«Quando guardiamo il Crocifisso, che è tanto doloroso, una cosa così dura, vediamo la bellezza dell’amore» (Via Crucis con i giovani); «nel vedere quest'uomo che muore/Madre, io provo dolore/Nella pietà che non cede al rancore/Madre, ho imparato l'amore» (Il testamento di Tito).
Dalle mie parti li chiamano "paolotti", altrove sono i "mangiaostie". Da secoli il buonsenso popolare ha imparato che la "differenza cristiana" non sta nella pratica religiosa. Ma noi continuiamo a piangere sulle panche vuote.
Quelli secondo cui "l'opera d'arte va distinta dal suo autore" e dunque i mosaici di Rupnik vanno preservati, dicono lo stesso delle decine di suoi libri spirituali? Continuerebbero a leggerli e consigliarli? E in caso negativo: perché per le immagini dovrebbe essere diverso?
Agosto 2023: Lupi (destra - CL) propone di alzare di 2000€ lo stipendio dei deputati (al pari dei senatori), Fassino (PD) dice che 4700€ (più diarie etc) non è 'stipendio alto'. Quando i cattolici in politica convergono con i laici sul "bene comune" (cioè di essi stessi)
Poveri preti extracomunitari! In Italia per studi, spesso d'estate sono cooptati nelle parrocchie a sostituire il titolare in ferie (meritate) o al campo coi giovani. Non sanno bene la lingua, all'omelia fan ciò che possono... Ma in fondo l'importante è che non predichi un laico
La famosa sinodalita' devono farla solo al vertice? Come metodo, ci aspetteremmo infatti di vederla applicata anzitutto alla base, cioè nelle parrocchie, dove dovrebbe essere pane quotidiano... Invece così non è, se vi pare (ma se non vi pare tanto per chi comanda fa lo stesso).
Dieci anni senza padre Dall'Oglio, gesuita e fondatore della comunità monastica di Deir Mar Musa, forse martire. Nelle sue ultime conferenze, i richiami a Ignazio, De Foucauld, Massignon, il Vat. Il; il male fa più rumore del bene; il bene rimane e misteriosamente costruisce.
Pochi hanno notato la stretta correlazione tra sinodalita' e "Chiesa in uscita", Chiesa "ospedale da campo", "avviare processi più che occupare spazi", come papa Francesco spesso ripete. Certe cose si fanno (e prima si decidono) solo insieme.
Il padrone della messe ha chiamato gli operai ma costoro, credendosi padroni delle masse, si fecero padroni delle messe.
Enzo Bianchi ha aperto - non lontano da Bose - Casa della Madia, la sua nuova comunità; auguri di cuore per la bella impresa! E forse non è casuale che stavolta non sia un monastero, con regole etc, bensì "una fraternità cristiana", semplicemente un gruppo di fratelli e sorelle.
Ci sono onorevoli, dottori, professori, maestri, direttori... Eppure nel programma del Meeting di Rimini 2023 gli unici (unici!) tra centinaia di ospiti cui sia stata riservata la citazione del titolo onorifico sono le Sue Eccellenze e Sue Eminenze. Eh, il neoCLericalismo...
La secolarizzazione ha tolto i paraventi alla fede per abitudine, il post-moderno ha lanciato ricerche di spiritualità altre. S'è creato nuovo spazio per un annuncio del Vangelo libero e non confessionale.
Fossi stato Moia avrei chiesto a don G.Morcuende e ad A.Sinagoga come fa una persona LGBT a non sentirsi “fatta male, difettosa o impura” se il CCC parla di “tendenze omosessuali” come “inclinazione oggettivamente disordinata” e di “relazioni omosessuali come gravi depravazioni”.
Giustizia sociale, legalità, difesa dei diritti, equità nel lavoro e nel salario. La Chiesa non è un sindacato, ma quanto peso avrebbe una più esplicita discesa in campo per questi "valori (anche loro) irrinunciabili", rispetto ai quali le persone sono oggi ricattabili e deboli
In un mondo esasperatamente individualista, la Chiesa potrebbe dare un esemplare messaggio di comunità davvero fraterne. Non servono nemmeno i preti sposati né rivoluzioni dogmatiche: basta farle.
