Il linguaggio con cui parla la cultura cattolica è spesso superato, o comunque non ottiene la comunicazione necessaria col mondo. Siamo proprio certi che la gente comprenda nel nostro stesso senso parole in apparenza semplici come salvezza, comunione, carità, coscienza, peccato?
Detto tra parentesi: se oggi la cultura cattolica è decadente, forse un motivo è anche la mancata alfabetizzazione nelle scuole (cosa diversa dalla catechesi) sui suoi contenuti di base. Difficile che un giovane decida di approfondire un tema se non ne conosce nemmeno l’abc
Un primo genere di cultura (meglio: alfabetizzazione) cattolica è dunque puramente strumentale: come il possesso di una lingua indispensabile per poi analizzarne la letteratura, come la comprensione delle formule matematiche per studiare la fisica quantistica
Certo, una cultura cattolica è però assolutamente necessaria in una civiltà come la nostra occidentale che da due millenni si nutre e si poggia sui suoi presupposti. Se non altro per capire Dante, gli affreschi di Michelangelo, il pensiero di Pascal, la storia dell’Italia…
La cultura cattolica è dunque una lettura parziale e limitata della realtà. Ciò contrasta con la sua pretesa - spesso ripetuta – di essere quella perfetta, definitiva e più completa rispetto alle altre. Occorre che soprattutto i cattolici ne siano consapevoli
La cultura cattolica vuol rappresentare la visione del mondo secondo modalità derivate dal messaggio di Cristo e dal Vangelo, ma anche da una mole infinita d'interpretazioni accumulate nei secoli dalla Chiesa. In tal senso è un’ideologia, alla pari di tante altre. Teniamone conto
D’accordo: allo stesso modo non sono libere nemmeno altre culture, la marxista per dire, o la liberale. Infatti in tutti i casi si tratta di ideologie, di visioni del mondo che legittimamente informano le ricerche dello studioso. Spesso purtroppo anche i suoi metodi e le ipotesi
Una conseguenza: la cultura cattolica opera necessariamente in un recinto stabilito da altri (la Chiesa) con criteri non scientifici (anche se, si spera, basati sul Vangelo…). La cultura cattolica dunque non è libera, almeno scientificamente parlando
E tuttavia, se pure un cattolico – poniamo un teologo, un esegeta, uno storico – esponesse ipotesi risultanti dai suoi studi ma non in linea con l’ortodossia ecclesiale, si potrebbe dire che fa cultura cattolica? Certo che no (anzi talvolta viene scomunicato…). Altra anomalia
Cultura cattolica: ma chi la fa? Solo i credenti, e anche ortodossi, verrebbe da dire. Infatti è da escludere che a un ateo, a un credente d’altra ideologia, possa interessare la rappresentazione del modo cattolico di vedere il mondo. E già questa è un’anomalia, no?
Si torna a parlare di cultura cattolica: forse perché non c’è più e s'immagina che possa rinascere rimpiazzando altre perdite (in politica, nei modelli sociali e familiari, nell’etica…). Tuffiamoci dunque anche noi nel dibattito in questo mese estivo, sia pure per brevi aforismi
Chissà che Ultima generazione (gli ambientalisti che imbrattano le opere d'arte per attirare l'attenzione sulla crisi climatica) non prenda di mira i mosaici di Rupnik. In fondo sarebbe un'azione di ecologia spirituale "dal basso", visto che in alto manca il coraggio di decidere.
Le nuove regole vaticane sui fenomeni presunti soprannaturali permettono che si possa concedere il nulla osta al culto anche prima del riconoscimento della verità della visione. D'ora in poi possiamo anche inventarcele, le apparizioni; l'importante è che generino devozione.
E così dopo Maciel, dopo Vanier, dopo Rupnik e innumerevoli altri celebrati "maestri spirituali", anche l'Abbe' Pierre entra nel girone degli scandali sessuali. È solo umana debolezza? Bisogna cominciare a dubitarne e scavare nei meccanismi ecclesiali che permettono tali violenze
La misericordia è un affare da maneggiare con cura, altrimenti diventa un alibi per "scusare" qualunque mancanza. Prima viene la fatica di fare giustizia, poi la generosità dell'accordare il perdono: oggi sembra che i cristiani lo stiano dimenticando.
