Idea facile facile per parrocchie senza più povere di fedeli: aprite, anzi spalancate le porte agli emigranti cattolici, agli stranieri di altre confessioni, anche a quelli di altre religioni! Farete opera evangelica e vi sentirete meno depresse
Senza alcuna piaggeria, ci togliamo il cappello davanti ai giovani preti (tanto più ai meno giovani...) e ai laici che in questo periodo gestiscono in oratori e campeggi orde di ragazzi. Gratis, nonostante il sole giaguaro e i rischi di accuse di pedofilia
C'è una corrispondenza diretta tra il grado di formazione cristiana dei fedeli e le loro aspettative sulla Chiesa: più è profonda la prima e più sono alte le seconde. Fors'anche per questo è meglio tenere ignoranti i cristiani.
Quando il Giubileo era una cosa seria, ogni 50 anni gli ebrei dovevano annullare i carichi ai loro debitori e rimandare liberi gli schiavi. Quando il Giubileo era una cosa seria.
Su una cosa sia tradizionalisti sia progressisti sono d'accordo, anche se per motivi opposti: della Chiesa tout court non possiamo fidarci, tanti sono gli errori e gli abusi della gerarchia (dai parroci in su). Giudicare in coscienza caso per caso è indispensabile
"Neanche il più geloso difensore di ciò che è cattolico sosterrebbe che i giornali cattolici si distinguano dagli altri per sincerità, onestà, carità, umiltà, disinteresse, distacco. I giornali cattolici si distinguono solo perché difendono la parte cattolica" (L. Milani)
La sospirata recente rimozione delle opere di Rupnik dai siti della comunicazione vaticana, oltre ad accreditare ulteriormente le accuse mosse contro di lui, fa pensare purtroppo due cose: che Papa Francesco lo proteggesse davvero e che troppi hanno acriticamente obbedito al Papa
Il quotidiano cattolico riabilita a tutta pagina don Ernesto Buonaiuti, già scomunicato vitando (da evitare!). Ma la cosa più straordinaria è che accetta l'idea che i dogmi siano sottoposti a un'evoluzione storica. E dunque possono cambiare...
La circostanza che l'interpretazione radicale di due fedi monoteistiche sia all'origine dello scontro armato tra Iran e Israele dovrebbe dirci molto. Sicuri che il nostro modo di intendere e vivere il cristianesimo sia "pacifico"?
Invece di pensare i dogmi come ipotesi storicamente (ma anche temporaneamente) utili a illustrare il mistero, li consideriamo assoluti e immutabili. Sarebbe come se, a un bambino che correttamente usa il girello per imparare a camminare, imponessimo di adoperarlo tutta la vita
La Chiesa siamo noi: corretto? Abbiamo dunque tutto il diritto di dirne i peccati. Per esempio: nella sua predicazione, Gesù ha parlato chiaro contro i formalismi religiosi, il sabato, il legalismo; spesso noi cattolici abbiamo invece eretto proprio la "tradizione" a nostro idolo
I peccati si confessano, no? Eccone un altro molto antico nella Chiesa: aver trasformato l’assemblea dei discepoli del Risorto in una piramide, al cui vertice sta un potere che ha riservato a sé i carismi e i ministeri un tempo distribuiti indiscriminatamente tra tutti i fratelli
Si dice spesso che la Chiesa è "santa e peccatrice", ma clero e iper-cattolici ricordano solo il primo aggettivo... Ecco due dei suoi peccati storici: aver oscurato lo Spirito santo per mille anni (dopo lo scisma d’Oriente) e aver nascosto la Scrittura per 500 anni (dopo Lutero).
Sì, nonostante tutto nella Chiesa si continua a produrre vino nuovo, la cui forza spumeggiante però rischia d'infrangere certi datati contenitori. Forse per questo certuni non l'amano: non tanto per il gusto del vino ben invecchiato, ma per la pigrizia di dover essere otri nuovi
È terribile che quanto sta succedendo a Gaza possa avvenire - alla lontana ma ab origine - anche per una interpretazione letterale della Bibbia, quella della Terra promessa. Un massacro che dunque qualcuno vuole giustificare per diritto divino.
