Nei giorni in cui meditiamo sul mistero del Dio incarnato anche il Credo può prendere forme più incarnate nel nostro vissuto
La Madre di Dio di duemila anni fa, la piccola Neve del Mesolitico, la mamma malata di Alzeimer oggi: tutto "si tiene" in Cristo.
Di questo 2021, ammettiamolo, ci abbiamo capito davvero poco. Ma forse è lo sguardo più sincero con cui entrare nel nuovo anno
La festa della natività tra (presunti) pericoli e (reali) esigenze di vicinanza...
Lo abbiamo chiamato: “Vieni, Signore Gesù!”. Ora è lui a chiamare noi.
Nel volume “Il velo del silenzio”, Salvatore Cernuzio, giornalista di Radio Vaticana /Vaticannews, ha raccolto undici testimonianze anonime di religiose, o ex-religiose, vittime di abusi di potere e di coscienza e spesso costrette ad abbandonare il velo o la propria comunità
Perché le luminarie, che in questi giorni ci rallegrano, non sono la Luce
Quale posto hanno le persone con disabilità nella Chiesa, soprattutto in questo tempo sinodale? Le parole del Papa vogliono ricordarcelo...
Il ricordo dell'insegnamento di una nonna rende più chiaro cosa c'entri Santa Lucia con il mare che luccica...
Il Signore è vicino! C'è ancora qualcosa che non si può vendere e comprare, la gioia.
A noi il bel compito di saperlo riconoscere e di esclamare con consapevolezza: “È il Signore!”
Quando facciamo tacere le parole inutili, come tace ogni cosa sotto la neve, la potenza del silenzio ci sorprende
La creatività e la fedeltà allo Spirito Santo cosa ci può suggerire per costruire una forma di gestione del potere ecclesiale adeguata al modo con cui oggi i vangeli possono essere accolti?
Non soccombere al timore, ma alzare lo sguardo verso l'opera di vita del Signore che viene: ecco quello che oggi ci dice la Parola.
A parte alcune meritorie iniziative locali, ‘il cammino sinodale’ stenta a giungere nel quotidiano delle comunità cristiane italiane: bisogna pensare altro, per non perdere l’occasione.
La storia di Anna Negri Valvo, nell’oblazione di vita secondo l’amore.
Ricordati che tu per Dio sei il numero uno. Ogni persona lo sia per te.
"Ma comprendiamo bene che cosa significa che Gesù Cristo è Re e Signore?"
Ognuno di noi ha bisogno dell’altro e anche la debolezza, se vissuta insieme, può diventare una forza che migliora il mondo...
La nostra amica trentina, autrice di VinoNuovo, ci ha lasciato oggi...
È la debolezza di Dio, quando Dio perdona, dimentica.
Un respiro d'attualità accomuna le 72 storie raccolte da Luigi Accattoli e Ciro Fusco nel loro prezioso libro
Affinché possa instaurarsi un sistema di questo tipo è necessario che, sia i delinquenti che i conniventi, condividano l’impostazione di base del rapporto tra fede, equilibrio personale e sessualità
Come ci ricordano le parole di Quasimodo, siamo sempre la stessa generazione, alle prese con tribolazioni, angoscia e segni da scrutare, in attesa del convenire dei giusti dai quattro venti
Gesù pronuncia parole sferzanti nei riguardi degli scribi. Dovunque ci si piazzi, tra i notabili o tra quelli che, in qualche modo, se li tengono buoni, oggi potremmo uscirne con l'impressione di non essere all'altezza della situazione.
Per gentile concessione dell'autore, pubblichiamo dal libro "Bose. La traccia del vangelo" un estratto molto utile per questo tempo sinodale
Gesù accoglie ed integra il comandamento antico di amare Dio. Il comandamento, insistente come un martellamento, si apre con l'invito all'ascolto, che ci rinvia alla stagione sinodale.
Ci troviamo al ciglio della strada, o sprofondati sul divano. Speriamo di cogliere le molte occasioni di rialzarci e rimetterci in cammino.
Alla base dell’umiltà c’è la conoscenza di se stessi. Non c’è vera maturità umana che noi possiamo raggiungere se non abbiamo raggiunto la conoscenza di noi stessi
Buone storie di vicinanza e accoglienza nel tempo della pandemia...
Il servo prende atto dello squilibrio e lo accentua a suo svantaggio. Il servo prende la croce che nessuno si prende; ed è perfettamente consapevole che i dritti quella croce non la toccheranno con un dito. Ma se non ci fossero servi ...
Sono convinto che il sinodo dovrebbe porsi la domanda se e quanto esistano davvero delle comunità cristiane.
