Gran parte delle residue energie ecclesiali viene consumata nel tenere in piedi strutture di tradizione o nello scervellarsi su come rinnovarle, senza accorgersi che la maggioranza vive benissimo senza di esse. Anche la Chiesa dovrebbe incentivare il suo risparmio energetico.
La morte in croce di Gesù fu certo terribile, ma milioni di persone innocenti sono morte soffrendo più di lui (non poche anche in nome del cristianesimo). L'enfasi sui dolori e sulle piaghe nel primo millennio non c'era. E dunque non può stare lì la specificità del suo esempio.
Il Patriarcato ortodosso di Mosca si sostiene (e ha pure un notevole patrimonio) grazie al diritto di vendere alcolici, tabacco e oro senza pagare tasse. Forse non è l'ultima delle ragioni per cui Kirill sta con Putin. Certo è una delle poche volte in cui apprezzo l'8 per mille.
Una delle più trite difese a fronte degli scandali clericali è sottolineare che la comunità cristiana non è solo gerarchia. «La Chiesa siamo noi», certo; ma bisogna ricordarselo anche quando si fanno scelte, si prendono decisioni, s'impone a tutti il proprio insindacabile volere.
Sul triste caso di Emanuela Orlandi ne vedremo presto delle belle: il giudice ha detto d'aver trovato in Vaticano tante carte impolverate. Intanto è assai irritante per i credenti constatare che la Chiesa ci ha mentito, negando sempre l'esistenza di suoi dossier sulla vicenda.
Il giorno della Liberazione del 1945 ha segnato una svolta anche per la Chiesa italiana, che finalmente da allora ha cominciato a credere nella Democrazia. Quella Cristiana, di sicuro. Ma lentamente, con tanti errori, anche quella senza maiuscola.
La società italiana è peggiorata perché non si va più in chiesa, oppure nonostante si vada ancora in chiesa? Dopo decenni trascorsi a lamentare le assenze dei fedeli non praticanti, adesso ci si accorge che il problema peggiore sono i praticanti senza fede.
In questi giorni l'arcivescovo di Genova celebra la messa per il decimo anniversario della morte di don Gallo: un prete che, in vita, attirò innumerevoli fulmini dalla gerarchia. È proprio vero che nella Chiesa bisogna essere morti non solo per essere beatificati, ma anche capiti
Noi credenti abbiamo spesso la presunzione di pensare che senza la fede sia impossibile una "vita buona". Non è affatto così: esiste anche una spiritualità immanente, laica. Semmai è vero l'inverso: tocca a chi ha la fede (ma sul serio) dimostrarla conducendo una "vita buona".
Alla buon'ora: la diocesi di Milano manderà i suoi seminaristi per un anno a vivere in qualche parrocchia, a piccoli gruppi e a più stretto contatto con la vita - se non proprio della gente comune - almeno dei preti "normali". Non è l'ottimo, però è un inizio da incoraggiare.
Pare che alcuni pope ortodossi compiano esorcismi per cacciare lo spirito del male non solo dall'Ucraina ma anche da Putin, che sarebbe posseduto dal demonio. Forse non è necessario: la storia dimostra ad abundantiam che gli uomini sanno fare anche di peggio, e tutto da soli.
Se c'è un sentimento di cui la comunità cattolica è generalmente avara, è la gratitudine. Tutto sembra dovuto, siamo servi inutili, hai fatto solo il tuo dovere... Forse è disattenzione agli aspetti umani, o forse senso di superiorità. Ma ringraziare mai.
Istat: per la prima volta le donne italiane che non vanno mai in chiesa hanno superato quelle che frequentano una volta la settimana; soprattutto nel Nord, soprattutto le giovani, soprattutto chi ha un titolo di studio. Gli angeli del focolare non lo sono più nemmeno dell'altare
I frati trappisti belgi lanciano l'allarme: a causa delle poche vocazioni, è a rischio la produzione delle pregiate birre monastiche per cui sono famosi nel mondo. In effetti sono problemi... E c'è preoccupazione in Italia per i biscottini delle monache di clausura. Buona Pasqua!
Venerdì santo quest'anno ha l'immagine di Rupnik, ma non quella delle dorate, brillanti, ricche viae crucis cui ci ha abituato la sua iconografia. Ed è una passione che non ha ancora il presagio di resurrezione: né per le vittime, né per lui, né per chi lo copre, né per noi.