È ben paradossale e ben triste che le religioni, per "guadagnarsi il paradiso", abbiano spesso imposto agli uomini dei comportamenti disumani: dalla jihad dell'lislam alle autoflagellazioni cattoliche. Non solo e non sempre, per fortuna, ma anche.
Piacerebbe sapere se ci sono state parrocchie che giorni fa hanno esposto lenzuola bianche in solidarietà e protesta per Gaza; sicuramente sì, ma certo una minoranza. Piacerebbe anche sapere perché la Chiesa italiana è tanto restia a condividere pur meritorie iniziative "laiche".
Chi ancora sostiene che la Chiesa non deve impicciarsi di temi come la cittadinanza, i diritti delle persone, la legalità perché "la Chiesa non fa politica", dimentica che anche non occuparsene con prese di posizione chiare sarebbe un atto dalle letture estremamente politiche.
Oltre gli abusi dei preti, bisognerebbe considerare gli abusi sui preti. Ovvero quelli di potere che tanti di loro subiscono in silenzio dai rispettivi superiori o anche soltanto dal contesto, che li vuole imprigionati in un ruolo. Anch'essi doloranti vittime nello spirito
Ma verrà mai il giorno in cui la Chiesa italiana applicherà il famoso e sbandierato criterio della "sinodalità" con i laici anche alla gestione, ripartizione, distribuzione, controllo dell'8 per mille? Tranquilli, è solo una domanda retorica.
Patriarcato o matriarcato, maschilismo contro femminismo, sottomissione versus libertà… Il bello sarebbe un'intima, profonda, condivisa alternanza. Un po’ per uno, nella Chiesa come succede nelle più riuscite famiglie: e il pariarcato non sarebbe più un refuso...
Senza entrare nel merito, la campagna super-cattolica contro l'adozione alle coppie dello stesso sesso ha almeno un lato paradossale: sostenere che "un bambino deve crescere con un papà e una mamma" quando la Chiesa li preleva(va) per metterli in seminari esclusivamente maschili
Basta, è ora di finirla con queste Prime comunioni celebrate da una parte come riti cumulativi, più simili a feste familiari "obbligate", e dall'altra enfatizzanti solo gli aspetti intimistici dell'eucaristia, avulsi dall'ambito comunitario. Bisogna cambiare: qualcuno cominci!
In tante parrocchie è invalsa la lodevole pratica di riflettere in gruppo sulle letture festive, anche per preparare col sacerdote la predica domenicale. Perché non farlo pure a posteriori, a commento e discussione sull'omelia udita in chiesa? Il celebrante non ha l'ultima parola
Ma i preti sono liberi? Nel senso della libertà d'esprimere dubbi, perplessità, addirittura diversità o discordanze rispetto al corpus di dottrine e pratiche (non tutte "obbligatorie", peraltro) cattoliche. Può un funzionario sentirsi libero nei confronti della sua istituzione?
Già sono cominciate le pressioni (e i giudizi) sul nuovo papa, i dubbi su come affronterà le questioni più spinose, nella Chiesa e fuori. Robert Prevost alias Leone XIV non potrà insomma permettersi a lungo di essere neutrale. E noi in effetti ci contiamo.
Davanti al definitivo atto di prepotenza e disumanità di Israele a Gaza vien da chiedersi se non sia da indire un boicottaggio dei pellegrinaggi in Terrasanta. O almeno la scelta di visitare solo i Luoghi santi posti in zona palestinese. Un segno ci vuole, da parte dei cristiani
Inizia il conclave e, tra tutte le grane che dovrà affrontare, il prossimo Papa avrà in più il confronto diretto e fin da subito col predecessore. Sarà giudicato già a partire dalla scelta del nome, dell'abitazione e perfino... delle scarpe!
Il toto-conclave è un gioco innocente che si ripete a ogni morte di papa e, se preso come tale, in fondo non c'è neppure da scandalizzarsi troppo. È peggio far finta di non sapere che l'eletto esce da una mediazione e che non sempre "vince il migliore"...
