Sulla soglia del nuovo anno, facciamoci guidare dalla Parola e da una poesia di Olga Sedakova per riscoprire di ‘essere custoditi per custodire l’altro’
Quest’anno siamo chiamati a vivere il Natale nella pieghe più faticose della storia, desiderosi di salvezza e guarigione: non è facile, ma questa è la scelta di Dio che si fa bambino per abitare il tempo e la vita in pienezza, una scelta che continua fino a oggi ed è capace di creare l’inatteso.
Avvicinarsi a Natale con poche essenziali parole e silenzi buoni, come ci suggerisce Maria e come ci ricordano una poesia di Emily Dickinson e un acquerello di Nicola Magrin.
Il Battista è inviato da Dio per testimoniare la luce, come molti uomini e donne che hanno fatto lo stesso nelle nostre vite, figure a cui andare con gratitudine riconoscendo il loro ruolo di annunciatori del Cristo, come accade in una pagina di Michael D. O’Brien dedicata alla paternità.
Saper fare un passo indietro, essere capaci di nascondimento: a questo ci richiama il Battista, nella consapevolezza che è uno dei compiti più difficili dell’uomo, ma necessario per rendere visibile il mistero, come dice anche una poesia di Antonia Pozzi.
Forse mai come quest’anno sentiamo il desiderio di una mano che, avvicinandosi, ci dia vita e calore, prendendosi cura di noi e della pena del mondo. Come accade in una pagina del commissario Montalbano e in una recente canzone dei Boomdabash.
Spesso siamo portati ad immaginare che la Bellezza sia posizionata in alto, nei cieli, quando invece basta abbassare umilmente lo sguardo per trovarcela tra i piedi...
Dobbiamo imparare a parlare di santità parlando di umanità e realtà, non escludendo, non mutilando, ma dando fiducia alla forza della vita che riparte, alla storia che va avanti, come cantava laicamente Wisława Szymborska
Questa preghiera di Springsteen ci regala cinque minuti di poetica spirituale, in cui si canta la forza dei legàmi, la profondità della vera amicizia e fratellanza, l’importanza del condividere con chi ami.
Il Padre ci invita a una festa, perchè vuole donarci la gioia, che spesso però rifiutiamo. Forse dimentichiamo che la vita ha sempre i segni della gioia, come pure ci ricorda "Galline" di Giovanni Pascoli
Delle tre note necessarie per essere considerato Dottore della Chiesa (approbatio ecclesiae, doctrina orthodoxa e sanctitas vitae), al fiorentino manca certamente la terza, ma le prime due non sono mai state messe in discussione: non si potrebbe parlare di lui come di uno Scrittore Ecclesiastico?
Un momento di ritiro in famiglia, un'espressione che colpisce e ricorda che l'urlo è così poco evangelico...
La festa dell’Assunta ci indica il destino finale di una donna nascosta, semplice, visitata dalla grazia, resa Madre di Dio: è la vittoria dell’umiltà, come Elena Bono vedeva in una bambina nascosta e luminosa che lavava panni sul Fiume Azzurro.
La musica arriva prima di ogni parola o gesto, sbriciola muri e avvicina mondi lontanissimi, culture e fedi altrimenti distanti.
Dobbiamo dare spazio alle nostre inquietudini, sostare sulle nostre domande, per trovare la "perla preziosa" del Regno, come Ulisse sempre teso verso Itaca, riletto da una pagina di Cesare Pavese
Per tornare a vivere bene le celebrazioni è necessario che esse si nutrano di vita, affrontandone anche il lato oscuro – come canta in una poesia Curzia Ferrari – e trovare così il ristoro promesso.
Sabino Cassese, Alex Zanardi, Emanuele Cristini, Maria Volpe, Andrea Crisanti: alcuni dei nomi legati ai fatti di cronaca riletti alla luce delle Scritture, a loro volta illuminate da essi.