"Se c'è uno alla fame, finché lui non mangia siamo tutti delinquenti. È questa la vera religione". Da un discorso di don Zeno Saltini, fondatore di Nomadelfia
Troppo intendiamo ancora la fede come la sottoscrizione di un contratto con cui ci si impegna a credere tutto quanto insegna la Chiesa. Un compito impossibile, anche solo per la vastità dei contenuti accumulati. E con il rischio concreto di un farisaico formalismo.
Monsignor Viganò è fuori dalla comunione con la Chiesa, però può continuare a consacrarla e a distribuirla (validamente ancorché illecitamente). È un bel paradosso, il cui prezzo paghiamo alla realtà del prete intesa come sigillo indelebile anziché semplice ministero.
La politica cattolica dei "valori irrinunciabili" di fatto è divenuta voto di scambio: la destra garantisce no aborto e soldi alle scuole libere, la Chiesa non insiste su giustizia sociale e onestà in politica. Così si è persa la libertà della profezia e il senso del bene comune.
L'arcivescovo di Torino Repole individua un "effetto matrioska" nella Chiesa: dai laici al vescovo, passando per diaconi e preti, il superiore ingloba, copre, nasconde l'inferiore. E così ne soffoca l'originalità di ministero.
A Treviso petizione per rimuovere un parroco che fa dormire i senzacasa anche in chiesa: i fedeli vogliono un prete "che sappia gestire le strutture". E come gestirle meglio (più cristianamente) di così?
Dunque a Lourdes, dopo mesi di discussioni in un'apposita Commissione e pur essendo personalmente convinto che i mosaici di Rupnik vadano rimossi dal santuario, il vescovo ha deciso di non decidere, almeno per il momento. Ci sono miracoli che nemmeno a Lourdes si riescono a fare.
Predicano la fede in Dio senza calcoli umani. Però poi la Chiesa ha firmato concordati che garantiscono rendite al clero, ottiene l'esclusiva nell'insegnamento religioso, insegue i governi che promettono aiuti alle sue scuole. La provvidenza è divina ma la previdenza è più sicura
C'è da considerare quanto del populismo imperante sia tributario del cattolicesimo: il gregarismo, il sentimentalismo, la scarsa attitudine a sottoporre a critica le "verità" proposte... La spinta all'odio sociale, però, almeno quella no.
La Chiesa che presenta ideali altissimi di fraternità, di comunità, poi di fatto non riesce a mantenerli. E crea così tra i meglio disposti una moltitudine di illusi. O di delusi.
«Diminuiscono le presenze dei fedeli nelle nostre celebrazioni, però non diminuiscono le offerte» ha osservato monsignor Mario Delpini presentando il bilancio della diocesi di Milano. E io sinceramente non saprei dire se si tratta di una notizia buona oppure di una cattiva.
È dovere dell'uomo indagare con la ragione le ragioni della fede. Però poi quando s'arriva al mistero che non si risolve, allora bisogna fidarsi, altrimenti si commette atto di superbia spirituale! Eh no, troppo facile risolvere così le questioni: credere non significa arrendersi
«Come cristiani ci viene chiesto di non giudicare» ha sentenziato Paolo Ruffini, capo dicastero vaticano della Comunicazione riferendosi alla rimuozione dei mosaici di Rupnik dalle chiese. Ma davvero? E allora Viganò o Becciu? Per non parlare della secolare opera del Sant'Uffizio
"Sono uno che cerca di tradurre l’utopia in progetto. Non mi domando se è facile o difficile, ma se è necessario o no": nasceva 100 anni fa il profeta della non violenza, indomabile contro le ingiustizie e le iniquità. Di quante voci così avremmo bisogno oggi?!
«Le omelie devono essere lunghe al massimo 8 minuti, altrimenti la gente si addormenta»: la ricetta è di papa Francesco. Dipende, in verità: ci sono sproloqui buonisti che anche due minuti sembrano già troppi e argomentazioni che staresti almeno mezz'ora ad ascoltarle. Dipende...
