Si può parlare di Gesù a partire da un'opera d'arte. Senza essere artisti e tanto meno insegnanti di storia dell'arte. Però con la voglia di raccontare ciò che l'opera contiene (e, talvolta, ciò che non contiene)
Dal Papa e dai Vescovi, quando non hanno paura di mostrarsi nella loro umanità e anzi ne sono felici
Una riflessione sui presepi troppo rasserenanti, che fanno sentire in paradiso e dimenticare che la lotta con il male non è finita
Nei Vangeli anche un dettaglio insignificante dice qualcosa: se non altro, che il fatto di cui si parla ha avuto dei testimoni oculari. Ma quanto contano per noi i particolari?
Eppure ricordare al mondo ciò che fece è un compito affidato da Gesù agli evangelizzatori...
Nel momento in cui lo stemma del pontificato è stato rimosso per sempre dalla finestra dell'Angelus e dalle chiese del mondo, forse ho cominciato a capirlo
...intorno al lavoro, nella Chiesa e per la Chiesa, tra un'imprecazione e un proverbio di consolazione
Tra un evento e i suoi partecipanti c'è ancora un rapporto diretto? O sono le fotocamere a guardare al posto nostro? E siamo ancora capaci di raccontare un evento?
Riflessioni sulla comunicazione dopo l'arrivo di una lettera di rivendicazione del ferimento del dirigente dell'Ansaldo Nucleare
Una cultura che fa prevalere i primi piani, porta a ritenere secondario ciò che sta in secondo piano. E tende a eliminarlo, rimuovendo la storia
Un invito a osservare quali altri segni cristiani ci mettiamo in casa. Perché non estendere il dibattito sull’assenza del crocifisso alle abitazioni private?
Per gli ottant'anni di Natale in casa Cupiello, di Eduardo De Filippo, vale la pena rimeditare la maschera moderna dell'insofferente
Tutti a piedi, in cerca di testimonianze e di antichi e nuovi testimoni. Un modo diverso per formare i catechisti promosso dalla diocesi di Roma
In apparenza un pezzo sul Natale (per fare a gara coi commercianti, che lo preparano in forte anticipo). In realtà è sull'attenzione ai particolari, significativi anche per la fede
Per allontanare la paura della fine, si preferisce rimuovere il termine che la esprime. Ma in questo modo non si educa ad accettarla
Sono un linguaggio alto, non di serie B, con spiccate attitudini al racconto e con radici nell'arte sacra. A patto di non scadere nella caricatura
Il logo della Gmg di Madrid è un buon segno di riconoscimento. Ma vale quanto la suoneria di un cellulare, se non diventa canto e se non scalda i cuori