C'è da considerare quanto del populismo imperante sia tributario del cattolicesimo: il gregarismo, il sentimentalismo, la scarsa attitudine a sottoporre a critica le "verità" proposte... La spinta all'odio sociale, però, almeno quella no.
La Chiesa che presenta ideali altissimi di fraternità, di comunità, poi di fatto non riesce a mantenerli. E crea così tra i meglio disposti una moltitudine di illusi. O di delusi.
«Diminuiscono le presenze dei fedeli nelle nostre celebrazioni, però non diminuiscono le offerte» ha osservato monsignor Mario Delpini presentando il bilancio della diocesi di Milano. E io sinceramente non saprei dire se si tratta di una notizia buona oppure di una cattiva.
È dovere dell'uomo indagare con la ragione le ragioni della fede. Però poi quando s'arriva al mistero che non si risolve, allora bisogna fidarsi, altrimenti si commette atto di superbia spirituale! Eh no, troppo facile risolvere così le questioni: credere non significa arrendersi
«Come cristiani ci viene chiesto di non giudicare» ha sentenziato Paolo Ruffini, capo dicastero vaticano della Comunicazione riferendosi alla rimuozione dei mosaici di Rupnik dalle chiese. Ma davvero? E allora Viganò o Becciu? Per non parlare della secolare opera del Sant'Uffizio
"Sono uno che cerca di tradurre l’utopia in progetto. Non mi domando se è facile o difficile, ma se è necessario o no": nasceva 100 anni fa il profeta della non violenza, indomabile contro le ingiustizie e le iniquità. Di quante voci così avremmo bisogno oggi?!
«Le omelie devono essere lunghe al massimo 8 minuti, altrimenti la gente si addormenta»: la ricetta è di papa Francesco. Dipende, in verità: ci sono sproloqui buonisti che anche due minuti sembrano già troppi e argomentazioni che staresti almeno mezz'ora ad ascoltarle. Dipende...
Il Papa ha ricevuto i comici in Vaticano, il gesuita Spadaro ha commentato che «l'ironia è una virtù meravigliosa», Sta bene. Ma adesso provate a farla su qualunque cosa riguardi l'intoccabile sacralità ecclesiastica.
E daje! Il Papa ha ripetuto quella cosa della "frociaggine" tra i preti. Al di là dell'opportunità di un'espressione alla Vannacci, non era dunque un'uscita estemporanea ma un dato che lo preoccupa davvero. Lobby gay, doppia vita, possibili scandali... Aspettiamo chiarimenti.
Il vescovo di Lourdes in febbraio aveva dichiarato alla stampa che (aiutato da apposita commissione) sperava di prendere una decisione sull'eventuale rimozione dei mosaici di Rupnik dalla facciata della basilica inferiore «entro questa primavera». Monsignore, oggi inizia l'estate
Vittorio Messori scrisse «Ipotesi su Gesù» per dimostrare la verità storica di Cristo, problema che sembra da tempo superato. Invece Michel Onfray, noto filosofo francese, torna a metterne in dubbio l'esistenza. Qualcuno lo avverta: si può essere atei senza essere negazionisti.
Fanno pubblicità a un libro che raccoglie le «orazioni della tradizione» in latino, ma con traduzione italiana a fronte. Che senso ha? O il latino lo sai, e capisci ciò che dici, oppure reciti qualcosa come una formula magica. Tanto vale pregare in greco, russo, aramaico...
Siamo passati da secoli in cui Dio era pensato come giudice terribile a dipingerlo quale padre tutto misericordia; e magari non è finita qui. Saremo mica noi a farcelo a nostra immagine e somiglianza...
Tra le cose di cui essere grati a papa Francesco c'è sicuramente la desacralizzazione della sua figura. Un bel colpo al clericalismo, ottenuto grazie a certe sue scelte spiazzanti e - forse soprattutto - ai suoi stessi difetti.
Compito per le vacanze: leggere la traduzione della Bibbia in edizione Einaudi, soprattutto i brani più famosi e ormai entrati nell'orecchio. Sembrerà di leggere una cosa nuova e (grazie alle note) anche di scoprire che forse esistono altre interpretazioni oltre quelle note
La stretta vaticana sul riconoscimento di apparizioni e fenomeni soprannaturali è stata contestata da molti iper-cattolici. E si capisce: il "miracolo" è un'ottima esca per nuovi adepti che in genere non si pongono tante domande, ma in cambio fanno tante donazioni.