Gaenswein, Zollner, Muller... Le dichiarazioni in libera uscita dei prelati s'accumulano, e hanno spesso il sapore della rivalsa. Purché non siano offensive delle persone e della verità, però, sono legittime pur se sgradite a chi sta sopra: anche questo è il prezzo della parresia
Bisognerebbe monetizzare i benefici dell'immaginario religioso alla civiltà e in generale alla vita degli uomini. Vere o no che siano, nei millenni le religioni hanno comunque aiutato miliardi di uomini a crescere, a migliorare, a sopportare, a morire. Sarà questo il loro senso?
«Non fidatevi dei cristiani che non incidono la crosta della civiltà. Diventate la coscienza critica del mondo, diventate sovversivi». Don Tonino Bello: uno che era vescovo, ma tanto per cominciare non si faceva chiamare eccellenza.
La premier Meloni rivendica il diritto di citare Ernest Renan, storico di inizio 900, "che è di tutti". Ma è lo stesso Renan modernista, bestia nera dei tradizionalisti per la sua Vita di Cristo! Dunque la premier ultra-cattolica citi pure Renan "di tutti", e magari anche tutto.
Persino la Chiesa polacca - conservatrice, wojtyliana, retriva ecc. ecc. - ha deciso di incaricare una commissione indipendente sugli abusi. Ogni riferimento a fatti realmente accaduti in Italia è puramente casuale.
Stavolta la mitica "tradizione cattolica" ha servito un mirabile assist a Nichi Vendola per la festa del papà: anche san Giuseppe non era padre biologico, ha ricordato il politico, come nelle coppie gay... Praticamente un gol a porta vuota.
Nelle interviste per il decennale del papa è divertente leggere prelati settantenni che, per sottolineare la novità di Bergoglio, denigrano la Chiesa di prima, la quale predicava «sensi vietati che poco o nulla avevano a che fare col Vangelo». Foss'anche vero, loro dove stavano?
Qualcuno ha programmato Chat Gpt - nuova app di Intelligenza Artificiale che elabora testi logici pescando nozioni dal web - per discorrere virtualmente coi santi. Chi l'ha provata dice che sembra di parlare con un sacerdote vero. Virtù della macchina o meccanicismo dei preti?
Rassegnazione o debolezza? Marginalità o disorientamento interiore? Tra laici e clero, a parte le dovute dichiarazioni di vertice, i cattolici italiani di fronte a pesanti fatti di cronaca stanno dimostrando capacità di reazione vicine a zero. Beati i tempi in cui ci s'indignava!
Chissà mai che i tedeschi, col coraggioso Sinodo recentemente concluso, abbiano tenuto fede pure in ambito ecclesiale alla loro vocazione di "locomotiva" per il resto del mondo cattolico. Che sta a guardare pavido con l'aria di chi sussurra: «Vai avanti tu, poi magari veniamo...»
Nel Lazio una statua della Madonna "parla" ogni 3 del mese a una presunta veggente (che avrebbe pure le stimmate) dopo aver pianto sangue per tre volte in 5 anni. Dunque siamo ancora lì. E come dar torto al quotidiano siciliano "L'Ora" quando titolò: «Mai una Madonna che ride»?
Spesso dal pulpito si annuncia il Vangelo (buona novella!) con voce rassegnata, annoiata, incolore, come di cosa risaputa e ripetuta troppe volte... Quando invece leggere la Scrittura con autenticità e partecipazione basterebbe, anzi varrebbe in sé anche più di una predica.
Rassegnamoci: la presenza di tante confessioni cristiane è utile, perché nessuna è il tutto e ognuna ha il suo carisma, un'enfasi o una sottolineatura, con cui ha salvato (anche per tutte le altre) un particolare aspetto del Vangelo.
Muore un personaggio famoso (famoso anche per essere non credente e di vita moralmente non esemplare) e nessuno pretende di negare i funerali. Ma almeno evitassero di tracciarne in predica un panegirico che non dice misericordia, bensì acquiescenza della Chiesa ai soliti potenti.
