In realtà ogni religione non è che una ricerca continua, un tentativo di avvicinamento, un'approssimazione. Per questo non è poi così importante sapere quale sia la più "vera".
110 anni dalla nascita di Dossetti, politico e religioso. Con La Pira e Lazzati (e altri) diede una lettura profetica ed evangelica del Novecento. Oggi manca chi faccia lo stesso per un XXI secolo languente di alto pensiero e sagge mediazioni politiche.
Di recente Francesco ha dichiarato di non aver saputo nulla del caso Rupnik prima del clamore mediatico, ma c'erano perplessità. S'attendeva dunque la conferenza stampa sull'aereo di ritorno dall'Africa per chiarimenti, invece nessuno ha posto nemmen la domanda. Ahi, trasparenza!
Constatata l'ormai assoluta formalità del ruolo di padrini e madrine nel battesimo e nella cresima, qualche vescovo comincia ad abolirli. Bene. Ma, visto lo stato dell'iniziazione cristiana, è come curare la rogna con l'acqua santa.
Genera sempre triste ilarità l'annuale predicozzo dei vescovi ai giornalisti in occasione del loro patrono Francesco di Sales: siate coraggiosi, dite la verità, difendete i deboli. Poi uno guarda che cosa fa la Chiesa quando si tratta di dare notizia degli scandali di casa sua.
Torna Sanremo: Achille Lauro farà la solita performance 'provocatoria' sulla fede, Mons. Suetta interverrà, per qualche giorno l'orbe digitale sarà okkupato da guelfi e ghibellini tra "quanto è geniale / quanto è eretico", da lunedì tutti a pettinare le stesse bambole
Per Enzo Bianchi la Chiesa è troppo ecclesiocentrica: parla sempre di sé e dei suoi problemi anziché del Vangelo. Non è impressione errata. Ma forse è perché a quel Vangelo vorremmo arrivarci non da soli bensì accompagnati da una Chiesa migliore, più coerente e fraterna.
Giovanni Falcone diceva che «entrare a far parte della mafia equivale a convertirsi a una religione», pensando al fanatismo che spesso accomuna i due fenomeni. Ma se l'osservazione è vera, equivalenza vuole che mutando l'ordine dei fattori non cambi il risultato: ed è terribile.
Sondaggio! La fiducia degli italiani nella Chiesa è scesa al 41% (curioso: in quelli di sinistra è un po' più alta) e soprattutto cala vertiginosamente con l'età degli intervistati. Il Papa tiene, sì, però sarà meglio prepararsi a tempi nuovi, forse duri, anche come Italia.
Colpisce come di fatto la comunione (comune unione) e in genere la liturgia sia tuttora vissuta e insegnata come pratica individuale, intimistica: "Gesù viene nel tuo cuore". Alla faccia di chi lamenta l'assemblearismo dei riti, siamo ancora al concilio di Trento.
Mentre pochi ma visibili pesano con esausto bilancino i suoi gradi di ortodossia e sottolineano quello che non rimprovera al mondo, Francesco va in Congo e Sud Sudan... "la carità non avrà mai fine".
Quotidiano cattolico francese «La Croix», decalogo di consigli per vittime di abusi di ecclesiastici. Primo: parlarne con qualcuno esterno a parrocchia o comunità. Punto 4: rivolgersi ad «avvocati non legati alla Chiesa». Numero 8: prima denunciare, poi semmai parlare col vescovo
Si direbbe che Vatileaks abbia aperto il vaso di Pandora dei pettegolezzi e delle denunce anonime in Vaticano. Qualcuno si rammarica perché ciò finisce per screditare la Chiesa. Vero; ma certo lo scandalo non ci sarebbe se le nefandezze che vengono alla luce non fossero commesse.
Il testo con cui il Papa pianifica la ristrutturazione della diocesi di Roma è fitto di "da me presieduto", "da me approvato", "da me ratificate", "valutato la questione con me", "mi deve essere inviato", persino "mi sottopone" i candidati parroci. Per la sinodalità ci risentiamo
Müller dice che i consiglieri di Francesco “mancano di competenze teologiche ed esegetiche”. Ma che teologia è quella secondo cui “non si possono fare compromessi con il male”, “la Chiesa è la pienezza della salvezza”, “Gesù ha istituito papato e episcopato per tutta la vita”?
