“Churchinprogress” – L’identità

Sì - va bene - l'identità, ma qual è l'identità della Chiesa se non quella di (provare a) essere una comunità nella quale si vive concretamente l'amore?
19 Giugno 2025

Abbiamo parlato di scelta, ma che cosa dovremmo scegliere? Qual è insomma l’identità della chiesa? Una domanda certo non secondaria se si vuole immaginare la chiesa di domani.

Partiamo anche qui da un banale affermazione: la chiesa, in sé, non ha senso di esistere. Questo dev’essere chiaro. La chiesa trova la propria ragion d’essere solo in quanto testimone. Il fondamento della chiesa, in questo senso, lo si ritrova nel vangelo, nella buona notizia, nella rivelazione di Dio avvenuta nell’evento-Gesù, ovvero nella sua vita, passione, morte e risurrezione. Il Credo della chiesa, la sua confessione di fede, si radica in questo evento storico insuperabile e imprescindibile e solo in esso trova la propria ragion d’essere.

Ci troviamo di fronte a un complesso ma decisivo circolo, in sé virtuoso ma anche drammaticamente vizioso. Infatti, è solo alla luce della rivelazione di Dio in Gesù Cristo che conosciamo il volto che deve avere la chiesa. Eppure, allo stesso tempo, è proprio la chiesa in quanto testimone che deve in sé rivelare il volto del Dio di Gesù. In questo senso, la comunità cristiana si vuole come custode di un vangelo che le dà forma e che la alimenta ma che lei stessa può anche corrompere (come spesso è accaduto e ancora accade). In questo senso riformare il volto della chiesa significa tornare a quella rivelazione che dà forma alla chiesa e che la chiesa è chiamata a testimoniare con fedeltà. Vediamo due aspetti fondamentali.

La rivelazione di Gesù è semplicemente questa: Dio è amore. Qui si trova la sorpresa e la novità assoluta del cristianesimo, che ribalta completamente qualsiasi rappresentazione che l’essere umano potrebbe farsi di Dio. È in Gesù che la critica (in sé pertinente) di Feuerbach trova la propria assoluta confutazione. Dio non è il “meglio” che l’uomo possa immaginare. Il Dio cristiano, così come è stato rivelato da Gesù, in realtà è quanto di più lontano l’essere umano possa immaginare. È amore che si offre, è dedizione, dono di sé, fino alla morte. È assoluta spoliazione di sé. Nell’impotenza, nella sofferenza per l’altro, nella compassione si determina l’onnipotenza, la giustizia, la misericordia, la natura stessa di Dio. E dovrebbe essere la natura stessa della chiesa.

In secondo luogo, nel suo parlare, nel suo celebrare, nel suo pensare, la chiesa deve recuperare un altro aspetto essenziale: il suo è un Dio incarnato. La rivelazione cristiana di Dio non è avvenuta per mezzo di visioni, sogni o profezie, ma attraverso una vita, una storia concreta. La fede cristiana non è la fede che cerca Dio nell’assoluto, nell’infinito, nello spiritico (non spirituale!), nell’etereo. La fede cristiana è una fede della storia, da vivere nella storia perché Dio stesso in Gesù si è fatto storia. Ogni aspetto della vita di fede della chiesa è incentrato su questo aspetto, ancora molto trascurato.

Partiamo dal Credo della chiesa, che è tutto incarnato: si parla di creazione, di cose visibili, il secondo articolo è tutto dedicato alla storia del Figlio, e si conclude con la chiesa e la risurrezione della carne, perché ciascuno di noi come storia singolare e unica, vivrà per sempre, risorto, nel Dio Trinità.

Ci sono poi i sacramenti (come vedremo), che sono opere, atti, eventi, azioni per confessare la propria fede affinché la possiamo vivere tutti i giorni. I sacramenti “servono” alla vita, non sono brevi esperienze “mistiche” per evaderne.

