Anche lo sguardo antropologico di Leone XIV sembra dotato di lenti adeguate a leggere la complessità del mondo attuale, in cui élite e popolo risultano essere sempre più scollate.
L’ouverture del 267° pontefice della Chiesa cattolica sembra essere caratterizzata da una adeguata e controllata complessità. Basterà a contenere le tensioni ecclesiali che ad oggi agitano e dividono la Chiesa?
Come una goccia che a poco a poco scava la pietra e plasma tutto in una forma nuova: è stato questo per me prendere consapevolezza che "la realtà è superiore all'idea".
Non sarà la distanza tra la sua visione pastorale e il nostro cristianesimo - di rendita e di tradizioni - un marchio di autenticità della voce dello Spirito che ci chiede di uscire dalla bolla delle nostre abitudini?
Crescere e maturare dall'età giovanile a quella adulta, insieme agli scritti di Francesco, è stata un'avventura esistenziale che ha richiesto e sprigionato parecchia energia...
Per l'esito del cammino sinodale italiano non sarà indifferente comprendere e scegliere quale stile di missione può e deve caratterizzare la Chiesa italiana
Giovani e adulti non intendono più formule centrali della comunicazione ecclesiale: poiché non ha senso continuare a ripeterle, serve un grande sforzo di novità e creatività.
Lo strumento di lavoro per il prossimo sinodo si pone già a livello di struttura del testo sotto l'egida del Concilio Vaticano II e, nello specifico, di "Gaudium e t spes". Che sia di buon auspicio?
È da poco nelle librerie un interessante saggio di Francesca Perugi, che ricostruisce gli appassionanti e difficili anni martiniani (1986-1993) di guida del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa: una lettura utile per capire la Chiesa di ieri e quella di oggi.
Benedetto XVI - su Vetus Ordo, Amoris laetitia ed Evangelii gaudium - secondo mons. Gänswein...