Sogno una parrocchia diversa!

La pandemia ha fatto esplodere la consapevolezza di non poter più fare le cose "come le abbiamo sempre fatte". Da allora ogni momento è un kairòs per inventare un cambiamento. O almeno immaginarlo...
27 Aprile 2024

Questo sogno si manifesta in tempi di pandemia, quando, insieme a tante altre cose, “saltò” anche l’ordinario delle nostre parrocchie – catechesi, liturgia, pastorale, oratori – e abbiamo dovuto imparare ad arrangiarci in modi differenti dalle nostre abitudini.

Oggi, che l’emergenza è quella del dilagare della “terza guerra mondiale a pezzi”, non cambia la percezione che la pastorale “di base” sia da ripensare: i numeri  che ogni articolo di VinoNuovo sulla parrocchia realizza (parecchie migliaia di visualizzazioni!) lo dimostrano in modo inequivocabile.

Crediamo ancora, oggi come allora, che questo sia il tempo propizio per sperimentare. Rilanciamo dunque  il “Tema” della parrocchia che sogniamo…

Chiunque (non solo gli autori abituali) può proporre a Vino Nuovo un suo testo, inviandolo all’indirizzo mail@vinonuovo.it, e gli articoli pubblicati verranno via via raccolti qui di seguito.

A. “otri nuovi”… :

  1. Sergio Di Benedetto, La crisi della parrocchia 
  2. Alessandro Bernasconi, Un sorso di Siracide
  3. Sergio Di Benedetto, Cantiere parrocchia: cosa emerge dal dibattito
  4. Gabriele Cossovich, Parrocchia: le radici di una crisi (irreversibile)?
  5. Daniele Gianolla, Reagire al presente, agire per il futuro
  6. Salvo Coco, Riforma della Chiesa e clericalismo
  7. Salvo Coco, Le strutture di peccato
  8. Salvo Coco, Chi decide nella Chiesa?
  9. Salvo Coco, Chi decide nella Chiesa? – 2
  10. Assunta Steccanella, Ministri istituitialle donne: non è cosa da poco
  11. Sergio Di Benedetto, Le crisi della parrocchia: qualche proposta per uscirne
  12. Sergio Di Benedetto, Parrocchia,Sinodo,Giubileo…e se facessimo ‘come se’?
  13. Sergio Di Benedetto, Preti e parrocchia: ma i laici cosa vogliono?
  14. Daniele Gianolla, Si vogliono ancora i campiscuola parrocchiali “liberi”?
  15. Sergio Di Benedetto, “Quel posto è mio!”: Sheldon Cooper in parrocchia
  16. Sergio Di Benedetto, Parrocchia 2050: a qualcuno interessa?
  17. Sergio Di Benedetto, Parrocchia: a cosa possiamo rinunciare?
  18. Sergio Di Benedetto, Se l’esaurimento delle parrocchie fosse provvidenziale?

 

B. …per “vino nuovo”:

  1. Assunta Steccanella, Catechismo: è tempo di cambiare
  2. Gabriele Cossovich, “Dio non ti ama perché ti comporti bene”
  3. Gilberto Borghi, Ma Dio non può essere così buono!
  4. Sergio Ventura, Catechismo oggi: in cosa crede chi crede?
  5. Sergio Ventura, L’amore (illimitato di Dio) è ancora credibile?
  6. Sergio Ventura, Il Dio in cui crediamo
  7. Assunta Steccanella, Catechismo: continuiamo il confronto
  8. Sergio Ciminago, La religione di Vasco
  9. Sergio Di Benedetto, Sentire tutta la pena del tempo
  10. Gabriele Cossovich, Crederesti in Dio se il Paradiso non ci fosse?

17 risposte a “Sogno una parrocchia diversa!”

  1. Graziano Soroldoni ha detto:

    “Fate questo in memoria di me” Il “questo” di cui parlava Gesù nell’ultima cena sembra che la chiesa istituzionale l’abbia inteso come l’invito a celebrare un rito memoriale di un sacrificio di cui Gesù era la vittima espiatoria definitiva dei peccati del mondo.
    L’eucaristia invece è stato un incontro-congedo di Gesù con i suoi discepoli, ai quali Lui consegnava il senso della sua vita vissuta come dono di vita divina, ( espressa nel simbolo del pane spezzato e del vino bevuto) per sostenerli nella loro vocazione a crescere figli di Dio come lo è stato lui pienamente.
    Gesù insomma nell’eucaristia domenicale vuole convocarci alla scuola della sua vita, per essere testimoni continuatori della sua missione nel mondo.
    Se pensiamo solo al Credo che recitiamo alla messa domenicale, dove troviamo solo delle verità da accettare, senza alcun impegno concreto da vivere come discepoli di Gesù.