La lunga quarantena ci ha messo di fronte a noi stessi, alle nostre stanchezze, alle nostre fragilità. Ma forse ci ha fatto riscoprire anche la forza che viene da Dio..
Quest'estate potrà essere propizia per intraprendere qualche lungo cammino: esperienza unica, ma è bene partire con qualche consapevolezza per godere a pieno di doni inattesi
Forse arriviamo alla festa del Corpus Domini con una diversa consapevolezza, a causa della pandemia. E sappiamo che l'Eucarestia non rende vuota la nostra attesa del Risorto, così diversa da quella inutile del Giovanni Drogo di Dino Buzzati
In questa festa di Pentecoste, che chiude un tempo unico, anche a livello civile, sappiamo renderci disponibili a uno sguardo nuovo per sogni nuovi, come accade al protagonista di "Cattedrale" di Raymond Carver?
La questione ecologica, l’Unione europea, il dramma di George Floyd, la crisi della Magistratura, i barbari omicidi del maggio italiano, la Messa in Latino e i rosari in riparazione, l’anno per la Laudato Si: questi e altri fatti di cronaca riletti alla luce delle Scritture, a loro volta illuminate da essi.
Il movimento etico essenziale del cristiano è quello dell’abbandono di sé nelle mani del Padre
Ai nostri giornali arriva la mail di un’azienda che lancia la App “per riaprire le chiese”: ogni fedele prenota la chiesa più libera, vi entra con un Qr Code.
L’azienda vanta finora un fatturato in crescita del 40%. Se crescesse così anche la frequenza domenicale….?
La vita sacramentale è ciò che nell’ordinario sostiene la Chiesa, la unisce nella Comunione dei santi, crea un ponte fra terra e Cielo che si manifesta nella presenza viva del Cristo sull’Altare
La fede è un dono che però va custodito e alimentato; la mia mi pare piccolina e fragile: come faccio a chiedere o guardare miracoli da tutte le parti? Se poi non li vedo mi gioco la fede!?
Tommaso è il discepolo che lascia spazio alle domande, che si mette in ricerca, che, per dirla con Pierluigi Cappello, non riempie le sue inquietudini ma fa parlare ciò che manca.
Nel tempo di pasqua, la via lucis: "per questo Dio lo ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome" (Fil 2,9)
Esistono canzoni che possono un minimo lenire i tempi del COVID-19?
Ha senso fare Pasqua oggi, in un modo smarrito e sofferente? Sì, oggi più che mai, ha senso festeggiare la Pasqua, perché abbiamo provato la paura e l’incertezza dei discepoli e ora vogliamo anche sentire il loro stupore e la loro gioia, vogliamo gustare ancora la vita che rinasce, come cantava la poetessa Antonia Pozzi.
Con opere poco note ma visionarie, cioè capaci di immaginare cose non viste dagli evangelisti. E di suscitare un pensiero…
Esistono canzoni che possono un minimo lenire i tempi del COVID-19?
In questo tempo di contagio e quarantena possiamo vivere la Passione sentendoci interpellati e coinvolti, oppure da spettatori passivi, tenendo uno sguardo sulla vita dall'alto di una finestra, come si augurava Fernando Pessoa
Esistono canzoni che possono un minimo lenire i tempi del COVID-19?
Dobbiamo avere il coraggio di sentirci parte del dolore del mondo per poter scorgere una speranza, come ci chiama a fare il Vangelo di questa domenica, in eco con un bellissimo testo di Umberto Saba, "La capra".
Il vangelo del 'cieco nato' spezza il legame tra peccato e punizione, smentendo un Dio costruito secondo i nostri pensieri e così simile a noi; di questo cantava anche Mario Luzi.
In una Domenica ovunque senza Messa, il Vangelo ci rassicura: possiamo incontrare il Cristo in ogni luogo, perché ciò che conta non è lo spazio, ma il desiderio di vita vera, come ci ricorda anche una poesia di Edgar Lee Masters.
