Il seme più piccolo

Non le idee più belle, non le soluzioni di tutti i problemi: ma semplicemente il Vangelo
8 Maggio 2024

Gesù paragona il Regno di Dio ad un granellino di senape (Mc 4,30-32). Esso è un seme piccolissimo, eppure, pur così minuto, è pieno di vita, dal suo spezzarsi nasce un germoglio capace di rompere il terreno, di uscire alla luce del sole e di crescere fino a diventare «più grande di tutte le piante dell’orto» (cfr Mc 4,32): la debolezza è la forza del seme, lo spezzarsi è la sua potenza.

Così è il Regno di Dio: una realtà umanamente piccola, composta da chi è povero nel cuore, da chi non confida nella propria forza, ma in quella dell’amore di Dio, da chi non è importante agli occhi del mondo; eppure proprio attraverso questa realtà così piccola irrompe la forza di Cristo e trasforma ciò che è apparentemente debole e insignificante.

È il miracolo dell’amore di Dio, che fa germogliare e fa crescere ogni seme di bene sparso sulla terra. E l’esperienza di questo miracolo d’amore ci fa essere ottimisti, nonostante le difficoltà, le sofferenze e il male che incontriamo. Il seme germoglia e cresce, perché lo fa crescere l’amore di Dio.

La Parola del Signore è sorprendente: quando la incontriamo è piccola come un granello di senape, breve come un versetto di Vangelo, ma poi quando attecchisce nel nostro cuore, lievita insieme all’amore e cresce a dismisura, fino diventare un albero possente: “tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami”.

Un granellino, un seme così piccolo da essere quasi invisibile, cresce, prende forma, e origina qualcosa di nuovo, di vivo, di grande, che offre all’uomo il riparo dal sole cocente e agli uccelli del cielo un luogo sicuro dove poter fare il nido, per creare insieme nuova vita. Non è facile per noi entrare in questa logica della piccolezza e della debolezza che sono le strade scelte da Dio. Il Signore ci invita ad avere un atteggiamento di abbondono fiducioso in Lui, ma chiede anche la nostra collaborazione nella costruzione del Regno di Dio.

Siamo pronti a questo? Vogliamo scendere in strada ed aiutare Gesù? Vogliamo provare a mettere la nostra vita, le nostre mani, la nostra lingua, la nostra intelligenza, le nostre forze a servizio del Signore per essere strumenti del Suo amore? Un cuore acceso può contagiare di Vangelo quanti incontra.

La Vergine Maria, che ha accolto come «terra buona» il seme della divina Parola ed è stata uno strumento docile nelle mani del Signore, ci ottenga che la nostra esistenza possa profumare di cielo le vite che incontriamo, annunciando a tutti il Vangelo, la lieta notizia, il racconto della tenerezza di Dio. Non le idee più belle, non le soluzioni di tutti i problemi: ma semplicemente il Vangelo, la vita e la persona di Cristo, pienezza dell’umanità e tenerezza del Padre.

 

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