Alla messa finale del pellegrinaggio il prete esplicitamente esorta tutti, ma proprio tutti a fare la comunione; anche quelli che hanno scrupoli morali o "non si sono confessati". Ha ragione: quello è il "pane del cammino", non il premio dei perfetti.
Certo, vedendo come i diaconi sono trattati e "usati" nelle nostre Chiese, vien da augurarsi che alle donne non si conceda un diaconato che è sempre e comunque subordinazione... A meno che, con grinta femminile, le donne-diacono non sappiano rilanciarlo anche per i maschi.
«La dottrina cattolica spero che sparisca presto e si tolga dall’orizzonte perché ha fatto troppi danni. Bisogna ripartire dalla vita umana di Gesù. In un mondo senza relazioni, senza fraternità, se vogliamo ricucire la comunità cristiana dobbiamo ricominciare così»: Enzo Bianchi
Quanti parroci vogliono che passi tutto da loro, parta tutto da loro; poi ne escono spesso iniziative mediocri. "Non posso fare tutto da solo!". Purché però non lo facciano altri...
Stefano Feltri, coautore di un podcast su una storiaccia di pedofilia ecclesiastica italiana, chiede perché non l'abbiano prodotto dei giornalisti cattolici. Ha già risposto don Milani: «I giornali cattolici si distinguono dagli altri solo perché difendono la parte cattolica».
«Meglio obbedienti che intelligenti, meglio integrati che lungimiranti». Per don Giuliano Zanchi, teologo acuto, sono i «criteri della selezione istituzionale» nella Chiesa. Così «finisce per formarsi la stoffa di un intero quadro dirigente». E poi parliamo di cultura cattolica!
Mentre restiamo in fiduciosa attesa che sul caso Rupnik si facciano chiarezza e giustizia, ci domandiamo: se si era pentito, tanto che gli venne rimessa la scomunica in tempi record, perché non manifesta quel pentimento anche alle vittime? Non c'è bisogno di aspettare i tribunali
"La Chiesa non parla più dei novissimi (morte, giudizio, inferno, paradiso)!". Quante volte abbiamo sentito questa lamentela... A giudicare però dal Dio giudice implacabile e terribile che molti cristiani hanno in mente: meno male!
Abbiamo vissuto abbastanza per vedere padre Alex Zanotelli, esecrato dalla Chiesa italiana "ufficiale" negli anni Ottanta per la campagna Costruttori di pace nell'Arena di Verona, osannato dalla stessa Chiesa "ufficiale" sul palco pacifista della medesima Arena insieme al Papa.
In due millenni il cristianesimo si è costruito un castello di rimandi logici, di pratiche ripetute, di articolate credenze, così ben strutturato che ora a volerne cambiare un pezzetto sembra di far cadere tutto l'edificio. E le fondamenta? Non si vedono quasi più.
I parroci si lamentano spesso della latitanza dei laici alle iniziative comunitarie; vorrebbero più volontari! Noi laici invece vorremmo che lo stesso desiderio di coinvolgerci sorgesse anche quando si tratta di decidere, di parlare, di insegnare... Siamo testa, non solo braccia.
"I fedeli sono tenuti ad osservare con cristiana obbedienza ciò che i sacri Pastori, in quanto rappresentano Cristo, dichiarano come maestri della fede o dispongono come capi della Chiesa"(Diritto canonico, 212). Capi per diritto divino? Ma va' là...
È sintomatico che l'Eucaristia - un convito, una condivisione di cibo per fare comunione tra chi sta a tavola - sia diventata invece per i cattolici una pratica intimista da vivere individualmente, chiudendosi in una concentrazione personale e solitaria. La comunità dei single.
La dottrina cattolica insegna che i sacerdoti, in virtù della loro sola consacrazione, hanno il dono esclusivo di insegnare, dirigere e santificare il popolo dei fedeli. Su queste basi sarebbe interessante capire come si immagina di eliminare il clericalismo.
