"La musica non è solo un linguaggio ma una trascendenza, è ciò che ci porta oltre" (Ezio Bosso)
- Marc Chagall, Il trionfo della musica, 1967
«Anche la musica al di fuori della chiesa e della sinagoga può far “risuonare” aspetti della vita teologicamente pertinenti… I più recenti compositori “profani” spesso esprimono ed esplorano interrogativi profondamente religiosi. Si possono trovare testi profetici (…) fuori della chiesa, invece che dentro… Il canto umano che si alza da un mondo paradossale di bellezza, ingiustizia e sofferenza umana è intrinsicamente teologico» (Don E. Saliers, Musica e teologia).
Basterebbero queste poche affermazioni per confermare quanto scrive Gianfranco Ravasi: «la tradizione giudaica immaginava che, nella visione di Giacobbe del c. 28 della Genesi, gli angeli si fossero dimenticati di ritirare la scala sulla quale erano discesi ed erano risaliti dopo aver annunciato la promessa divina al famoso patriarca biblico. Essa è rimasta sulla terra ed è la scala musicale le cui note sono come gli angeli di Dio che permettono agli uomini e alle donne di ascendere fino al mistero di Dio».
Perciò alcuni nostri autori e autrici hanno esplorato territori musicali non consueti per verificare se anche là avesse soffiato lo Spirito (Gv 3,8; 16,13) e ci fosse qualcosa di buono da trattenere (1Ts 5,19-21) e da cui imparare (GS, 44).
Quaresima e Pasqua 2024:
- Sergio Ventura, Quaresima con Marracash: tutto questo (niente?) sarà tuo!
- Sergio Ventura,Qualcosa in cui credere
- Sergio Ventura, Noi, loro e… gli altri?
- Sergio Ventura, Io sono… la verità?
- Sergio Ventura, Il “chicco di grano” tra i benpensanti e i non pensanti
- Sergio Ventura, Pregherò…
- Sergio Ventura, Nel buio della notte, la luce della Luna…
- SergioVentura, Dubbi, dubbi, martellanti dubbi
- Sergio Ventura, Foglie morte tra Gerusalemme ed Emmaus
- Sergio Ventura, Lode a Dio!
Tempo ordinario 2023:
- Sergio Ventura, Strani incontri: Papa Francesco e Alessandro Mannarino
- Stefano Fenaroli, Quel giorno d’Aprile
- Stefano Fenaroli, L’immagine cristiana di Dio
- Stefano Fenaroli, Pregare: questione di “un momento”
- Sergio Ventura, Al di là di “Io”
- Stefano Fenaroli, Nascere. Per una vita “a modo tuo”
- Stefano Fenaroli, La memoria del vento
- Stefano Fenaroli, Il cuore dell’unità
- Stefano Fenaroli, Il venir meno di una differenza
- Stefano Fenaroli, Un nuovo inizio per vivere
Quaresima e Pasqua 2023:
- Sergio Ventura, Quaresima con Caparezza: la grazia delle prime tentazioni
- Sergio Ventura, In fuga verso la libertà
- Sergio Ventura, Dal proprio bisogno al desiderio di altro
- Sergio Ventura, Crisi della vocazione e passione originaria
- Sergio Ventura, Al di là della morte?
- Sergio Ventura, Pensare la morte
- Sergio Ventura, Pasqua con Caparezza: è rinato, è veramente rinato!
- Sergio Ventura, Il dilemma (post-pasquale) del rinato: restare o sparire?
- Stefano Fenaroli, Spezzò il pane e ne diede loro
- Lella Noce Ginocchio, Resta cu’mme
Tempo ordinario 2022:
- Lella Noce Ginocchio, La strada di casa
Avvento e Natale 2022:
- Stefano Fenaroli, La promessa di un nuovo anno che verrà
- Stefano Fenaroli, Natale a casa di Gesù
- Stefano Fenaroli, L’Avvento tra cielo e fango
- Stefano Fenaroli, Maria. Elogio di una fede materna
- Stefano Fenaroli, Il senso (confuso?) del religioso
- Stefano Fenaroli, Il Vangelo, d’altro “canto”
- Lella Noce Ginocchio, La fata
- Marc Chagall, L’inizio della musica, 1966
Dove c’è guerra la musica che rimbomba è quella degli spari, bombe di fuoco sono quei missili a lunga gittata fischianti e fendenti nell’aria; nelle piazze il passatempo e altra musica urlata, gridata, rimbombante coinvolgente la folla li radunata ; o anche bands’africane la cui musica e percussione di tamburi, tutte queste diversità si possono paragonare al linguaggio di persone e popoli diversi ma che dentro una chiesa, guardando alla Persona che sta sull’altare resa presente dall’Officiante il rito della santa Messa, la musica non può che diventare preghiera parola del cuore che per questo diventa musica unica, si fa intimo linguaggio umano rivolto al divino, “ siamo Parsi, Medi ….com’è che li udiamo parlare nella nostra lingua?..” Cristo era Ebreo, così la sua lingua, ma nel suo Vangelo ogni uomo ascolta cose nuove, che illuminano di luce propria le menti a indirizzarle per la giusta via
Questo dipinto mi fa ripensare alla Messa di domenica sera con la presenza di un organista, una idea del parroco perché a quella mezza confluiscono fedeli che ricordano un caro defunto e di canti nessuno ha voce. Ma per fortuna sono esistiti musicisti di eccellenza che hanno composto musica “sacra”, quella musica che sa dare ali all’animo, interpreta sentimenti che diventano parole rivolte a Dio, anzi mettono ali a queste tanto da immaginare, sperare giungano ai piedi di Dio Padre a essere benignamente ascoltate. Un momento vivo al raccoglimento e la comunione , tanto da non richiedere altra distrazione ma solo la musica che in quel” “tu per tu” agevola di dialogo con la divinità. Certa musica in piazze stracolme, con fumi, grida, luci psichedeliche personalmente sanno da girone dantesco, forse non è così ma di una umanità che non vedendo cielo forse anche così lo cerca?
Che bello il racconto della scala dimenticatadagli Angeli e diventata “ di note musicali, via di preghiera Dio. Molta musica è stata composta nel tempo da musicisti ispirata come dialogo a Dio. Peccato sia stata sostituita e non sembri più tanto rivolta a Dio, a trasmettere il linguaggio e i pensieri del cuore, il grido del cuore quando il dolore tocca l’anima fino rende muta la persona di parola. Si pretende che in chiesa tutti uniscano voce in un coro, ma non si pensa che a molti questi oggi manchi, preferendo affidare la muta preghiera proprio magari di supplica e lacrime alle note che faticano a essere sca a di via che arriva in alto. Il mondo è come una grande piazza dove ognuno a un suo strumento che suona senza cercare sintonia comune, di una umanità prostrata. sorda ai rombi di guerra,che pure si fanno sentire.Spera forse di venire raggiunta dall’alto sollevata da sofferenza a percepire un senso di pace.