Amor vincit omnia

«L’amore vince tutto, anche noi cediamo all’amore» (Bucoliche X, 69): Zaccheo e l'amore che vince
30 Ottobre 2022

Amor vincit omnia … è la frase che si trova incisa sul ciondolo di uno dei trenta pellegrini dei Racconti di Canterbury; si tratta della Madre Priora, donna sicuramente con un ruolo prestigioso di cui l’autore inglese non rinuncia a mostrare l’ambiguità nel vivere e nell’atteggiamento.
La Madre Priora incarna in modo speculare i tratti principali di Zaccheo, un uomo con un ruolo importante, ricco, corrotto e additato come peccatore pubblico. Il brano di Luca lo presenta da subito come un uomo controverso, il cui ruolo palesemente contrario alla legge si pone in contrasto con il nome che significa «giusto e puro».
Questo uomo, famoso a Gerico e sicuramente poco apprezzato, se non odiato, sente il desiderio di vedere quel Nazzareno che stava passando da Gerico verso Gerusalemme.
Il grande Zaccheo, capo dei pubblicani, è un uomo «piccolo», tanto da non essere all’altezza di vedere Gesù, ma molto scaltro, tanto da pensare di correre avanti e posizionarsi su un albero alto per riuscire a vedere senza ostacolo il maestro di Nazareth.
Zaccheo lo attende, in lui c’è il desiderio o la curiosità che lo porta ad aprirsi verso l’incontro. L’attesa di Zaccheo è pienamente ricompensata. Gesù si ferma, pone lo sguardo su di lui e mangia a casa sua contro il pregiudizio di tutti. Tra Zaccheo e Gesù si intrecciano due necessità e due volontà.
Così la necessità di questo uomo di incontrare Dio è la figura della necessità umana che viene corrisposta dalla volontà di Dio di condividere con l’uomo la vita, anche di un  peccatore, perché si converta e viva. Il Dio d’Israele, il Dio di Gesù Cristo non si stancherà mai di dimorare tra gli uomini e di condividere la loro condizione, perché ogni uomo è una sua creatura e soprattutto un suo figlio amato.

Nello stesso modo possiamo scorgere come il desiderio dell’uomo di incontrare Dio non viene mai disatteso; il desiderio apre la via all’incontro con Dio. In ciascun uomo in cui si palesa anche la minima volontà di vedere Dio, seppur piccola quanto un granello di senapa, Egli non può che prende dimora nella casa della sua vita, condivide il cibo della storia; anche se sembrano essere così lontano da Lui, Dio si siede al loro fianco e lascia che ogni uomo possa donargli i beni della sua casa.
Questa necessità di Gesù, quindi, si esprime nell’ordine dell’amore e della salvezza di Dio che ama tutto ciò che esiste e che ha creato e corregge gradualmente coloro che sbagliano, perché vedano in Lui l’autore della vita e mettano da parte ogni atteggiamento pregiudicato e compiaciuto di male contro il bene altrui.

Zaccheo incontra colui che è l’Amore, un amore veritiero e liberante. Viene interpellato nella vita e Zaccheo sembra rispondere prontamente e in modo sorprendente. Infatti l’incontro con Gesù (e la condivisione che ne nasce), porta il pubblicano a riconoscere e a cambiare vita cedendo all’Amore incontrato. Il racconto si conclude con lo svelamento della verità di Zaccheo, non pubblicano peccatore, ma il «puro» e il «giusto». Dio ha custodito la sua verità di uomo creato a Sua immagine e somiglianza, anche se il peccato può averne sporcato la bellezza e la colpa può averne distorto la somiglianza. Questa pietra preziosa, custodita da Dio, viene ridonata all’uomo ogni volta che egli la chiede e ne sente il bisogno, perché viva e viva per l’eternità.

La sorprendente conclusione ci porta a siglare anche per il nostro pubblicano come l’amore vince tutto: la paura di compromettere un ruolo e una posizione, i giudizi e la mormorazione di coloro che li circondano, il suo stesso stile di vita. Proprio a lui possiamo assegnare in positivo quella frase delle Bucoliche di Virgilio «L’amore vince tutto, anche noi cediamo all’amore» da cui l’autore inglese G. Chaucer ha preso spunto per il suo racconto. Vinto dall’amore più che dal pregiudizio, riconosce la sua verità di uomo che ha in sé la potenza e la forza, seppur nascosta, di essere «giusto e puro», come tratteggiato dal nome che gli è proprio.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I commenti devono essere compresi tra i 60 e i 1000 caratteri. I commenti sono sottoposti a moderazione da parte della redazione che si riserva la facoltà di non pubblicare o rimuovere commenti che utilizzano un linguaggio offensivo, denigratorio o che sono assimilabili a SPAM.

Ho letto la privacy policy e accetto il trattamento dei miei dati personali (GDPR n. 679/2016)