Pontelangorino e la ricerca (banale) di un perchè
Una madre, un figlio adolescente e una canzone di ieri che all'improvviso rompe la barriera. Dover aver finalmente capito cos'è davvero la speranza
«Prof. ma le pare davvero sensato che un Dio che può fare tutto e se ne frega di una famiglia che sta male perché il babbo muore a quarant'anni per un tumore?»
Mi interessa , perchè mi interessate voi e voglio conoscervi.
La scuola è lo specchio moltiplicatore della società. Sia nel bene che nel male.
“Ma tu ascolti sta roba??”, gli dico stupefatto. “No, non è che l’ascolto, l’ho cliccato per caso, però mi piace”.
Dalla paura di ammettere che sotto la noia apparente , ci sia la voglia di vivere con un senso, con una pienezza maggiore.
Il pieno diritto di giudicare definitivamente le opere e i cuori appartiene a Cristo.
Abbastanza interessato, abbastanza sveglio, ma anche abbastanza regolare. Tanto da non lasciare abbastanza tracce per farsi cogliere in qualche caratteristica che lo contraddistingua.
Lo dice sorprendentemente una generazione cresciuta in un tempo e in una cultura che ha fatto dell'assoluta libertà la propria bandiera.
Qualcuno si è accorto che nel catechismo della Chiesa cattolica non esiste la parola innamoramento?
“Prof, cioè lei vuol farmi credere che esistono persone che sono capaci di rimetterci solo per rispettare un principio etico? Cioè non ci guadagnano niente e anzi ci rimettono?”
“No prof. – mi rispose allora - Io ho chiesto al mio parroco di sbattezzarmi. E lui mi ha detto che si può fare”.
Come mai non riesci ad immaginare che il primo posto possa essere condiviso da Dio e da noi alla pari?”
"Quello che sento quando penso a Dio invece è una roba che mi riguarda, è mia, non so come dirlo… dipende anche un po’ da me”.
A 89 anni dalla morte il beato è contemporaneo anche dei nostri giovani, della loro libertà e del bisogno di "fare compagnia"
La piazza degli sportivi per i settant'anni del Csi rimpalla il dialogo fra sport e pastorale
L'indagine sui preti italiani e Facebook «sv ela» alcuni problemi aperti. Come il tempo da dedicare ai social
Se la Chiesa vuole davvero cambiare registro e prendersi a cuore la scuola italiana nella sua globalità, deve mostrare un po’ di coraggio in più.
L' abilità umana di “produrre bellezza” , di generare atti che rimandano ad una pienezza di senso ben maggiore ed oltre la semplice somma algebrica delle singole potenzialità che compongono l’uomo.
Quello che manca, sia sul fronte laico che cattolico è la testimonianza di una sessualità intera, che oltre a “bruciare” il gusto del presente apra, proprio dentro a questa esperienza istantanea, il senso di una trascendenza orizzontale
“Se mi immagino che Dio chiama noi, le persone a credere allora penso che siamo tutti lì vicini a Lui che sta nel centro e noi li attorno siamo tutti vicini tra di noi, perciò dai, è un cerchio”.
I sogni, forse, ci sono. Ma non diventano più desideri. Restano sogni. Anche perché, già precocemente, hanno visto adulti con le ossa rotte “tirare a campare”
E se posso fare una cosa che gli piace, io sono felice. Magari non conta nulla per lui e forse nemmeno per me, ma sono felice a vedere che lui gioca e si diverte con me”.
San Valentino ai tempi delle convivenze diffuse: confrontiamoci sui ritardi e sulle novità dell'attenzione pastorale ai fidanzati
"Vogliono fare gli animatori. Vorremmo aiutarli a scoprire di più, far emergere la dimensione spirituale che è alla base di una vocazione come questa"
Per evitare che anche Cristo diventi solo una devozione, un’etichetta, o peggio un portafortuna e finiamo per utilizzarlo come un amuleto o come una bandiera, come un totem o come una panacea.
“Perciò, secondo te, tu hai scelto in base ad un valore o ad un bisogno?”
La diocesi di Bolzano-Bressanone utilizza una tecnica che punta a rendere più coinvolgente e produttiva la partecipazione di tutti
Non posso certo risolvere io il problema di Deborah. Mi limito a mostrare come dentro alla sua questione si nasconda la necessità di rivalutare il ruolo del piacere, sul quale spesso resta un atroce silenzio ecclesiale.
“Bisogna venirci una volta nella vita, per capire cosa è successo … per capire che l’uomo può fare anche queste cose … ricordarlo forse ci protegge un po’ dalla violenza che abbiamo dentro”.
Che fatica recuperare l’idea che Dio sia libero in sé e per questo ci lascia liberi davanti a lui. Su di loro posso comprenderlo. Oggi è davvero dura per loro che quasi “soccombono” davanti alle responsabilità di una libertà vera.
"Ma nessuno di voi spenderebbe tempo a salutare per bene le persone a cui vuole bene?”
Tra la ricerca di Alex e l’esperienza di Matilde c’è un passaggio di logica, da quella del patto a quella della gratuità.
Dovremmo ricordarci che la verifica non sta nella nostra convinzione, ma nel confronto con la realtà”.
“Va bhé, ragazzi, io un’idea ce l’ho, ed è anche diversa dalle solite Amsterdam, Barcellona, Berlino… E’ una proposta quasi “oscena”, lo so, ma sicuramente “fuori dal coro”: volontariato in cambio di vitto e alloggio”.
“Chi sa di avere fede trasmette la sua bellezza interiore con la propria vita, non dovrà convincere o costringere, sarà lui ad essere la calamita. Il nuovo papa Francesco, per me ha la calamita”.
“La chiesa cattolica nasce e cresce nella venuta di Gesù sulla terra, basandosi sui suoi insegnamenti. O non più?” Piccola domanda che centra il problema di fondo: il recupero della centralità di Cristo.
La distanza tra Dio e l’uomo non sta nel suo stra-potere e nella sua perfezione logica, ma nel suo stra-amore e nella sua perfezione estetica, che ci attrae senza chiudere la nostra libertà.
Sono alla ricerca incessante, sotterranea e invisibile, di una fede da credere con il corpo, attraverso la testa, centrati sul cuore. Ce la faremo ad accompagnarli?
Ci accorgiamo che per loro Dio sta dove c’è un’emozione che sa di vita, una sorpresa che smonta quanto gli adulti mostrano loro ordinariamente, una esperienza fuori asse che apre il senso gratuito dell’essere al mondo.
Quello che so è che nessun amore, per quanto vero e bello potrà mai riempirci il cuore completamente, perché siamo fatti per l’Infinito, e non ci basta mai quello che troviamo qui.
E la fede? A forza di darla per scontata rischiamo di dimenticarcela e di non coltivarla più, rallegrandoci se gli spazi pubblici per la “presenza” della religione restano o aumentano e rattristandoci invece quando sembrano diminuire. Non è che stiamo perdendo l’essenziale?
Cioè l’infinito ci mette dentro qualcosa che ci sorpassa, ma che è la nostra vera essenza di persone, che va cercata e ascoltata proprio perché non la conosciamo mia tutta intera.