Negli ultimi anni, in particolare durante e dopo il periodo della pandemia da Covid-19, diversi nomi legati all’universo religioso hanno acquistato rilievo nell’ambiente digitale. Sono i cosiddetti influencer digitali della fede. Attraverso la produzione e la diffusione di contenuti religiosi online, tali celebrità digitali contano spesso milioni di follower, raggiungendo un livello di influenza molto rilevante e, per certi aspetti, anche preoccupante, in particolare nel cattolicesimo.
È da questo scenario complesso e diffuso che nasce il libro “Influenciadores digitais católicos: efeitos e perspectivas” [Influencer digitali cattolici: effetti e prospettive], recentemente pubblicato in Brasile dalle case editrici Ideias & Letras (dei redentoristi) e Paulus (dai paolini), a cura di Fernanda de Farias Medeiros, Aline Amaro da Silva, Alzirinha Rocha de Souza, Moisés Sbardelotto e Vinícius Borges Gomes.
Questo gruppo di professori dottori e ricercatori nei campi della Comunicazione e della Teologia si è riunito su invito di Mons. Joaquim Giovani Mol Guimarães, già presidente dal 2019-2023 della Commissione Episcopale Pastorale per la Comunicazione della Conferenza Episcopale Brasiliana (CNBB) e vescovo ausiliare di Belo Horizonte, capitale dello Stato brasiliano di Minas Gerais. Mons. Mol Guimarães ha ideato lo studio in dialogo con vescovi, pastoralisti e ricercatori, con l’obiettivo di approfondire il fenomeno dell’influenza digitale e i suoi impatti sulla Chiesa e sulla pastorale.
In questo fenomeno, richiama l’attenzione la presenza di numerosi membri del clero, che, particolarmente in Brasile, raggiungono milioni di follower, come Don Fábio de Melo (con più di 26 milioni di follower su Instagram) e Don Júlio Lancellotti, che è stato eletto il principale “influencer di religione” in Brasile in 2023, secondo i giurati del premio iBest. Ma gli influencer digitali della fede possono essere anche i cosiddetti “credenti comuni”, che condividono con i propri seguaci informazioni e riflessioni su spiritualità, teologia e religione.
Con un approccio innovativo, il libro presenta un’analisi stimolante di questo fenomeno nel complesso ecosistema comunicativo ed ecclesiale di oggi. Oltre ad essere socialmente sfidante, è un processo che tocca direttamente lo sviluppo della pastorale, dell’evangelizzazione, della teologia e della comunicazione religiosa. È anche una questione culturale, che supera le barriere religiose, poiché tali influencer raggiungono e mobilitano un pubblico diversificato attraverso potenti dinamiche tecnologiche. Lo scopo del libro è proprio quello di comprendere in profondità questo fenomeno e le sue possibili conseguenze socio-ecclesiali.
Interfaccia tra Comunicazione e Teologia
Il libro è il risultato di una ricerca empirica condotta durante un periodo di tre anni (2021-2023) su alcuni casi di rilievo del fenomeno dell’influenza digitale cattolica in Brasile. Sviluppatosi all’interfaccia tra i campi della Comunicazione e della Teologia, lo studio copre anche altri ambiti del sapere, come le Scienze Sociali, le Scienze Religiose e le Scienze Politiche.
Nelle sue 416 pagine, con un linguaggio accessibile, l’opera presenta diversi dati, interviste e analisi che rivelano un ampio orizzonte del fenomeno, e propone anche alcune prospettive teologico-pastorali, come un invito ad un approfondimento riflessivo e prasseologico da parte dei leader ecclesiastici e degli agenti di pastorale, nella loro diversità.
Gli effetti del fenomeno dell’influenza digitale cattolica sono analizzati da tre orizzonti principali. L’asse comunicazionale-culturale esamina quali processi comunicativi sono in gioco e come si costituiscono le “reti di influenza” che caratterizzano le azioni degli influencer digitali cattolici e la ricezione socio-ecclesiale in generale.
Il secondo asse – sociopolitico – esamina il modo in cui gli influencer digitali cattolici articolano le loro narrative in base alle loro diverse prospettive sulla vita in società e sulle questioni politiche in gioco sulla scena nazionale.
Infine, l’asse teologico-ecclesiale cerca di riflettere sugli sviluppi che questo fenomeno ha catalizzato nella prassi cattolica riguardo al modo di “essere Chiesa oggi” e al sensus fidei.
Esame critico
Nella presentazione del libro, Mons. Mol Guimarães afferma che “una presenza significativa e qualificata in rete da parte dei cristiani e delle cristiane è mossa dal desiderio di rendere presente nel mondo il Regno di Dio”. Riconosce quindi che “questa ricerca indica che è possibile promuovere la formazione di leader cattolici e cattoliche per operare sulle reti digitali, ma purché l’intenzionalità non implichi il desiderio di fama, visibilità e engagement, secondo logiche mediatico-digitali”.
Suor Joana T. Puntel, religiosa paolina e nome di spicco negli studi sulla comunicazione cattolica, ribadisce che il libro propone “un esame critico e giudizioso di casi empirici”, offrendo così “una riflessione fondamentale e finora inedita, per comprendere e affrontare il fenomeno della influenza digitale, in particolare cattolica, ma anche in altri ambiti sociali e religiosi”.
L’importanza del libro è ratificata anche da una lettera di sostegno che accompagna la pubblicazione, firmata da diverse istituzioni e gruppi interessati al tema. Essi sono: Associazione SIGNIS Brasile, Caritas Brasiliana, Collettivo Bereia, Commissione Brasiliana di Giustizia e Pace (CBJP), Consiglio Nazionale del Laicato del Brasile (CNLB), Gruppo di Ricerca su Comunicazione e Religioni/INTERCOM, Osservatorio della Comunicazione Religiosa (OCR) e Osservatorio Ecclesiale Brasile.
Nel suo testo, le organizzazioni sostenitrici affermano di essere “preoccupate per questa tematica e ugualmente colpite – positivamente o negativamente, direttamente o indirettamente – da questo fenomeno”. Rafforzano quindi l’attualità dell’opera: “Incoraggiamo la lettura attenta di questo libro da parte dei leader religiosi, degli agenti di pastorali in generale e anche di tutte le persone interessate a rendere pienamente fruttuose le opportunità degli ambienti digitali e ad affrontare le loro sfide per la vivenza e la pratica di una fede coerente”.
Io mi preoccuperei di sapere cosa è arrivato al volgo, fuori dai tanti link & leaders.
Peccato di primazia autoreferente nella comunicazione??
Ad es il capo onnipresente di Civiltà Cattolica é sparito dalla mia visuale.Non so xchè.
PS Ieri ho visto un REEL in cui rinforzavano le parti degli aerei in base ai fori ricevuti da quelli rientrati.
Poi qualcuno ha osservato che andavano esaminati gli abbattuti.
Chiaro? Puó una info attorcigliata su se stessa e i suoi Capi VEDERE la Realtà??