Quante volte abbiamo urlato questa frase: «Non se tu il Cristo? Salva te stesso e noi». Un urlo, un’invocazione, uno sfogo, un’imprecazione, una provocazione sprezzante. Quante persone dal sotto della croce della loro vita alzano lo sguardo a quel Cristo di Dio, quell’unto d’Israele, e gli buttano in faccia la stessa provocazione.
La disperazione provoca nell’uomo rabbia e risentimento, ma il disprezzo e la disperazione generano un volto disumano, spesso senza limiti e senza pietà: così accade ai soldati e ai capi del popolo, che non si fermano di fronte alla sofferenza e non rispettano nemmeno la morte.
Il popolo sta a vedere, attende la conferma teologica di quell’uomo di cui tanto si è parlato. Un uomo che aveva ‘il potere di Dio’, che aveva stupito molti e aveva guarito altrettanti. Un pio ebreo che aveva parlato in sinagoga e che aveva condotto con sé un numero di persone che avevano creduto di aver trovato il Messia. Eppure adesso era lì condannato, anche per loro volontà. La richiesta insistente è sempre la stessa: salva te stesso!
I motivi sono tanti: ha già salvato altri, perché dice di essere re, perché è il Cristo e, in fondo, perché questo deve fare un vero re, sfoderare le armi e mostrare il suo potere davanti a tutti.
Ma quest’uomo crocifisso intende il potere in modo diverso: lo ha già dimostrato spendendo il tempo della sua vita umana per gli uomini. Se questo è quello che ha veramente fatto, allora perché non fare come il ladrone e chiedere «Salva te stesso e salva anche me»?
Nella storia crocifissa della nostra vita perché non dovrebbe intervenire? Alla fine se lo ha fatto ad altri perché non farlo a noi? Se è Dio, cosa gli costa?
Ma quel Cristo, figlio di Dio, sembra essere impotente, sembra rimanere impassibile o, ancora peggio, sembra che tutte quelle pretese stiano fallendo e morendo come Lui. Tutti urlano, tutti chiedono, e Lui tace…
Ma nelle urla si aggiunge una voce, un uomo, condannato e morente, che, riconoscendo il suo sbaglio e la sua condanna come legittima, riconosce in Gesù quel Dio salvatore, e così si capisce che l’azione straordinaria non è nel scendere dalla croce, ma ciò che egli, Gesù, sa fare da quella croce, mentre sembra un impotente, un fallito. Proprio lì, mentre agonizza, nelle sue ultime ore di vita, regala la vita eterna all’uomo.
La salvezza può avvenire a una condizione, unica e imprescindibile: riconoscere il buono in Cristo e riconoscere la sua potenza d’amore che salva e ci porta come figli-eredi nel suo regno. Riconoscere che lui, anche nella nostra morte e nella nostra storia «crocifissa e condannata», è crocifisso con noi e attende solo che noi sappiamo riconoscerlo e chiedigli la salvezza, ed egli ci donerà il paradiso.
Il Cristo non toglie la sofferenza, non toglie la morte, non elimina gli errori della nostra vita, ma apre una strada nuova. Ciascuno di noi, nella nostra storia, ha colui che ha saputo sostenere la sua regalità, che non «è di questo mondo». anche nelle estreme condizioni di una morte reietta e sfregiata dagli insulti.
Il quel momento, innalzato sopra la croce Cristo, attira tutta l’umanità; mentre i re della terra chiedono di sacrificarsi, il re generoso si sacrifica per la salvezza. Non ci vengono richieste grandi cose, se non riconoscere che Lui è il Signore, e questo permetterà di entrare in quel regno per sempre.
….Perché un bambino è nato per noi.ci è stato dato un figlio.Sulle sue spalle e il potere e il suo nome sarà Consigliere mirabile,Dio potente,Padre per sempre,Principe della Pace”(Isaia9) Come laici si è dato meno fiducia nella forza della Ragione, del Dialogo nel quale è sembrato essere fino ad oggi via privilegiata a unire popoli anche diversi, di civiltà matura a credere in questa via alla Pace. Come cristiani Con una guerra in atto come è possibile entrare in una chiesa dove si fa festa del Natale di un Dio che è Signore della vita si è in contraddizione con Lui che non è per la morte del fratello e neppure del nemico, La Pace va difesa e Lui si è sacrificato per molti, non col sangue di molti ma con l’intelligenza del cuore e quanto siamo disposti a sacrifici altri per la Pace
E’ di oggi la news: La visita di Zelenski al Presidente americano che promette aiuti in armi a consolidare la sicurezza nella vittoria della resistenza Ucraina. Dunque,ci si sente più sicuri di aver ragione a difendere i valori nei quali si dice di perseguire fidando nel potere delle armi le quali fanno morti e distruzione.Ma dimentichiamo che è stato scritto “Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che camminavano in terra tenebrosa una luce rifulse….Perché tu hai spezzato il giogo che l’opprimeva,la sbarra sulle sue spalle e il bastone dell’aguzzino,…Perché ogni calzatura di soldato che marciava rimbombando e ogni mantello intriso di sangue saranno bruciati,dati in pasto al fuoco….
