Geografie della parola/3: in cammino da Assisi a Roma, una sosta a Greccio, per ricordare il senso concreto di una voce in lode dei piccoli.
“Ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato”, questa volta ha veramente “rotto gli argini”.
Festeggiare l'Immacolata Concezione della Madre di Dio ascoltando Fabrizio De André...
Il Papa è andato ad Assisi e, ancora una volta, ha cercato di tradurre, per l'oggi economico, il messaggio di San Francesco
Dobbiamo riconoscere che ci sono almeno tre elementi, che diamo per scontati, rispetto alla messa, ma che scontati non sono più
Nulla, nella fede cristiana, si dà senza che sia incarnato, cioè senza che sia vissuto realmente da quella comunità, in quel momento, in quelle condizioni.
Questo episodio diventa importante per riflettere sul senso e il valore delle celebrazioni ecclesiali.
Perché il processo di creazione delle tradizioni dei riti celebrativi deve essere considerato chiuso?
Se un sacro che entra in contatto col profano si distrugge, ma che sacro è?
La Madre di Dio di duemila anni fa, la piccola Neve del Mesolitico, la mamma malata di Alzeimer oggi: tutto "si tiene" in Cristo.
Una fede che si ostini a non riconoscere l’efficacia dei vaccini e a invalidarne l’effetto in nome della potenza di Cristo, non è una fede cristiana.
La maturazione umana della persona non è un optional nello sviluppo della vita di fede e nemmeno solo un suo effetto, ma anche una sua condizione.
Se la CEI auspica un "dialogo aperto" sul ddl Zan è chiaro che tale dialogo deve essere sia 'ad extra' che 'ad intra'...
Nel mese in cui la Chiesa Cattolica celebra l'ecumenismo e dialoga con il mondo ebraico possiamo chiederci se Dante abbia qualcosa da dirci in proposito...
La Scuola della Parola del cardinal Martini, il servizio ospedaliero di don Marco Galante, la resurrezione come antidoto alla tristezza della morte, il nuovo periodo di didattica a distanza: questi i fatti di cronaca riletti alla luce delle Scritture.
Volutamente lasciamo aperta la discussione, senza voler per forza arrivare a trarre delle conclusioni condivise.
Quanta fatica ancora a credere che l’umano, così come si dà, senza bisogno di alterarlo, dimenticarlo, sorpassarlo o mascherarlo sia il luogo privilegiato in cui Dio ci parla, ci abita e ci vive.
Si dovrebbe avere il coraggio di provare a rileggere i testi del vaticano II con gli occhi dell’oggi, scoprendo che su molte cose, forse, dovremmo riscriverlo