Geografie della Parola /12 (ultima): un tramonto sul lago di Tiberiade, un versetto evangelico che si fa strada come invito alla concretezza della fede, all’ammissione di smarrimento, alla responsabilità del vivere nella storia.
Geografie della Parola /11: passeggiare per il Carso, in compagnia di un uomo anziano, vedendo tracce di guerra, ma gustando l’ospitalità che schiude la pace
Geografie della parola /10: trovare a fatica un monumento, in una zona anonima di una grande città, e un ricordo evangelico che provoca ad andare oltre le aspettative.
È giusta l’accoglienza per le persone, ma è possibile usarla anche per pensieri diversi, dagli esiti divergenti dal consueto, senza espulsioni, estraneità, allontanamenti.
Geografie della Parola /9: una musica amata che all’improvviso risuona in luoghi di grande storia e un versetto del Vangelo che richiama alla grandezza del gratuito
Geografie della Parola /8: santa Maria di Leuca, l’incontro tra Adriatico e Ionio e lo spazio che si fa tempo, seguendo la direzione di un versetto evangelico.
Il nostro tempo, spesso logorante, vede però una domanda crescente di luoghi di riposo, silenzio, fraternità, meditazione, preghiera: è un segno che non va ignorato né minimizzato.
Fraternità, comunità religiose, case famiglia, amicizie profonde, discepoli, la stessa comunità cristiana: persone unite dal bene e non (solo) dal sangue, esperienza comune ai cristiani. Forse non così tanto lontana dall'idea queer.
Geografie della Parola /7: nell’enorme monastero dove sono sepolti i sovrani di Spagna, il ricordo di una domanda evangelica che sfuoca l'illusione e ristabilisce il valore di ogni esistenza.
Geografie della Parola /6: attraversare in silenzio un altopiano dolomitico, avvertendo l’eco della voce di Pietro: «È bello per noi essere qui».
Agosto 2023: Lupi (destra - CL) propone di alzare di 2000€ lo stipendio dei deputati (al pari dei senatori), Fassino (PD) dice che 4700€ (più diarie etc) non è 'stipendio alto'. Quando i cattolici in politica convergono con i laici sul "bene comune" (cioè di essi stessi)
Dieci anni senza padre Dall'Oglio, gesuita e fondatore della comunità monastica di Deir Mar Musa, forse martire. Nelle sue ultime conferenze, i richiami a Ignazio, De Foucauld, Massignon, il Vat. Il; il male fa più rumore del bene; il bene rimane e misteriosamente costruisce.
Geografie della Parola /5: in un piccolo borgo della Creuse francese, la casa di un filosofo e la domanda evangelica: «Perché non capite?»
Qualche appunto di lettura sull’ultimo libro di José Tolentino Mendonça, “Metamorfosi necessaria”.
Geografie della Parola / 4: a New York, nella sede dell’Onu, dentro una piccola stanza, una domanda si fa incalzante: «Voi, chi dite che io sia?».
Geografie della parola/3: in cammino da Assisi a Roma, una sosta a Greccio, per ricordare il senso concreto di una voce in lode dei piccoli.
Geografie della parola / 2: una visita in Borgogna, tra le rovine della grande abbazia di Cluny, e un versetto della Parola, che è capace però di suscitare anche speranza: qualcosa finisce, qualcosa comincia (a pochi minuti è sorta Taizè)
È da poco nelle librerie un interessante saggio di Francesca Perugi, che ricostruisce gli appassionanti e difficili anni martiniani (1986-1993) di guida del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa: una lettura utile per capire la Chiesa di ieri e quella di oggi.
Fernández al DDF è anche un 'risarcimento' alla teologia latinoamericana, che per quello stesso DDF non ha sofferto poco. Cambiano anche le geografie teologiche (NB: il Papa ha speso 10 anni per scegliere un suo 'teologo' in un posto chiave, altri fecero molto prima, vedi un po')
Geografie della parola/1: un’isola greca e un versetto della Parola che acquista il suo senso più concreto, per provare ad annodare un tempo, uno spazio, la Scrittura.