Aspetto il momento in cui i vescovi italiani dichiareranno "valori non negoziabili" il rispetto della legalità, non evadere le tasse, non far lavorare in nero, il rispetto dei diritti e della dignità dei deboli. Con la stessa decisione con cui hanno difeso il valore della vita.
È divertente che in un antico santuario mariano in provincia di Cremona sia stato installato un depuratore per rendere potabile la secolare fonte di acqua "miracolosa". Ma forse fa riflettere ancor di più che un'acqua ormai inquinata continui ad essere ritenuta "miracolosa".
Il vescovo Libanori, gesuita italiano commissario vaticano nel caso Rupnik, ha fatto la sua unica intervista al giornale cattolico La Croix, francese. E in essa ha dichiarato più volte sia la gravità dei fatti, sia che la decisione sulle pene non fu sua. Uno che non si è nascosto
Alla fine il tema è sempre quello: bilanciare legge e misericordia, giustizia e perdono. Ma è mestiere che si fa solo ad personam, caso per caso, e dunque soggetto a discrezionalità ed errore. Niente da fare: nessuna religione dà certezze al lavorio e ai dubbi della coscienza.
Con una lettura "provvidenziale" potremmo sostenere che tutti gli scandali, di varia natura, che li hanno colpiti in questi anni sono stati anche un salutare bagno di umiltà per i cosiddetti nuovi movimenti ecclesiali, da cui troppi s'attendevano il ritorno dei fasti della Chiesa
È vero che in Italia sono in calo i cattolici, tanto più i praticanti. Però sono in aumento i credenti di tante altre religioni: ormai circa cinque milioni nella Penisola. Il desiderio di spiritualità dunque è ancora vivo: alleluia!
E così, anche la Chiesa del piccolo Portogallo ha fatto il suo bravo report indipendente sulla pedofilia, censendo circa 4500 abusi, per due terzi compiuti da preti. Solo l'Italia, il Paese più cattolico e con più sacerdoti, resta immune dal contagio. Come siamo fortunati!
Uno come Rupnik (o Maciel, o Vanier), che non solo vìola spudoratamente i principi da lui stesso predicati ma, invece di restare nell'ombra delle sue debolezze, accetta di essere messo sotto i riflettori come "maestro", non è e non può essere trattato come un semplice peccatore.
Sarebbe bello che, magari in corrispondenza con la Giornata delle vittime innocenti di mafia che cade ogni 21 marzo, nel canone della messa si ricordassero questi morti. Sono oltre mille, l'associazione Libera ne fa leggere i nomi a uno a uno nelle piazze d'Italia. Sarebbe bello
Come tutte le cose del mondo, l'eventuale accesso di uomini sposati al sacerdozio avrebbe rischi e vantaggi. Tra questi ultimi però anche una bella spallata al clericalismo: un po' più di normalità per spegnere quel "migliorismo" che fa tanto casta.
Quanto dei nostri riti è affidato ai bambini: loro servono all'altare, raccolgono le offerte, leggono la preghiera dei fedeli... Giusto coinvolgerli per educarli. A diventare poi (se siamo fortunati) un'assemblea di adulti passivi e silenziosi come quella che ora sta a guardarli.
In realtà ogni religione non è che una ricerca continua, un tentativo di avvicinamento, un'approssimazione. Per questo non è poi così importante sapere quale sia la più "vera".
Di recente Francesco ha dichiarato di non aver saputo nulla del caso Rupnik prima del clamore mediatico, ma c'erano perplessità. S'attendeva dunque la conferenza stampa sull'aereo di ritorno dall'Africa per chiarimenti, invece nessuno ha posto nemmen la domanda. Ahi, trasparenza!
Constatata l'ormai assoluta formalità del ruolo di padrini e madrine nel battesimo e nella cresima, qualche vescovo comincia ad abolirli. Bene. Ma, visto lo stato dell'iniziazione cristiana, è come curare la rogna con l'acqua santa.
Genera sempre triste ilarità l'annuale predicozzo dei vescovi ai giornalisti in occasione del loro patrono Francesco di Sales: siate coraggiosi, dite la verità, difendete i deboli. Poi uno guarda che cosa fa la Chiesa quando si tratta di dare notizia degli scandali di casa sua.
Per Enzo Bianchi la Chiesa è troppo ecclesiocentrica: parla sempre di sé e dei suoi problemi anziché del Vangelo. Non è impressione errata. Ma forse è perché a quel Vangelo vorremmo arrivarci non da soli bensì accompagnati da una Chiesa migliore, più coerente e fraterna.
