«Ha sbagliato guancia»

L'umana teologia di Bud Spencer: fai il bene, combatti il male: è l'antica morale della favole, è l'antica regola del vivere, così vicina alla Parola del Vangelo
28 Giugno 2016

Un eroe da fiaba per molti; un personaggio che accompagna discreto le vite di tanti, dal tempo dell’infanzia. Quel tempo in cui hai voglia di storie belle, semplici e a lieto fine, perché così, in fondo, ti appare la vita. Quel tempo in cui impari cosa sia il bene e cosa sia il male, e soprattutto impari che il bene vince. In fondo, Bud Spencer è stato una sorta di educatore nazionale: con i suoi film, simpatici e semplici, che avevano una morale chiara come il sole e bella come le favole appunto. L’uomo forte che combatte i cattivi e vince, con qualche cazzotto che non fa mai veramente male.

Il questo suo essere cavaliere del bene e avversario del male il personaggio Bud Spencer ha fatto un po’ di teologia: teologia semplice, umile, da bambini. Ma se tutti avessimo il cuore dei bambini… Non me ne vogliano gli esperti, ma voglio provare a seguire questo filo, mosso dall’affetto per un eroe dell’infanzia, a cui si continua a volere bene… e così provo a stilare un piccolo decalogo che quell’omone dalla grande forza mi ha ispirato:

– segui i comandamenti, ma sappi che sei uomo e puoi cadere (e Dio ti vuole bene lo stesso): in Porgi l’altra guancia, il cattivo di turno colpisce Bud Spencer, alias padre Pedro, al posto di padre G; padre Pedro ha appena invitato il confratello a porgere l’altra guancia. Ma reagisce con un pugno, perché il cattivo “ha sbagliato guancia”. E così per altre scene, in cui padre Pedro richiama la non violenza evangelica a parole, ma a gesti agisce ben diversamente. Il fatto però che si difenda dai malvagi suscita simpatia. In fondo, chi mai riesce ad essere sempre fedele al Discorso della montagna? E tutto il film è giocato su questa dialettica: padre Pedro ci prova, ma proprio non riesce a vivere fino in fondo la non violenza (che diventa però anche difesa dei deboli).

– Ama il creato: Io sto con gli ippopotami, film ambientato in un’Africa da favola. Il cattivo di turno cattura gli animali della savana per i ricchi mercanti dei paesi ricchi. Tom (Bud) è rimproverato da Slim (Terence) perché organizza safari. Ma, si scopre, Tom carica a salve i fucili. E alla fine rischiano di persona per liberare tutti gli animali caduti in trappola.

– Onora il padre e la madre, e sopporta tuo fratello: Bambino deve farsi carico del fratello Trinità in un tirocinio ladresco, anche se non ha voglia, perché mamma e papà lo chiedono. Insomma, se proprio non riesci ad amare il fratello, almeno sopportalo, per il bene della famiglia.

– Se vuoi educare, sporcati le mani: Bulldozer forma una squadra di football e Bomber allena un pugile. Bud si dedica ai giovani, dopo alcuni rifiuti, tornando in un ambiente che lo aveva disgustato. Ma alla fine della storia sarà Bud a salire sul ring o scendere in campo, perché non puoi educare stando in disparte. Se il gioco lo richiede, deve comprometterti.

– sii fedele ai tuoi maestri: in Miami supercops Steve (Bud) e Doug (Terence) si mettono alla caccia di un bottino di una rapina dopo che uno degli autori del reato viene scarcerato. Steve aveva lasciato la polizia tempo prima, ma torna in servizio per fedeltà al vecchio maestro Tanney, che lui crede morto. Situazione simile in Altrimenti ci arrabbiamo: Ben (Bud) e Kid (Terence) si arrabbiano realmente non per la distruzione della loro Dune Buggy, ma perché viene aggredito l’anziano Geremia, a cui i due protagonisti sono molto legati.

– abbi il coraggio di difendere i deboli: le avventure dello sceriffo Scott, che si prende cura del bambino alieno H725, o dei poliziotti Wilbur (Bud) e Matt (Terence) che difendono una famiglia di immigrati cinesi (in Due superpiedi quasi piatti), o di Bambino e Trinità, che assicurano il loro aiuto a una comunità di mormoni prima e di religiosi domenicani poi, o il tenete Alan che protegge dalla malavita il ladruncolo Tony Roma in Cane e gatto, o Piedone che si fa carico dell’orfano Bodo, o ancora Alan (Terence) e Charlie (Bud) che non abbandonano gli abitanti di un villaggio del Pacifico in Chi trova un amico trova un tesoro… vicende diverse, ma in tutti il gigante buono si impegna, magari controvoglia, per difendere il debole di turno, perché alla fine sa dove sta il bene e dove sta il male.

– aiuta i sognatori a realizzare i loro sogni e sii riconoscente: in Più forte ragazzi Plata (Terence) e Salud (Bud) portano in città il vecchio “Matto” che sogna di rivedere, prima di morire, Salvador: il vecchio morirà alla vista della città, insieme al cane, e loro, per riconoscenza, dedicheranno a lui e al cane un bel monumento funebre.

– Anche se hai un angelo con te, datti da fare: in Un piede in Paradiso Bull è affiancato da un angelo e da un demone. Alla fine sconfiggerà il demone venuto a tentarlo, sacrificando un biglietto vincente della lotteria per salvare la vita all’angelo. In fondo, anche gli angeli hanno bisogno dell’uomo.

– Non essere avido: Doc, in Occhio alla penna, lascia una miniera d’oro, anche se malvolentieri, agli abitanti di un villaggio del West. Si sa, non conta solo la ricchezza.

– Mantieni la parola data: Ettore Fieramosca, sfidato dai francesi, si danna per trovare tredici cavalieri che sfidino altrettanti soldati nemici, tra mille difficoltà. Potrebbe chiedere aiuto agli spagnoli, ma la fedeltà alla parola data, cioè la promessa che avrebbe trovato cavalieri italiani, lo spinge a scovare in ogni dove uomini disposti a combattere.

Molti altri piccoli comandamenti quotidiani potrebbero essere ricavati dai tanti film di Bud Spencer, (come dimenticare il valore dell’amicizia con l’inseparabile compagno Terence?). Ma tutti si racchiudono in uno: fai il bene, combatti il male: è l’antica morale della favole, è l’antica regola del vivere, così vicina alla Parola del Vangelo, che spiega perché tanti cinema parrocchiali proiettavano anni fa le pellicole di Bud e Terence. Ora uno è diventato don Matteo, mentre l’altro è volato in cielo, con quel Dio in cui credeva fermamente («Ho bisogno di credere perché – nonostante il mio peso – mi sento piccolo di fronte a quello che c’è intorno a me. Se non credo sono fregato»).

Caro Bud, ora intona pure il coro degli angeli e controlla se davvero mangiano i fagioli.

 

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