60 anni fa, il 21 giugno del '63, iniziava l'estate montiniana dopo la primavera giovannea. Di quella stagione più di qualcosa è appassito a cavallo tra i due secoli; ora però molto sta faticosamente rigermogliando, grazie soprattutto a un Papa montiniano come pochi.
Una ricerca della diocesi milanese manifesta numeri dei preti in forte diminuzione; ma il dato ancora più marcato riguarda il netto calo dei matrimoni religiosi. Eppure non se ne parla.
"Dio non fa i santi in laboratorio: li costruisce in grandi cantieri, in cui il lavoro di tutti, sotto la guida dello Spirito Santo, contribuisce a scavare profondo, a porre solide fondamenta e a realizzare la costruzione" Francesco ricordando Roncalli e Montini
Rileggere la Parola della Pentecoste, che spinge a vite nuove, oltrepassando chiusure e paure, tenendo sullo sfondo alcuni versi di Alessandro Manzoni.
È difficile credere, soprattutto seguendo l’invito di Paolo che esorta a una “conoscenza più profonda di lui”: ma in fondo la sequela cristiana è tutta lì. E potrebbe essere pure un buon criterio per rivedere molte cose ecclesiali...
Filippo attraversa la crisi della prima comunità cristiana per giungere in una terra ‘separata’ e ‘abbandonata’ e così scoprire che è possibile ripartire, raccogliendo le lacrime del mondo.
Una lettura di "Sapienza e profezia", un agile e intenso volume di Carlo Casalone dedicato al cardinal Martini
Sul web alcuni laici furoreggiano indignati sulla decisione del Papa di ammettere al voto sinodale anche laici stessi (e perfino donne!). Un cammino che si vorrebbe così meno clerical-episcopale trova qualche remora in alcuni più clericali del clero. Sindrome di Roma?
Alcune grandi intuizioni di fondo, un metodo, un modo di stare nel mondo e nel tempo: di questo dobbiamo essere grati a Jacques Maritain.
Un Triduo pasquale vissuto in modalità molto diverse e una domanda che martella: quante delle normali attività di una parrocchia portano a Dio e alimentano la sequela?
Nelle singole esistenze, come nelle epoche storiche, può giungere l’annuncio di una resurrezione inattesa, tra un passato che si esaurisce e un futuro che si apre: questo anche nell’oggi che viviamo
C’è un posto per tutti lungo la via che sale al Calvario. Oggi vorrei provare a riservare un posto al cristiano che sente il cuore un po’ pesante, che vive la stanchezza del cammino, che percepisce la sua fede vacillare, che avverte la fatica di stare nella Chiesa di oggi, nelle comunità di oggi, nel mondo di oggi.
Abitare il nostro tempo per una teologia che sappia ‘liberare Dio’ e restituire la forza del Vangelo nell’oggi postmoderno: sul nuovo libro di Francesco Cosentino
Tento un bilancio personale del pontificato, attorno a sette parole significative per la mia vita: consolazione, accoglienza, fortezza, libertà, simpatia, povertà, delusione.
Nembrini in Laterano attacca malamente Sapegno (ma cita un testo che è del '49, che lui legge in Giussani 1986, tacendolo) perché condizionerebbe la lettura di Leopardi a scuola: si rassereni, nessun manuale scolastico cita più Sapegno da 35 anni (purtroppo)
Nella vita ordinaria delle comunità cristiane manca un’attenzione specifica per i ‘cercatori non religiosi’; proviamo ad avanzare qualche riflessione e qualche proposta.
110 anni dalla nascita di Dossetti, politico e religioso. Con La Pira e Lazzati (e altri) diede una lettura profetica ed evangelica del Novecento. Oggi manca chi faccia lo stesso per un XXI secolo languente di alto pensiero e sagge mediazioni politiche.
