Cultness, cioè il fitness come religione. Sta nascendo una nuova tendenza, detta anche bioeticismo, secondo cui avere cura del proprio fisico, seguire le tecniche salutiste, essere in forma è il primo segno di moralità. La palestra è la nuova chiesa.
La fuga dei cervelli c'è anche nella Chiesa? Certo che sì. Tanti credenti, non soltanto giovani, che sarebbero preziosi per le nostre comunità, proprio a motivo dei loro talenti rischiano di far ombra a qualcuno. Così se ne vanno altrove, dove forse qualcuno saprà dar loro spazi.
«Il prete è l'uomo del futuro», ha affermato recentemente il cardinale Zuppi ai colleghi vescovi italiani. Beh, secondo un'inchiesta sui preti Usa (nazione che di solito anticipa le tendenze mondiali) oltre la metà di quelli ordinati dopo il 2010 si autodefiniscono "conservatori"
Fede e speranza sono virtù astratte, dove l'immaginario gioca un forte ruolo e l'errore, le illusioni sono in agguato dietro l'angolo. La carità invece è l'unica virtù concreta, che si può praticare con la certezza di non sbagliarsi mai.
Ha ragione Papa Francesco a sottolineare che si è disposti a spendere per gli animali domestici ma non per i figli. Basta leggere i giornali di destra sedicenti cattolicissimi difensori della famiglia: c'è molta più pietà per i cavalli, per i cani o i gatti, che per gli immigrati
Ragione o torto che abbiano, fa specie che i cattolici tradizionalisti novax (esistono comunque anche quelli favorevoli ai vaccini. ndr) siano fieramente pro qualunque terapia di mantenimento in vita. Ma la medicina non è preda di Big Pharma e delle sperimentazioni coatte?
Esce l'ennesimo libro che promette rivelazioni sulla «verità mai detta» del terzo segreto di Fatima. Qualcuno dovrebbe finalmente spiegare che differenza ontologica corre tra le interpretazioni apocalittiche di quel materiale e le teorie complottiste correnti.
È significativo che sia nella vita politica, sia nella Chiesa cattolica il potere venga qualificato nel suo aspetto oneroso e generoso di «servizio». Dunque è per spirito di sacrificio e pura abnegazione che né nell'una né nell'altra nessuno lo molla mai.
Bella sorpresa nel Duomo di Milano: un box dedicato alla consulenza spirituale. Ma ancor più bella la scoperta che a offrirla (in varie lingue) sono tutti e solo diaconi.
«È falso sino all’assurdo vedere in una "credenza" il segno distintivo del cristiano: soltanto la pratica, una vita come la visse colui che morì sulla croce, soltanto questo è cristiano... Non una credenza, bensì un fare, soprattutto un non-fare-molte-cose, un diverso essere».
Il Sinodo ha chiuso la sua prima fase con poco di fatto, soprattutto sulle questioni più spinose. Forse è meglio così: pur se le riforme di struttura sono necessarie, anzi doverose, non bisogna avallare l'idea che siano la panacea per diffondere e soprattutto praticare il Vangelo
La Chiesa non deve copiare il mondo, si ribatte quando qualcuno chiede evoluzioni nel senso della democrazia e dell'uguaglianza. Sarà. Ma proprio per la radicale "diversità" della comunità cristiana talii aspetti dovrebbero essere migliori e non peggior di quelli in uso nel mondo
C'era una volta il rito apposito della messa dei fanciulli, nato negli anni settanta con una certa enfasi e ben 3 diversi formulari della preghiera eucaristica. Non era una cattiva idea né una brutta realizzazione. Sarebbe interessante sapere se da qualche parte è sopravvissuta.
Far parte d'una società che si dice eterna, avere un capo con la prerogativa dell'infallibilità, presumere di possedere la verità definitiva... Nonostante gli spergiuri sulla perenne necessità di conversione, non sono certo le disposizioni ideali per essere aperti al cambiamento.
La delusione che proviamo nei riguardi della Chiesa cattolica è sicuramente dovuta anche all'alta aspettativa che nutriamo verso di lei. Ma proprio lei ce l'ha indotta, sostenendo di non essere una comunità come tutte le altre.
