Cercasi materassino per messa in chiesa!

Dopo il tormentone estivo della celebrazione in acqua e a partire dalla Lettera "Desiderio Desideravi" come saranno le nostre ordinarie celebrazioni?
10 Agosto 2022

Se Don Mattia non avesse celebrato la messa in acqua in Calabria, negli ambienti cattolici non avremmo parlato così tanto di liturgia in queste settimane estive! Non sto qui a scrivere se abbia fatto bene o male, né ad aggiungermi alle dispute sul tema, alcune da “bar dell’oratorio”, altre da pontificia accademia. Sicuramente la notizia ha destato più scalpore della Lettera Apostolica Desiderio Desideravi, che Papa Francesco ha scritto sulla formazione liturgica del popolo di Dio; e non mi riferisco allo spazio dato sui giornali e al fiume in piena sul web, quanto alle tante realtà ecclesiali che, se tutto va bene, almeno in parte, cominceranno a leggerla da settembre in poi.

Colpa dell’estate? No, ancora una volta sono la forza delle immagini e il potere della rete ad avere la meglio sul classico testo da leggere seppur pubblicato sul sito del Vaticano. Non solo! Che ci piaccia o no, la celebrazione in mare realizza iconicamente il senso profondo di ogni liturgia, cioè unire il divino con l’umano e la fede con la vita, cosa che un testo scritto (persino dal Santo Padre!) non riesce a far comprendere con la stessa forza. C’è ancora di più! Della lettera apostolica se ne discuterà per lo più con gli addetti ai lavori, salvo qualche parrocchia in cui la comunità verrà coinvolta; invece, quanto accaduto, ha suscitato molte riflessioni dalla base, dal basso, dalla strada. Inoltre, è interessante che quella “strana” messa abbia porto un assist alla lettera apostolica, visto che diversi commentatori ne hanno parlato poi alla luce di quanto scritto dal Papa. Detto ciò, lungi dall’entrare nelle polemiche sulle varie stranezze che avvengono nelle celebrazioni eucaristiche in chiesa, mi pare necessario chiedersi come suscitare desiderio, partecipazione, comunione ordinariamente, almeno la domenica.

Non si tratta naturalmente di riunirsi per creare qualcosa di stravagante e che diventi virale on line, ma almeno di chiedersi come prepariamo e animiamo ogni celebrazione. Insomma, è facile puntare il dito contro Don Mattia o applaudirlo, senza che qualcosa cambi in me e nella comunità; difficile, invece, è interrogarsi su come celebriamo a prescindere dal numero dei fedeli presenti, pochi o molti che siano. Non conta il numero, poiché si può avere una chiesa piena con una scarsa partecipazione dell’assemblea per svariati motivi, tra cui una liturgia lontana dalla vita, che lascia raggiungere Dio solo a chi sa elevarsi in qualche modo. Al contrario, non vale neanche il criterio dei “pochi ma buoni”, quasi autoassolvente, persino elitario in qualche caso, quando non scade nell’accontentarsi. Non ho una soluzione da proporre, né consigli, ma so che abbiamo gli strumenti per provarci dopo un necessario tempo di ascolto, confronto e formazione per gli organismi pastorali, sinodalmente con la comunità e pure con chi per caso ha da prestarci un materassino!

4 risposte a “Cercasi materassino per messa in chiesa!”

  1. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Proprio così: uscire dalla chiesa portando qualcosa che la Parola si è depositata in noi, ci fa meditare anche a messa finita. Gesù questo mette in luce nella pagina di Vangelo dove srotola e legge il passo e conferma con “oggi si è compiuto”. Questo fa presumere che gli astanti erano bene attenti, erano lì in sinagoga per sentir parlare di Dio, per intrattenersi desiderosi o curiosi, o per qualsiasi motivo si trovassero al Tempio, ascoltare la Parola. Una persona anziana mi ha detto che a motivo di essere duro di orecchio legge il foglietto dove è la lettura in corso. Perché, mi domando, i parroci non si interessano a indagare se i fedeli tutti escono dalla messa avendo udita la Parola, se questa è giunta loro o se va migliorato il servizio da parte dei lettori. Potrebbe essere che tanti non abbiano buona vista, o non sappiano leggere, per cui rimane importante la trasmissione oral della Parola.

  2. Giuseppe Raciti ha detto:

    Certamente la nostra liturgia Ecclesiale deve rispondere oggi ad una questione fondamentale che è il linguaggio. Oggi tutto è questione di linguaggio ed il successo dei social media si fonda sul linguaggio. Il linguaggio della liturgia è una questione aperta al Concilio Vaticano II alla quale la Riforma lirurgica ha cercato di rispondere… Dobbiamo intercettare i simboli del linguaggio della liturgia e farli dialogare con i simboli del linguaggio dei giovani d’oggi che a Messa non vengono più perché si annoiano.

  3. Gian Piero Del Bono ha detto:

    Quando la Liturgia diventa un “ problema” da dibattere , una esibizione a cui “ prepararsi “ come uno spettacolo, vuol dire che c’ e’ un problema di fede e anche bello grosso.
    Ma voi credete che la Chiesa cattolica con la sua Liturgia ha potuto arrivare fino a noi nel 2022 solo con le forze umane ?Se gli apostoli e poi i primi martiri e poi via via lungo i secoli il popolo di Dio e il clero non avessero “trasmesso” una Liturgia che non sorgeva da se stessi ma che loro stessi ricevevano da Qualcuno di piu’ grande, la Chiesa si sarebbe estinta nei primi secoli .
    Non sono gli sforzi umani ma Lo Spirito Santo che vivifica la Liturgia e a meno che lo Spirito Santo non sia diventato bagnino, clown, o cantante pop, non mi pare proprio che odierne liturgie compresa quella sul materassino siano vivificate dalla Spirito. Dai loro frutti li riconoscerete: le moderne Liturgie sono tristemente abbandonate dai fedeli .

    • Cinzia Cecchetti ha detto:

      Le più belle celebrazioni a cui ho partecipato sono quelle fatte con gli scout in mezzo al bosco o sulla montagna. Ti guardi intorno e vedi Dio nella natura. Il problema è che devi uscire dalla chiesa e sentire che il commento al vangelo lo hai capito e ti ha lasciato qualcosa

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