Siamo chiamati a superare la tentazione di vivere appartati, immergendoci nella vita, perchè l'immobile è sterile, come diceva Calvino ne "Le città invisibili".
In questa domenica per molti senza Eucarestia, il Vangelo ci educa alla fortezza e all’umiltà, come cantava anche la poetessa Antonia Pozzi nell’aprile del 1933.
Come non urlare davanti all’ingiustizia? Perché Non toglierti da quella croce, perché non togliere dalla loro croce tanti fratelli? Facci sentire il dolore del mondo, siamo fratelli, Signore
La creatività di Dio non ha confini, e insieme sembra molto ampia anche la capacità umana di dare un senso alla propria esistenza se si supera la barriera di quello che comunemente si considera “normalità”.
Sono cresciuto alla scuola del cardinal Martini (di cui oggi ricorre il 40esimo di ingresso in diocesi di Milano) e così la Parola è diventata, insieme al silenzio, parte fondamentale del mio camminare cristiano.
C'è un arte dell'affidamento e del lasciar andare che dovremmo tornare a coltivare in una società che pretende il controllo su tutto. Affidarsi e fidarsi, come ci insegna il vecchio Simeone del Vangelo di oggi e come cantano alcuni versi di Giorgio Caproni.
Secondo il Vangelo, i Magi non fanno che una sosta davanti al Bambino, per poi ritornare al loro ordinario. Così faremo anche noi, cercando di vivere il nostro quotidiano per 'un'altra strada', senza perderci d'animo, come canta una bella poesia di Wisława Szymborska.
Ciò che mi ha colpito è stata la sorpresa di alcuni commentatori, rimasti quasi interdetti e scandalizzati che un papa possa avere una reazione rabbiosa.
All'inizio di un nuovo anno e di un nuovo decennio, abbiamo bisogno della benedizione di Dio, come accadde a frate Leone, che in un momento di fatica chiese una benedizione a Francesco.
Perché subito dopo il Natale la liturgia cattolica ricorda il martirio di Stefano e l'eccidio dei bimbi innocenti?
Buon Natale a te, perché è qui, nel tuo luogo, nel tuo tempo, nella tua vita che la parola può compiersi. Oggi, non domani, non ieri.
Giuseppe ci dice che disinnescare i conflitti, non alimentare rabbia e frustrazione sono vie per incontrare il Dio-con-noi, come accade anche a Jack, personaggio di un celebre romanzo di Ken Follet
Dare fiducia alla vita, scrutare la realtà che scorre e supera le nostre aspettative: è l'invito del Vangelo di oggi, che risuona accanto a una poesia di Rainer Maria Rilke.
Cos'è l'amore, che caratteristiche ha, che cosa comporta? Domande antichissime, a cui cerca di rispondere Marc Vaillot nel libretto "Amare è... Piccolo libro del vero amore".
Cosa dice oggi a noi, uomini del ventunesimo secolo, la festa dell'Immacolata? Ci aiuta nel rispondere una poesia di Franco Arminio.
A Roma, sabato 7 dicembre, il primo incontro pubblico della “Rete sulla via del silenzio”
Forse il nostro compito è quello di provare a cucire e ricucire con pazienza, lasciando lo strappo allo Spirito, secondo il Vangelo di oggi, messo in dialogo con un testo della poetessa Antonella Anedda.
Bisogna conoscere il cuore degli uomini - diceva Paolo VI - per annunciare il cuore di Dio
Ho compreso, in modo misterioso ma quasi fisico il miracolo della fede, che trasforma il dolore neutralizzandone la tossicità e aiutando ad abitarlo con dignità e coraggio.
Il mio luogo dello spirito è la strada di lunghi cammini...
Nel tempo del frammento, del caos, della difficoltà a trovare un significato agli eventi della storia, comunitaria e spesso anche personale, la dinamica eucaristica ci abbraccia e ci nutre nello Spirito del Risorto, rendendoci parte di un tempo sensato, nel quale ciascuno di noi ha un posto