Come si fa a non perdersi in mezzo alle periferie e ai problemi che là si vivono? Come non accorgersi che le cosiddette “periferie esistenziali” possono essere ovunque, ma sono particolarmente presenti nelle periferie geografiche? Come, infine, non vedere che molte periferie ormai sono fisicamente al centro delle città? La risposta è facile, basta essere indifferenti, girarsi dall’altro lato, dire che è un problema di altri. C’è, però, un’altra via alternativa e ispirante che è quella che Don Giuseppe Cafasso indica a Don Giovanni Bosco, giovane prete: «Va’ per la città e guardati attorno». Facendolo nella città di Catania, mi piace descrivere due progetti interessanti, frutto di sinergia, progettualità, cooperazione, capacità di ascoltare i bisogni e valorizzare le risorse messe a disposizione.
Il progetto “Villaggio Dusmet a Catania: sport per tutti” è attivo e vivo in una zona posta ai margini della città di Catania, sprovvista di servizi sociali e assistenziali adeguati, ma con la parrocchia San Giovanni Apostolo in prima linea insieme all’Oratorio Salesiano San Filippo Neri. Con il sostegno della “Fondazione CON IL SUD” si pone come occasione per allargare e sviluppare la proposta verso i bambini, i ragazzi e i giovani del territorio, nonché come occasione per riqualificare e ristrutturare alcuni spazi da destinare permanentemente alle attività sportive e ricreative, anche degli adulti e degli anziani.
La possibilità di offrire una attività strutturata nel tempo di ripresa dal confinamento del Covid 19 consente un rilancio importante della vita di relazione e di appartenenza. Il progetto fornisce, quindi, nuova forza per estendere le attività già organizzate dalla Chiesa locale (parrocchia e oratorio) con diversi partners, ma anche per esplorare nuovi e innovativi ambiti di partecipazione sociale della comunità di riferimento in un percorso di inclusione.
Il tutto prende avvio dalla riqualificazione e ristrutturazione del terreno di proprietà della Regione Sicilia e affidato per le attività sociali dell’Oratorio: nel terreno, bonificato, è stato realizzato un campo sportivo funzionale allo svolgimento delle attività di allenamento e di campionato previste nel progetto, ma soprattutto come opera di riqualificazione del quartiere.
Lo stile educativo punta alla promozione umana e religiosa, con la scommessa sul protagonismo giovanile e una cura particolare per la formazione degli educatori, guardando all’apertura al quartiere “Dusmet” che porta il nome del Beato Cardinale Giuseppe Benedetto Dusmet, Arcivescovo di Catania nella seconda metà del 1800. Nadia Di Lorenzo, direttrice dell’oratorio insieme al marito Lorenzo Barletta, dice a proposito: «Il Villaggio Dusmet è un quartiere popolare di Catania con una presenza giovanile altissima, dispersione scolastica alle stelle e diffusa delinquenza. Recuperare terreni e farli diventare campi sportivi ha il senso di promuovere lo sport come opportunità di benessere, la cittadinanza attiva come occasione di riscatto, e di porre ai ragazzi un’alternativa all’ozio e alla criminalità per poterli fare diventare “buoni cristiani e onesti cittadini” come voleva San Giovanni Bosco».
“Zero, tre… via!”, invece, è uno dei progetti vincitori del bando “Comincio da zero” promosso dall’Impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Ha lo scopo di incrementare l’offerta di servizi educativi e di cura per la prima infanzia, con particolare riferimento alla fascia 0-3 anni, nei territori della città di Catania in cui si registra una maggiore necessità: Librino, San Giovanni Galermo, Nesima/Monte Po, Villaggio Dusmet.
Capofila del progetto è l’Associazione Talità Kum, in rete con diversi partner, che è nata come frutto di un percorso decennale d’impegno e formazione di volontari della Caritas diocesana di Catania a favore dei minori in situazione di disagio e rischio sociale. «Il progetto della durata di 3 anni – afferma Giuliana Gianino, presidente dell’associazione – nasce in risposta a un bisogno riscontrato dai servizi sociali di incrementare le risorse dedicate alla prima infanzia, come di servizi di supporto alla genitorialità a nuclei familiari in situazione di forte disagio e difficoltà dal punto di vista socio-economico e relazionale.
“Zero, tre… via!” compie delle azioni sinergiche su territori che rilevano problematiche comuni, la realizzazione di spazi educativamente attrezzati per il supporto alla genitorialità e all’infanzia mirando in particolare all’accoglienza e presa in carico di bimbi e dei loro genitori. Tali spazi si configurano come centro di incontro e integrazione sociale attraverso “il gioco” considerato qui, non soltanto un diritto fondamentale di ogni bambino, ma uno strumento fondamentale per il suo sviluppo e la sua crescita.
Nei quattro quartieri della periferia della città vi sono dei poli integrati di servizi di cura e educativi per minori 0-3 anni e sostegno alla genitorialità, della maternità e della conciliazione famiglia-lavoro». Tra i punti di forza si segnalano: la rete ampia costituita territorialmente che permette una presa in carico globale della famiglia stimolando forme di coinvolgimento attivo e partecipato dell’intera comunità in un processo di presa di consapevolezza e responsabilizzazione; l’integrazione con altri servizi mirati a sostenere le situazioni vulnerabili e a rafforzare le risorse dei nuclei familiari, compresi i servizi di patronato e assistenza legale, l’accompagnamento al lavoro, i servizi dell’ASP; la collaborazione consolidatasi con Ufficio politiche sociali e asilo nido del Comune per calibrare degli interventi mirati per l’individuazione di famiglie e minori in situazione di fragilità.
Leggo oggi che ” Ultimo’ ha dichiarTo;
Tra i MIEI amici NESSUNO vota o. Va Messa.
Cresce la convinzione tra choi “sa” che tutte le ns speranze uscire da ” Cambro ne” sono affidare ai cosiddetti CORPI INTERMEDI, tra la politica corrotta he bada SOLO a se stessa ( come certo clericume..) e la base schifata e assente e rinunciatariA xchę’ abbiamo sotterrato tutte le sue speranze.
Menomale che ci sono persone ( poche!) come te…