Fare cose

Una musica che ti entra nella testa, la suggestione di un titolo e un occhio al calendario. Quasi una sceneggiatura...
16 Dicembre 2023

Ad un certo punto mi è successo, non ricordo quando: sono incappato nell’Adagio di Georges Delerue. Adagio, ma con un pizzicato incalzante, che quasi ti ipnotizza. Ogni tanto ci provo a risentirlo e sistematicamente qualcuno in casa protesta: di nuovo questa musica?!? Ma tanto quel motivo, di ispirazione vagamente barocca, continua a suonarmi nella testa.

E’ tratto dalla colonna sonora di un film del 1971. Capolavoro trascurato o prodotto nella media, naturamente scivolato nell’oblio? La seconda probabilmente. Il film è Comptes à rebours, conto alla rovescia.

E in effetti quel pizzicato ostinato, che si interrompe e poi riprende, sembra evocare proprio il ticchettio di un orologio.

Niente affatto male, almeno per il mio gusto. Ci starebbe bene per accompagnare scene di vita ordinaria, la routine. Alzarsi; il lavoro o la scuola; lo shopping diurno, quello che compare nei TG quando si parla di economia; preparare i pasti, che dura più del consumarli; rassettare; pigre serate in casa. Fare cose, possibilmente con uno scopo, sicuramente senza scossoni; per il divertimento (o lo stress), la colonna sonora dovrebbe essere diversa.

Ma poi c’è quel ticchettio, con la suggestione di quel titolo: conto alla rovescia.

Aspettiamo ospiti: si riordina, come minimo; se si mangia insieme, anche tavolo da allungare, piatti da tirar fuori dalla credenza… Piacerebbe parlare del gran trambusto che precede(va) i matrimoni.  Si deve mettere su casa: si va in giro per il mobilio. Sta per nascere un bambino: si deve approntare il corredino. Manca poco al diciottesimo compleanno: si va per negozi, cercando l’abito giusto per la festa.  E c’è una piccola verità che tutti conosciamo: qualunque cosa si stia facendo, si prende un passo diverso se siamo in attesa di qualcosa o qualcuno. Difficile non pensare al fervore nel più celebre dei villaggi, alla sera del sabato.

Sono oggi a parlare di questo perché, con la Novena, possiamo dire che parta il conto alla rovescia verso il Natale: il ritmo sul lavoro si allenta, si pregustano le vacanze scolastiche, immancabile qualche brindisi; magari un po’ di noie per decidere delle feste, pranzi e cene, ma poi si va in giro per spese e regali; e si incontrano altre persone che vanno in giro e il saluto prende un tono più cordiale, riconoscendosi tutti impegnati nello stesso rito profano, non per questo privo di una sua autenticità.

Ma poi ci sono altre attese, attese indefinite, per le quali non si può fare un conto alla rovescia. Attese di eventi che non possiamo determinare. Forse dovremmo chiamarle speranze, e invece le chiamiamo attese, forse per convincere noi stessi che avranno felice esito. Fino a qualche decennio fa, come prototipo di una speranza il cui compimento sfugge al nostro controllo, avremmo citato l’attesa una nuova vita; nonostante tutti i progressi nel campo biomedico, ancora oggi non è cosa di cui disponiamo pienamente. E, dopo questa prima, ancora attese. Ne parliamo sottovoce, con pochi intimi, o non ne parliamo affatto, perché sono attese profonde. Aspettiamo, non si sa per quanto, sperando nel compimento, e che nel frattempo la vita non ingrigisca. “(Ti) aspetto da una vita,” usa dire. In realtà tutta la vita è aspettare.

E tornano alla mente le parole del vecchio canto della Novena: Tutta la storia lo aspettava… Una convergenza cosmica, oserei dire. Che sia Lui il compimento; anzi, diciamolo per bene: che in Lui si riconosca il compimento. Sorprendente, fuori dalle aspettative, eccedente ogni possibile attesa.

3 risposte a “Fare cose”

  1. Pietro Buttiglione ha detto:

    Canto sereno.usica che ci danza nel tempo
    Compagna del nostro fare normale, quotidiano..
    Smussato da crociproblemisofferenzedolorimiserie
    Sï, la Musica avvicina a Dio.

  2. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    E c’è un risveglio di fare cose nelle quali la Fede induce a sperare, trasmetterle ai più piccoli: il parroco di Gesù Nazareno, della Famiglia dei Dottrinari, ha organizzato “la Novena di Natale per i più piccoli”! Ecco una cosa grande, come accendere la calda luce di una candela per illuminare un cammino che sarebbe al buio, una occasione non solo di preghiera comunitaria, non a rinverdire una tradizione decaduta, ma come opportunità a far conoscere l’esistenza di una Persona amica, la cui storia nasce uguale alla nostra ma la cui venuta ha reso importante la vita con il suo dono di goderla per sempre. Oggi c’è più necessità di cibo spirituale, quello che ci consente di avere il coraggio quando viene meno e a ridarci speranza nel futuro. accorgersi di chi ci sta accanto bisognoso di una parola, consolare chi è nella afflizione, incoraggiare alla Pace, dire no alla guerra, sono molte le cose che si possono fare a migliorare il mondo!

  3. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Ma Lui è venuto, era la speranza per Israele, è venuto ma non l’hanno riconosciuto. Era Uno diverso dall’ aspettato, predicava l’amore fraterno, non beni materiali insufficienti a dare felicità, non duraturi, ma quel bene che il cuore desidera, quel bene che si costruisce insieme, che si condivide. Lui è venuto perché condividessimo il suo regno, regno di Pace e di giustizia, regno di vita che non avrà mai fine. Lui è venuto, ma oggi da pochi fedeli festeggiato, da molti resta innominato, uno di una storia passata che è estraneo al concetto che l’uomo moderno si è fatto, circa famiglia, amore e aspirazione a una libertà da vincoli, regole che ognuno si da in propria ragione. Siamo infelici, guerre e malattie , anche la natura si mostra ferita selvaggiamente aggredita dalla ingordigia di sfruttare al massimo ciò che vale oro per l’uomo costruttore e inventore, ricchezza per pochi, povertà di molti!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I commenti devono essere compresi tra i 60 e i 1000 caratteri. I commenti sono sottoposti a moderazione da parte della redazione che si riserva la facoltà di non pubblicare o rimuovere commenti che utilizzano un linguaggio offensivo, denigratorio o che sono assimilabili a SPAM.

Ho letto la privacy policy e accetto il trattamento dei miei dati personali (GDPR n. 679/2016)