiamo accettare una «giustizia» che lede la dignità della persona? Chiuderli forse non è possibile, ma ripensarli radicalmente sì
Pacche sulle spalle? Incoraggiamenti? Parole di speranza? Poche. Sostegno? Stima? La prima preoccupazione è spesso quella di evitare strumentalizzazioni
"Più che credere nella Chiesa - gli dico - un cattolico crede "la" Chiesa".
Ragazzi, come vedete avete idee molto diverse. Quello che mi colpisce però è che tutte cercano di dare una spiegazione dell'omosessualità, ma nessuna si preoccupa della persona dell'omosessuale.
"Non credo che il valore di una persona sia una cosa che tutti hanno, dipende... Forse dipende da quanto ti senti amato o no... E non è mica facile sentirlo questo!"
Ancora una volta gli studenti mi stupiscono. La famosa "circolarità educativa", dove non solo lo studente impara dal docente, ma anche viceversa.
Una felicità diversa, meno legata al piacere e più alla gioia e alla condivisione tra di voi. La felicità assomiglia più alla gioia che al piacere.
Le feste con gli sportivi per il patrono San Giovanni Bosco rilanciano problemi irrisolti. Ma oggi l'atrio di una palestra non assomiglia un po' al sagrato di ieri?
Per uscire dalla crisi ci occorrono uomini che sappiano manovrare all’unisono gli ingranaggi nella storia, senza pensare di fare da soli chissà che cosa
Sa prof. a me basterebbe che per Natale mio padre mi guardasse, anche solo una volta, e che mia madre mi parlasse senza urlare
Invece di educarli a chiudere i propri desideri, dovremmo aiutarli ad ripristinare la possibilità per loro di rendere il proprio desiderio qualcosa di realizzabile davvero.
Credo che si dovrebbe davvero ragionare, come Chiesa, sulla possibilità di formare dei preti che siano capaci di ascoltare davvero, prima che di voler dire qualcosa. Perché questa oggi, almeno per i giovani, è una priorità sociale assoluta.
Siamo sicuri di avere ascoltato abbastanza la lezione che la morte ci consegna sul legame con la vita, con l'aldiquà? Siamo sicuri che la morte non vada pensata prima come evento naturale, per poi poterla illuminare con la fede?
La vera è domanda non è destra o sinistra, partito o non partito, ma se i cattolici sapranno leggere il momento del Paese e trovare risposte politicamente convincenti
"Mia madre mi dice che la sua vita è bella perché ci sono io, e perché lei ha speso sé stessa per farmi vivere a me. Prof., questo è bellissimo. Io lo so che le è costato moltissimo, l'ho vista piangere e non dormire e faticare come una pazza, ma è felice di averlo fatto. E adesso la capisco".
Non riesco a togliermi dalla testa che oggi, per evangelizzare, vale di più la pazienza di aiutare a riaprire le domande, che la fretta di dare le risposte che pensiamo siano esatte.
In cattedra sale Silvia, in attesa del terzo figlio, che vive da otto anni in Nicaragua. “Chi te l’ha fatto fare…?" le chiedono gli alunni della quarta superiore
Noi su cosa puntiamo? Su una generazione futura di furbi e fortunati?
In un libro scritto con Paola Olzer il racconto di una vita piena anche dentro una malattia gravemente invalidante come la tetraparesi spastica
"Dopo 13 anni mi alzerò e non avrò cose organizzate da fare. Non so prof., ma un po' mi spaventa finire la scuola".
È più che positivo un primo bilancio dei riflessi sulle nostre comunità cristiane del dibattito attorno al «bene comune». Avrà un'onda lunga?
"Si, cavolo delle volte davvero credo che la felicità non esista prof., e che non vale la pena farsi un mazzo tanto per cercare di stare meglio. Tanto vale lasciare che le cose vanno come vanno"
Sono ancora capaci di sentire che vivere in pezzi non è bello, e che l’amore li chiama a qualcosa di più, ma non sanno come fare, perché sono dentro ad un sistema culturale e sociale in cui la normalità è vivere parzialmente, a tempo, senza compromettersi.
A casa mia il confine tra la giustizia e la vendetta è lo stesso che passa tra una reazione di sola "pancia" e una reazione "umana" in cui la persona pensa, sente e vuole con tutto sé stesso.
Di quanto e come una educazione possa rispettare o no la crescita di una coscienza che voglia con sincerità essere fedele a sé stessa.
Oggi gli adolescenti vivono un sacco di emozioni, ma pochissimi sentimenti e non sanno distinguere le due cose. Ma se comincia ad aprirsi una strada...
Se vogliamo uscire dalla secche bisogna rimettere in parlamento persone che siano davvero motivate a questo servizio da valori non negoziabili, non da interessi personali.
"Provate a pensare cosa succede se tutti voi vi comportaste come Roberto o reagiste come Marco. Le relazioni sarebbero impossibili e ci sarebbe la legge della giungla, che di solito è il luogo dove vivono gli animali, non gli uomini."
"Lei scherza prof., ma io sto pregando davvero... lo faccio spesso. Non dico parole. Non dico le preghiere, quelle solite. Solo che sto qui, e ascolto dentro di me una strana sensazione, come se sentissi una presenza buona che mi tiene in piedi".
A me sembra davvero che l'urgenza di oggi sul piano di una nuova educazione alla fede sia quella di promuovere esperienze emotive in cui si possano aprire le domande che l'uomo da sempre si porta dentro, prima che tentare di dire qualcosa a chi ci ascolta.
Ancora Carnevale? Sì, perché comunque per tanti motivi resta un «tempo favorevole». Ad esempio, per scoprire i nostri quotidiani travestimenti
Stiamo discutendo di come la sensibilità cattolica oggi in Italia si pone di fronte alle questioni morali. E forse anche più in la, di come ci sentiamo di fronte al tema del male e del peccato.
"Questa è una religione primitiva, ancora oggi sopravvissuta nell'estremo sud America.Ho iniziato a leggere il testo delle regole della religione Yamana.Alla fine,abbiamo cercato di trovare un senso a queste regole e ci siamo accorti che in questa religione l'idea della sopravvivenza individuale è strettamente legata a quella degli altri.