Cara Europa ti scrivo…

Nel discorso alle autorità portoghesi Papa Francesco ha sollecitato con affetto l'Europa sui temi della pace, dell'accoglienza, della natalità e della vecchiaia.
8 Agosto 2023

A Lisbona “nel 2007 è stato firmato l’omonimo Trattato di riforma dell’Unione Europea. Esso afferma che «l’Unione si prefigge di promuovere la pace, i suoi valori e il benessere dei suoi popoli» (Trattato di Lisbona che modifica il Trattato sull’Unione Europea e il Trattato che istituisce la Comunità europea, art. 1,4/2.1); ma va oltre, asserendo che «nelle relazioni con il resto del mondo […] contribuisce alla pace, alla sicurezza, allo sviluppo sostenibile della Terra, alla solidarietà e al rispetto reciproco tra i popoli, al commercio libero ed equo, all’eliminazione della povertà e alla tutela dei diritti umani» (art. 1,4/2.5). Non sono solo parole, ma pietre miliari per il cammino della comunità europea, scolpite nella memoria di questa città. Ecco lo spirito dell’insieme, animato dal sogno europeo di un multilateralismo più ampio del solo contesto occidentale

Auspico che la Giornata Mondiale della Gioventù sia, per il “vecchio continente” – possiamo dire l’“anziano” continente -, un impulso di apertura universale, cioè un impulso di apertura che lo renda più giovane. Perché di Europa, di vera Europa, il mondo ha bisogno: ha bisogno del suo ruolo di pontiere e di paciere nella sua parte orientale, nel Mediterraneo, in Africa e in Medio Oriente. Così l’Europa potrà apportare, all’interno dello scenario internazionale, la sua specifica originalità, delineatasi nel secolo scorso quando, dal crogiuolo dei conflitti mondiali, fece scoccare la scintilla della riconciliazione, inverando il sogno di costruire il domani con il nemico di ieri, di avviare percorsi di dialogo, percorsi di inclusione, sviluppando una diplomazia di pace che spenga i conflitti e allenti le tensioni, capace di cogliere i segnali di distensione più flebili e di leggere tra le righe più storte.

Nell’oceano della storia, stiamo navigando in un frangente tempestoso e si avverte la mancanza di rotte coraggiose di pace. Guardando con accorato affetto all’Europa, nello spirito di dialogo che la caratterizza, verrebbe da chiederle: verso dove navighi, se non offri percorsi di pace, vie creative per porre fine alla guerra in Ucraina e ai tanti conflitti che insanguinano il mondo? E ancora, allargando il campo: quale rotta segui, Occidente? La tua tecnologia, che ha segnato il progresso e globalizzato il mondo, da sola non basta; tanto meno bastano le armi più sofisticate, che non rappresentano investimenti per il futuro, ma impoverimenti del vero capitale umano, quello dell’educazione, della sanità, dello stato sociale. Preoccupa quando si legge che in tanti luoghi si investono continuamente fondi sulle armi anziché sul futuro dei figli… Io sogno un’Europa, cuore d’Occidente, che metta a frutto il suo ingegno per spegnere focolai di guerra e accendere luci di speranza; un’Europa che sappia ritrovare il suo animo giovane, sognando la grandezza dell’insieme e andando oltre i bisogni dell’immediato; un’Europa che includa popoli e persone con la loro propria cultura, senza rincorrere teorie e colonizzazioni ideologiche. E questo ci aiuterà a pensare ai sogni dei padri fondatori dell’Unione europea: questi sognavano alla grande!…

Nel mondo evoluto di oggi è divenuto paradossalmente prioritario difendere la vita umana, messa a rischio da derive utilitariste, che la usano e la scartano: la cultura dello scarto della vita. Penso a tanti bambini non nati e anziani abbandonati a sé stessi, alla fatica di accogliere, proteggere, promuovere e integrare chi viene da lontano e bussa alle porte, alla solitudine di molte famiglie in difficoltà nel mettere al mondo e crescere dei figli… In Europa e, più in generale, in Occidente, si assiste a una fase discendente della curva demografica: il progresso sembra una questione riguardante gli sviluppi della tecnica e gli agi dei singoli, mentre il futuro chiede di contrastare la denatalità e il tramonto della voglia di vivere… Verrebbe anche qui da dire: verso dove navigate, Europa e Occidente, con lo scarto dei vecchi, i muri col filo spinato, le stragi in mare e le culle vuote? Verso dove navigate? Dove andate se, di fronte al male di vivere, offrite rimedi sbrigativi e sbagliati, come il facile accesso alla morte, soluzione di comodo che appare dolce, ma in realtà è più amara delle acque del mare? E penso a tante leggi sofisticate sull’eutanasia…

