Pare che anche in Francia il documento di sintesi sulla fase di ascolto diocesano del Sinodo sia del genere «acqua tiepida»: pure lì proposte abbondantemente sentite e un vaglio che ha escluso le idee più innovative. Ahi ahi ahi: se si omologa persino la rivoluzionaria Parigi...
Scandali, figuracce, litigi. Carrierismo, abusi di potere, pochezze. Ne abbiamo viste così tante nella gerarchia ecclesiale a ogni livello, che come minimo vanno ammessi errori nella scelta delle persone. Siamo umani, d'accordo. Ma allora non tiriamo più in ballo lo Spirito santo
I commentatori delle prossime elezioni segnalano che ormai la Chiesa non sposta più voti: i cattolici sono sparpagliati tra i partiti. Ma scegliere secondo coscienza è bene. Il brutto semmai è che invece si continua a essere succubi: una volta del parroco, oggi dell'immagine.
Il buon pastore che cerca la pecora smarrita, prima l'ha lasciata allontanare dall'ovile... Fuor di metafora: quale pedagogo cattolico è disposto a lasciare ai suoi libertà di ricerca fino al punto che possano "perdersi"? E così finisce inevitabilmente per educare un gregge.
Il potere di governo, nella Chiesa, è dato dal sacramento dell'ordine oppure da un mandato (papale o del vescovo)? Dibattito in corso tra esperti, e pare che il Diritto canonico debba già essere interpretato a favore di un potere anche laicale. Solo che non ce l'hanno mai detto.
Il Santo Rosario, la Santa Messa, Reverendissimo Padre, Eminenza... Anche tra cattolici, meno si capisce di Chiesa e più s'abbonda di maiuscole, iperboli e formalismi. È finta deferenza: per lisciare il pelo al potente di turno. E possibilmente tenerlo lontano dai propri affari.
Bambini a messa? Benvenuti! Ma non facciamo leggere penosamente proprio a loro le letture o preghiere dei fedeli di cui nemmeno conoscono il senso, né raccogliere la questua che è servizio da adulti. A ognuno il suo, e a suo tempo.
Ascoltare, accogliere, relazioni, celebrare... I 10 punti della stringatissima sintesi finale consegnata dalla Cei per il Sinodo sono talmente astratti e già sentiti da risultare generici. E tutte le questioni spinose (donne, soldi, laici, clericalismo) risolte in ecclesialese.
"I tuoi parroci non ascoltano le tue prediche, ai fedeli consigliano di votare la Lega"... Così i familiari al cardinal Martini quand'era arcivescovo di Milano. La Chiesa italiana dovrebbe chiedersi quanto è storicamente responsabile della crescita del populismo, e della destra.
Una mostra fotografica sulle chiese italiane dismesse o addirittura in rovina. Metafora triste di (poche o tante) comunità cristiane, ma anche immagine di quanto rimane potente il sacro allorché gli capita di spogliarsi degli orpelli della religione.
Va bene chiedere perdono per le colpe della Chiesa del passato, ma bisognerebbe pure tener conto che i poveretti che le commisero spesso lo fecero in buona fede. Obbedivano a una teologia, a una morale, a pratiche pastorali - quelle sì - profondamente sbagliate.
La colpa del clericalismo è anche di noi laici. Se studiassimo di più, se fossimo meno pigri nel prendere responsabilità, avrebbe meno argomenti chiunque volesse interpretare da padrone o maestro il suo servizio di prete. Il sonno dei laici genera mostri.
Nel gossip liturgico dell'estate (la famosa messa acquatica) ciò che mi turba non è la mancanza di supposto «decoro» o la tenuta balneare del celebrante, quanto il materassino. Fluttuante, gonfiabile, inadatto a qualunque mensa: un surrogato che annulla ogni valore simbolico.
Entro i prossimi 10 mesi i movimenti ecclesiali i cui superiori siano in carica da oltre 10 anni dovranno cambiarli. Così ha deciso papa Francesco, e vedremo chi obbedira'. Diciamo che per ora non si vede molto movimento...
Sono bastati 16 anni per passare da un presidente Cei che nega i funerali a Welby a un altro presidente Cei che li celebrerebbe di persona. Ciascuno decida chi dei due sbaglia. Una cosa però è sicura: l'estensione dei valori non negoziabili è assolutamente negoziabile.
