Gli episodi che ultimamente hanno riempito la cronaca sono un'intensificazione e una recrudescenza di uno stile di vita molto diffuso ben prima di questi eventi
Un quadro "vecchio" di qualche secolo dice in realtà molto dell'uomo contemporaneo e di come la Chiesa dovrebbe porsi nei suoi confronti
Abitare il nostro tempo per una teologia che sappia ‘liberare Dio’ e restituire la forza del Vangelo nell’oggi postmoderno: sul nuovo libro di Francesco Cosentino
Il libro di mons. Gänswein tra sentimenti, presunte verità e fumose rivelazioni...
Questo non è questo ancora il tempo delle sintesi, ma semmai dell’ascolto e della percezione.
A mio modo di vedere il riferimento ri-fondativo al Concilio, indicato da Zuppi, mi appare un po’ debole. Per due motivi.
Un contributo al dialogo, a margine di un recente dibattito apparso sull’Osservatore Romano, sulla presunta ‘scomparsa’ del cristianesimo dalla letteratura contemporanea.
Dio ci aspetta lì, dove nulla dei nostri desideri viene amputato, ma dove nulla è davvero nelle nostre mani, ma nelle mani dell’amore che ci vive dentro
Tutto dipende dal se, come, quando, e perché si può fare una proposta di fede. Perciò scordiamoci ricette buone per tutti.
Alcuni eventi rivelano uno dei drammi più profondi della nostra cultura: la corrosione della persona umana
Alla radice della crisi delle parrocchie vi sono da un lato alcuni mutamenti della società mai realmente metabolizzati, dall’altro la questione irrisolta di come vivere oggi la fede insieme, come comunità cristiana.
Dopo il primo articolo sulle 'crisi della parrocchia', è nato un ricco confronto, di cui proviamo a fare sintesi, prima di avanzare proposte e prospettive.
Come comunicare al meglio quanto, negli ultimi decenni, l’identità cristiano-cattolica sia maturata e riesca a pensare sé stessa e la realtà in modo più adeguato rispetto all'odierna complessità?
La vicenda Becciu, l’invidia delittuosa di Lecce, la religione in Europa, i lockdown nel mondo, i beati Gaetana ‘Nuccia’ Tolomeo e Carlo Acutis, ‘Le poche cose che contano’ di Cristicchi e don Verde, la settimana della gratuità: questi i fatti di cronaca riletti alla luce delle Scritture.
Va cambiato il contesto e il pronome, ma dopo 50 anni De Andrè (La canzone di maggio) è ancora rivelativo.
La fede e la scienza sono cose ben diverse dal delirio di onnipotenza e dal fideismo paranormale.
come tutte le cose umane, anche questa finirà e torneremo alla nostra quotidianità fintamente garantita e lecita. E dopo? Dopo non avremo imparato nulla?
Erano secoli che non si assisteva ad un Chiesa così “sconvolta” al suo interno, secoli di impossibile dissenso e di stucchevole ripetizione della parola unica che discendeva dall’alto di oltre Tevere.
La fede nasce nel rapporto con Cristo, e il rapporto col mondo è la condizione imprescindibile per l'esistenza del senso della fede. E ciò fa si che la lettura teologica della fede cambi col cambiare della cultura in cui la fede si radica.
Cento anni fa se un Papa chiamava all'impegno in politica, trovava laici che organizzavano partiti e sindacati. Oggi invece trova solo professori che scrivono libri
I cattolici in politica dopo il 4 marzo (2)
I cattolici in politica dopo il 4 marzo (1)
Un "Santo" celeberrimo e il suo ripiegamento musicale come metafora???
Più volte mi sono imbattuto in ragazzi che sono molto più disponibili a credere ai libri di Brosio su Medjugorje, che non alla resurrezione di Gesù
Ha ragione Tauran quando dice che le religioni non sono il problema, sono parte della soluzione. Solo che troppo spesso gli uomini non le conoscono