Dio e la guerra

Se tu non ti mostri diverso da quella controfigura che spesso usiamo tra noi per parlare di te, da chi andremo?
16 Ottobre 2023

Ma perché? Perché ancora tanto dolore, tanto disumano strazio che ci stordisce al punto da innescare una terribile anestesia difensiva? Sono davanti al Santissimo. Adorazione h 24, a circa 10 km da casa mia. Sono da solo. Sono le 23.30. Di solito mi metto in silenzio, anche dentro, e cerco di ascoltare cosa sale dal cuore e dal corpo. Ma stavolta non riesco. In questi giorni difficilissimi il silenzio mi è impossibile. E allora parlo, e chiedo.

Dove sei? Perché non squarci i cieli e scendi, perché hai lasciato questa vigna, dopo aver sparso quasi casualmente talenti ben diseguali? Davvero devo continuare a pensare che hai bisogno di essere supplicato da noi, altrimenti non ti muovi dalla tua apparente asettica alterità? Davvero devo continuare a pensare che tu scegli di castigarci per i nostri peccati? Davvero devo pensare che continui a scegliere a chi regalare un miracolo e a chi invece negare anche il pane, quasi che tu giochi a dadi con noi, lasciando che le nostre bombe colpiscano sempre chi non centra?

I più sicuri tra noi, quelli che pensano di aver capito come stanno le cose, ci richiamano alla giustizia retributiva, sentenziando contro qualcuno. Sia che stiano di qua, sia che stiano di là, puntano dita, guardano duro e chiedono al colpevole di turno di pagare, convinti che il male a lui inflitto ristabilisca la giustizia e la verità delle cose. Come se non vedessimo che rispondere al male col male produce solo tempesta. Eppure continuiamo a pensare che serva. Siamo un popolo di dura cervice o sei un dio apparentemente troppo silenzioso e immobile? E se siamo di dura cervice non ti sembra di essere stato un po’ troppo misterioso e “criptico” quando ci hai parlato?

Altri, forse non troppo diversi, ma più raffinati, sostengono la punizione educativa, convinti che l’uomo impari ad essere migliore se soffre o prova dolore. E sentenziano che tu stesso ti comporti così, punendo il peccatore affinché impari. Ma davvero non hai trovato strumenti migliori, di quelli che l’uomo usa? Perfino noi abbiamo capito che si può educare anche senza punizioni! Ma soprattutto, se non sbaglio, hai sperimentato tu stesso col tuo popolo, per secoli, che la punizione è sempre il segno del fallimento educativo. E allora, davvero non sai fare di meglio?

Una buona parte di coloro che torturano civili innocenti, stuprano donne dei nemici e sgozzano bambini, dicono di credere a te e a volte dicono di farlo per te. Non solo. Alcuni di loro credono anche a colui che si è presentato tra noi dicendo di essere tuo figlio, e che si è offerto per noi, consentendoci di cibarci di lui per vincere il nostro peccato. Ma che figura ci fai? Come puoi pensare che si possa crederti, se davanti a tutto questo “uso” violento del tuo nome, a questo strazio umano sembri tacere e non muoverti?

Altri, allora, pensando di salvarti, rimandano la palla all’uomo. Dicono che tu non puoi intervenire perché ci hai fatti liberi e la nostra libertà ai tuoi occhi è talmente sacra che rinunci a “correggere” i nostri errori, lasciando che gli effetti delle nostre scelte arrivino sempre fino in fondo. Anche quando sembra che al peggio non ci sia mai fine. Fatico molto a convincermi di questo, ad immaginarti immobile davanti ai miliardi di vittime innocenti che la nostra libertà ha prodotto. Ma davvero non ti interessa nulla della vita di questi? O devo credere che, come qualcuno di noi arriva a pensare, che siccome c’è un paradiso e questi ora godono la tua stessa vita, in fondo in fondo il loro dolore, le loro grida, la loro morte non è stata poi così un male?

Ma loro rispondono che alla fine tocca a noi metterci in moto, perché se il male e il peccato sono entrati nel mondo per causa nostra, spetta all’uomo rimboccarsi le maniche e cambiare la sua testa e il suo cuore. Al momento tu lasci che continuino ad esistere circa 60 guerre al mondo. Ovviamente noi facciamo attenzione solo a quelle che ci toccano o rischiamo di toccarci nei nostri interessi. E forse già questo ci rende comunque colpevoli, almeno indiretti. Ma se siamo colpevoli, diretti o indiretti, se tocca a noi convertirci, da chi andremo a chiedere aiuto per farlo? Davvero devo credere che ci possiamo convertire da soli? Se tu non ti mostri diverso da quella controfigura che spesso usiamo tra noi per parlare di te, da chi andremo?

Tutte cose che, ovviamente, pensiamo per far tornare dei conti che mai tornano. Ci arrovelliamo, ma il cerchio non si chiude. La coperta è sempre corta. E quel pezzo che manca resta sempre più difficile da rintracciare, perché ci chiede di continuare a fidarci di te. Anche e soprattutto quando mancano le risposte. Pure tuo figlio, alla fine, ha sentito il tuo vuoto, ha avuto la coperta corta: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”

Ecco, l’unica cosa che avverto, appena smetto di parlare e domandare è proprio questa compagnia. Insieme a Lui torno a dirti per l’ennesima volta, e non sarà l’ultima: Dio mio, Dio mio, perché ci hai abbandonati? Permettici almeno di continuare a vivere e mantenere aperta questa domanda. Forse è già avere fede.