  2. Pietro Buttiglione ha detto:

    @ Maria Cristina
    Diventare tutti protestanti?
    Vedi.. anche loro non se la passano tanto bene!!
    Ma non solo!
    Conosci la Dichiarazione di Agusta?!? Le differenze non sono poi tante..
    Quindi il problema non sta lï

  3. Maria Cristina Venturi ha detto:

    Mi pare che qui quasi tutti sogni una parrocchia simil-protrstante, magari senza prete e senza sacramenti.
    Ma ,come ha detto papa Francesco, una Chiesa protestante esiste gia’ ,anzi tante chiese protestanti. Ci sono per esempio quelli che si riuniscono la domenica ,tutti laici, in circolo e ognuno si alza e parla spontaneamente come gli detta lo Spirito.
    Le esperienze religiose sono tante e varie. Al supermarket delle religioni ognuno puo’ trovare quella chepou’ si confa’ al suo EGO.

    • Maria Cristina Venturi ha detto:

      Capisco che ci sono laici che aspirano a parlare dal pulpito,valori laici che vorrebbero vestirsi coi paramenti e giocare a fare i preti ( senza pero’ essere consacrati).
      Ci sono poi i cattolici che amano veramente essere cattolici , inginocchiarsi,vivere la Comunione da mani consacrate e non dal ragioniere o dalla parrucchiera dell’ angolo, ci sono ancora cattolici ( un piccolo resto) che amanotutto cio’ che e’ la Chiesa cattolica, i suoi splendidi riti, millenari, e che non li cambierebbero con niente. Ci sono cattolici che non vogliono imitare i protestanti.

  4. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    S.E.R. Arcivescovo di Torino su La Stampa compare tra il Sindaco e il Presidente di Regione; ecco una vera e completa Rappresentanza del Territorio, più voci che dialogando sui problemi dei suoi cittadini possono effettivamente conoscerli in ricchezza e povertà perché la persona cittadino e così rappresentata e conosciuti meglio i problemi della cittadinanza. La Parrocchia così essendo anche centro di spirituale aggregazione e voce attendibile dei bisogni che le comunità manifestano facente, una Tradizione aurea in quanto secolare, utile per avere e dare vita a quella Fratellanza tra cittadini diversi, oggi appartenenti a popoli e tradizioni diverse in ricerca di una convivenza pacifica e non conflittuale.Una Chiesa che si incarna sempre di nuovo perche questa è la missione che il Vangelo viva nell’uomo di ogni tempo.

  5. claudio bottazzi ha detto:

    Ma la parrocchia avrà ancora un senso, o sarà una scatola ingombrante e costosa da disfarsene “elegantemente”?

  6. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    Un po’ x celia un po’ x indicare:
    Quasi finito il trasloco..
    La mia nuova Parrocchia è intitolata a S.Maria MEDIATRICE ( nome ostico x qualcuno vicino a me.. che lo scivola su un altro irripetibile😃🤪😭).
    Sull’altare domina la Domina, anche se dominata da un enorme Crocifisso ligneo nell’angolo sx..
    Nonostante tutto a me la Parrocchia piace, forse perché il Parroco mi ricorda tanto l’Umano Innaccone. W i Preti che puzzano di pecore!

  7. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    E’ vero,Dio non puo essere confinato sull’altare, ha detto “Io sono con voi tutti i giorni” e quindi stamattina era anche tra quelli che davanti all’INPS aspettano stanchi esacerbati a chiedere sostegni di ogni genere.Sono sono tra i piu poveri perche hanno bisogno di affidare ad altri cio che non possono fare da se., Chi governa prima di fare leggi dovrebbe avere istituire supporti tali dove i piu poveri non siano fuori al freddo ad aspettare magari per niente domande e aiuto ai suoi bisogni..Ci sono contabili perchi ha i mezzi, allora mi domando Parrocchia, porgi l’orecchio a queste nuove situazioni. Aprite le porte a Cristo, ha suggerito un Papa, e questi sono i cristi oggi, situazioni da dramma apocalittico alle quali far fronte, e offrire servigia improvvise emergenze sembra spalancare quelle porte in modo che raggiungano le nuove povertà.

  8. Gabriele Simioli ha detto:

    Sogno una parrocchia dove Dio non sia confinato sull’altare, dove i laici siano veramente aiutati ad essere protagonisti, dove non si aiuti a “credere in Dio” ma a “vivere in Dio”
    Dove la fede sia indissolubilmente intrecciata alle esperienze di vita e non staccata dalla realtà. Sogno una parrocchia che metta al centro il servizio agli ultimi e ai lontani e che non si “parli addosso”, che metta a fuoco i fratelli come vero volto di Dio.
    Sogno una parrocchia che affermi la presenza di Cristo nella vita delle persone che dovrebbe trovare spazio anche nella celebrazione eucaristica senza la scorciatoia del devozionismo e della sacramentalizzazione a tutti i costi
    La parrocchia si cambia se i parroci non si sentono di fatto padroni assoluti e rispettino i tempi dei laici, coi tempi delle loro famiglie, del loro lavoro perché e lì che il Signore si fa presente, e li che si può essere testimoni credibili.