Pensiamo, infine, all’amore (che approfondiremo a suo tempo): per il cristiano non si tratta di un sentimento etereo, fuggevole, inconsistente. L’amore è una storia, fatta di gioie, di dolori e di passione, che in quanto tale si celebra nel matrimonio e si vive nella famiglia ogni singolo giorno.

Insomma, ogni aspetto della fede cristiana è incarnato. Smettiamola di proporre forme di spiritualità che fanno alzare gli occhi al cielo, che fanno desiderare la perdita di sé nell’amore di Dio, che fanno restare in silenzio a fissare il vuoto. Non aspettiamo che arrivino altri angeli a dire anche noi: “Perché fissate il cielo? Da lì non arriverà più nulla fino alla fine. Guardate alla vostra storia è lì vivete il dono che Cristo stesso vi ha fatto”.

Una comunità dove si vive concretamente l’amore. È questo, per il momento, il modo più chiaro di dire l’identità della chiesa.

5 risposte a ““Churchinprogress” – L’identità”

  1. Pietro Buttiglione ha detto:

    @Claudio
    Avevo scritto… accennato ad ASAP&RSVP ma mi è scappato via..
    Tutto va più veloce e x nn perdere tempo:
    Giovanni Paolo II diventa JPII
    Benedetto 16… B16
    E mi aspetto Leone XIV..L14
    PS Ma allora qualcuno mi legge!!!!

    • Claudio Bismara ha detto:

      @Pietro. Se pensava che nessuno la leggesse, e’ inutile scrivere. Certo, se usa acronimi di cui nessuno, oltre a lei, sa il significato, i lettori desistono. Non sempre la velocità è apprezzata, e non solo nello scrivere. Si prenda tempo e se possibile sia meno criptico; e i lettori non potranno che aumentare.

  2. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    E di Church in Progress Papa Leone XIV nella processione a piedi per le strade di Roma portando il Santissimo Corpo di Cristo dimostra voler essere la Chiesa, una proposta da attuare oggi portatrice di comunione e pace, proponendo la Santa Sede come tavolo aperto a tutti coloro che pensano e aspirano a una Pace possibile. Come cittadino di un Paese quale l’Italia, tutta un giardino che più di ogni altro Paese e’ alcova di ogni forma d’arte, nei secoli un profluvio di opere d’arti offerte a essere godimento che tutto il mondo delizia, sembra una pericolosa distruttiva presenza avere Basi Nato di cui ipotizzarne l’uso!. Ancor più da cristiani si ha oggi l’impegno di vivere la realtà dando risposte coerenti alla Fede in Dio Amore. Cristo ha offerto il suo pane a noi di spezzare il nostro pane per fare come Lui ha fatto, dare la Pace, “scambiatevi un segno di pace” invita la sua Chiesa.

  3. Pietro Buttiglione ha detto:

    Con-divido Ste fino a circa 1/2 del msg…
    Eccepisco sul tema B16 Dio è Amore ( cui già preferisco Dio ama..) e il motivo emerge sulle frasi collegate
    seguirlo fino alla spoliazione di se
    E ancora:
    La perdita dise nell’amore di Dio.
    ————-
    SE, volessimo vedere Dio e sottolineo il SE, guardate a Gesù..
    Tertium non datur.
    Ma Grsù Cristo se mi trascura Giovanni.
    Non è venuto per svelare all’Uomo chi è Dio.
    Ma chi sei tu Uomo.
    Dove e come e quando ti realizzi
    .Quali potenzialità TU hai.
    Altro che perdita e spoliazione…
    Ricchezza di significato, sublimità nelle possibili azioni..grandezza nel VIVERE..
    Una nuova antropologia.
    PS. Imo vanno totalmente rivisti nn solo i Sacramenti, ma concetti di base come la xteaa Creazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I commenti devono essere compresi tra i 60 e i 1000 caratteri. I commenti sono sottoposti a moderazione da parte della redazione che si riserva la facoltà di non pubblicare o rimuovere commenti che utilizzano un linguaggio offensivo, denigratorio o che sono assimilabili a SPAM.

Ho letto la privacy policy e accetto il trattamento dei miei dati personali (GDPR n. 679/2016)