Il Papa ha ricevuto i comici in Vaticano, il gesuita Spadaro ha commentato che «l'ironia è una virtù meravigliosa», Sta bene. Ma adesso provate a farla su qualunque cosa riguardi l'intoccabile sacralità ecclesiastica.
E daje! Il Papa ha ripetuto quella cosa della "frociaggine" tra i preti. Al di là dell'opportunità di un'espressione alla Vannacci, non era dunque un'uscita estemporanea ma un dato che lo preoccupa davvero. Lobby gay, doppia vita, possibili scandali... Aspettiamo chiarimenti.
Il vescovo di Lourdes in febbraio aveva dichiarato alla stampa che (aiutato da apposita commissione) sperava di prendere una decisione sull'eventuale rimozione dei mosaici di Rupnik dalla facciata della basilica inferiore «entro questa primavera». Monsignore, oggi inizia l'estate
Vittorio Messori scrisse «Ipotesi su Gesù» per dimostrare la verità storica di Cristo, problema che sembra da tempo superato. Invece Michel Onfray, noto filosofo francese, torna a metterne in dubbio l'esistenza. Qualcuno lo avverta: si può essere atei senza essere negazionisti.
Fanno pubblicità a un libro che raccoglie le «orazioni della tradizione» in latino, ma con traduzione italiana a fronte. Che senso ha? O il latino lo sai, e capisci ciò che dici, oppure reciti qualcosa come una formula magica. Tanto vale pregare in greco, russo, aramaico...
Siamo passati da secoli in cui Dio era pensato come giudice terribile a dipingerlo quale padre tutto misericordia; e magari non è finita qui. Saremo mica noi a farcelo a nostra immagine e somiglianza...
Tra le cose di cui essere grati a papa Francesco c'è sicuramente la desacralizzazione della sua figura. Un bel colpo al clericalismo, ottenuto grazie a certe sue scelte spiazzanti e - forse soprattutto - ai suoi stessi difetti.
Compito per le vacanze: leggere la traduzione della Bibbia in edizione Einaudi, soprattutto i brani più famosi e ormai entrati nell'orecchio. Sembrerà di leggere una cosa nuova e (grazie alle note) anche di scoprire che forse esistono altre interpretazioni oltre quelle note
La stretta vaticana sul riconoscimento di apparizioni e fenomeni soprannaturali è stata contestata da molti iper-cattolici. E si capisce: il "miracolo" è un'ottima esca per nuovi adepti che in genere non si pongono tante domande, ma in cambio fanno tante donazioni.
Alla messa finale del pellegrinaggio il prete esplicitamente esorta tutti, ma proprio tutti a fare la comunione; anche quelli che hanno scrupoli morali o "non si sono confessati". Ha ragione: quello è il "pane del cammino", non il premio dei perfetti.
Certo, vedendo come i diaconi sono trattati e "usati" nelle nostre Chiese, vien da augurarsi che alle donne non si conceda un diaconato che è sempre e comunque subordinazione... A meno che, con grinta femminile, le donne-diacono non sappiano rilanciarlo anche per i maschi.
«La dottrina cattolica spero che sparisca presto e si tolga dall’orizzonte perché ha fatto troppi danni. Bisogna ripartire dalla vita umana di Gesù. In un mondo senza relazioni, senza fraternità, se vogliamo ricucire la comunità cristiana dobbiamo ricominciare così»: Enzo Bianchi
Quanti parroci vogliono che passi tutto da loro, parta tutto da loro; poi ne escono spesso iniziative mediocri. "Non posso fare tutto da solo!". Purché però non lo facciano altri...
Stefano Feltri, coautore di un podcast su una storiaccia di pedofilia ecclesiastica italiana, chiede perché non l'abbiano prodotto dei giornalisti cattolici. Ha già risposto don Milani: «I giornali cattolici si distinguono dagli altri solo perché difendono la parte cattolica».
«Meglio obbedienti che intelligenti, meglio integrati che lungimiranti». Per don Giuliano Zanchi, teologo acuto, sono i «criteri della selezione istituzionale» nella Chiesa. Così «finisce per formarsi la stoffa di un intero quadro dirigente». E poi parliamo di cultura cattolica!
