“Vi ho preparato un posto…”

Signore, che cos’è l’uomo perché te ne ricordi e il figlio dell’uomo perché te ne curi?
7 Maggio 2023

“Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci ad essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà” (Ef 1, 1-4). Ma ci hai mai pensato che Dio ti ama fin dall’eternità? Dio da sempre ti ha pensato e perciò ti ha creato con infinito amore. Tu non sei frutto del caso, ma frutto dell’amore.

Dell’Amore di Dio prima di tutto. Tu non eri solo nei desideri dei tuoi genitori. Dio ha voluto te tra infinite possibilità e ha scelto che tu nascessi dentro la storia. Lui sapeva che tu saresti venuto al mondo da quei genitori e in quelle circostanze.

E non solo Egli ti ha creato con infinito amore, ma ti ha affidato anche una missione che solo tu e nessun altro al posto tuo può portare a compimento. Con il tuo essere, tu sei chiamato a riflettere la bontà di Dio, la luce di Dio, alla cui immagine e somiglianza sei stato creato\a. Dio è come il Sole che risplende in tutto il suo splendore e noi siamo i suoi raggi, purché però non ci distacchiamo da Lui.

Com’è bello prendere coscienza di questo e spendere la propria esistenza nel dar Gloria a Dio e nell’amare i fratelli. La vita è stupenda se ne facciamo un dono d’amore. Vivere nella rettitudine, vivere in Grazia di Dio, comporta già adesso la ricompensa di una gioia e di una pace piene.

Vivere altrimenti è sciupare la vita, deturparla, ed è veramente un peccato! Perché questo è il peccato: fallire il bersaglio. Dio ci ha messo la vita nelle mani per un fine di amore, se non lo raggiungiamo siamo delle persone fallite. Diceva una persona saggia che non c’è tristezza maggiore di quella di non essere santi, perché a questo siamo chiamati.

Dio infatti “ci ha scelti, prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto, nella carità” (Ef 1,4). Scelti per amare con cuore puro.

Colmi di stupore verrebbe da esclamare insieme al Salmista: “Signore, che cos’è l’uomo perché te ne ricordi e il figlio dell’uomo perché te ne curi? Eppure l’hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato” (Sal 8,  5-6). Quest’uomo ha così tanto fatto “perdere la testa” a Dio, che Egli per Lui “spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce” (Fil 2, 7-8).

La nostra preghiera di lode dovrebbe trovare motivi inesauribili per ringraziare e benedire il Signore perché “Dio ha abbondantemente riversato la sua grazia su di noi con ogni sapienza e intelligenza” (Ef 1,8). Il rischio talvolta è di non coglierla e piuttosto che ringraziare, invece, lamentarci e brontolare. Quante volte durante il giorno rivolgiamo al Signore una piccola, semplice, spontanea lode? Educhiamoci alla lode, al ringraziamento, a benedire Dio per il dono della vita e per tutti gli altri doni di cui ogni giorno ci ricolma (anche per un bicchiere di acqua fresca che ci disseta, non l’ha forse creata Lui l’acqua?).

Dio ti ha scelto, mi ha scelta, per annunciare con la vita le opere meravigliose del Suo Amore, chiediamogli la grazia di potergli rendere questa testimonianza: tutto in noi parli di Lui. I nostri occhi, le nostre mani, il nostro cuore. Chiediamogli il dono di poter guardare il nostro prossimo con i Suoi occhi.

 

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