È spesso pericoloso avere idee originali, soprattutto in strutture formaliste e gerarchiche come la Chiesa. In compenso i cattolici non uccidono nessuno: dunque ad essere creativi si rischiano al massimo l'indifferenza e un po' di frustrazione, dai.
Si narrano volentieri i pentimenti degli ex atei, i mea culpa degli agnostici convertiti. Ma noi che abbiamo sempre obbedito ai vescovi - nella morale intransigente, nella politica diccì-berlusconiana, nell'ortodossia più arcigna - quanti sbagli abbiamo così commesso!
Colpisce il caso di preti quarantenni, intelligenti, generosi, sinceri nel ministero, che dopo appena un decennio di sacerdozio lasciano la talare. Non perché innamorati di una donna, e nemmeno in modo polemico, no: sembrano solo disillusi dall'istituzione. E se ne vanno altrove
Ci sono in ogni parrocchia: sono factotum onnipresenti e molto potenti, però si lamentano che tutto ricade sulle loro spalle; a parole chiedono collaborazione, ma solo a modo loro e alle loro dipendenze; se qualcuno cerca di togliergli un incarico, si offendono. Pericolosi.
Il Santo Uffizio «in altre epoche è arrivato a usare metodi immorali. Erano tempi in cui, più che promuovere il sapere teologico, si perseguivano gli errori dottrinali». Insomma, l'Inquisizione avrebbe piuttosto dovuto processare e condannare se stessa: parola di Papa Francesco.
L'analfabetismo catechetico con cui le attuali generazioni escono di norma dalla cosiddetta iniziazione, almeno un vantaggio ce l'ha: quasi nessuno sente il bisogno di occuparsi di dogmi che, pur nelle loro ragioni storiche, non hanno più senso se non divisivo tra i cristiani.
Polemica sulle croci in cima alle montagne: toglierle in nome della raggiunta laicità sociale? Certo che anche lasciarle perché "tanto non danno fastidio a nessuno" non è un gran bel risultato...
Fernández al DDF è anche un 'risarcimento' alla teologia latinoamericana, che per quello stesso DDF non ha sofferto poco. Cambiano anche le geografie teologiche (NB: il Papa ha speso 10 anni per scegliere un suo 'teologo' in un posto chiave, altri fecero molto prima, vedi un po')
Negare un ruolo di potere per motivi di dottrina significa fingere di non sapere che il carisma di Pietro non è quello di Paolo o Giovanni, e rivela l’uso del potere (per scopi di egemonia dottrinale) da parte di chi ha paura che altri lo usino a favore di dottrine non condivise.
«Come affrontare in maniera franca, profetica e costruttiva le relazioni tra cultura occidentale e le altre, anche nella Chiesa, evitando forme di colonialismo?». Nell'Instrumentum Laboris del prossimo Sinodo le domande così sono circa 200. Nobel prenotato per chi sa rispondere
Quando leggo belle storie di missionari, suore caritatevoli, preti generosi nell'accoglienza, invece di rallegrarmi, m'arrabbio pensando a quanti altri loro colleghi usano quel paravento per giustificare non tanto la bellezza del cristianesimo, ma la loro personale comfort zone.
Ma come si fa a sostenere che Rupnik si era pentito, per giustificare la scomunica tolta un anno fa, se oggi lo si dichiara disobbediente al punto di espellerlo o se (che è lo stesso) lui dice di essersene andato perché comunque innocente (e non difeso dai suoi)?
Giorni fa papa Francesco ha diffuso un video con una breve catechesi a partire da un'icona di Rupnik, appena prima dell'espulsione di quest'ultimo dai gesuiti. Dunque il papa gesuita va contro i gesuiti, e/o viceversa. Intanto noi aspettiamo chiarezza, e le vittime giustizia.
Nel giudizio su Berlusconi non deve mancare un esame di coscienza della Chiesa italiana, che nell'era Ruini lo volle campione della sua idea di governo. Della politica-immagine, del populismo che cerca scorciatoie alla legalità, della cultura del successo, siamo corresponsabili.
60 anni fa, il 21 giugno del '63, iniziava l'estate montiniana dopo la primavera giovannea. Di quella stagione più di qualcosa è appassito a cavallo tra i due secoli; ora però molto sta faticosamente rigermogliando, grazie soprattutto a un Papa montiniano come pochi.
