Le domande di chi veglia

Le indagini di Nuzzi, il nuovo Messale, i giocatori NBA in Vaticano, le figure di Bill Pelke e Raffaela Baiocchi, la morte di Maradona, l’intervento di Crisanti sui vaccini anti-Covid 19: questi i fatti di cronaca riletti alla luce delle Scritture.
28 Novembre 2020

In un tempo di crisi e frammentazione, difficile da analizzare e per ora impossibile da sintetizzare, la lectio personale delle scritture domenicali, alla luce della cronaca quotidiana, fa risuonare in noi più domande che risposte. Pensiamo perciò sia utile proporvi, con le parole del poeta Rilke, di sostare un attimo in compagnia di queste domande soltanto: «vorrei pregarla di avere pazienza verso tutto ciò che è irrisolto nel suo cuore, e di sforzarsi di provare amore per le domande in sé, come se fossero delle stanze chiuse a chiave, o dei libri scritti in una lingua straniera. Non si affanni, dunque, per ottenere risposte che ancora non possono esserle date, perché non sarebbe in grado di viverle. Ciò che conta è vivere ogni cosa. Viva le Sue domande, adesso. Forse così, un giorno lontano – a poco a poco, senza accorgersene – vivrà già dentro la risposta» (Lettera a un giovane poeta, IV).

 

1^ LETTURA – Tu, Signore, sei nostro padre, da sempre ti chiami nostro redentore. Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore, cosi che non ti tema? Ritorna per amore dei tuoi servi, per amore delle tribù, tua eredità. Se tu squarciassi i cieli e scendessi! Davanti a te sussulterebbero i monti. Quando tu compivi cose terribili che non attendevamo, tu scendesti e davanti a te sussultarono i monti. Mai si udì parlare da tempi lontani, orecchio non ha sentito, occhio non ha visto che un Dio, fuori di te, abbia fatto tanto per chi confida in lui. Tu vai incontro a quelli che praticano con gioia la giustizia e si ricordano delle tue vie. Ecco, tu sei adirato perché abbiamo peccato contro di te da lungo tempo e siamo stati ribelli. Siamo divenuti tutti come una cosa impura, e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia; tutti siamo avvizziti come foglie, le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento. Nessuno invocava il tuo nome, nessuno si risvegliava per stringersi a te; perché tu avevi nascosto da noi il tuo volto, ci avevi messo in balìa della nostra iniquità. Ma, Signore, tu sei nostro padre; noi siamo argilla e tu colui che ci plasma, tutti noi siamo opera delle tue mani (Is 63,16-17.19; 64,2-7).

SERGIO: «Gianluigi Nuzzi, nel suo ultimo libro, raccoglie i risultati di un’indagine decennale sulle “iniquità” e “impurità” della Chiesa gerarchica (con i suoi giochi di potere, gli scandali sessuali – fino a quelli del preseminario san Pio X, le speculazioni finanziarie), non per “avvizzire” ulteriormente ma per “risvegliare” la credibilità della Chiesa popolo. Per questo “vagare lontano” della Chiesa (gerarchica) dalle Sue vie, Dio non ha ”fatto tanto” ispirando le dimissioni di Benedetto XVI e l’elezione di Bergoglio al papato? Di uno che ci racconta come Dio gli è andato “incontro” nella malattia, nello studio e nell’esercizio dell’autorità, per insegnarli che non c’è consolazione a buon mercato, che la realtà è più grande delle idee, che quando si ha potere bisogna imparare ad ascoltare, comprendere e perdonare di più?».

GILBERTO: «Da oggi verrà recitata ufficialmente, durante le messe, la nuova formula del padre nostro: “non abbandonarci alla tentazione”. Eppure Isaia dichiara che è Dio ad aver nascosto il suo volto agli Israeliti peccatori e per questo loro poi si sono ritrovati nella iniquità. Come possiamo rileggere testi come questo alla luce del Padre Nostro e del Nuovo Testamento?».