Sempre su accoliti e lettori. La Cei ha deciso che il loro mandato “venga conferito per 5 anni, rinnovabili previa verifica del vescovo che valuterà il cambiamento delle condizioni di vita del ministro istituito e le esigenze ecclesiali”. E perché non fare lo stesso coi preti?
Nel 2021 papa Francesco istituì i ministeri di accolitato e lettorato anche per le donne e piacerebbe sapere quante diocesi in Italia hanno applicato la novità, almeno creando corsi di formazione. Una rapida ricerca su Internet restituisce dati che stanno nelle dita di una mano.
Alla messa il prete è rivolto verso i fedeli, si parla in italiano e non in latino, viene stimolata la partecipazione dei laici. Eppure in quante comunità non consegue una reale comunione, che pure sarebbe lo scopo del rito... La riforma liturgica è ancora dimezzata.
Il paradosso della Chiesa dii Francesco, con molte meno certezze e più scelte demandate alle coscienze, è che nelle gerarchie sempre meno osano dire creativamente la propria, per timore di fare errori. Sono saltati i riferimenti e chi vuole far carriera preferisce volare basso.
Ai partecipanti al sinodo è stato richiesto un "digiuno della parola pubblica", cioè a dire stare zitti coi giornalisti. Ci saranno mille ragioni per farlo, ma il risultato è la sgradevolissima impressione che persino al sinodo sulla sinodalita' non tutto si deve sapere.
Il documento papale Laudate Dominum è una sintesi di scienza e buon senso sulla questione ambientale, con varie autocitazioni. Francesco avrà sentito l'urgenza d'intervenire di nuovo sul tema ma il testo poteva scriverlo qualunque esperto: esortazione lo è, apostolica un po' meno
Il neo-cardinale Pizzaballa ha definito la città di cui è patriarca, Gerusalemme, «l'unico laboratorio dove tutte le Chiese vivono insieme, in un regime condominiale» e l'ha indicata come modello alla Chiesa: perché insegna «che ci sono problemi che non hanno soluzioni immediate»
Al processo Becciu la parte civile ha chiesto 138 milioni di euro per risarcire il danno d'immagine subìto; la cifra è stata calcolata come una media sui costi da sostenere per una «campagna reputazionale mirata a riabilitare l'onore» del Vaticano. Eh, bastasse quella...
In filologia è regola sfuggire la "lectio facilior": se cioè nei manoscritti della medesima opera ricorrono versioni diverse, di solito la più banale è quella sbagliata. In tante prediche invece avviene il contrario: sul Vangelo meglio evitare di proporre ogni pensiero complesso.
Il perdono, soprattutto se si tratta di chierici, è vissuto nella Chiesa come nascondere la polvere sotto il tappeto: sopportiamo, preghiamo e soprattutto non parliamone più. Ma ogni perdono presuppone almeno il riconoscimento di una colpa, se non anche una pena e un risarcimento
C'era a messa un giovane padre con la maglietta rossa di Emergency. Non mi risulta che sia coinvolto in parrocchia e mi son chiesto se, invece di lamentare l'assenza di laici attivi in comunità, davvero siamo attenti a creare relazioni con quanti potrebbero avere qualcosa da dare
In vari luoghi (Lourdes, Aparecida, Ginevra) si pensa di rimuovere i mosaici di Rupnik, ma imperterrito il sito clerus.va (ufficiale del Dicastero del Clero) continua a offrire le omelie del suddetto, come spunto ai confratelli. Predicare bene e razzolare male non è un proverbio.
È molle, la Chiesa italiana. Non prende posizioni, ha paura, forse non sa cosa dire, di certo non vuole scontentare nessuno né perdere consenso. Così molti credenti sono costretti a cercarsi una strada da soli: e a volte, per essere coerenti, è addirittura necessario disobbedire.
Vale di più la religione o il Vangelo? Sarebbe bella una sinergia tra le confessioni cristiane, in cui ognuna fornisse il meglio del suo carisma: i protestanti la Bibbia, gli ortodossi la liturgia... E i fedeli potessero scegliere l'una o l'altra per le esigenze del momento.
Cresce dal mondo ecclesiastico la richiesta ai fedeli di non pretendere troppo dai preti: anch'essi sono uomini, aspettative esagerate li fanno crollare. Giusto, giustissimo, sacrosanto. Era meglio però ricordarselo anche quando ci si sentiva i padroni delle comunità cristiane.