Torna Sanremo: Achille Lauro farà la solita performance 'provocatoria' sulla fede, Mons. Suetta interverrà, per qualche giorno l'orbe digitale sarà okkupato da guelfi e ghibellini tra "quanto è geniale / quanto è eretico", da lunedì tutti a pettinare le stesse bambole
Anche sui social, oltre che nelle interviste di alcuni prelati, si assiste troppo spesso a un’enorme (e interessata) riduzione moralistica del Vangelo: davvero si crede che una simile estrema limitazione possa attrarre e affascinare?
Mentre pochi ma visibili pesano con esausto bilancino i suoi gradi di ortodossia e sottolineano quello che non rimprovera al mondo, Francesco va in Congo e Sud Sudan... "la carità non avrà mai fine".
Alcune note sull'intenso volume "Pomeriggio del cristianesimo. Il coraggio di cambiare" del teologo ceco Tomaš Halík.
Qualche spunto di riflessione a partire da una conversazione tra Riccardo Cristiano e Massimo Borghesi...
Pellegriniamo nel tempo, credendo nel futuro del mondo: in questo inizio d’anno ci facciamo aiutare da alcune parole di Joseph Ratzinger, che ora è giunto nell’eterno di Dio
Proviamo a stare sulle domande scomode del nostro tempo, ritrovando le ragioni di una fedeltà alla terra e all’umanità, secondo l’esempio del Dio-con-noi
Dare accesso al nostro cuore per aprirci verso l’esterno, in una rinnovata radicalità evangelica, secondo alcune intuizioni di Madeleine Delbrêl
Coltivare il silenzio per aprire spazi di profezia, di denuncia e di speranza. Una riflessione seguendo alcuni versi di Josè Tolentino Mendonça
Provare a interrogare la qualità del nostro ascolto, secondo una bella pagina di Bonhoeffer, in un tempo di Avvento in cui siamo invitati a scrutare l’azione dello Spirito
Il tempo di Avvento può essere l’occasione propizia per rianimare la nostra sete di parole e gesti di profezia, per una fede che sia per il nostro tempo, come ricordava Madeleine Delbrêl
Il cantiere dell’ospitalità e della casa, nel cammino sinodale, chiede corresponsabilità e scelte economiche: è il tempo propizio per rendere pubblici i bilanci delle parrocchie
"Per molti santi e sante, l’inquietudine è stata una spinta decisiva per dare una svolta alla propria vita. Questa serenità artificiale non va, mentre è buona la sana inquietudine, il cuore inquieto" (Francesco, ieri). Ma quanto oggi le parole 'ecclesiali' vogliono inquietare?
Perché i motivi che inducono a non aprire un concilio potrebbero essere, in realtà, motivi che spingono a celebrarlo
Dice Ravasi: "La cultura, nel senso più nobile, come la politica, è poco presente. Non ci sono figure che stimolano, voci autorevoli [...] La cultura è dormiente". Detto da chi ha guidato per 15 anni la cultura vaticana, nell'anno in cui lascia, sa di autocritica...
L’umanità dolente come luogo di salvezza: sulla recente serie Netflix tratta dal romanzo di Daniele Mencarelli
Custodire la fede, sapendo che si può anche esaurire, e annodare fede e giustizia: sono questi i due inviti che oggi sentiamo dalla Parola — che ci portano anche a Jan Patočka e Simone Weil.
Da umanissimi desideri al gratuito: forse è questo che dà gusto alla vita e ottiene salvezza.
La sostenibilità umana del sacerdozio e l’equilibrio dei preti dovrebbero essere una preoccupazione diffusa, soprattutto tra i vescovi. Ma non sempre questo accade.
Dai recenti casi di cronaca ecclesiale e liturgica, che hanno generato dure prese di posizione dei vescovi, sembra sia meglio stare fermi, che muoversi e sbagliare.
Manca una diffusa consuetudine con la Parola di Dio nella vita delle comunità. Un’urgenza che anche il Sinodo ha rilevato
"Io sono il piccolo di una volta, io sono colui che viene dai campi, io sono la pura e povera polvere". Albino Luciani ci ricorda che l'umiltà è una cifra personale, indipendente dal ruolo: non conta dove sei, cosa fai, che posizione occupi, ma come sei e cosa nutre il cuore.