La buona politica può fare molto in questo, può essere generatrice di speranza. Essa, infatti, non è chiamata a detenere il potere, ma a dare alla gente il potere di sperare. È chiamata, oggi più che mai, a correggere gli squilibri economici di un mercato che produce ricchezze, ma non le distribuisce, impoverendo di risorse e certezze gli animi. È chiamata a riscoprirsi generatrice di vita e di cura, a investire con lungimiranza sull’avvenire, sulle famiglie e sui figli, a promuovere alleanze intergenerazionali, dove non si cancelli con un colpo di spugna il passato, ma si favoriscano i legami tra giovani e anziani…

3 risposte a “Cara Europa ti scrivo…”

  1. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    E c’è l’oggi con la Palestina in fiamme! Un genocidio nuovo, impensabile dopo quello esecrabile già stato e del quale si fa memoria perché più, mai più accada! E invece? e’ accaduto, cruento inverosimile come se un coltello fosse penetrato nel cuore di tutta l’umanità, perché questo è oggi Israele/Palestina, Terrasanta. Terra definita da Dio di “latte e miele” e così si presenta tutta un giardino che la sabbia dorata del deserto circonda dandole un fascino dove il cielo appare vicino. Due popoli la abitano, tutti e due la amano e vorrebbero abitarla in pace ma così non è. Betlemme “Bet Lehem” casa del pane per gli ebrei, ma per gli arabi Bet Lahm casa della carne; e Gerusalemme, Yerushalaim, città della Pace, ebraico “shalom= arabo “Salam “ duplice significato di Pace”, unico il loro Dio..Ed e proprio Cristo Dioincarnato, re di Pace grande assente. E l’Europa se torna a confidare nel potere delle armi viene meno alla Fede nella Pace.

  2. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    La vecchia Europa? Ma ha saputo dimostrare quanto spirito gagliardo esistesse nel suo DNA nella sua capacità a rinascere dalle ceneri di una guerra così distruttiva di umanità, il disprezzo che una Shoa ha dimostrato verso l’uomo in se stesso. Un Papa tedesco è un Papa polacco amici, popoli uniti da quell’amore Cristiano che ha vinto la morte, con il coraggio di ritrovare negli ideali di fraternità la solidarietà e l’amicizia. E’ la speranza che ancora nel nostro oggi ciò accada, il superare ciò che divide proprio in memoria di quel coraggio che Governanti hanno dimostrato di attingere da antica saggezza, l’amore per il proprio popolo, il credere in ciò che di più profondo alberga nel cuore dell’uomo semplice che aspira di solo vivere la propria vita in pace, nella semplice dacia come nella casa avita, godendo di quanto un Dio creatore ha donato all’uomo perché ne godesse lui è i suoi figli .

  3. Francesca Vittoria vicentini ha detto:

    E ci sono fatti come : due coniugi anziano che si congedano dalla vita lasciando un biglietto di scusa ai figli ! Non sembra sollevare perplessità i tanti giovani che non sanno trovare di dare senso alla vita! Sono fatti, realtà che la stampa quotidiana ci riporta dai luoghi dove si silura la vita di persone inermi. E’ come vedere in un percorso dei luoghi e panorami più belli in montagna i pini stecchiti, privi del loro verde tendere rami nudi verso il cielo, una malattia imperversa da tempo e sembra una lebbra tanto appare distruttiva dei meravigliosi boschi dolomitici.!. I repentini cambiamenti climatici così o troppo caldo e alternanza di freddo danno la sensazione di un cambiamento in atto nella natura stessa che visivamente lamenta o protesta? Chissà e speriamo che la lettera del Santo Padre venga letta e sia oggetto di meditazione.

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