Giovanni Falcone diceva che «entrare a far parte della mafia equivale a convertirsi a una religione», pensando al fanatismo che spesso accomuna i due fenomeni. Ma se l'osservazione è vera, equivalenza vuole che mutando l'ordine dei fattori non cambi il risultato: ed è terribile.
Sondaggio! La fiducia degli italiani nella Chiesa è scesa al 41% (curioso: in quelli di sinistra è un po' più alta) e soprattutto cala vertiginosamente con l'età degli intervistati. Il Papa tiene, sì, però sarà meglio prepararsi a tempi nuovi, forse duri, anche come Italia.
Colpisce come di fatto la comunione (comune unione) e in genere la liturgia sia tuttora vissuta e insegnata come pratica individuale, intimistica: "Gesù viene nel tuo cuore". Alla faccia di chi lamenta l'assemblearismo dei riti, siamo ancora al concilio di Trento.
Quotidiano cattolico francese «La Croix», decalogo di consigli per vittime di abusi di ecclesiastici. Primo: parlarne con qualcuno esterno a parrocchia o comunità. Punto 4: rivolgersi ad «avvocati non legati alla Chiesa». Numero 8: prima denunciare, poi semmai parlare col vescovo
Si direbbe che Vatileaks abbia aperto il vaso di Pandora dei pettegolezzi e delle denunce anonime in Vaticano. Qualcuno si rammarica perché ciò finisce per screditare la Chiesa. Vero; ma certo lo scandalo non ci sarebbe se le nefandezze che vengono alla luce non fossero commesse.
Il testo con cui il Papa pianifica la ristrutturazione della diocesi di Roma è fitto di "da me presieduto", "da me approvato", "da me ratificate", "valutato la questione con me", "mi deve essere inviato", persino "mi sottopone" i candidati parroci. Per la sinodalità ci risentiamo
Sì, ma "sperare contro ogni speranza" oggi per molti cattolici significa continuare a credere nonostante le amarezze, la tristezza, le delusioni, la rabbia che la Chiesa stessa provoca, attraverso gli uomini cui ci era stato insegnato di dare fiducia.
Riaprire in Vaticano l'inchiesta e fare chiarezza sul caso Orlandi di 40 anni fa va benissimo, Ma aspettiamo chiarezza ancora migliore e più tempestiva sul caso Rupnik di 40 giorni fa.
Ha pubblicato un libro mettendo in piazza i panni sporchi di famiglia. Ha fatto arrabbiare il nuovo sovrano. E alla fine è stato cacciato di casa. Il principe Harry? Veramente si parlava di padre Georg...
«Dio e religione - anche quella cristiana - sono due realtà molto diverse, talvolta persino opposte». Citazione da Paolo Ricca, pastore e teologo valdese, autore del recente e ponderoso «Dio. Apologia» (Claudiana): assolutamente da condividere.
Il rispetto per la fede "dei semplici" diventa spesso nella Chiesa un pretesto per la pigrizia e la paura di crescere, o di far crescere, nella medesima fede. Se non - peggio - per la maggior facilità di dominare chi non sa.
Con tutto il rispetto per Benedetto XVI - che magari se lo merita - ma non se ne può più della tendenza clericale (moda? mania?) di santificare di default i pontefici, e per di più a razzo. Lasciamo almeno decantare la storia, quindi ai posteri l'ardua sentenza. Ma con calma.
I militanti di Extinction Rebellion imbrattano le opere d'arte per richiamare sul cambiamento climatico. Riprovevole. Però un bel secchio di vernice sui mosaici di Rupnik.... Uno, uno solo, dai...
"Quando il cielo si vuota di Dio, la terra si popola di idoli", disse Karl Barth. Ok. Però bisognerebbe contare anche quanti idoli popolano il cielo del cristianesimo, così come viene insegnato e vissuto.
Antonio Staglianò presidente della Pontificia Accademia di Teologia: «A mancare oggi è l'esercizio critico del sapere della fede. Dobbiamo avviare la divulgazione per fare della teologia un ministero ecclesiale come la catechesi nelle parrocchie». Fosse così, glielo impedirebbero