 

SALMO – Tu, pastore d’Israele, ascolta, / seduto sui cherubini, risplendi. / Risveglia la tua potenza / e vieni a salvarci. / Dio degli eserciti, ritorna! / Guarda dal cielo e vedi / e visita questa vigna, / proteggi quello che la tua destra ha piantato, / il figlio dell’uomo che per te hai reso forte. / Sia la tua mano sull’uomo della tua destra, / sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte. / Da te mai più ci allontaneremo, / facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome (79).

GILBERTO: «È imminente l’uscita di un nuovo libro di papa Francesco, dal titolo Ritorniamo a sognare. La strada verso un futuro migliore. Basteranno le attenzioni e le scelte umane a riaprire l’orizzonte del mondo o avremo ancora bisogno di una supplica pressante e angosciata al nostro Dio?».

SERGIO: «Papa Francesco ha ricevuto in udienza in Vaticano una delegazione del sindacato dei giocatori Nba, guidata da Marco Belinelli, insieme a Sterling Brown, Anthony Tolliver, Kyle Korver e Jonathan Isaac, perché «considerati non dei disturbatori, ma gente che ha colto l’opportunità di spingere per un cambiamento sociale, di maggior giustizia e uguaglianza» (Kyle Korver) dopo i casi di violenza razziale negli Stati Uniti che possono accadere a chiunque: «la notte del 26 gennaio 2018 sono stato fermato fuori da un negozio per aver parcheggiato male la mia Mercedes, sono stato circondato da otto agenti, bloccato a terra, ammanettato, stordito con una pistola taser, deriso per il colore della mia pelle e arrestato. Poi il capo della polizia si è scusato dicendo che non mi avevano riconosciuto. E sono stato risarcito con 750 mila dollari. Anche per questo sono stato il primo nella bolla a dire: fermiamo tutto. Io ho figli e nipoti e non voglio avere sempre paura quando esco di casa» (Sterling Brown). Quante volte nella storia i cristiani dalla pelle di colore nero hanno dovuto invocare il risveglio della potenza di Dio, affinché li proteggesse e li salvasse dalle angherie dei cristiani dalla pelle di colore bianco-rosaceo?».

 

2^ LETTURA – Fratelli, grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo! Rendo grazie continuamente al mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù, perché in lui siete stati arricchiti di tutti i doni, quelli della parola e quelli della conoscenza. La testimonianza di Cristo si è stabilita tra voi così saldamente che non manca più alcun carisma a voi, che aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo. Egli vi renderà saldi sino alla fine, irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo. Degno di fede è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione con il Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro! (1Cor 1,3-9).

SERGIO: «Bill Pelke, dopo il brutale e insensato omicidio della nonna da parte di 4 minorenni, e dopo aver ricordato quello che la nonna gli aveva insegnato a partire dalla Bibbia, divenne negli anni ottanta co-fondatore dei ‘Viaggi della Speranza’ e del ‘Movimento delle Vittime per la Riconciliazione’, che hanno portato in tutto il mondo parole di guarigione dal dolore e dall’odio: «pensavo non a come era morta, ma a quello per cui si era battuta. E all’odio che era esploso in città, sui giornali, dopo quell’orrore. Mia nonna non voleva tutto quell’odio». Al Palazzetto dello Sport a Roma, con sister Helen Préjean e George White, tutti gli studenti fecero silenzio quando disse: «Solo il perdono ci guarisce dal dolore e dalla violenza». Raffaela Baiocchi è una dottoressa che oggi cura le donne della valle del Panshir, a due ore di macchina a nord di Kabul, e le aiuta a portare avanti la gravidanza nel Centro maternità di Anabah, in qualità di responsabile dell’ area ostetrica-ginecologica della ong italiana Emergency e di formatrice di specializzande, ostetriche e infermiere afghane che lavorano nell’ospedale. Sia detto con timore e tremore, ma non sono queste persone arricchite per grazia dai doni della parola e della conoscenza, testimoni saldi e irreprensibili del Dio di Gesù Cristo?».