"O Gesù d'amore acceso, non t'avessi mai offeso. O mio caro e buon Gesù, non ti voglio offendere mai più". Infantile, teologicamente dubbio, vetusto, biblicamente infondato, sentimentale, eccetera. Rispetto per chi l'ha recitato, ma adesso basta.
Predicare, dirigere anime, insegnare teologia, esegesi e una dozzina di altre materie, amministrare beni, fare la carità, celebrare... Sono solo alcune delle competenze richieste a un parroco. Evidentemente l'unico essere che in una comunità cristiana è dotato di superpoteri.
"Per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa". Abbiamo modificato il Confiteor per andare a favore del politicamente corretto aggiungendo "sorelle" ai fratelli; non potevamo correggere anche questa eccessiva autoflagellazione?
Pochi celebranti prestano attenzione a usare il pulpito solo per la parola di Dio e la sua spiegazione. Di solito lo si occupa per dirigere canti, dire la preghiera dei fedeli, dare avvisi, persino fare discorsi... Come uno speaker corner.
Il Vaticano ha mandato un breve testo, anonimo e anomalo, al sinodo tedesco per ammonire a non compiere innovazioni fuori luogo. Piuttosto - si dice - portate le vostre proposte al sinodo generale. Fossi tedesco, prenderei l'occasione al volo.
Ammesso (e ahimè purtroppo non concesso) che tutte le parrocchie italiane abbiano compiuto i richiesti momenti sinodali, bisognerebbe spiegare loro che non si trattava di una tantum. Il metodo deve restare quello, anche se il sinodo prosegue a livelli superiori.
Si dice spesso, appoggiati alle Scritture, che la Chiesa non deve conformarsi alla mentalità del mondo. Eppure proprio dal "mondo" dei potenti del passato ha voluto mutuare (insieme a tanto altro) quel governo gerarchico, assoluto e insindacabile che oggi le fa giusta difficoltà.
I sacerdoti più generosi sono stanchi d'essere sotto il tiro dell'opinione pubblica: "Ci spendiamo anima e corpo e la gente non è mai contenta...". Hanno ragione. Ma è un effetto collaterale del clericalismo (e d'ogni potere): uccidete la "casta", non avrete critiche "populiste"
«Gli intervistati esprimono le loro opinioni che non possono pertanto essere attribuite alla Santa Sede». Sui media vaticani appare questa legenda in calce a interviste di libero e disparato parere, per ora dedicate all'Ucraina. Meraviglioso! Aspettiamo ora quelle sulla Chiesa.
Da anni parecchio mondo tradizionalista italiano si riferisce a Putin come modello di «valori forti» e leader capace di contrastare la leadership secolarista americana. Pensate che una guerra folle e mortifera abbia fatto cambiare idea a qualcuno? A qualcuno sì. A qualcuno.
A Casalgrande Alto (Reggio Emilia) due sacerdoti lefebvriani hanno dichiarato che la loro «comunità non è più dipendente da coloro che pure riconosce come legittimi Pastori della Chiesa». Avviate dunque le procedure per scisma. E poi dicono che non c'è più la fede di una volta...
Una multinazionale dei vegetali ha acquistato pagine di giornale per chiedere la rettifica della Bibbia dove indica «il frutto del peccato»: «La mela in particolare è stata oggetto di terribili calunnie». Giusto: la tentazione, dopo il Padre nostro, correggiamola nella Genesi!
Giusto per farsi ben ricordare, il vescovo di Verona alla vigilia del suo pensionamento ha tolto la cattedra di religione a un prete che l'aveva motivatamente criticato. Per curioso caso, quel sacerdote fa pure il burattinaio: beh, non si è fatto trattare da marionetta.
Se è vero che la fede è una continua e mai conclusa ricerca, allora bisogna mettere in conto che il modo di credere cambi nel tempo: e non in un senso soltanto. A volte credere di più (meglio) potrebbe voler dire credere di meno (cose).
Plauso a monsignor Perego (Migrantes) che ha detto chiara la posizione della Chiesa sullo ius scholae: è 15 anni che se ne discute, c'è bisogno di giovani perché siamo un Paese vecchio, l'Italia è cambiata e la legge deve seguire la realtà. Finalmente una Cei senza se e senza ma.