E’di oggi la news la visita del Presidente Zelensky al Presidente Biden che gli promette aiuti in nuove armi a consolidare il proseguo di una guerra che porti alla vittoria la resistenza ucraina Noi non ci arrenderemo mai” non sono soldi dati in beneficienza ma un investimento nella sicurezza globale della democrazia”…il prossim anno sarà critico …dobbiamo sconfiggere il Cremlino sul campo di battaglia, Ha citato Frankly Delano Roosvelt ..la vittoria dell’Ucraina sarà anche la vittoria dell’America.La luce della nostra fede illuminerà il Natale -quello che ci auguriamo in questo momento è la vittoria, solo la vittoria+ E questo sarebbe una fede al Natale ? Biden: vogliamo mettere l’Ucraina nelle migliori condizioni per prevalere quando Zelensky decidera che è venuto il momento di parlare con i russi” Ma in Isaia :”
Dai fatti che accadono,si direbbe che il mondo noncerchi più Cristo, ma viva reinterpretando Pace,Amore,Giustizia e Libertà per un vangelo a immagine e somiglianza dell,uomo solo natura umana, non aspirante a quella divina. Sono prova la facilità con cui avvengono uccisioni tra consanguinei, combattuti i suoi insegnamenti, L’uomo appartiene a se stesso, compra con denaro e vende al miglior offerente anche se stesso in nome di diritto a libertà. Il potere nel suo esercizio impone la sua parola alla madre che piange il giovane figlio morto in guerra e per questa vita a sacrificata alla patria, chiamato eroe.e di questo andare orgogliosi. Prevale l’idea della sua inevitabilità alla morte pertanto la vita ha da essere goduta e per questo poveretto e deboli sono di peso al potere dei più forti , Piange la natura le sue leggi calpestate inaridita,quale frutto aspettarsi e se tornerà a essere di nuovo prima era la vita?
Si scegliere la vita, è solo mettendosi alla sua sequela che noi ci preoccupiamo di salvarla. Così s’ha detto: se uno viene a me e non mi ama più di suo padre,la madre,la moglie, i figli, fratelli, le sorelle,perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo. Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, on può essere mio discepolo. Qui mi sembra il messaggio possa essere chiaro anche nell’oggi: la Chiesa di Germania e in difficoltà? Come riacquistare credibilità se non portando la croce, …..”Bada dunque che la luce che è in te non sia tenebra.se dunque il tuo corpo e tutto luminoso, senza avere alcuna parte nelle tenebre, sarà tutto nella luce,come quando la lampada ti illumina con il suo fulgore. la Chiesa di oggi Ha pochi Pastori?.. ma anche Gesù era solo e la gente faceva strada per incontrarlo………….
Riconoscere che Lui è il Signore, ma in me, non altro da me.
Altrimenti saremo sempre nel rapporto suddito/sovrano, a cui si deve obbedienza più per paura che per rispetto, in modo egoistico.
Cristo ha reso Sacra la Sua Vita e la nostra, amandola in tutti i suoi aspetti, (sacrificato), e si è donato, perché quando si ama, è naturale donarsi in modo gratuito, consapevoli di essere uno strumento al servizio della Vita, non il contrario. Ed è con questa natura e consapevolezza che l’essere Umano, deve riconciliarsi.
La Salvezza non è salvare ciò che credo mio, finanche quella che credo la “mia” vita, perché tutto è mio, come non lo è..dobbiamo uscire da questa dicotomia che ci separa da tutto il resto: la Vita È.
Solo quando la smetteremo di difendere noi stessi come fosse tutto l’universo, ci espanderemo verso l’Infinito, e saremo in Dio..
Segue da msg precedente..
Ma nn è x qs che sto scrivendo.
Mentre assistevo elaboravo:
– guarda come è piccola qs Chiesa…se la confronto con l’enorme mia Parrocchia attuale ( x poco..sto cambiando casa🤣😷)
– ma qs Chiesa è piena, davvero piena..
– e mi ricorda certe funzioni del Sud..
Raccolgo e chiudo:
La Messa in una grande Chiesa piena di un manipolo di vecchie beghine, quindi semivuota.. ho capito che genera
DEPRESSIONE.
Per la Festa ci vogliono Persone, movimento, rumore, VITA.
Sentirsi appartenenti ad una Comunità.
Identificazione.
Ripensare la ns Fede a partire dalle Chiese.
La Messa ne con-seguira’
Iersera, su desiderio della moglie, a messa in altra Parrocchia, quella pre-cedente, dove il Parroco ‘vusava’ troppo a voce alta..😅
Non c’è più il piccolo’ aiutante africano.. forse è tornato nel suo Paese. In cambio un polacco molto alto che rappresenta così la Parola all’omelia:
Prima chiede ai bambini cosa contraddistingue un Re,
Poi fa portare un Trono sull’Altare, poi fa entrare un bimbo, com-passato, vestito da Re con tanto di corona e scettro.
Raccoglie e chiude col confronto con Cristo evidenziando quello che invece Lo contraddistingue: la Misericordia.
Bello, vero?
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Segue xchè cassato x lunghezza..😭😭😭😭
Quando anche Mose si trova con un popolo che vedendosi inseguito dagli egiziani lui inerme e quegli in armi, gli grida impauriti:” cosa hai fatto a portandoci fuori dall’Egitto?ma Mose rispose:” Non abbiate paura, siate forti e vedrete la salvezza del Signore il quale oggi agirà per voi,….il Signore combatterà per voi, e voi starete tranquilli. Il Signore disse a Mose:” perché gridi verso di me.ordina agli Israeliti di riprendere il cammino Tu intanto alza il bastone, stendi la mano sul mare e dividilo, perché gli Israeliti entrino nel mare all’asciutto… le acque si divisero…In quel giorno il Signore salvo Israele dalla mano degli Egiziani…. Gesù a Pilato rispose”: Il mio regno non è di questo mondo..non è di quaggiù. Allora Pilato gli disse:” dunque tu sei re”.Tu lo dici, io sono re”.Chiunque e dalla verità , ascolta la mia voce”…Noi siamo impauriti Xil potere in terra quanti i sacrificati,! l’uomo diventato legna a far fuoco! perché Scegliere la vita?