Sì, ma "sperare contro ogni speranza" oggi per molti cattolici significa continuare a credere nonostante le amarezze, la tristezza, le delusioni, la rabbia che la Chiesa stessa provoca, attraverso gli uomini cui ci era stato insegnato di dare fiducia.
Riaprire in Vaticano l'inchiesta e fare chiarezza sul caso Orlandi di 40 anni fa va benissimo, Ma aspettiamo chiarezza ancora migliore e più tempestiva sul caso Rupnik di 40 giorni fa.
Ha pubblicato un libro mettendo in piazza i panni sporchi di famiglia. Ha fatto arrabbiare il nuovo sovrano. E alla fine è stato cacciato di casa. Il principe Harry? Veramente si parlava di padre Georg...
«Dio e religione - anche quella cristiana - sono due realtà molto diverse, talvolta persino opposte». Citazione da Paolo Ricca, pastore e teologo valdese, autore del recente e ponderoso «Dio. Apologia» (Claudiana): assolutamente da condividere.
Il rispetto per la fede "dei semplici" diventa spesso nella Chiesa un pretesto per la pigrizia e la paura di crescere, o di far crescere, nella medesima fede. Se non - peggio - per la maggior facilità di dominare chi non sa.
Con tutto il rispetto per Benedetto XVI - che magari se lo merita - ma non se ne può più della tendenza clericale (moda? mania?) di santificare di default i pontefici, e per di più a razzo. Lasciamo almeno decantare la storia, quindi ai posteri l'ardua sentenza. Ma con calma.
I militanti di Extinction Rebellion imbrattano le opere d'arte per richiamare sul cambiamento climatico. Riprovevole. Però un bel secchio di vernice sui mosaici di Rupnik.... Uno, uno solo, dai...
"Quando il cielo si vuota di Dio, la terra si popola di idoli", disse Karl Barth. Ok. Però bisognerebbe contare anche quanti idoli popolano il cielo del cristianesimo, così come viene insegnato e vissuto.
Antonio Staglianò presidente della Pontificia Accademia di Teologia: «A mancare oggi è l'esercizio critico del sapere della fede. Dobbiamo avviare la divulgazione per fare della teologia un ministero ecclesiale come la catechesi nelle parrocchie». Fosse così, glielo impedirebbero
Quello che manca alla Chiesa di oggi è il coraggio: di fronte alle pur tante crisi che viviamo, nessuna indignazione, nessuna proposta forte, nessuna voglia d'andare controcorrente nelle concrete cose quotidiane. Sogno una Chiesa che chieda ai suoi fedeli di fare un sacrificio.
Accadrà che all'ultimo giorno saranno piuttosto gli uomini a giudicare Dio: "Perché mi hai fatto nascere povero, malato, infelice, debole, limitato, diverso...?". E lui, come ogni padre, non saprà rispondere.
Padre Spadaro: «Se non c'è senso di vertigine, se non si sperimenta il terremoto, se non c'è dubbio metodico, forse non c'è esperienza di Chiesa». L'opposto di quanto si dice di solito. Infatti il gesuita aggiunge: «Un compito radicale: ricostituire l'immaginario della fede».
Confessiamolo: spesso da cattolici guardiamo con sufficienza le religioni che professano la reincarnazione. Ma pure noi che crediamo nell'ascensione di Gesù e nell'assunzione di Maria, ambedue in corpo, dovremmo avere qualche difficoltà a ritenerci in pari con scienza e ragione.
Quando constata la fuga degli adolescenti dopo la cresima e fa lutto sui fallimenti dell'iniziazione, ogni parrocchia dovrebbe cominciare a chiedersi com'è la qualità della comunità cristiana a cui desidera iniziare i suoi giovani. E se quella comunità esiste davvero.
Alcuni sono di cristallo, altri sono pieni d'angioletti con boccuccia e gote paffute. Certi hanno personaggi senza spigoli, dorati, rassicuranti, qualche altro pare virtuosismo senz'anima da perito modellista. Non sempre il presepio è un valore: talvolta è solo un soprammobile.
«Il Padreterno è liberale» assicura un libro del giornalista Nicola Porro, il quale lo arguisce dal fatto che Dio ci ha dotati di libero arbitrio. Alla stessa stregua, leggendo qua e là il Vangelo, si conclude tuttavia che il povero Padreterno ha avuto un Figlio «comunista»...