«Padre, siamo davanti a te come terra arida, assetata; i nostri pensieri si sono fatti confusi, lo sguardo miope, il cuore triste. Non sappiamo nemmeno cosa domandare. Manda il tuo Spirito su questa povera umanità perché riviva». È adatta ai tempi la preghiera del vescovo Delpini
La papolatria è una delle cause e pure un effetto del clericalismo: difetto "cattolico" assai preso di mira dall'attuale pontefice. Si può dire anzi che egli lo combatta sia con le invettive, sia con i suoi errori e pasticci: i quali dimostrano che il papa non ha sempre ragione.
Hanno criticato il Papa per non aver benedetto la salma di Napolitano. Al contrario! È stato un segno di rispetto per la volontà della persona. Francesco avrà certo pregato in cuor suo, ma persino Dio non si permette di forzare la libertà dell'uomo e rispetta le sue scelte.
Il film di Garrone dovrebbe essere proiettato nelle parrocchie, anche in chiesa se non esiste una sala cinematografica. Così i bravi e praticanti cristiani che stanno con l'altro capitano potrebbero almeno guardare in faccia i fratelli che rispediscono indietro.
"Difendere Dio", obbligo di crocefisso nei luoghi pubblici... Da Costantino in poi, ne abbiamo visti di crociati del cristianesimo. E abbiamo visto come spesso le loro azioni finiscano per alimentare prevaricazionei, guerre sante e violenza. Di qualunque Dio si tratti.
Si festeggiano gli 800 anni della Regola di san Francesco, ma festeggiare non è il verbo adatto. Il Poverello tornò da Roma sconfitto dai giuridismi curiali, tanto che si tolse dalla responsabilità dell'ordine da lui fondato. E rimase come testimone vivente di un evangelico sogno
Abbiamo cambiato il Padre nostro, ok. Ma quante altre diffusissime preghiere (Salve Regina, Ti adoro, O Gesù d'amore acceso...) hanno urgente bisogno di una revisione, sicuramente verbale e pure teologica. Ci si lamenta che si prega poco; ma con simili formule non è così strano
Sedevacantisti o solo anticonciliari, no vax e vaccinati, contro Lefebvre oppure a favore, omofobi ma anche gay... Il mondo della destra cattolica italiana è molto meno monolitico e più pluralista di quel che si pensa. Gli manca solo di accettare la Chiesa di Francesco.
La rivoluzione imposta dal Papa all'Opus Dei con la riduzione della celebre "prelatura personale", al di là delle interpretazioni che sono tuttora incerte, sottintende una convinzione: anche i gruppi ecclesiali laicali sono assai implicati nel clericalismo e negli abusi di potere
È pur strano e deludente che, in tempi di paura generalizzata e rabbia populista come questi, la Chiesa segua l'onda e non contribuisca almeno a rincuorare e dare fiducia. "Dove andremo a finire?!?". Beh, i cattolici dovrebbero saperlo...
L'insistenza cattolica sul "depositum fidei" come contenuto fisso cui aderire formalmente (ma pure astrattamente...) ha condotto a posizioni conservatrici e retrive. La Chiesa deve invece navigare al largo; e su questo gli ultimi papi - anche "conservatori" - sono tutti concordi.
Nel cristianesimo abbiamo assolutizzato la lotta al relativismo. Ce n'è uno cattivo, che pretende di livellare ogni valore. Ma ne esiste pure uno buono, anzi necessario: quello dell' "et... et", quello che riporta tutto al suo limite. E non serve nemmeno Einstein a ricordarlo...
Dio, patria e famiglia... Ma bisognerebbe ricordare che proprio la trinità nazionalista oggi sventolata dalla destra è stata esattamente l'ideale formativo proposto ai cattolici per almeno metà del secolo scorso.
Indagine del Sole 24 ore: in Italia il 30-40% degli immobili ecclesiastici (ben 46 mila e di grandi dimensioni) sono in disuso o sottoutilizzati. Con tanti migranti senza casa. Con tante famiglie povere. Con continui appelli a sostenere la carità attraverso l'otto per mille.
Conta più la religione o il Vangelo? Bella sarebbe una sinergia tra confessioni cristiane, in cui ciascuna fosse coinvolta in base al suo carisma: la Bibbia i protestanti, la liturgia gli ortodossi... E i fedeli che si rivolgono all'una o all'altra secondo le esigenze spirituali.
