"Uno davanti al quale ci si copre la faccia... uno che fa ribrezzo a guardarlo...". E finalmente è stato il mio turno, e ho guardato.
La messa per obbedienza al precetto, magari un po' svogliata, con l'occhio all'orologio, mi sembra un'interessante metafora della ferialità della vita cristiana. Una cosa all'antica: attendere con (santa) perseveranza ai doveri del proprio stato.
Questo è stato don Tonino Bello: un vescovo per la nuova Galilea delle genti. Come il Risorto, ci precede.
Possiamo fare a meno della grammatica? Possiamo lasciare le giovani generazioni a digiuno di grammatica? Ma esiste una sola grammatica? Forse dobbiamo fare proprio come lo scriba di Mt 13,52
Nella notte può capitare di dover condividere il dolore altrui. E sembra di tornare proprio a quella notte, nell'orto degli ulivi
Un "Santo" celeberrimo e il suo ripiegamento musicale come metafora???
È solo splendore il creato? E che dire del dolore dell'uomo, del dolore innocente? Misterioso è il disegno di salvezza
Breve cronaca di un evento, una galleria di immagini ed una preghiera: che quando la parola è estenuata, o involuta, o inadeguata, il nodo della lingua si sciolga nei gesti; che, nel Tempo Ordinario, a parlare siano i gesti che fanno belle e credibili le persone.