Nel caso Rupnik si è parlato di prescrizione, poi di scomunica, quindi di pentimento, poi di abusi pesantissimi. Qual è la verità intera? Per decenni Rupnik è stato presentato come affidabile guida spirituale e indiscusso maestro d'arte cristiana: una verità storica ci è dovuta.
Si vede il possibile esito del sinodo tedesco come scismatico dell'unità della Chiesa, mentre forse ha il ruolo di sollecitare una diversa e più ricca unità, a un piano superiore. Se davvero si vuole ascoltare la base, non si può pretendere che dica solo quanto in alto s'attende
L'educazione cattolica è tanto capace d'esaltare i talenti (cfr parabola) quanto in grado d'essere ferocemente repressiva. E ciò anche per dire che la categoria antimanichea dell' "et...et" si dovrebbe applicare pure alle "glorie" ecclesiali, per vederne l'immancabile lato oscuro
Una cosa abbiamo capito: i vescovi italiani non hanno nessuna voglia né di parlare di abusi, né di far sinodo. E il cardinale Zuppi, nel primo semestre da presidente, non è riuscito a imprimere alla Cei indirizzi più forti di quelli del predecessore. O la pensa allo stesso modo?
«Gli ultimi saranno i primi», ma la Chiesa non l'applica a se stessa. Si deprime se calano i fedeli, si dispera perché mancano vocazioni sacerdotali, lamenta il diminuito peso politico e sociale, rifiuta di sentirsi colpevole degli scandali che la travagliano. No, ultima no.
Un papa cancellò la sedia gestatoria, un altro si tolse il triregno, quest'ultimo completa la discesa dal trono dichiarandosi ripetutamente e "solo" vescovo di Roma. Ma soprattutto tutti lo vedono sbagliare, nelle scelte delle persone e con decisioni affrettate: proprio come noi.
Il culto di san Gennaro nel patrimonio immateriale Unesco: è la richiesta appoggiata - ahimé - pure dall'arcivescovo di Napoli. Ma che bell'affare! Così per devozione siamo alla pari con la dieta mediterranea, la transumanza, la ricerca dei tartufi e l'arte del corno da caccia.
Il filosofo Galimberti non vuol essere definito non credente né ateo, parole che si fondano su una negazione. Come pure agnostico, irreligioso, infedele, miscredente... Avrà pure ragione, ci dica però come dobbiamo chiamarlo: portatore di scetticismo? Persona diversamente fedele?
È sconfortante l'immagine da guerra senza quartiere, però proprio per questo non si capisce perché il cardinale Becciu non doveva registrare la telefonata col Papa. Forse l'atto è controproducente per la sua stessa difesa, ma proibito no: il Papa sarà infallibile, non intoccabile
Il lockdown sembra aver creato un vortice che velocizza il deflusso dei fedeli, già precedentemente in atto, dai riti e dalle parrocchie: come quando si svuota un lavandino pieno d'acqua. Il peggio è illudersi che tutto debba tornare come prima, magari rimettendo a posto il tappo
Stress e burnout assediano tanti sacerdoti, assillati da una "clientela" laica che sembra sempre insoddisfatta del loro operato. Alcuni pagano in ciò le conseguenze del loro protagonismo clericale, altri non riescono a uscire da un meccanismo che li stritola. E sono i più deboli.
La balzanissima proposta (poi per fortuna rientrata) di premiare economicamente i matrimoni in chiesa dimostra, tra l'altro, l'idea strumentale della religione che possiedono molti cristiani: la fede è una garanzia sociale. E la tradizione diventa conservazione.
Si diffonde nelle chiese l'uso di cantare su basi registrate. Mancano suonatori e cantori dal vivo, è vero, ma il playback non è pratica indolore: partecipare il rito è altro che "animarlo".
La Sottosegretaria del Dicastero Cultura e Educazione insegna diritto dell’economia e fa parte dell’Autorità di Supervisione e Informazione finanziaria del Vaticano. Anche la Chiesa piega in senso economicista cultura e educazione o vuole monitorare le finanze del neo dicastero?