Il logo del Giubileo 2025 ha già ricevuto molte critiche - non è un vero logo, è pasticciato, allude ai gay pride (?), è banalotto come un trenino di Capodanno, eccetera - e non vorremmo aggiungergliene altre. Perciò non osserveremo che usa gli stessi colori del marchio di Google
"La Chiesa è indietro di 200 anni", sostenne il cardinal Martini in una celebre intervista. Forse allora tante persone non frequentano più le chiese anche perché loro invece sono andate avanti.
Sull'onda di un controverso saggio su «Un papa in guerra», si rinfocola il dibattito sui silenzi di Pio XII e sull'assistenza della Chiesa agli ebrei. Luci e ombre le cui radici risalgono però indietro nel Ventennio: è lì che il Vaticano maturò un'infelice ambiguità coi dittatori
Per alcuni moralisti la guerra di difesa degli ucraini non è etica, perché la tutela della vita - propria e altrui - precede quella della libertà, propria e altrui. I partigiani cattolici (tra cui certi in via di santità) sono avvisati: meglio se stavano a casa.
Nel 2021 59 delle 225 diocesi italiane (oltre un quarto) non hanno offerto proprio nulla all'Obolo di San Pietro: il Fondo per le attività di Curia e la carità del Papa. Tutte le altre insieme hanno dato un milione e 600mila: circa 9600 euro l'una. Tre centesimi per abitante.
Per il teologo Tomás Halík il cristianesimo è nel suo «pomeriggio», in cui «né la forma religiosa medievale né quella moderna possono essere sedi della fede; il compito che l'attende consiste nello sviluppare una nuova spiritualità, anche molto fuori dai confini delle Chiese».
«C'è rischio di una strisciante apostasia ad ammettere il sacerdozio femminile o le unioni omosessuali». «Sul sacerdozio femminile la discussione non è ancora finita... Anche le coppie omosessuali vivono la propria relazione con amore». Due interviste, due tedeschi, due cardinali
Nel 1981, dopo il referendum sull'aborto, un settimanale cattolico titolò «Ripartiamo da 32»: la percentuale di chi aveva votato contro la 194. Ma oggi ci crediamo ancora che quel grumo di cellule è un uomo?
Un milione di studenti in Italia non si avvale dell'ora di religione: uno ogni 7, ma la media sale considerando solo il Centro-nord (uno ogni 5) e/o solo le scuole superiori (idem); a Firenze non fa religione uno su tre. Barrare la causa esatta: pandemia, secolarizzazione, altro.
Diverte assai meno, stesso blog e stessa autrice, leggere che i preti sarebbero «uomini ontologicamente divenuti superiori ai comuni mortali in virtù dell’ordinazione sacerdotale». Sic. Frase di dubbia ortodossia, ma che è proprio quella detta alle vittime da tanti preti pedofili
Divertente leggere in un blog tradizionalista che «la Messa apostolica (quella in latino, ndr) non ha avuto cesure nel corso della storia» fino alla riforma liturgica, Leggessero lo Jungmann, che nel 1961 ha scritto 400 pagine per spiegarne l'evoluzione (Vaticano II escluso)...
Ma da quando Dio, il Dio della Bibbia, è diventato puro spirito? Due recenti volumi riaprono la discussione, con spunti tutt'altro che banali. E utili anche oggi.
CL è stata ammonita dal cardinale Farrell (dicastero per i Laici) perché «nell'ultimo decennio» i suoi capi hanno alimentato un «fuorviante tentativo di appropriazione e personalizzazione del carisma da parte di chi ha il ruolo di guida». Si vede che non conosceva don Giussani.
Non è più il secolarismo la minaccia principe al cristianesimo, ormai, ma lo sfaldarsi di ogni fiducia nel prossimo. Se non si crede più agli ideali, alla politica, alla giustizia, alla scienza, alle istituzioni, alla verità, alla democrazia, come si potrà credere alla Chiesa?
Negli anni Settanta il cattolicesimo italiano "ufficiale" si schierò contro la cultura comunista: giustamente, anche perché all'epoca era egemone. Oggi dovrebbe fare lo stesso contro quella di destra, ugualmente egemone e ugualmente avversaria del cristianesimo.