«A guardar bene, è sempre la religione alla base del nazionalismo. La durata, la gloria o la prosperità della nazione diventa dogma di religione. Ciò che fa durare e agire i governi assoluti è la religione». Alexis de Tocqueville, 1835: e Putin e Kirill erano ben di là da venire.
«Roma locuta, causa finita». È l'ora di invertire i termini: «Roma finita, causa locuta», basta con il potere assoluto di Roma, ogni causa nella Chiesa dev'essere affrontata in modo più democratico. E chissà che qualcuno non metta il tema nell'agenda più adatta: quella del Sinodo
La nouvelle vague d'apertura ai cosiddetti Lgbtq & C introduce nella Chiesa una diversa concezione del "secondo natura": prima si trattava di un dato fin troppo oggettivo, ora lo si sottopone a qualunque variante soggettiva. Non solo la morale: sono da rivedere secoli di teologia
Lo Utah, Stato mormone, ha proibito la Bibbia fino alle scuole superiori perché pornografica e violenta. È andata ancora bene: da noi la lettura è stata vietata per secoli ai laici. E il catechismo di san Pio X sosteneva che - ancorché "molto utile" - "non è necessaria a tutti".
Sono trecentomila i bambini e i ragazzi che a partire da questi giorni frequentano gli oratori estivi in 1.100 parrocchie della diocesi di Milano: in media 270 giovani ciascuna. Che grande fatica e responsabilità per preti e laici animatori, ma pure che bella "Chiesa in uscita"!
Lasciamo stare i contatti con la mafia e i bunga bunga, i divorzi e la vita con una quasi moglie, facciamogli pure i funerali in chiesa perché ormai si negano solo ai suicidi assistiti. Ma proprio in Duomo? Perché era un potente? Un segno, per pietà, dateci almeno un segno!
Strano: in "Rapito" di Bellocchio i cristiani sono buoni, trattano il bimbo ebreo con pietà, persino il Papa e l'inquisitore; tranne quando assumono il potere del sacro ruolo. Il film non è anti-cattolico: è contro la religione che diventa ideologia e impedisce di restare umani.
«Non vengono più in chiesa!». Il lamento s'innalza: è la secolarizzazione dilagante, è il materialismo post-moderno, è l'individualismo che rende indifferenti, è il consumismo edonista... Tutti grandi motivi. Ma chiediamoci pure che cosa diamo loro, se il messaggio vale la pena
Un uomo nudo in piedi sull'altare di San Pietro e giorni dopo ecco la cerimonia per "purificare" la basilica. Ma perché ha messo i piedi sul tavolo, oppure perché era come mamma (e Dio) l'hanno fatto?
I Vangeli citano varie profezie su Gesù, con l'intento di dimostrarle realizzate in lui. Ma potrebbe essere il contrario: Vangeli manipolati per dimostrare realizzate le stesse profezie. La morale è sempre quella: c'è abbastanza luce per credere e abbastanza ombra per non farlo.
La Chiesa in una plurisecolare esperienza ha maturato strumenti pedagogici efficaci per formare i suoi adepti. Il problema sorge quando queste stampelle e recinti, dei quali si è avuto bisogno per crescere, diventano impedimento al cammino, alla corsa di credenti adulti e liberi.
"Dio non fa i santi in laboratorio: li costruisce in grandi cantieri, in cui il lavoro di tutti, sotto la guida dello Spirito Santo, contribuisce a scavare profondo, a porre solide fondamenta e a realizzare la costruzione" Francesco ricordando Roncalli e Montini
La pretesa di un possesso sicuro e definitivo della verità, oltre che utopia smentita dalla storia, pone le religioni a rischio di sminuire il valore del pluralismo e di privilegiare i regimi "forti", anch'essi titolari di una sola verità. E pure questo è attestato dalla storia.
Scadono in questi giorni i 6 mesi dalle prime notizie sullo scandalo Rupnik e constatiamo amaramente che la faccenda non è stata messa a tacere solo grazie al puntiglio di alcuni media laici e di qualche blog cattolico. Poi accusiamoli di essere anticlericali o contro il papa...
Il cardinale Zuppi è stato incaricato dal Papa di seguire il processo di pace tra Kiev e Mosca. Forse perché da sacerdote con la Comunità di Sant'Egidio ha fatto lo stesso, e con successo, per la pace in Mozambico. O forse perché da pochi mesi è mediatore tra i vescovi italiani.
