Ventuno modi per non uccidere

"E' facile mancare a questo comando? No? Allora è un comandamento che riguarda pochi! Quasi quasi lo possiamo cancellare dall'elenco... che dite?"
22 Novembre 2012

I bambini di terza elementare hanno vissuto per la prima volta la “festa del perdono”: un bel cammino, per loro e per i genitori, che hanno partecipato agli incontri formativi, per la maggioranza, in coppia, con assiduità,  con interesse.

Adesso tiriamo un po’  le fila. Nel progetto catechistico che cerchiamo di realizzare, i bambini sono stati chiamati a strutturare il proprio esame di coscienza intorno ad un brano del Vangelo. Vorremmo abituarli a confrontarsi con la legge di Gesù. Solo dopo la confessione cerchiamo di introdurli, attraverso la chiave di lettura evangelica, a capire lo scopo del decalogo.

Quindi per oggi ho preparato un grande cartellone, con scritto in rosso, al centro, “NON UCCIDERE”.

“Allora, bambini, abbiamo visto che Dio ha dato a Mosè le tavole della legge, con dieci comandamenti, che sono come dieci strade da seguire per restare liberi. Oggi ci confrontiamo con la quinta, che dice “Non uccidere”. Vediamo un po’, ci interessa capire bene questa regola: Qualcuno di voi la trova difficile da  rispettare?”

Tutti naturalmente rispondono di no.

“Qualcuno di voi ha confessato di aver mancato a questo comandamento? Cioè: avete ucciso qualcuno il mese scorso?”

Ridono, scuotono la testa.

“E qualcuno che conoscete ha ucciso qualcuno? Cioè è facile mancare a questo comando? No? Allora è un comandamento che riguarda pochi! Quasi quasi lo possiamo cancellare dall’elenco, che dite?”

Dicono di no. Perché bisogna dirlo chiaro, che non si deve uccidere: “Se lo cancelliamo, Assunta, ci potrebbe essere qualcuno che crede che si possa fare”.

“Beh – dice Luca – però qualche volta c’è qualcuno che dice che va bene uccidere. Pensa a quelli che mandano sulla sedia elettrica!”

“Sì – continua Anna – poi ci sono anche i terroristi, che fanno morire le persone mettendosi una bomba sotto la camicia!”

“Assunta – chiede Lara –  ma quelli, i kamikaze, uccidono gli altri ma muoiono anche loro:  non capisco… non si devono uccidere gli altri, ma uccidersi si può?”

Ho consegnato a ciascuno una rondine di cartoncino con la pancia bianca. Dico a Lara che anche uccidere se stessi non è bene, anche se a volte ci sono persone che lo fanno colpite da una grande sofferenza. Le chiedo di scrivere sulla pancia della rondine: “Non togliersi la vita”. Appiccichiamo la rondine sul cartellone.

Il nonno di Luigi è stato coinvolto in un grave incidente d’auto. Luigi afferma “Anche guidare dopo aver bevuto può far morire le persone”: scrive sulla sua rondine “Non bere se si deve guidare”.

“Ma ci sono anche quelli che si drogano e poi muoiono”: “Non prendere droghe”.

L’incontro si fa intenso. Al termine uno stormo di rondini circonda e spiega il quinto comandamento:

1.       Non uccidere nessuno

2.       Non togliersi la vita

3.       Non chiedere la pena di morte

4.       Non bere se si deve guidare

5.       Non prendere droghe

6.       Non fare la guerra

7.       Aiutare i bambini poveri che muoiono di fame

8.       Non bere troppo (anche se non guidi)

9.       Non fare gli sciocchi in bicicletta

10.   Dire a papà di non superare i limiti di velocità

11.   Non inquinare

12.   Non dimenticare la raccolta differenziata dei rifiuti

13.   Non mangiare troppo

14.   Curarsi se stai male e prendere le medicine

15.   Curare i malati, e i vecchi anche se non guariscono

16.   Non fumare

17.   Non attraversare la strada senza guardare

18.   Dire ai genitori di non guidare col telefonino

19.   Non fare a botte e non litigare

20.   Non offendere e non trattare male

21.   Rispettare la vita di tutti, anche degli animali

Ventuno modi per non uccidere, scoperti a nove anni.

 

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