Laboratori culturali e Chiesa discepolare

Papa Francesco invita alla costruzione di laboratori culturali di dialogo per edificare una Chiesa sempre più dialogica e discepolare
15 Febbraio 2024

“Cari amici,

in primo luogo, vedo in voi lo sforzo di attuare un effettivo dialogo, uno scambio transdisciplinare in quella forma che Veritatis gaudium descrive «come collocazione e fermentazione di tutti i saperi entro lo spazio di Luce e di Vita offerto dalla Sapienza che promana dalla Rivelazione di Dio» (n. 4c).

Apprezzo che la vostra riflessione si svolga nella logica di un vero e proprio «laboratorio culturale in cui la Chiesa fa esercizio dell’interpretazione performativa della realtà che scaturisce dall’evento di Gesù Cristo e che si nutre dei doni della Sapienza e della Scienza di cui lo Spirito Santo arricchisce […] il Popolo di Dio» (ivi, 3).

Per questo, incoraggio tale forma di dialogo, e questo dialogo permetterà a ciascuno di esporre le proprie considerazioni interagendo con gli altri in un reciproco scambio. È questa la via per andare oltre la giustapposizione dei saperi, avviando una rielaborazione delle conoscenze attraverso il vicendevole ascolto e la riflessione critica.

In secondo luogo, nella dinamica del vostro incontro si vede un modo di procedere sinodale, giustamente adattato per affrontare gli argomenti al centro della missione dell’Accademia. Si tratta di uno stile di ricerca esigente, perché comporta attenzione e libertà di spirito, apertura a inoltrarsi su sentieri inesplorati e sconosciuti, affrancandosi da ogni sterile “indietrismo”. Per chi si impegna in un serio ed evangelico rinnovamento del pensiero, è indispensabile mettere in questione anche opinioni acquisite e presupposti non criticamente vagliati.

In questa linea, il cristianesimo ha sempre offerto contributi di rilievo, riprendendo da ogni cultura in cui si è inserito le tradizioni di senso che vi trovava inscritte: reinterpretandole alla luce della relazione con il Signore, che nel Vangelo si rivela, e avvalendosi delle risorse linguistiche e concettuali presenti nei singoli contesti.

Un cammino di elaborazione lungo e sempre da riprendere, che richiede un pensiero capace di abbracciare più generazioni: come quello di chi pianta alberi, i cui frutti saranno mangiati dai figli, o di chi costruisce cattedrali, che verranno completate dai nipoti.

È questo atteggiamento aperto e responsabile, docile allo Spirito il quale, come il vento, «non sai da dove viene né dove va» (Gv 3,8), che desidero invocare dal Signore per tutti voi, augurandovi un lavoro proficuo e fecondo” (Discorso ai membri della Pontificia Accademia della Vita, 12 febbraio 2024).

“Solo se siamo e rimaniamo discepoli, possiamo diventare ministri di Dio e missionari del suo Regno… Dunque, non dimentichiamo che siamo sempre discepoli in cammino…

I sacerdoti che hanno preso un po’ la via “imprenditoriale”, allora, hanno perso questa capacità di sentirsi discepoli, si sentono padroni…

Questa appartenenza al popolo – non sentirci mai separati dal cammino del santo popolo fedele di Dio – ci custodisce, ci sostiene nelle fatiche, ci accompagna nelle ansie pastorali e ci preserva dal rischio di staccarci dalla realtà e di sentirci onnipotenti…

Questo ci chiede la sapienza umile di imparare a camminare insieme, facendo della sinodalità uno stile della vita cristiana e della stessa vita sacerdotale. Ai sacerdoti, soprattutto oggi, è richiesto l’impegno di fare ‘esercizi di sinodalità’” (Discorso ai partecipanti al Convegno internazionale sulla formazione permanente dei sacerdoti promosso dal Dicastero per il clero, 8 febbraio 2024)

2 risposte a “Laboratori culturali e Chiesa discepolare”

  1. Pietro Buttiglione ha detto:

    Dunque.
    Ci dono i sigg Parroci..
    Con i viceParroci, i quali, quando chiedi di fare qualcosa.. ti rispondono:
    Bisogna chiedere al Don…
    Quindi sono i Parroci a decidere, ognuno x conto suo..
    Quando uno decide qualcosa.. credete che gli altri la pubblicizzino??
    Questa è sinodalità oggi
    Poi c’ è la Stampa. Ci scrive quel bravo storico fiorentino..
    Ci trovate tutte le iniziative della Diocesi.
    Anche su you-tube! Alleluja!. E la quotidianeità delle Parrocchie? La Realtá? Volete troppo..
    I POSTI, specie a livello centrale, sono okkupati e difesi.
    Dopo qs pre-messe vengo al punto.
    Se un ‘culturale,,, non operativo, di frontiera, avesse qualcosa da dire, da proporre.. che speranza gli date, da 1 a 10?😰

  2. Maurizio Martinuzzi ha detto:

    Buon giorno, anzitutto grazie a voi che ci consentite di esser parte di questo “laboratorio culturale”; da sempre nella chiesa si è “discusso” da San Pietro e San Paolo ad oggi il dialogo-discussione-confronto, anche a volte acceso nei toni, conferma a mio avviso la vitalità della nostra chiesa e non certo, come alcuni pensano, una chiesa in crisi; si discepoli in cammino in quanto battezzati, figlio di Dio e fratelli tutti.
    P.s.: ho provato a dire ad un vescovo che fa il padrone a “casa mia”, non capiva e comunque non l’ha presa bene

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