Al diavolo che gli cita la Bibbia per chiedergli gettarsi dalla cima del tempio, Cristo replica: «Sta scritto anche...». Sarebbe la risposta migliore ai tanti che strumentalizzano la fede dando una e una sola versione della tradizione, della dottrina, della morale, del Vangelo.
La Cei pubblica il suo rapporto sulla pedofilia. 68 accuse negli ultimi due anni in 30 diocesi (su 225...) e 613 pratiche aperte in Vaticano. Viste le cifre dei dossier di Francia Spagna Germania Usa etc. i casi sono due: o la Chiesa italiana è immune, o bisogna sforzarsi di più.
Si constata in vari ambienti cattolici una crescente apertura "misericordiosa" verso i transgender. Niente da obiettare, per quanto riguarda l'attenzione alle persone. Ma ora ci aspettiamo che la cosiddetta "morale naturale", di catechistica memoria, subisca relativo adeguamento.
Chi ha visto le geniali creazioni dipinte da Bansky sui muri di Kherson liberata - bambini che giocano leggeri sulle macerie - converrà che si tratta di immagini di fortissima spiritualità, assai più di tante iconografie "cristiane" correnti. Diamogli una chiesa da affrescare!
Cambierebbe qualcosa nella morale se Dio non ci fosse? Sinceramente no: bene e male sappiamo già da soli dove stanno. La differenza è nella legge dell'amore: quella è un di più gratuito, dunque davvero divino.
"Per molti santi e sante, l’inquietudine è stata una spinta decisiva per dare una svolta alla propria vita. Questa serenità artificiale non va, mentre è buona la sana inquietudine, il cuore inquieto" (Francesco, ieri). Ma quanto oggi le parole 'ecclesiali' vogliono inquietare?
Ancora sul caso del cardinale Ricard. Cosa dire delle clericalissime procedure di scelta di un vescovo, poi delle segnalazioni in alto loco per farlo cardinale? Almeno si riveda la teoria che tutto avviene con l'assistenza dello Spirito santo...
Un cardinale reo confesso, 7 vescovi, altri prelati sotto inchiesta in Francia per abusi. Ma cosa li ha spinti ad accettare quando furono nominati, sapendo di avere quel passato alle spalle, e che altri lo conoscevano: ambizione, incoscienza, senso di impunità, impudenza?
La maggioranza degli abusi sessuali del clero riguarda maschi. Tre ipotesi: 1) tra i preti i gay hanno percentuali più alte della media 2) l'educazione cattolica inibisce comunque nei confronti dell'altro sesso 3) ci sono pure rapporti con donne ma consenzienti e non sanzionabili
Dice Ravasi: "La cultura, nel senso più nobile, come la politica, è poco presente. Non ci sono figure che stimolano, voci autorevoli [...] La cultura è dormiente". Detto da chi ha guidato per 15 anni la cultura vaticana, nell'anno in cui lascia, sa di autocritica...
Se c'è un luogo dove il "merito" è scarsamente considerato è la gerarchia nelle religioni. Una volta entrati, il potere del sacro (ma non solo...) è insindacabile e assicurato per sempre. Dal ministero del merito al merito del ministero.
Per Armando Matteo, fautore dell’«Opzione Francesco», è «“follia pastorale”» il fatto che «nulla viene cambiato» nell’iniziazione cristiana. Ma allora, quello dei cattolici che rimandano ad altra età tali sacramenti è un «prendere le distanze» “pastoralmente sano” da tale follia?
«Generato e non creato, della stessa sostanza del Padre»... Ogni settimana ripetiamo «credo» a parole come queste, di cui in realtà ci sfugge non solo il senso ma soprattutto la necessità. E chissà se è proprio questa la fede che ci chiede il Vangelo.
Nel nuovo presbiterio della cattedrale di Cremona desta perplessità la cattedra posta in alto e al centro. Altra posizione fu scelta ad Alba, nel 2008, dallo stesso gruppo di lavoro. Ma la CEI non può vincolare i bandi diocesani al decentramento gerarchico voluto dal Vaticano II?
L'esperto: diamo la comunione ai divorziati risposati se, anziani e malati, l'astinenza sessuale è per loro «prova troppo dura». Ricordate la tesi che il prete africano dovrebbe potersi sposare perché non sa contenersi? Certe "concessioni" sono più umilianti che misericordiose