“Spesso gli amici mi chiedono come faccio a fare scuola. Sbagliano la domanda, non dovrebbero preoccuparsi di come bisogna fare, ma solo di come bisogna essere per poter fare scuola.”
Don Milani
In ogni settore, la presenza di una "casta" di detentori del potere costituisce un potente freno al cambiamento. Anche nella Chiesa avviene: il clericalismo blocca l'innovazione, la crescita, ogni miglioramento.
La Trinità, l'assunzione, il peccato originale, la transustanziazione... Il cristianesimo ha accumulato nei secoli teorie teologiche e spirituali che pongono più domande di quelle che risolvono. Certi dogmi sembrano fatti per provocare percorsi, non per consegnare certezze.
È il mese delle prime comunioni e delle cresime, cerimonie fuggite come la peste dai praticanti abituali e sopportate con rassegnazione dagli invitati di turno. Da decenni ci si lamenta ma cambiare pare impossibile. Poi stupiamoci se dopo i sacramenti dell'iniziazione c'è la fuga
Certuni insistono con intento apologetico sul fatto (anche certificato da ricorrenti sondaggi) che la preghiera giova alla salute. Ovvio: pacifica lo spirito. ma così facendo forse non s'avvedono del rischio di far passare la fede per un semplice placebo.
È stato salutato come grande novità il fatto che nel prossimo Sinodo, oltre ai 300 vescovi, voteranno 70 laici scelti dal Papa tra 140 proposti ancora dai vescovi. Sia pure, come inizio. E tuttavia ciò dice anche quanto nella Chiesa sia sotto tutela il cosiddetto "popolo di Dio".
Visto che di solito si interpreta il prete come colui che insegna, predica, dirige, esiste e qual è la possibile via d'uscita per un prete che cominci a dubitare e non se la senta più di esprimere certezze? Può sospendere il ministero, almeno in parte, o deve cambiare mestiere?
In fondo, persino il Concilio Vaticano II è stato spesso interpretato pure dai suoi difensori più disinteressati e generosi come uno strumento per riaffermare la centralità della Chiesa nel mondo. E anche questo è o può facilmente diventare clericalismo.
Non è tempo di mistica, né ora di devozioni emotive; non servono le rivelazioni solleticanti il mistero. Il cristianesimo si spogli dagli stucchi dorati del barocco e torni alla nuda pietra romanica. Concretezza, essenzialità, ragionevolezza: in radicale controtendenza coi tempi.
Insopportabile il non detto (ma talvolta, ahimé, pure detto...) cattolico per cui la brava coppia "deve" fare tanti figli. Ogni nascita è dono, sì, e tale deve restare: non criterio di virtù o calcolo demografico. Se i preti potessero sposarsi, chissà se avrebbero prole numerosa.
Maggio mese mariano. Sarebbe il momento per chiedersi se non siano esagerate quell'enfasi, quelle lodi in litanie, canti, preci dedicate alla Madonna. Purissima, castissima, stella, regina, la più bella... Si sterilizza così una femminilità che forse dal vero farebbe paura.
Gran parte delle residue energie ecclesiali viene consumata nel tenere in piedi strutture di tradizione o nello scervellarsi su come rinnovarle, senza accorgersi che la maggioranza vive benissimo senza di esse. Anche la Chiesa dovrebbe incentivare il suo risparmio energetico.
La morte in croce di Gesù fu certo terribile, ma milioni di persone innocenti sono morte soffrendo più di lui (non poche anche in nome del cristianesimo). L'enfasi sui dolori e sulle piaghe nel primo millennio non c'era. E dunque non può stare lì la specificità del suo esempio.
Il Patriarcato ortodosso di Mosca si sostiene (e ha pure un notevole patrimonio) grazie al diritto di vendere alcolici, tabacco e oro senza pagare tasse. Forse non è l'ultima delle ragioni per cui Kirill sta con Putin. Certo è una delle poche volte in cui apprezzo l'8 per mille.
Sul web alcuni laici furoreggiano indignati sulla decisione del Papa di ammettere al voto sinodale anche laici stessi (e perfino donne!). Un cammino che si vorrebbe così meno clerical-episcopale trova qualche remora in alcuni più clericali del clero. Sindrome di Roma?