 

6 risposte a “Dio e la guerra”

  1. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Queste domande a Dio hanno una giustificazione, del resto nelle sacre Scritture si legge di altre a Lui rivolte, segno che l’uomo si trova a lottare contro difficoltà che superano le sue forze. Certo noi abbiamo fiducia perché facciamo nostre la risposta a Cristo di Pietro:” Signore da chi andremo? Solo tu hai parole di vita eterna”. Oggi poi sembra di essere circondati veramente da insurrezioni di uomini esasperati in guerre intestine, uno scontento genera confusione, diffidenza gli uni verso gli altri, solitudine, abbiamo effettivamente bisogno di aiuto e questo dall’alto! La libertà che si gode, non è quella del Dio della Pace, tutto dipende dall’uomo ma questo uomo di oggi ha si messo ali all’intelligenza volando alto, ha realizzato sogni ma come un Icaro tutto precipita a Terra perché privo di quel tuo Spirito che Tu Dio hai promesso e mantenuto in Cristo, oggi Ne avremmo bisogno e quindi accogli la preghiera di coloro che in Te confidano

  2. Paola Meneghello ha detto:

    Purtroppo buona parte di ciò che succede al mondo è colpa dell’umanità. E chi deve rispondere, siamo solo noi.
    Se Dio è un Padre, ognuno di noi ne porta in sé il Seme, che fa fatica a germogliare a quanto pare, e certo occorre per questo anche rivolgersi al Sole.
    E allora sì, chiedere, chiamare, è già avere Fede, Speranza che Qualcuno senta..ma quel Qualcuno risponde attraverso di me e il mio agire, man mano che questo si allinea alla Voce che sale da dentro..
    Certo, la storia umana, è storia di violenza e di sete di dominio, ma non solo, c’è un germe di Bene, se quel Dio
    che è stato umanizzato, rappresenta pur sempre quella Giustizia che vorremmo vedere concretizzarsi, percependone la possibilità..
    Il fatto stesso, oggi sempre più, di percepire che il male, la violenza, non sono la soluzione, significa che Dio sta rispondendo eccome in noi, e sta trasformando la nostra percezione, e di riflesso la Sua immagine in noi..

  3. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Ho una cartina della Palestina inizi di Terrasanta, territorio diviso con i nomi delle delle 12 tribù d’Israele; oggi non si sa di quale resto le abiti, nel tempo si sono succeduti avvenimenti che hanno anche cambiato la storia delle genti. Rivendicare una appartenenza ideologica può esserlo se esiste ancora una testimonianza di Fede, come è la realtà di oggi, ma si pensa che se è di Fede non dovrebbe esservi conflitto, in quanto tutti timorati dell’unico Dio. Se invece esistono guerre, allora co sono interessi altri, molto umani, una spartizione del territorio magari, che discontenta tutti. Se si invoca e si teme Dio, è necessario rileggere la Sua Parola perché Se Betlemme significa casa del Pane, Gerusalemme lo è della Pace

  4. Roberto Beretta ha detto:

    Io andrei anche oltre nelle domande a Dio. Ma perché Jahvé ha promesso quella terra al solo popolo ebraico? Ma perché Allah ha dichiarato la guerra santa agli infedeli e il paradiso a chi vi muore durante? Oppure sono cose che gli uomini si sono semplicemente inventate? O meglio ancora: sono cose che gli uomini hanno interpretato come assoluti, facendole diventare irrazionale e incontrollabile ideologia?

  5. Gian Piero Del Bono ha detto:

    Gilberto Borghi che da: del “Tu” a Dio e che l: apostrofa duramente perche’ non fa questo o quello ( cioe’ quello che vorrebbe lui” di interroghi se ha ancora il senso della misura: cosa avrebbero dovuto dire a Dio gli ebrei dell’ assedio di Gerusalemme del 70;DC dove fu distrutto il tempio ? Cosa avrebbero dovuto dire a Dio gli abitanti di Roma quando ci fu il Sacco dei Lanzichenecchi e con le ostie consacrate ci contavano i cavalli che defecavano davanti agli altari? Cosa avrebbero dovuto dire a Dio sotto il bombardamento di Dresda o l’ assedio di Stalingrado?Perche’ non ci sei ?

  6. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    Si, viene di invocare Dio, la sua potenza, per sciogliere i nodi dei problemi che non sappiamo noi come fare. Il male che esiste l’ha creato l’uomo, e forse Dio pensa di esserne estraneo proprio per la disubbidienza alle sue leggi nei suoi confronti. Se Dio e’ il Bene c, come l’uomo può accusarlo per non essere presente e chiedere aiuto nel male che ha compiuto?. Forse Dio si aspetta questo riconoscersi peccatori per concedere il misericordioso aiuto richiesto. Forse nella sua infinita intelligenza e bonta’ lo si può supporre presente quando la solidarietà di più soggetti apre a soluzioni, come sembra stia accadendo nel conflitto-strage di innocenti, in corso in Palestina! Forse ammettendo di essere colpevoli a nostra volta di indifferenza chiediamo a Dio pietà’ per quei fratelli e anche di aver per questo causato dolore a Lui Padre di tutti e come gli antichi ci sentiamo penitenti e lo preghiamo!? Sarebbe questa una via del cuore che Lui da cui spettarti aiuto?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I commenti devono essere compresi tra i 60 e i 1000 caratteri. I commenti sono sottoposti a moderazione da parte della redazione che si riserva la facoltà di non pubblicare o rimuovere commenti che utilizzano un linguaggio offensivo, denigratorio o che sono assimilabili a SPAM.

Ho letto la privacy policy e accetto il trattamento dei miei dati personali (GDPR n. 679/2016)