Valorizzare la sapienza dei piccoli, difendere le devozioni popolari, promuovere la fede dei semplici... Attenti però: che non siano solo nobili paraventi per mascherare la pochezza della proposta, la banalità dei contenuti.
C'è di più: l'obbedienza a una fede mal interpretata (cfr gli abusi "spirituali" di tante guide cattoliche) può addirittura essere un ostacolo alla sequela del Vangelo. Checché se ne dica, non siamo stati creati per seguire una religione.
La Chiesa santa e peccatrice, la Chiesa sempre reformanda; la Chiesa che scruta i segni dei tempi e i semi del Verbo sparsi ovunque. Bastano queste dottrine molto tradizionali per ricordare che non siamo i padroni della salvezza?
I cattolici diminuiscono, ma certi oltranzisti cristiani ne vorrebbero ancor meno; secondo loro per essere nella Chiesa non basta il battesimo, forse neppur credere a tutti i numeri del catechismo. Dimenticano solo che per seguire il Vangelo essere cattolici non è obbligatorio.
"Extra Ecclesia nulla salus", si ammoniva una volta: quando persino ai neonati senza battesimo si pretendeva fosse precluso il paradiso. Ma trasformare Gesù, che ha combattuto una vita contro i formalismi farisaici, nel fondatore di una religione "esclusiva" è davvero diabolico.
In tempi fluidi è logico - ma pure ben triste - che tornino in voga criteri "certi" per stabilire chi è cattolico e chi no: "Per te sono tre sì, sei dentro; quanto a te invece i giudici hanno detto che sei fuori...". Da X Factor a Xti Sector (=colui che taglia, delimita Cristo).
In fondo bisogna capirli, i cattolici tradizionali: quel che ieri era considerato pericoloso relativismo, religione fai-da-te, cedimento allo spirito del mondo, oggi è diventato pluralismo nel vivere la fede. Normale che siano un po' disorientati.
Un effetto della secolarizzazione molto visibile in Italia è la crescente perdita di rappresentanza pubblica di vescovi e preti. Non è un male in sé. Ma ora tocca ai laici (che non sono stati educati a farlo) conquistarsi autorevolezza per rappresentare il Vangelo in società.
Ma che coerenza i cattolici che hanno criticato in morte Michela Murgia per la sua famiglia queer, però non hanno affatto temuto di difendere la cattolicita' del defunto Silvio Berlusconi nonostante le sue mogli quasi.
Un prete opinionista ha tuonato contro l'uso di vestire da spose le bambine alla prima comunione. Ha ragionissima. Ma il difetto sta nel manico, cioè nella scelta di perpetuare quell'occasione come fosse un rito di passaggio. Togli la "prima", resta una "comunione" come le altre.
Ogni tot affiorano nelle cronache casi di preti implicati in torbide vicende di sesso, con varie perversioni e persino droga. Scandalo! Ma lo scandalo vero è che si continui a far credere che l'ordinazione sacerdotale modifica e rende "superiore" l'umanità di chi la riceve.
Qualcuno pensa che "il caso Rupnik è chiuso". Ma lui deve trovare un vescovo che l'accolga, il suo Centro Aletti ha da darsi nuovi assetti, sulle sue opere passate e future c'è la mannaia della censura, le vittime e l'opinione pubblica attendono giustizia. Chiuso? Speriamo di no.
È morta suor Elvira, che a Saluzzo guariva i tossici a suon di cristoterapia, rosari e Medjugorje. È lecito essere perplessi sul metodo, però lei ci ha speso la vita e in tantissimi ragazzi e famiglie la ringraziano. A noi scettici invece resta di che riflettere.
Da una diffusa strofetta liturgica: "Tu sei qui, Gesù, nel mio cuor...". È triste paradosso che il rito cattolico più comunitario, la messa, venga di fatto tuttora vissuta nello spirito, negli atteggiamenti, nella mentalità come una faccenda prettamente individuale.
Il cardinale Becciu, sotto processo vaticano per il palazzo acquistato sovrapprezzo a Londra, può essere colpevole oppure no: non lo sappiamo ancora. Però vorremmo sapere se un cardinale ha davvero in banca 14 milioni di euro, quelli di cui il pm gli ha chiesto la confisca.