I funerali di Francesco hanno mostrato lo straordinario, secolare apparato simbolico del rito cattolico in tutti i suoi fasti (le porpore cardinalizie) e insieme la forza evocativa della ricerca d'assoluta semplicità (la tomba del papa). Che alla fine è quello che resta davvero
È curioso che, in clima di drastico calo delle presenze nelle chiese, si sia verificata una gran calca di persone al funerale del papa. Solo un tributo alla figura di Francesco oppure una domanda di spiritualità che nelle parrocchie non trova più sbocchi attraenti?
Nell'attuale fase di crisi delle religioni (anzi, della religione in quanto tale) sarebbe il caso di chiedersi se la confessioni cristiane non dovrebbero approfittarne per andare oltre le rispettive ideologie, che imprigionano il Vangelo.
Certe volte la Chiesa sembra una macchina che avanza col freno a mano tirato: toni bassi e smorti persino a Pasqua, quando si deve annunciare che Cristo è risorto. Tanto vale crederci, allora...
Un recente documento vaticano regolamenta le offerte date per applicare le messe ai defunti. Invece sarebbe ora di abolirle del tutto: sono infondate, antiquate e discriminatorie.
Potrà sembrare irriverente, soprattutto ora che il coro degli elogi post mortem non tollera stonature. Ma Papa Francesco lo vedo soprattutto così.
Che meraviglia! Dopo aver celebrato messa in una comunità per disabili, don Ciotti ha benedetto l'assemblea guidando la mano di una ragazza in carrozzella. Il puro, sacro sacerdozio del dolore.
Fa male a noi laici scoprire in conventi e case religiose le stesse meschinità e invidie che si trovano in certi ambienti di lavoro. Ma il peggio è forse l'indifferenza, la freddezza con cui in comunità s'accolgono le riuscite pastorali dei confratelli: il successo non si perdona
Non sarebbe ora di smetterla di dire che tutto ciò che si fa nella Chiesa è "frutto dello Spirito"? Un bel modo per non prendersi la responsabilità di esseri pensanti e raziocinanti. Che poi capita che questo "Spirito" ispiri una volta una cosa e il giorno dopo il suo contrario.
Per "giustificare" i ritardi vaticani sul caso Rupnik, il cardinale Fernandez ha affermato che "esistono anche casi più gravi ma meno mediatici". Ah, grazie cardinale, questa è una notizia! Vorrebbe mica darci dei particolari in merito?
L'altro giorno la notizia era il papa col poncho in San Pietro. Beh, certi media cattolici non solo non hanno pubblicato la foto (anzi, nemmeno hanno citato la cosa) ma hanno trasformato il poncho in un plaid posto sulle gambe e hanno omesso di dire degli "indecenti" calzoni neri
La "conversazione nello Spirito", l'elogio del silenzio, il ritorno della mistica... Tutti approcci soft che vanno di moda e hanno il pregio di valorizzare la parte contemplativa del cristianesimo. Ma poi c'è l'altra, quella di ragione e volontà: quella sì che è hard da praticare
"Lasciatevi guidare dall’armonia creativa generata dallo Spirito. La Chiesa non è fatta di maggioranze o minoranze, ma del santo popolo fedele di Dio che cammina nella storia". Così il Papa al Sinodo italiano. E senza nessun riferimento alla Tradizione, al Magistero, al Clero...
In fondo il pasticciaccio brutto della Sala Nervi (scoperti), ovvero la bocciatura delle proposizioni del Sinodo italiano, non ha fatto che rivelare miserie e nobiltà dell'elite del nostro cristianesimo. Siamo così. E siamo ancora tanto indietro nel fare Chiesa davvero.
Sappiamo tutti per esperienza che ci sono milioni di persone non credenti o d'altra fede che seguono di fatto il Vangelo molto più coerentemente di noi cristiani. Eppure c'è ancora chi considera la salvezza come se dipendesse da un'adesione formale all'ortodossia. Ma va'....
Cristiani senza Cristo: per alcuni sarebbe questo il rischio maggiore per i credenti odierni. Ma c'è un altro pericolo: quello di avere "troppo" Cristo, nel senso di crearsi un ideale disincarnato, in cui crogiolarsi e cercare consolazioni anziché impegno e responsabilità.