Un libro sull'italico «analfabetismo religioso» (Edb) nota la «limitatissima cultura biblica, la scarsa consapevolezza storica e la totale ignoranza delle confessioni cristiane, nonostante l'ancora alta adesione all'ora di religione». Che non abbiamo voluto materia come le altre.
Secondo un calcolo di esperti, lungo la storia gli uomini hanno adorato circa 30.000 dei. Due i corollari: la continuità nella domanda di sacro, ma anche la capacità di darsi risposte immaginarie.
La Trinità (oggi è la festa) ci prova a superare l'eterna utopia di conciliare pluralismo e unità, ma la classica formula dell'«unico Dio in tre persone uguali e distinte» non basta più. Manca qualcosa che dica il legame costitutivo di quella e di tutte le relazioni: la comunione
«Il cristianesimo non è una dottrina ma una Persona». Quante volte abbiamo sentito questo (dubbio) assioma? Poi però quella Persona l'abbiamo caricata di regole e dogmi, posta su un alto piedestallo di formalismi, appesantita coi paramenti dell'apparato clericale. Chi la salverà?
«Uno sarà preso e l'altro lasciato»: la nomina dei nuovi cardinali sembra obbedire al misterioso criterio enunciato dal Vangelo di Luca... Francesco non bada né ai luoghi né alle congregazioni di provenienza. Arbitrario e destabilizzante? Sì. Ma anche per il carrierismo clericale
Abbiamo sempre stigmatizzato la "religione fai da te", dove ognuno sceglie e accetta solo ciò che gli fa comodo. Ma è quello che facciamo tutti, allorché subordiniamo i precetti alla coscienza: la religione deve servire a indicare una strada.
Il coro di «Finalmente!», «Ora si cambia», «La Cei si rinnova» eccetera eccetera, levatosi da ogni fronte dopo la nomina di Zuppi, lascia intendere per contrasto che di Bassetti erano tutti scontenti. Allora perché nessuno ha avuto il coraggio di dirlo quando lui era un potente?
Ancora sui silenzi di Pio XII. Quando sull'onda delle polemiche 4 storici ecclesiastici pubblicarono 12 volumi di documenti vaticani sull'ultima guerra, si disse che contenevano tutto l'essenziale. Ora un altro storico presenta nuove importantissime fonti; da dove? Dal Vaticano.
Un nuovo lavoro storico sui "silenzi" di Pio XII sulla Shoah afferma che il papa li trattò con Hitler in cambio della tranquillità della Chiesa tedesca. E che non fu affatto silenzioso quando si doveva far entrare l'Italia in guerra. Speriamo vivamente che qualcuno smentisca.
Il vescovo che dimissiona anzitempo, il suo segretario ridotto allo stato laicale, un movimento religioso sciolto d'imperio. Accade ora a Catanzaro e nessuno (nemmeno la reticente motivazione vaticana) spiega cosa c'è dietro. Toccherà aspettare l'inchiesta dei "media laicisti".
I vescovi del Congo hanno pubblicato un'apposita lettera per intimare ai preti che hanno avuto figli di lasciare la veste e occuparsene responsabilmente a tempo pieno, o li ridurranno allo stato laicale. Ma pensa! Da noi fino a poco tempo fa il consiglio era proprio l'opposto....
Ma siamo sicuri, ma proprio sicuri sicuri, che se Gesù Cristo tornasse oggi andrebbe a messa ogni domenica (tutti i giorni nemmeno a pensarci...), diventerebbe prete, ascolterebbe Radio Maria, parteciperebbe al Sinodo, insomma siamo sicuri che Gesù Cristo sarebbe cattolico?
Grazie al suo statuto speciale e all'assenza di controlli nonché dopo munifiche offerte, la repubblica monastica ortodossa del Monte Athos sarebbe diventata per gli oligarchi russi un centro d'affari sporchi e riciclaggio. Storia già vista allo Ior: inutile fare gli atthoniti.
C'è chi sostiene che è meglio se Kiev si arrende, evitando morti e distruzioni; vale più la vita che libertà e indipendenza. Forse ha ragione. Ma allora non era lo stesso per i martiri? Anche loro hanno accettato di perdere il bene della vita per difendere un principio astratto.
Parlando del concepimento verginale di Maria non si riflette abbastanza su un particolare: proprio il momento dell'incarnazione si svolge in modo disincarnato.