Le domande che lo Spirito soffia in noi…

La questione ecologica, l’Unione europea, il dramma di George Floyd, la crisi della Magistratura, i barbari omicidi del maggio italiano, la Messa in Latino e i rosari in riparazione, l’anno per la Laudato Si: questi e altri fatti di cronaca riletti alla luce delle Scritture, a loro volta illuminate da essi.
30 Maggio 2020

In un tempo di crisi e frammentazione, difficile da analizzare e per ora impossibile da sintetizzare, la lectio personale delle scritture domenicali, alla luce della cronaca quotidiana, fa risuonare in noi più domande che risposte. Pensiamo perciò sia utile proporvi, con le parole del poeta Rilke, di sostare un attimo in compagnia di queste domande soltanto: «vorrei pregarla di avere pazienza verso tutto ciò che è irrisolto nel suo cuore, e di sforzarsi di provare amore per le domande in sé, come se fossero delle stanze chiuse a chiave, o dei libri scritti in una lingua straniera. Non si affanni, dunque, per ottenere risposte che ancora non possono esserle date, perché non sarebbe in grado di viverle. Ciò che conta è vivere ogni cosa. Viva le Sue domande, adesso. Forse così, un giorno lontano – a poco a poco, senza accorgersene – vivrà già dentro la risposta» (Lettera a un giovane poeta, IV).

 

1^ LETTURA – Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio» (At 2,1-11).

GILBERTO: «A Legnano, il 24 maggio non è stata celebrata la messa in latino, che continua ad essere momentaneamente sospesa, per la difficoltà di stare dentro alle regole imposte per il virus. I fedeli sono rattristati e arrabbiati. Come mai il primo effetto dello Spirito è la capacità di parlare in altre lingue?».

SERGIO: «I discepoli divennero piano piano consapevoli che la fiamma impetuosa, la nuova logica portata dallo spirito di Gesù doveva essere attesa, ricevuta e poi tradotta dai e per i più diversi punti di vista – pur sapendo che la folla si sarebbe di ciò stupita e turbata. Ci ricordiamo che, similmente, l’eccezionalità del tempo pandemico rende ancora più evidente come la questione ecologica debba essere affrontata da una “lettura meta/inter-disciplinare”, da una “prospettiva One Health”, da un “approccio integrato” e “totale”, capaci di produrre un “discorso articolato e condiviso”  (cfr. OFeAS, Associazione «Laudato si’», etc.)? E che la stessa logica ispirante l’Unione Europea non era quella di “un contratto fra creditori e debitori” (B.Spinelli), ma quella di “evitare proprio questo rapporto di forze” (che aveva spinto le masse nelle braccia del nazifascismo e del comunismo), grazie a un piano Marshall, un New Deal, un Welfare State e una sovranità  monetaria oggi evocati “a sproposito”?».

 

SALMO – Benedici il Signore, anima mia! / Sei tanto grande, Signore, mio Dio! / Quante sono le tue opere, Signore! / Le hai fatte tutte con saggezza; / la terra è piena delle tue creature. / Togli loro il respiro: muoiono, / e ritornano nella loro polvere. / Mandi il tuo spirito, sono creati, / e rinnovi la faccia della terra. / Sia per sempre la gloria del Signore; / gioisca il Signore delle sue opere. / A lui sia gradito il mio canto, / io gioirò nel Signore (103)

SERGIO: «Quanto è difficile a volte, o Signore, benedirti e glorificarti, gioire in te e cantare la saggezza delle tue opere: soprattutto quando pensiamo che sono state delle tue creature a togliere il respiro a George Floyd o che sono state soprattutto le tue creature deboli quelle a cui il Coronavirus ha tolto il respiro… Chissà se anche per Te, o Signore, in questi casi non sia altrettanto difficile gioire delle ‘tue’ opere…».

GILBERTO: «Francesco ha dedicato un anno speciale, fino al maggio 2021, all’applicazione della Laudato si, per curare il pianeta. L’idolatria della Pachamama continua o preghiamo che lo Spirito rinnovi la faccia della terra?».

 

2^ LETTURA – Fratelli, nessuno può dire: «Gesù è Signore!», se non sotto l’azione dello Spirito Santo. Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune. Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito (1Cor 12,3-7.12-13).