Quando ci prende lo sconforto di fronte a certe pesanti contraddizioni di ecclesiastici cattolici, pensiamo al patriarca Kirill che benedice le armi di Putin e scomunica il pope che fece i funerali a Navalny.
Indubbiamente il cattolicesimo ha grande efficacia consolatoria, insegna a sopportare e a sacrificarsi. Assai meno però ad avere coraggio e a ribellarsi alle prepotenze. Per questo è diventata la religione dei benpensanti che scambiano l'inerzia per saggia moderazione.
I religiosi fanno voto di povertà, che nel concreto significa mettere tutti i beni in comune; è ben noto invece che molti conservano proprietà, redditi, conti correnti personali. Liberissimi. Però non si lamentino poi se la vita religiosa ha perso molto del suo valore di profezia
Richard Dawkins, scienziato e notorio ateo, dice di sentirsi «un cristiano culturale»: ama «i canti natalizi», si sente «a casa nell'ethos cristiano» e preferisce stare in un Paese cristiano che in uno islamico. Lo diceva pure Benedetto Croce, che non possiamo non dirci cristiani
Le discutibili opere d'arte sacra esposte tra le polemiche in un'ex chiesa di Carpi, ora si scopre essere pure ispirate molto da vicino a quelle di un altro autore moderno. Chissà che hanno da dire la diocesi e i media cattolici che le hanno difese come «intrise di spiritualità».
C'è da scommetterci: tra non molto avremo san Gius. La causa di beatificazione del fondatore di Cl prosegue e l'esito pare già scritto. Papi recenti, fondatori con centinaia di migliaia di seguaci dietro di sé... Inevitabile la sensazione che la santità sia l'esito di un "potere"
Non possiamo lamentare che nella nostra Italia si fanno pochi bambini, se siamo cosi refrattari all'accoglienza degli stranieri: dello stesso difetto di apertura, fiducia e generosità sono spesso figli entrambi gli atteggiamenti.
È divertente, e un po' nauseante, vedere intellettuali cattolici praticamente cresciuti col "Progetto culturale" rinnegarlo oggi come palese errore storico. Accorrevano al fischio di Ruini, ci hanno costruito le carriere... E ci si chiede perché non c'è una cultura cattolica?
Sono note le Concordanze dei Vangeli. Se ne dovrebbero invece pubblicare le Discordanze, tanto numerose e significative sono le differenze tra loro. Indagandole, avremmo probabilmente tutt'altra idea della fede
Il cardinale Tucho afferma che le benedizioni alle coppie omosessuali (cfr Fiducia Supplicans) hanno ricevuto alto gradimento nei sondaggi. Ah sì? Ma allora come mai la Chiesa non considera il parere della maggioranza anche per prendere ben altri provvedimenti, pastorali e no?
Ancora sul partito cattolico. Quel 37% che lo vorrebbe stride in modo fragoroso con il 12% degli italiani che effettivamente vanno a messa. Di che "cattolicesimo" si parla, aĺlora? Forse Dio patria e portafoglio...
Pare che il 37% degli italiani (soprattutto quelli di destra) vogliano ancora un partito cattolico. Per carità! Con l'andazzo attuale della politica-immagine, sarebbe solo un'accolta di finti baciapile. E poi abbiamo già visto come spesso finisce.
C'è ancora chi lamenta che la Chiesa parli troppo di migranti e giustizia sociale e poco di realtà ultraterrene. Può darsi. Ma se la critica viene da destra, ci sono forti dubbi che sia dettata dall'interesse: cristiani, pensate più alla vita eterna e lasciate stare la vita reale
C'è sottile contraddizione fra la presentazione del Dio cristiano quale Padre amorevole e certe pratiche cattoliche che ancora enfatizzano la necessità di attribuirgli riverenze da sovrano. Come se lui dovesse davvero essere turbato da un'insufficiente manifestazione di rispetto.
Mentre si chiede agli esponenti di governo di dichiararsi antifascisti, sarebbe interessante che lo facessero preti e comunità cristiane. C'è da scommettere che molti non lo farebbero, con la scusa che è "divisivo".
