Voce di uno che grida nel deserto…

Il richiamo del figlio di Adamo alla conversione, affinché ogni uomo e popolo si aprano alla nuova vita in Cristo
4 Dicembre 2022

La premessa di questa settimana non sembra molto invitante, tanto quanto la scelta poco saggia del protagonista, che proclama una parola di conversione in un deserto. Chi potrà ascoltarla?

Un invito così importante lasciato cadere in un luogo così mesto e senza vita… Proprio lì, nella desolazione più totale, dove l’uomo ricerca refrigerio e un pò di acqua, viene lasciato cadere con convinzione l’invito alla conversione: «preparate la via del Signore e raddrizzate i suoi sentieri».

Se fosse così, Dio sarebbe solo un folle utopico al quale concedere qualche sorriso di compiacimento e niente altro. Ma il vangelo di oggi dice molto di più di un racconto.

Una voce di uomo rompe il silenzio del deserto dell’animo umano, una voce che richiama e scuote, una voce che attira l’attenzione, minaccia la tranquillità di coloro che si sono posti giudici clementi di loro stessi. Quella voce continua a risuonare nell’animo di ogni uomo che che si incammina sulla via della salvezza. Ciascun uomo deve dare spazio a quel grido che spazza l’anima da false illusioni. Queste, come pula al vento e come paglia nel fuoco, verranno definitivamente distrutte; di esse rimarrà solo la cenere di un’esistenza investita nella frugalità dell’agire.

Come per i farisei e i sadducei, non basta definirsi figli di Abramo per esserlo realmente, ma bisogna vivere come figli, bisogna «solo» volerlo e desiderarlo, come quella moltitudine di uomini e donne che si riversava ad ascoltare una voce tonante.

Non importa se siamo uomini dalla vita chiusa e ferma come un masso, scartata dagli uomini: essa comunque verrà scelta da Dio per compiere grandi opere in noi e nel mondo. Ogni vita è degna di essere vissuta, risanata ed amata: per questo il Regno di Dio è entrato in comunione con gli uomini. Perché noi possiamo avere la vita e averla in abbondanza, anche nei nostri deserti.

Gli alberi possono morire, essere tagliati, ma la forza vitale che c’è in loro genererà nuovamente un germoglio che darà vita a una nuova realtà. Non per niente Giovani Battista è vestito in modo ancestrale, quasi a ricordare le vesti che Dio diede ad Adamo, per coprirsi; il Battista ci ricorda che questo uomo, figlio del peccato, «non è degno di slacciare i saldali» a colui che verrà dopo, ma colui che arriverà porterà la forza dello spirito vitale nel mondo, per rigenerare tutti gli uomini come Figli di Dio.

Forse oggi ogni cristiano dovrebbe riascoltare in sé questa voce che grida in un luogo deserto della suo vita e forse, come uomini di buona volontà, dovremmo far risuonare quel grido nel mondo, per far sì che per ogni uomo, popolo e nazione si riaprano a questa nuova vita in Cristo, di cui ogni uomo è degno detentore.

 

Una risposta a “Voce di uno che grida nel deserto…”

  1. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Non basta definirsi cristiani bisogna aver scelto di esserlo perché solo vivendo il messaggio diventa Parola, si incarna e pertanto si vede, si trasmette nel vissuto, si realizza come Verità. Suppongo che solo Dio che vede nel cuore, legge la mente, vede e giudica quanto gli siamo fedeli, di più, accetta di ogni uomo quello che riesce a dare, visto che esiste anche il battesimo di desiderio a diventarlo. Lo scandalo sembra essere che nei secoli e fino ad oggi, molte Chiese sono state per fede costruite dalla fede sincera di popoli, e oggi molte sono monumento di fede, ma poco, scarsamente frequentate; Cristo Figura non ascoltata malgrado ciò che ha operato, l’accesso al suo regno.Giustizia e Pace? ma non la Sua, la quale è da intendersi non solo la nostra ma essere condivisa con quella del prossimo, e quel prossimo e anche non l’ucraino,ma quei russi che condividono il dolore. Avviene pure che si arrivi a non odiare e questo è vero miracolo opera di Cristo

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