L’abbandono dai beni terreni sembra essere l’ultimo gradino della morale: oltre le richieste del Decalogo, la “perfezione”. Ma chi sono i chiamati a questa perfezione? Tutti o solo alcuni? In che forme?
Il terrificante rapporto sugli abusi sessuali del clero d'Oltralpe non si può risolvere con la solita logica delle «mele marce»: c'è qualcosa che va cambiato nei nostri modi di essere Chiesa.
Non siamo obbligati a stare insieme, ma da soli non stiamo bene, e non possiamo stare bene solo noi.
Tutto dipende dal se, come, quando, e perché si può fare una proposta di fede. Perciò scordiamoci ricette buone per tutti.
Dialogando con i gesuiti slovacchi, Francesco ha parlato della tentazione e dell'ideologia del "tornare indietro". Dobbiamo forse ammettere che è una tentazione che vivono il singolo fedele, le comunità, la Chiesa tutta...
Siamo “condannati” a camminare sempre su un doppio binario: da una parte il carattere persino inconsapevole della testimonianza, dall’altra il richiamo al nome di Gesù; in mezzo c’è la varietà delle forme, suggerita dalla fantasia dello Spirito Santo.
Credo sarebbe il primo tema di cui il sinodo dovrebbe occuparsi, con gravissima urgenza, fino a ripensare daccapo la loro formazione, soprattutto umana.
Dio ha fede nell’uomo. Non crede in noi a tratti o soltanto se diamo buona prova di noi stessi, ma ha una fiducia ininterrotta e incondizionata
Nella serie “The Big Bang Theory” uno dei protagonisti, Sheldon Cooper, occupa sempre un proprio posto fisso sul divano di casa, e nessuno può sedersi lì: che sia anche una tendenza nelle nostre parrocchie?
Il discorso sull’identità di Gesù ci ha accompagnato per diverse settimane e finalmente siamo chiamati in causa. Ma sappiamo che non sarà semplicemente questa risposta a decidere della nostra vita: la risposta conta, ma insieme alle opere che le corrispondono.
Viene spontaneo paragonare la nostra vita claustrale alla loro vita.
C’è un disagio crescente, anche se non manifesto, non solo tra i laici ma anche tra i sacerdoti che vivono con dedizione la parrocchia, di cui vedono tutti i limiti; ma non sembra che essi trovino ascolto reale tra i vescovi.
Forse è proprio attraversando le moderne Decapoli in compagnia di Gesù che otteniamo la grazia di ascoltare e la grazia di parlare.
La graduale scomparsa dei "campiscuola" parrocchiali sembra essere legata, in certi contesti ecclesiali, alla difficoltà di conciliare cattolicesimo e libertà...
Il sinodo deve nascere dal basso. Una parola per nulla praticata nella Chiesa.
Sono severe le parole del Signore nei riguardi di chi riduce la fede alle pratiche religiose. Ma anche questo binomio finisce per stare stretto.
La vacanza è il tempo per ricaricarci e per mettere ordine nella nostra vita, spesso troppo caotica
Ancora oggi moltissimi chiedono il funerale religioso: accompagnare il momento del lutto, pensando a ‘catechisti del congedo’, a cui affidare anche dei momenti liturgici, potrebbe valorizzare carismi e ministeri, aiutando a ripensare la parrocchia oltre la figura del sacerdote.
Parole cesellate nel memorabile scambio di battute tra Gesù e Simon Pietro, ma il vissuto è molto più ricco di chiaroscuri. Il brano di Paolo agli Efesini ha echi di attualità e ci provoca sul modo in cui leggiamo la Scrittura
La vocazione e missione dei cristiani non è altro che questa: essere semplicemente, unicamente e profondamente innamorati di dio. Il resto viene da sé.
Nel giorno del "Compleanno di San Giovanni Bosco" visitiamo Valdocco, dove è nato il primo Oratorio, dove Maria Ausiliatrice "ha fatto tutto", in cui i Salesiani continuano ad accogliere.
Celebrazione del mistero glorioso dell'Assunzione: le letture proiettano un evento del passato al futuro di tutta l'umanità, ma intanto sollecitano attenzione e impegno nel presente.
Chiara d’Assisi fu la prima donna, nella storia della Chiesa, che scrisse una Regola o “Forma di vita” per delle donne.
Perché la Chiesa italiana su alcune questioni interviene, anche con forza, mentre su altre sembra trincerarsi dietro l'ennesimo «non possiamo»?
C'è la mormorazione di chi la sa lunga. E ci sono le parole di Elia che, prima o poi, sono parole di tutti. La confessione di debolezza non rimane inascoltata e riapre il cammino, che è missione.