«Anche la musica al di fuori della chiesa e della sinagoga può far “risuonare” aspetti della vita teologicamente pertinenti… I più recenti compositori “profani” spesso esprimono ed esplorano interrogativi profondamente religiosi. Si possono trovare testi profetici (…) fuori della chiesa, invece che dentro… Il canto umano che si alza da un mondo paradossale di bellezza, ingiustizia e sofferenza umana è intrinsicamente teologico» (Don E. Saliers, Musica e teologia).
Basterebbero queste poche affermazioni per confermare quanto scrive Gianfranco Ravasi: «la tradizione giudaica immaginava che, nella visione di Giacobbe del c. 28 della Genesi, gli angeli si fossero dimenticati di ritirare la scala sulla quale erano discesi ed erano risaliti dopo aver annunciato la promessa divina al famoso patriarca biblico. Essa è rimasta sulla terra ed è la scala musicale le cui note sono come gli angeli di Dio che permettono agli uomini e alle donne di ascendere fino al mistero di Dio».
Perciò alcuni nostri autori e autrici hanno esplorato territori musicali non consueti per verificare se anche là avesse soffiato lo Spirito (Gv 3,8; 16,13) e ci fosse qualcosa di buono da trattenere (1Ts 5,19-21) e da cui imparare (GS, 44).
Quaresima e Pasqua 2024:
Quaresima e Pasqua 2023:
Che bello il racconto della scala dimenticatadagli Angeli e diventata “ di note musicali, via di preghiera Dio. Molta musica è stata composta nel tempo da musicisti ispirata come dialogo a Dio. Peccato sia stata sostituita e non sembri più tanto rivolta a Dio, a trasmettere il linguaggio e i pensieri del cuore, il grido del cuore quando il dolore tocca l’anima fino rende muta la persona di parola. Si pretende che in chiesa tutti uniscano voce in un coro, ma non si pensa che a molti questi oggi manchi, preferendo affidare la muta preghiera proprio magari di supplica e lacrime alle note che faticano a essere sca a di via che arriva in alto. Il mondo è come una grande piazza dove ognuno a un suo strumento che suona senza cercare sintonia comune, di una umanità prostrata. sorda ai rombi di guerra,che pure si fanno sentire.Spera forse di venire raggiunta dall’alto sollevata da sofferenza a percepire un senso di pace.