Uno storico tedesco ha studiato gli archivi gesuiti dalle origini a oggi scoprendo che le infedeltà al voto di castità (con donne, uomini o minori) sono sempre state numerose. E soprattutto sono sempre state trattate allo stesso modo: allontanare e coprire il reo, sopire la colpa
Quando una religione già maggioritaria va in crisi oppure è assediata da altre, le risposte possono essere due: o s'accetta di essere minoranza spiritualmente attiva, o si diventa ancor più aggressivi per recuperare la preminenza perduta. La terza via sarebbe la rassegnazione...
Tolti i libri di e sul Papa (ovvio!), quelli strettamente devozionali e quelli dei due o tre preti-predicatori star del momento, nelle classifiche di vendita del libro religioso resta ben poco. I prodotti buoni e di contenuto sodo sono scarsi. E anche quelli non li compra nessuno
C'è stata la stagione dei "segni dei tempi", poi quelle del "progetto culturale" e dei "valori non negoziabili", adesso è in voga la "sinodalità". Niente di male: ogni tempo si dà i suoi slogan. Purché non diventino l'unica parola d'ordine che permette il passaggio alle idee.
Papa Francesco ci ha abituato alle invettive contro il chiacchiericcio nella Chiesa, che è "una peste" e "divide e uccide". Ha ragione. Forse allora è solo per evitare il pettegolezzo di sacrestia che ha criticato il segretario di Benedetto XVI in un libro, cioè in modo pubblico.
Nel dibattito in corso sulla "cultura cattolica", c'è da chiedersi se Galileo, Giordano Bruno, Buonaiuti sarebbero stati mai annoverati tra i suoi esponenti. La cultura vuol essere libera, più e prima che cattolica. E forse non siamo pronti.
«Contro che cosa si era battuto il Signore? Contro la menzogna, l’ipocrisia, la schiavitù, l’ingiustizia, l’usurpazione del potere da parte di delinquenti e ladri. Contro tutto ciò che maggiormente ci disgusta, che ha disgustato molti prima di noi e disgusterà molti dopo di noi».
Nel discutibile dipinto posto in un'ex chiesa a Carpi, nessuno ha notato che l'opera potrebbe alludere agli abusi sessuali nella Chiesa (corpo del Crocifisso violato, Madonna spogliata da guardoni farisei). In quel caso aveva senso penitenziale metterla lì. Ma l'avrebbero messa?
Sondaggio: un terzo dei connazionali contrasta l'arrivo dei migranti con la motivazione di voler "difendere la nostra cultura e la nostra religione". Davvero un modo singolare di intendere una fede che si dice cattolica (universale) e predica l'amore addirittura del nemico.
A Napoli la Facoltà teologica inaugura un "Istituto di ricerca e formazione contro le mafie e la corruzione", per aiutare le diocesi del Sud a reagire concretamente a questi fenomeni. Dove l'opera della Chiesa, delle parrocchie, dei preti e dei cristiani è stata a lungo distratta
Per la teologia ortodossa la scrittura di un'icona è atto spirituale, ascetico, al limite riservato al santo. Invece per i mosaici di Rupnik, così evidentemente ispirati all'arte bizantina, secondo i suoi difensori bisognerebbe "separare l'opera dall'autore". Bah...
L'adesione a una religione, essendo spesso affettiva, ha molti rischi. Tra gli altri potrebbe disabituare al pensiero: tanto è già tutto confezionato, è sufficiente credere...
È arrivata sugli schermi italiani dagli Usa la prima serie tv su Gesù, The Chosen. Ovviamente cattolici tutti contenti. Resta però da chiedersi se romanzare a fantasia le storie dei protagonisti aiuta davvero a capire meglio il Vangelo, oppure complica una faccenda già complessa
Quanto più credibili e liberi sarebbero dei laici a discutere la parola di Dio, rispetto a preti comunque sempre sospettabili di parlare per partito preso, impossibilitati al dubbio (almeno in pubblico), apologeti della propria "ditta" per dovere di firma.
Secondo un recente sondaggio, la "passione" che gli italiani dimostrano per la loro religione è in drastico calo. In 8 anni è scesa di 12 punti percentuali, ma soprattutto i giovani sotto i trent'anni ne dimostrano esattamente la metà dei loro padri o nonni sopra i 65.