GILBERTO: «Il cardinal Bassetti dice, alla prima messa dopo il lockdown: “non c’è dubbio, il Signore è tornato in mezzo a noi”. Battesimo e Spirito Santo non sono presenza reale di Cristo?».

SERGIO: «Giustamente si fa notare (V.Zagrebelsky, P.Borgna) che, di fronte al carrierismo e alla corruzione di una parte (minoritaria) della Magistratura, quest’ultima deve proteggere la propria credibilità di fronte all’opinione pubblica e non creare le condizioni affinché un certo Potere politico la depotenzi. In tal senso, essa viene oggi invitata a trovare l’ispirazione affinché, nelle elezioni al CSM, il merito non venga affossato dalle ‘consorterie’ che sembrano esserci nella Associazione nazionale dei magistrati, salvaguardando invece l’articolato pluralismo d’indirizzo culturale e organizzativo-professionale (espresso dalle ‘correnti’ dell’ANM), di cui il CSM è il luogo della sintesi. Quanto tutto ciò è ‘terribilmente’ simile a quanto san Paolo ricordava a proposito della necessità che ogni manifestazione dello Spirito debba volgersi al bene comune, all’unità del ‘corpo’, senza cessare però di riconoscere e valorizzare la diversità dei carismi, dei ministeri e delle attività di questo ‘corpo’, pena il venir meno dell’uguaglianza sostanziale delle differenze (tra ‘greci e giudei, schiavi e liberi’)?».

 

VANGELO – La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati» (Gv 20,19-23).

SERGIO: «Nel mese di maggio ricorrono gli anniversari dei barbari omicidi di Moro e Impastato (9), Falcone (23) e  Tobagi (28). Mettendosi nei panni dei loro familiari e amici, non diventa chiaro di ‘quanto’ Spirito o ispirazione vi sia bisogno per aprirsi ad un seguito della vita dove si tengano insieme desiderio di giustizia, memoria delle vittime e ricerca della misericordia e della pace?».

GILBERTO: «Trieste, 23 maggio, ore 17, rosario in riparazione del sacrilegio imposto dal governo di toccare l’eucarestia coi guanti. La sindrome dell’assedio produce rabbia e difesa. Da questa posizione come si può accettare il “Pace a voi, io vi mando, ricevete lo Spirito, perdonerete i peccati?”».

 

2 risposte a “Le domande che lo Spirito soffia in noi…”

  1. Francesca Vittoria Vicentini ha detto:

    Errata corrige:guantati,porgere,cirmolo……… Virus:Cosa suggerisce lo Spirito: aiuto,sostegno,caritativo.Ascolto una mamma che aiuta la figlia scolara alle prese com dover seguire da casa una lezione teletrasmessa,il break out,panico,come recuperare?.Si offre una insegnante in parrocchia per lezione di Francese la quale però dopo chiede 40 euro l’ora per non meno di 2 ore la settimana.Ma come faccio,mi dice con il lavoro di sarta?.Ecco qui io mi domando se in parrocchia non si possa fare anche questa di carità,un insegnamento offerto non a tariffa fissa,in questo difficile tempo di difficolta’.in tutti i campi.Anche ad accogliere l’invito del Santo Padre,le parrocchie a essere scuola di vita,catechismo di aiuto fraterno,se possibile si offra questo aiuto, creare spirito di vera amicizia,tra studenti o ins.pensionati, farsi prossimo,la Chiesa missionaria ha cominciato così! E oggi è anche nelle nostre città.

  2. Francesca Vittoria Vicentini ha detto:

    Toccare l,Eucaristia guastati,io a riceverla l’ho tolto,però io penso che può essere studiato altro modo per porgerle,l’ostia come una pinza in legno di betulla,circolo menooffensiva della plastica. una messa può essere partecipata con la partecipazione dei fedeli anche per letture o canti che sono di routine perciò non si può soprassedere con la scusa di “non conosciuti’ tanto vale dire che la messa si riduce ad ascolto veloce’.A questo punto meglio ascoltare un commento illuminante teletrasmesso e che in Chiesa si riceva soltanto Cristo con il quale un colloquio confidenziale è possibile.

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