  9. Damiano Battistello ha detto:

    Sogno una Parrocchia che sia “genuina” come la prima Chiesa degli apostoli;
    sogno una Parrocchia in cui la “missione” sia l’elemento costitutivo;
    sogno una Parrocchia che accoglie, soprattutto coloro che cercano nella comunità una fonte a cui attingere;
    sogno una Parrocchia che sia meno organizzazione e più condivisione;
    ed infine, sogno una Parrocchia aperta, aperta alle altre comunità e al mondo.

  10. BUTTIGLIONE PIETRO ha detto:

    Sogno una Parrocchia con una Messa dedicata ai portatori di handicap..
    Sogno una Parrocchia che organizzi un ciclo di “Scuola Biblica”
    Sogno una Parrocchia che almeno una volta imbandisca un pranzo x tutti, in cui solo i ricchi pagano..
    Una Parrocchia con banco alimentare perpetuo..
    Una Parrocchia aperta a TUTTI i movimenti, ma non solo!
    Una Parrocchia in cui il commento della Parola coinvolga direttamente i fedeli..
    In cui siano loro a scrivere le preghiere..
    Che spinga per UN laico x ogni ambito sociale che parli a nome di tutti noi.
    Una Parrocchia in cui non si raccolgano offerte nei funerali..
    In cui non si faccia politica come divisione..
    …….
    UNA singola Parrocchia così non esiste.
    Ma tante Parrocchie anche con un solo tratto.. tante sì!!

  11. Rosario Volpi ha detto:

    3) Sogno una parrocchia che sappia accogliere tutti senza ipocrisie e senza chiacchiere, senza giudizi e pregiudizi, ma che sappia guardare gli uomini e le donne con lo sguardo di Gesù. Sogno parrocchie che sappiano educare a vivere i gesti della fede prima di tutto nelle proprie case, tra vicini, amici e familiari, che sappia vedere le piaghe degli uomini a partire da quelli che abbiamo accanto; uomini e donne che poi si ritrovino in parrocchia per “stare” con Gesù, e per ripartire per un sempre nuovo annuncio.

  12. Rosario Volpi ha detto:

    2) Sogno parrocchie che possano essere guidate da famiglie, da religiosi, ci sono suore molto molto in gamba, da diaconi, da movimenti, e perchè no, anche da uomini che hanno lasciato il sacerdozio perchè si sono innamorati. Quanti sono in Italia questi ultimi? non potrebbero essere una risorsa preziosa per le comunità?
    Sogno parrocchie che si sappiano trovare nelle pagine del vangelo, a nutrirsi del Pane di Vita e ad annunciare per contagio il solo amore che ci può rendere felici.

  13. Rosario Volpi ha detto:

    Sogno una parrocchia che…
    premetto, sono italiano ma vivo in Madagascar da 13 anni. Qui con la mancanza di preti i laici si danno molto da fare e non sono certo mezzi-preti.

    1) Leggo su avvenire del 25 ottobre 2020 che “Non è questo il futuro della parrocchia nella Penisola. Almeno nell’immediato,” e l’autore aggiunge “grazie al cielo.” Ecco io proprio fatico a capire questo grazie al cielo. Vedo sempre più parrocchie e interparrocchialità e accorpamenti vari che non fanno la comunità. Io sogno una parrocchia che riapra le più piccole chiese dei quartieri perché ci siano comunità piccole, che si conoscano e crescano insieme, nella vita, nella fede, nella carità.

  14. assunta sacchetti ha detto:

    Scusate se intervengo essendo disabile da una vita (63)anche io da anni sogno una parrocchia deversa.Più vicina a chi in pratica non la può frequentare ,costretta ad continuamente chiedere aiuto umilmente e quindi quella poca autonomia conquistata in casa frequentando una parrocchia qualsiasi si annulla.Per la mia esperienza è sempre Maometto che va dalla montagna e non il contrario e ora che non posso andarci per niente mi sento una nullità.Se non avessi sensi di colpa questa situazione mi stare bene.Sapere che Qualcuno non ha bisogno di me mi farebbe comodo (troppa fatica essere Suoi testimoni)ma sento che non è così ma mi arrendo alla difficoltà di oggi.

  15. Elisabetta Manfredi ha detto:

    https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/le-parrocchie-senza-sacerdote-per-litalia-altre-e-nuove-vie

    Qualcuno puó dirmi che non é vero?
    Che non é possibile, lecito, decente, cristano, umano dire cose del genere?
    Grazie al cielo in Italia non avremo laici che amministrano battesimi, celebrano funerali…
    Sinceramente, non ci resta che piangere, ed io cari amici di Vino nuovo, piango, sul serio.
    Attendo parole di conforto.
    Grazie!

    • Giovanni Benacus ha detto:

      Ciao ci sono già laici che amministrano sacramenti, le ostetriche in caso di necessità, del matrimonio poi i ministri sono lo sposo e la sposa , gli infermieri benedivavo i moribondi di covid……. Le posizioni granitiche lasciamole ai monumenti funebri

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