Mentre restiamo in fiduciosa attesa che sul caso Rupnik si facciano chiarezza e giustizia, ci domandiamo: se si era pentito, tanto che gli venne rimessa la scomunica in tempi record, perché non manifesta quel pentimento anche alle vittime? Non c'è bisogno di aspettare i tribunali
"La Chiesa non parla più dei novissimi (morte, giudizio, inferno, paradiso)!". Quante volte abbiamo sentito questa lamentela... A giudicare però dal Dio giudice implacabile e terribile che molti cristiani hanno in mente: meno male!
Abbiamo vissuto abbastanza per vedere padre Alex Zanotelli, esecrato dalla Chiesa italiana "ufficiale" negli anni Ottanta per la campagna Costruttori di pace nell'Arena di Verona, osannato dalla stessa Chiesa "ufficiale" sul palco pacifista della medesima Arena insieme al Papa.
In due millenni il cristianesimo si è costruito un castello di rimandi logici, di pratiche ripetute, di articolate credenze, così ben strutturato che ora a volerne cambiare un pezzetto sembra di far cadere tutto l'edificio. E le fondamenta? Non si vedono quasi più.
I parroci si lamentano spesso della latitanza dei laici alle iniziative comunitarie; vorrebbero più volontari! Noi laici invece vorremmo che lo stesso desiderio di coinvolgerci sorgesse anche quando si tratta di decidere, di parlare, di insegnare... Siamo testa, non solo braccia.
"I fedeli sono tenuti ad osservare con cristiana obbedienza ciò che i sacri Pastori, in quanto rappresentano Cristo, dichiarano come maestri della fede o dispongono come capi della Chiesa"(Diritto canonico, 212). Capi per diritto divino? Ma va' là...
È sintomatico che l'Eucaristia - un convito, una condivisione di cibo per fare comunione tra chi sta a tavola - sia diventata invece per i cattolici una pratica intimista da vivere individualmente, chiudendosi in una concentrazione personale e solitaria. La comunità dei single.
La dottrina cattolica insegna che i sacerdoti, in virtù della loro sola consacrazione, hanno il dono esclusivo di insegnare, dirigere e santificare il popolo dei fedeli. Su queste basi sarebbe interessante capire come si immagina di eliminare il clericalismo.
Quando ci prende lo sconforto di fronte a certe pesanti contraddizioni di ecclesiastici cattolici, pensiamo al patriarca Kirill che benedice le armi di Putin e scomunica il pope che fece i funerali a Navalny.
Indubbiamente il cattolicesimo ha grande efficacia consolatoria, insegna a sopportare e a sacrificarsi. Assai meno però ad avere coraggio e a ribellarsi alle prepotenze. Per questo è diventata la religione dei benpensanti che scambiano l'inerzia per saggia moderazione.
I religiosi fanno voto di povertà, che nel concreto significa mettere tutti i beni in comune; è ben noto invece che molti conservano proprietà, redditi, conti correnti personali. Liberissimi. Però non si lamentino poi se la vita religiosa ha perso molto del suo valore di profezia
Richard Dawkins, scienziato e notorio ateo, dice di sentirsi «un cristiano culturale»: ama «i canti natalizi», si sente «a casa nell'ethos cristiano» e preferisce stare in un Paese cristiano che in uno islamico. Lo diceva pure Benedetto Croce, che non possiamo non dirci cristiani
Le discutibili opere d'arte sacra esposte tra le polemiche in un'ex chiesa di Carpi, ora si scopre essere pure ispirate molto da vicino a quelle di un altro autore moderno. Chissà che hanno da dire la diocesi e i media cattolici che le hanno difese come «intrise di spiritualità».
C'è da scommetterci: tra non molto avremo san Gius. La causa di beatificazione del fondatore di Cl prosegue e l'esito pare già scritto. Papi recenti, fondatori con centinaia di migliaia di seguaci dietro di sé... Inevitabile la sensazione che la santità sia l'esito di un "potere"
Non possiamo lamentare che nella nostra Italia si fanno pochi bambini, se siamo cosi refrattari all'accoglienza degli stranieri: dello stesso difetto di apertura, fiducia e generosità sono spesso figli entrambi gli atteggiamenti.