GILBERTO: «La pandemia sta mettendo l’Europa davanti a scelte in cui l’unità di fondo e gli ideali di base che l’hanno fatta nascere vengono messi fortemente in crisi: recovery found, cancellazione dei debiti, feste di natale, l’economia invernale dei paesi alpini. Ma siamo davvero sicuri che la testimonianza di Cristo si fosse stabilita così saldamente in Europa?».

 

VANGELO – In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!» (Marco 13,33-37).

GILBERTO: «Fin troppo immediata l’associazione con la morte di Diego Armando Maradona. Commozione mondiale, non solo per le memorie che ci ha lasciato, ma anche perché moltissimi ipotizzerebbero che una vita come la sua sia una vita ben riuscita. Ma egli si è sentito come il servo che ha svolto il proprio compito fino in fondo – e noi con lui? O si è sentito come il padrone che pensa di poter fare ciò che vuole – e noi con lui?».

SERGIO: «Il noto intervento del microbiologo Crisanti sui futuri vaccini anti-Covid 19 è un invito di “buon senso” (direbbe il Manzoni citato da Socci) a vegliare e a chiarire, perché sappiamo che il momento in cui dovessero manifestarsi gli effetti collaterali di questi vaccini sarà successivo – e improvviso – rispetto al momento della loro validazione? Oppure, come sostiene il “senso comune” (sempre Manzoni citato da Socci), siamo noi che dobbiamo vegliare affinché l’intervento di Crisanti (“sconcertante” lo ha definito Locatelli) non faccia ‘addormentare’ una nazione già poco propensa a vaccinarsi?».

 

4 risposte a “Le domande di chi veglia”

  1. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Si, tutto è servito, sia l’avvicendamento dei due Papi,ambedue Persone care, che la variante nel Padre Nostro di “indurre” con abbandonarci; oso pensare che li si possa usare in libera scelta in privato in quanto si possono pensare tutte e due riferiti a un atteggiamento di Dio: l’uomo nel tempo passato e quello di oggi, sono preghiera in tutti e due i casi, abbandonare” e’ più un chiedere aiuto di , “indurre”, a non farci mancare l’aiuto per le colpe commesse. Ma questo è il meno, importante è che quanto esce di bocca a Papà Bergoglio è molto distante da quello che esce da quella di un Parroco, parola incolore, insipiente come disco che rimane esterna alla mente e al cuore del fedele ascoltatore. È se questo corrisponde anche a tutto altro riferito al fare con il gregge, la Chiesa vuota può anche essere derivato, né più né meno che come avviene nel mondo laico politico. Ciò che conta, che vale, se c’è non è percepito dal popolo.

  2. Roberto Beretta ha detto:

    Beh, magari solo perché gli piace “vegliare”… Tra l’altro non è detto che “strafarsi di cocaina e stuprare le donne o bestemmiare Dio” sia poi così bello.

  3. Gian Piero Del Bono ha detto:

    Mi piacerebbe sapere come interpretano questo Vangelo di Marco che invita a vegliare, coloro che ritengono che siamo tutti salvati, che dopo la morte andremo tutti in Paradiso perche’ Dio perdonera’ tutti qualsiasi cosa abbiano fatto. Se e’ cosi perche’ dobbiamo vegliare? Se la morte che ci cogliera’ all’ improvviso non portera’ a un giudizio, se chi si dedica ai poveri come Madre Teresa di Calcutta , o chi prega e digiuna , e chi si strafa’ di cocaina e stupra le donne o chi non crede in Dio e lo bestemmia, avranno tutti la stessa sorte , perche’ vegliare? Se l’ Inferno non esiste o e’ vuoto se il Giudizio e’ solo “ pro forma” tanto saremo tutti salvati, che significa questo ammonimento di Gesu’ ?

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