E se la crisi della Chiesa cattolica in Italia fosse dovuta anche alla mancanza di forza, chiarezza e coraggio delle gerarchie nel prendere posizione contro certe scelte politiche anti-cristiane (vedi migranti)? Il brodino tiepido non entusiasma nessuno.
Ci sono pochi preti, è il lamento che sale da sempre più diocesi. Ma "pochi" rispetto a che cosa? Di sicuro quando si prendono a riferimento la parrocchia e le strutture del passato... Eccolo il modello che ci condiziona; ed è anzitutto quel modello che bisogna cambiare
Le reliquie del prossimo santo Carlo Acutis sono già all'asta su Ebay. Il vescovo di Assisi denuncia il fatto, proibito dal diritto canonico. Ma forse anche aver esposto il corpo "incorrotto" del ragazzo in una teca di vetro è un bell'incentivo a commerci di questo genere, no?
Pochi giorni dopo il programma TV in cui le presunte vittime accusavano Rupnik con sconci particolari, i media vaticani hanno usato di nuovo un'opera del mosaicista per la festa di san Giuseppe: come se non esistessero alternative. Le Iene hanno denti aguzzi, Roma la faccia tosta
Si dice che l'uomo moderno è meno religioso perché crede solo al potere della scienza. Ma era davvero religioso chi si rivolgeva a Dio o ai santi per ricevere miracolosamente lo stesso beneficio che oggi ottiene attraverso il progresso?
«Le donne sono meglio degli uomini». «La parte femminile della Chiesa val più di quella maschile». «La Chiesa è donna!». Ma allora perché comandano gli uomini? Ovvio: i maschi sono cavalieri e assumono pure nella Chiesa tutto l’onere e i fastidi del potere. Ops: del «servizio»...
«La situazione non è matura»: così le gerarchie vaticane (papa ahimé compreso) non appena si parla di allargare le maglie del ministero alle donne. È sempre così: il clero ha paura, aspetta, e quando poi arriva il momento.... c'è caso che la situazione sia diventata marcia!
Il primo concilio ecumenico della storia ha 1700 anni, e li dimostra tutti… Il Credo che tuttora recitiamo a messa espone concetti che non «parlano» più ai contemporanei. Un libro affronta la questione
Cinque quaresimali in parrocchia: 4 predicati da sacerdoti, uno da una suora. I primi dirigono da sé la liturgia della parola legata alla loro omelia, quella della religiosa invece è presieduta da un prete. Morale: alle donne non lasciano fare nemmeno il poco che sarebbe permesso
Un'associazione di cattoliche ha lanciato l'idea di uno sciopero quaresimale delle donne impegnate in parrocchia, come rivalsa per il mancato riconoscimento della parità femminile nei ministeri pastorali. Si avrà da ridire sul metodo, però anche le suffragette hanno iniziato così
Nuovo libro dell'avvocatessa Sgrò, specialista in casi vaticani, sugli "stupri sacri": detto in modo brutale, gli abusi del clero su donne maggiorenni, suore incluse. Una volta papa Francesco parlò di "vergogna" per casi simili: un termine da rispolverare, tanto più in quaresima.
Dire che il Papa all'ospedale "continua a lavorare", "è un esempio per i malati", "non smette di occuparsi della Chiesa" (tutti commenti enfatici apparsi sulla stampa), significa accreditarne un'immagine che il pontefice più "anticlericale" degli ultimi secoli certo non merita.
Domanda impertinente: perché, nelle sue varie apparizioni, la Madonna non ha mai lo stesso vestito? Non usa gli abiti della Palestina del I secolo e nemmeno (tranne rari casi) quelli tipici del tempo e del luogo dove appare... I cambi d'abbigliamento sono davvero cosa strana.
Infastidisce assai la retorica ecclesiale che, anche attraverso i suoi media, enfatizza le storie delle coppie che decidono di avere molti figli: come se per ciò stesso fosse un "merito" in più. Forse hanno dimenticato che lo diceva pure lui, il duce, di fare figli per la patria
La vistosa croce sulla fronte del segretario di Stato Usa in tv, oltre a indurre per contrasto al boicottaggio del simbolo delle ceneri, ne rovescia il senso penitenziale: anziché umile sottomissione al Vangelo, è la strumentalizzazione del cristianesimo per ottenere consenso