Venite a me

Lo abbiamo chiamato: “Vieni, Signore Gesù!”. Ora è lui a chiamare noi.
25 Dicembre 2021

Gesù nasce a Betlemme, la città che diede i natali al re Davide. Un piccolo villaggio sconosciuto al mondo, ma carico di attesa, perché da Betlemme, dalla discendenza di Davide, sarebbe venuto il Messia.

Giuseppe e Maria si trovano a Betlemme perché, nonostante la condizione di lei e i disagi di un tale viaggio, hanno adempiuto il loro dovere civile, osservando il decreto romano che ordinava il censimento. Quando, forse in anticipo, giunge il momento del parto, trovano persone ospitali, che offrono loro quella parte secondaria dell’abitazione, ricavata da grotte naturali, nella quale si trovavano attrezzature da lavoro e a volte anche gli animali; la mangiatoia in questo caso offriva un luogo più adatto, dove il Bambino poteva stare tranquillo e Maria e Giuseppe potevano avere un luogo più riservato, anche se, come dice il vangelo “c’era poco posto nella stanza”. Ci sono poi i pastori, che stanno vegliando sul loro gregge; erano mal visti e tenuti a distanza, perché considerati uomini poco raccomandabili, eppure ci sono loro e non altri a vedere quel bambino, e tornando lodano e glorificano Dio.

È un contesto molto umano quello che Luca ci descrive per dire che la carne di Gesù è la carne della nostra umanità, di ogni umanità. Questa è la notizia buona e allo stesso tempo scandalosa del Natale.
Se Dio ha fatto sua la nostra carne, non è più possibile separare la carne da Dio, e in ogni carne, senza distinzione, si nasconde e si rende presente Dio.

Tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste”. Non c’è una realtà profana da rendere sacra, non un mondo nemico da rendere amico, ma ogni cosa creata è buona, il mondo è portatore di lui, la realtà è già sacra e come tale va vissuta.

Questo porterà Gesù all’incontro con tutti, a liberare, sollevare e prendere le difese, sempre e comunque, di questa umanità sacra. Ma sarà anche motivo di scontro, di resistenza e rifiuto, perché un Dio debole, vulnerabile, che si identifica con chi ha fame e sete, con chi è nudo, straniero, malato, carcerato… non può essere Dio, non il Dio delle nostre aspettative. “Venne tra i suoi, e suoi non l’hanno accolto”.

Non è cambiato molto da allora. Nella chiesa si continua a guardare con sospetto alla carne e al mondo, a cercare di capire chi è ‘dentro’ e chi è ‘fuori’, a volere trattamenti diversi e spazi distinti; quell’umanità che dovrebbe unire tutti, perché comune a tutti, continua ad essere negata, tradita, umiliata, uccisa. La nostra umanità è il bene più grande che abbiamo, eppure così difficile da vivere, perché significa ascoltarne il mistero, il dolore, l’inquietudine; conoscerne le paure, toccarne le ferite, nutrirla di fiducia e bellezza.
Avremo bisogno di andare continuamente al Signore Gesù, luce della vita, carne della nostra vera umanità.

In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini.
La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno vinta(Gv 1,4-5).

Buon Natale a tutti noi!

Una risposta a “Venite a me”

  1. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    Imo lo Spirito ha condotto l’Emanuela, nel commentare l’Emanuele, a toccare temi davvero fondanti.
    Forse the big one sta tra Dio e Uomo.
    Ti passo 2 miei statement ed 1 ?
    1) In Cristo termina non solo il Sacrificio (Girard) ma la stessa separazione tra Sacro e Profano ( Durkeim). Confluiti nella carne, nell’Uomo.
    2) Ma qs NON significa che l’Uomo può assurgere/diventare Dio! ( Cfr Ortodossi..).
    Io lo escludo. Relazione, riflessi, luce, parte-cip-azione… ed è già TANTO!
    Adesso la ?
    E Gesù, vero Uomo?
    Buon Natale!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I commenti devono essere compresi tra i 60 e i 1000 caratteri. I commenti sono sottoposti a moderazione da parte della redazione che si riserva la facoltà di non pubblicare o rimuovere commenti che utilizzano un linguaggio offensivo, denigratorio o che sono assimilabili a SPAM.

Ho letto la privacy policy e accetto il trattamento dei miei dati personali (GDPR n. 679/2016)